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Autore: Marra Superwholocked    05/06/2015    3 recensioni
[Storia dedicata al gioco-sfida che (purtroppo) sta andando di moda in questi giorni tra i ragazzi, sia italiani che stranieri: CharlieCharlieChallenge]
Un gruppo di amici decide, grazie ad una sfida, di ritrovarsi a casa di una di loro per passare una serata diversa dalle altre. Invocando uno spirito, Charlie, pensano di divertirsi. Ma aprire una porta non sempre significa che poi non ci passi nulla attraverso...
Genere: Drammatico, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Una sfida. Ecco che cos'era. E se Lucas l'avesse accettata, avrebbe vinto un bacio da Tamara. Un bacio con la lingua, è ovvio.
Lucas sostava nel corridoio della scuola, tra due file di armadietti rosso sangue, senza riuscire a pensare ad altro che non fosse il bacio che avrebbe ricevuto tra non molto.
«Allora, Lucas? Hai deciso?»
Lui si ridestò all'improvviso come dopo un incubo e gli ci volle un po' per mettere a fuoco l'immagine di fronte a sé: Tamara lo guardava con occhi da gatta, i suoi capelli mori le ricadevano morbidi sulle spalle color caramello e la camicetta bianca lasciava intravedere la sagoma del reggiseno che indossava. «S-sì» balbettò, sentendosi stupido.
Tamara gli sorrise. «Sì?» chiese con voce suadente. «, hai deciso o , accetti?»
«Sì» ripeté Lucas, stavolta in un soffio.
Lei sorrise di nuovo e notò una goccia di sudore scendere sulla fronte del povero Lucas. «Okay, allora» disse allontanandosi verso l'aula di chimica. «Stasera alle otto a casa mia?» gli chiese, voltandosi per guardarlo in faccia. Poi ci ripensò e aggiunse: «Sono invitati anche Claire e Daniel.» Subito dopo, gli fece l'occhiolino, aprì la porta e sparì, lasciandolo solo a ciondolare come un idiota nel silenzio di quel corridoio.


«Claire! Daniel! Lucas! Che piacere, rivedervi!» La madre di Tamara, una donna sulla cinquantina che adorava farsi bella per suo marito – senza mai esagerare – aprì la porta di casa e salutò i tre amici di sua figlia. «Tamara è già di sopra con le pizze, salite pure!» li esortò con un gesto della mano. «Divertitevi!»
Prima Lucas, tutto tremante e quasi balbuziente in vista della serata da brividi, poi Claire, infine Daniel entrarono nella cameretta di Tamara. Quattro pareti invase da poster e foto, un letto di pupazzi e cuscini sopra il letto stesso e la piccola scrivania spostata da davanti la finestra fino al centro della stanza.
«Ehi, siete arrivati!» salutò Tamara. Lei per prima, si sedette ad uno dei quatto lati del tavolo e aprì la scatola che conteneva la sua pizza. L'addentò felice e fece segno agli atri tre di fare altrettanto. «Morivo di fame!»
«Già, anche noi!» esclamò Daniel, staccando un gran bel morso dalla sua fetta di pizza.
«Be', tesoro, tu hai sempre fame» ridacchiò Claire schioccandogli un bacio sulla guancia.
Tutti risero, allegri e spensierati.
Ma non era un pigiama party.


