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Autore: Malia_    08/01/2009    23 recensioni
Noia.. come ogni lunedì mi ritrovai a braccia conserte sul banco dell’aula di spagnolo. E come ogni giorno, ogni lentissimo giorno, mi sentii trasportare da quei sentimenti di disgusto verso il mondo circostante. Monotonia..Le mie mattinate? Cadenzate da ritmi “normali”, immobili, o forse il termine adatto poteva essere, sì.. “privi di senso”.. la scuola era probabilmente il luogo della mia eterna sopportazione perenne.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Siamo arrivati al 12 capitolo e io sono a pagina 76 del libro. Questa fanfiction durerà molto a lungo... speriamo che non mi abbandionate per la lunghezza. Ahahah.. comunque è bellissimo che seguiate questa fic. Io vi ringrazio tanto e non smetterò mai di dirlo. :-P vi lascio alla lettura è inutile che mi metto a parlare. Spero che apprezziate. GRAZIE!!! Malia


Gelosia e possibilità.



Eric Yorkie.. la rabbia mi sommerse.. potevo essere geloso persino di lui? Avevo voglia di rompere qualcosa, possibilmente di duro. Magari la sua faccia.
- Ciao, Eric-.
- Ciao, Bella-.
“Datemi un buon motivo per non ucciderlo, ora”. Respirai con calma e regolarmente, non mi riconoscevo più, non ero più io. Questo sentimento mi stava distruggendo l’anima.
- Coma va?-.
Lei era sempre cordiale, gentile. Non si accorgeva che i ragazzi ci provavano spudoratamente con lei. Non si accorgeva di quanto fosse attraente la sua innocenza.
Com’è carina.. pensava il ragazzo, piuttosto imbambolato.
Digrignai i denti. Fortunatamente ero abbastanza lontano.
-  Emh, mi chiedevo se.. verresti con me al ballo di primavera?-.
Il respiro mi si mozzò nel petto. Possibile che fosse lui il prescelto? Che a Bella potesse piacere un tipo come Yorkie? L’ansia mi invase e cominciai a dondolare sui miei piedi in attesa della risposta. Non mi ero mai sentito tanto stupido.
- Mi sembrava che secondo tradizione gli inviti spettassero alle ragazze-. Rispose sbigottita.
“ Oddio ..non è né una risposta negativa né positiva, cosa avrà voluto dire?”. Inghiottii la saliva. Non l’avrei persa per quel cretino, no. Non l’avrei accettato. “ E’ orribile”.
- Be’ sì..-. Lui era rosso per la vergogna.
“ Ecco vergognati..”. Gli intimai furioso. “Tu non sei alla sua altezza”.
Mi portai sconvolto una mano alla fronte e me la passai tra i capelli. Ero impazzito, io.. io..stavo impazzendo. Non ragionavo più. Mi sembrava di poter esplodere da un momento all’altro.
- Grazie per avermelo chiesto, ma purtroppo quel sabato sarò a Seattle-. Rispose Bella cordiale.
Sospirai di sollievo. Non avrei creduto di poter stare così male per qualcosa del genere. L’amore..era incredibile come si fosse radicata Bella dentro di me.
- Ah- udii lui continuare – Allora magari la prossima volta-.
Cosa? Mi avviai verso di loro istintivamente. “Non ci sarà una prossima volta, Yorkie. Ci puoi scommettere”. Trattenni a stento la rabbia. “Sta lontano da lei”. Lo fissai socchiudendo le palpebre.
- Certo..-. La risposta entusiasta di lei però mi fece scoppiare a ridere. Ingenua.. rispondere così ad un ragazzo equivaleva a dargli una possibilità. Il mio piccolo Bambi non aveva proprio esperienza con gli uomini. Scossi la testa divertito.
Passai davanti al suo pick-up ancora ridendo. La vidi arrossire e diventare paonazza, le guance le si gonfiarono di rabbia e aprì lo sportello con troppa forza. Era uno spasso vederla così arrabbiata, era troppo carina. Tirai dritto e mi infilai nella mia macchina.
Forse  se riesco a fermarla, chissà se va al ballo con qualcuno..
Spalancai le palpebre sorpreso. Tyler.. anche lui. Non l’avrebbe mai raggiunta in tempo. Per un attimo mi fermai a pensare.. lei stava già mettendo in moto. Non volevo che le si avvicinasse, eppure la curiosità di sapere se quel ragazzo potesse piacerle era troppa. Velocemente accesi la volvo e feci retromarcia bloccando la strada al “mezzo” di Bella. Tyler colse l’occasione per scendere dalla sua macchina e correre accanto al suo sportello.
“ Voglio saperlo, sapere se lui può starti accanto”. Una fitta di invidia mi lasciò di nuovo  senza fiato.