«Okay, mia madre è uscita» disse Tamara, sbirciando dalla finestra. Subito dopo, prese da sotto il letto lo zaino della scuola e ne estrasse due matite ed un foglio di carta e li porse a Lucas. «Forza, ragazzo. Devi meritartelo, questo bacio.»
Lucas, terrorizzato, prese gli oggetti con mani tremanti e riprese postazione al tavolo. Con una matita, mentre tutti gli altri lo fissavano, tracciò una croce che occupava l'intero foglio; scrisse in due quadranti opposti No e negli altri due Yes, poi posizionò le matite sulle linee disegnate con una di esse, mettendo in equilibrio la seconda, quella che avrebbe deciso se fargli venire un infarto dalla paura oppure no.
«Siamo sicuri che non sia pericoloso?» Daniel prese per mano Claire, la sua ragazza. «Voglio dire, potrebbe succedere qualsiasi cosa...»
«Oh, avanti, Dan!» fece Tamara. «Davvero credi a tutto ciò che ti dicono?» La ragazza si sedette poi di fianco a Lucas e gli prese la mano. «Venite qui, vi racconoto bene la storia.»
Claire e Daniel inspirarono profondamente un paio di volte ciascuno, dopodiché eccoli seduti allo stesso tavolo con i loro due amici. Tamara, la ragazza più carina della scuola che – nonostante le mille richieste – aveva deciso di rimanere nell'ombra senza mai entrare a far parte di quelle galline di cheerleader del suo istituto; Lucas, da sempre innamorato di Tamara, ora con la possibilità di conquistarla; Claire e Daniel, da sempre in coppia, pronti a tutto pur di salvare il loro noi.
«Si tratta di una leggenda messicana» cominciò Tamara. «Pare che un uomo di nome Charlie avesse moglie e figli. Erano poveri e riuscivano a campare solo grazie alla generosità della gente che li amava. Ma un giorno la comunità si stancò e decise che la famiglia di Charlie avrebbe dovuto cavarsela da sola. Così, Charlie si mise a lavorare più sodo di prima, fino a fare quattro lavori tutti insieme. Poi, di punto in bianco, il suo ultimo figlio si ammalò e lui impazzì e cadde in depressione perché aveva bisogno di alcune medicine assai costose. E a distanza di pochi giorni la polizia ritrovò non solo il cadavere del ragazzino, ma anche quelli della madre e degli altri fratelli con le gole squarciate, mentre il corpo di Charlie penzolava attaccato ad una corda che pendeva, attorcigliata al suo collo, dal ventilatore sul soffitto.»
Claire, Daniel e Lucas ascoltarono tutto il racconto stando col fiato sospeso per poi scoppiare quasi a ridere. «Ma è una storia così realistica che non ha nulla che non vada!» bofonchiò Daniel.
«Non ho ancora finito!» Tamara lo colpì alla spalla e ricominciò a parlare. «Da quella notte, Charlie sorveglia la casa, tormentando così tanto chi vi entra che chiunque avrebbe poi bisogno di uno strizzacervelli!»
«Wow...» disse Lucas, ironico ma spaventato più che mai.
«Inoltre» proseguì Tamara, «quando viene invocato, gli si possono fare tutte le domande possibili, ma non bisogna mai farlo arrabbiare!»
Claire si alzò dalla sua sedia e vagò verso la finestra. «Io me ne vado» disse con voce tremante. «Con gli spiriti, non si scherza!»
«Claire...»
«No, Dan, niente Claire! Io non starò qui a rischiare la mia vita!»
Dan la prese per mano, ancora seduto al tavolo. «I fantasmi non esistono.»


Con le ultime parole di Daniel, tutti furono almeno un po' rincuorati.
Tamara aveva appena spento le luci ed acceso una candela, posta sul davanzale della finestra. Emanava un dolce profumo di arancia e aiutò tutti e quattro a rilassarsi.
«Pronti?» chiese Tamara, sorridente.
Unirono le mani e per qualche secondo sentirono solo i battiti dei loro cuori farsi più pesanti.
«Lucas, sai quello che devi dire, vero?»
«Sì, Tamara, lo lo» le rispose. Stava solo temporeggiando.
Poi, senza preavviso, Lucas si sent' pronto.
«Charlie, Charlie, dimmi: sei qui?»
Sulla finestra strisciò una rametta dall'alberò piantato lì vicino e tutti si presero un gran bello spavento.
«Charlie, Charlie, dimmi: sei qui?» ripeté Lucas a voce più alta.
Nulla si mosse.
Passarono i minuti, silenziosi e terribili.
«Charlie, Charlie... Dimmi: sei qui?» provò ancora Lucas e nessuno avvertì alcun alito di vento, nonostante la matita cominciasse a vibrare.
«Ragazzi, oh, Dio!» esclamò Claire.
«Shhh! Non spezzare il legame!» la sgridò il suo ragazzo. «Chiediglielo di nuovo, Lucas!»
Tra i piccoli versetti preoccupati della povera Claire, Lucas guardò Tamara. Aveva un sopracciglio alzato e ciò la rendeva ancor più sexy di quanto già non fosse. «Charlie, ti prego, dimmi: sei qui?»
La matita si mosse senza esitazione sul .


Claire non ricordava quasi nulla, della notte appena passata. Tutto quello che le veniva in mente fu che la matita si era mossa e da lì in poi... Buio.
Si sentiva stanca, sudata e sporca.
La vista era ancora piuttosto annebbiata e la testa le girava, ma riuscì almeno a capire di essere distesa sul pavimento della cameretta di Tamara. Quando trovò la forza, si mise in piedi e andò verso lo specchio. Oltrepassò una chiazza di sangue grande quanto una padella di medie dimensioni, ma non si accorse.
La prima cosa che vide, nel riflesso di se stessa, furono le occhiaie. Grosse e scure, che incombevano sotto i suoi occhi come a testimoniare la notte insonne.
Poi i suoi occhi si spostarono sulla guancia destra, al collo, al petto... Era ricoperta di sangue, ma non era il suo.
Alle sue spalle, tre cadaveri giacevano inermi e – guardando più attentamente – Claire notò che avevano le gole squarciate.
Cercò di urlare, ma dalla bocca non le uscì che un sibilo soffocato e proprio in quel momento la porta si spalancò e la madre di Tamara cominciò ad urlare terrorizzata.
Claire aveva ucciso sua figlia, Lucas e Daniel.


Nota dell'autrice
Hola genteee :D
Mi rendo perfettamente conto del fatto che molte cose non hanno senso... Spero solo che il messaggio sia passato.
Dico sul serio: con queste cose è meglio non scherzare.


xoxo
Marra

   
 
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