Il mio piccolo Bambi probabilmente mi stava lanciando le peggiori maledizioni di questo mondo in quel momento, ma mi sarei fatto perdonare in qualche modo.. volevo assolutamente sapere.
Abbassò il finestrino lanciandomi continue occhiate spazientite.
- Scusa Tyler, sono bloccata dietro Cullen-. “ Ops”. L’avevo fatta arrabbiare.
- Oh, sì. Ho visto. Volevo soltanto chiederti una cosa, mentre siamo fermi qui-.
Era il momento. Eccolo sfoggiare uno dei suoi più letali sorrisi. “Non ci siamo proprio a sorrisi Tyler”. Aggrottai le sopracciglia perplesso.
- Mi inviteresti al ballo di primavera?-
- Sarò fuori città, Tyler-. Il tono di voce di Bella era vagamente acido.
La cosa mi piacque parecchio, non lo sopportava. Oppure non riusciva a credere di poter essere infastidita così tanto. Non lo voleva, non le piaceva..
Risi, risi felice. Nessuno di loro, allora forse..
- Già, me l’ha detto Mike-.
“ E perché continui..”. Pregai che scomparisse all’istante.
- Ma allora..-. fece lei confusa.
Continuai a ridere ancora più forte. La scena era ridicola, Bella non riusciva proprio a capire.
“ Amore, oddio, quanto ti amo”.
- Speravo che fosse un modo carino per rifiutare un invito..-.
L’avevo creduto anche io. Come dargli torto? Era fortunato. Almeno lui poteva provarci a farle cambiare idea. Io, invece, chissà.. io sarei riuscito a farle dire di sì?
- Spiacente Tyler, sarò veramente fuori città-. Gli rispose irritata.
Il mio cuore esultò. Sapevo di essere un egoista, di essere possessivo. Era la mia natura. Ma così, così mai.. lei era una vera droga, un pensiero costante, non riuscivo a farne a meno, dentro di me la sentivo già un po’ mia. Questo era il problema.. io volevo stare con lei. Come un uomo. Come un semplice ragazzo sta con una ragazza e la desidera, la ama, la protegge. Ma a me non era concesso questo privilegio. Ero un vampiro.
- Non c’è problema. Rimandiamo al ballo di fine anno-. Scappò via prima che lei potesse rispondere, ma sinceramente dubitai che lui avesse realmente qualche speranza.
Il mio viso ora era illuminato dal sorriso. Continuai a ridere e ridere per non so quanto tempo, mi sentivo molto meglio. I miei fratelli mi trovarono così.
Ma che allegria.. c’entra quella sciatta ragazzina?
“ Anche io ti voglio bene, Rose”. Pensai ridacchiando.
Lei mi guardò scioccata. Probabilmente non mi aveva mai visto così allegro.
No,no, tu sei proprio malato..
Scoppiai ancora di più, facendo sussultare Emmett.
A te l’amore fa male fratellino, non voglio immaginare il sesso. Che farai.. il giro del mondo in due secondi dopo la prima scopata?
- Ed? Possiamo andare?-. Disse Em, mentre cercavo di ritornare serio, senza riuscirci. Annuii.
Partii immediatamente lasciando il parcheggio della scuola.
Ehi… sei più bello così sai. L’amore ti fa bene. Porterai Bella a Seattle?
Alice..
- Non voglio coinvolgerla ho detto-. Facevo smorfie con la bocca, tentando di ritrovare il mio autocontrollo, ma ero molto contento della giornata. E poi.. quella notte sarei di nuovo tornato da lei. Non vedevo l’ora.
Quando la porti a casa nostra?
- Alice..-. La rimproverai.
Jasper si chinò su di lei baciandola leggermente e sogghignando.
- Sembra un ragazzino uscito da un romanzo rosa..-.
Lei annuì battendo le mani contenta e saltando addosso al suo adorato.
Che bello l’amore.. quanto ti amo Jazz..
- Alice..-. la richiamai ancora. Almeno per avvertirla di non cominciare a fare pensieri poco consoni.
Tanto se non li faccio io li fa il mio Jazz. Mi fece la linguaccia.
Jasper mi guardava dubbioso.
- Spero per te che andrà tutto bene..-. sussurrò poi. Mi era dispiaciuto per quel litigio, l’ultima volta, ma le cose sembravano essersi sistemante per fortuna.
Il pomeriggio passò tranquillo. Andai a caccia. Se quella notte volevo stare con lei dovevo essere sicuro di non poterle fare del male, era troppo tempo che non mi nutrivo. Mettermi così alla prova. Sarebbe stato un errore, ogni giorno riabituarmi al suo profumo era una vera tortura.
Finalmente la sera arrivò e io fui libero di avviarmi verso casa sua. Solitamente il mio amore non andava a letto tardi, ma ero sempre ansioso di vederla, così uscivo prima.
Però non è giusto, tu sì e io no.
Sentii Alice blaterare con la mente. Al solito..voleva proprio conoscerla, ma io non avevo ancora preso una decisione chiara dentro di me. Potevo realmente almeno esserle amico? Forse..
Salii di nuovo al primo piano della sua casa, nascondendomi nell’oscurità e mi fermai di fronte alla finestra. Sorrisi.
“Ancora non dorme”. Strano, a quell’ora solitamente era sempre a letto. Mi preoccupai.
Stava ascoltando musica, Linkin Park. Sorrisi e presi nota, volevo sapere tutto di lei. Ma rimasi in apprensione e mi acquattai vicino al vetro per osservare meglio, la luce della camera era soffusa.
- Oh basta!-.
Prese il cuscino e lo lanciò dall’altra parte della stanza. Che fosse successo qualcosa con suo padre? Che avessero litigato?
- Non ce la faccio più con te. Non riesco a toglierti dalla testa-. Si poggiò la testa sulle ginocchia e scosse il capo più volte afferrandosi le caviglie.
Stavo per schiacciare il naso contro il vetro, ma poi mi ritrassi. “Idiota”. Non potevo certo farmi scoprire. Volevo sapere di più però. Mi agitai seduto a quattro zampe come una cagnolino bastonato.. “Amore che hai, piccola”.
- Come fai ad essere così.. brillante, perfetto, misterioso, interessante e.. bellissimo, non ci sono altre parole per descriverti. Il signor so tutto io, ce l’ho solo io e guardatemi faccio venire il fiatone a tutte -.
Forse avevo capito di chi stava parlando. Ridacchiai divertito. Cercai di scacciare quel pensiero e continuai ad ascoltare. Non potevo certo esserne sicuro. Tirò su la testa e cominciò a mordersi il labbro inferiore.
- Ah sì, sai anche alzare i furgoni con le mani, molto probabilmente-.
Ora potevo esserne certo. Ero io. Stava parlando di me. Ma il suo viso era triste, sofferente ancora per quella storia forse. Avrei voluto spiegarle tutto, se solo avessi potuto..se solo.. “Sono un vampiro, non posso starti vicino, ma ti amo con tutto me stesso”. Mi avrebbe cacciato, impaurita e disgustata. Forse adesso poteva essere affascinata da me ma poi..
-  Hai capito quanto sono presa da te vero? Come tutte d’altronde. Per questo non mi vuoi essere amico-.
“ Presa.. da.. te..”. Quelle parole mi rimbombarono nel cervello e mi arrivarono dritte al cuore. Lei, io “Aspetta, rifletti”.. lei, io “Non può essere”.. le piacevo, Bella mi pensava in quei termini, cioè..cioè come un ragazzo normale, come un uomo, e era attratta da me, proprio da me! La felicità mi esplose nel petto, avevo voglia di saltare e correre contento, ma tutto finì troppo presto. Le guardai le guance rosee scosse da un brivido e tremai. Ero comunque un mostro, ora molto più umano, ma sempre un animale. “ Tu hai risvegliato in me, cose sopite da tempo”. La mia umanità, le emozioni, la gelosia, il possesso, la dolcezza, l’amore, il desiderio..Bella ormai era tutto, tutto il mio io, tutto il mio mondo. Non potevo farle questo..
- Non posso neanche essere solo tua amica? Amica..basta-. disse buttandosi sul letto e guardando il soffitto.
“ Sì, se tu lo vuoi”. No, no.. era sbagliato. Era pericoloso. “E non lo è anche entrare in camera sua? Accarezzarla? Dormire accanto a lei?”. Non avevo più scuse. Solo amici, e poi l’avrei avvertita. Doveva starmi lontano, le avrei fatto capire di non essere la persona più adatta con cui fare amicizia.
Avevo da farmi perdonare molte cose, magari avrei potuto chiederle se voleva venire con me a Seattle. Mi avrebbe detto di sì? Era molto arrabbiata con me, lo vedevo, ancora..
“ Se te lo chiedessi, se fossi io.. tu mi diresti di sì?”.
Finalmente spense la luce e si rannicchiò sotto le coperte. Ci mise molto ad addormentarsi, si girava e rigirava nel letto. Ma poi..
- Edward..no!-. Lo stesso sogno ogni notte.
- Non andare ti prego, non andare via..-.
Entrai immediatamente scivolando verso di lei. Provai a respirare e continuai stringendo i denti fino a che il suo profumo non invase tutto il mio corpo, fino a che non fui stremato dalla voglia di averla e succhiare tutto il suo sangue.
- Sono qui-. Le sussurrai. Mi stesi accanto a lei, che istintivamente affondò la testa nel mio petto e mi strinse. La cullai dolcemente.
- Rimani con me..-. Mormorò poi sorridendo.
Sempre, sarei rimasto con lei, sempre al suo fianco. Avrei fatto qualunque cosa per Bella, anche morire se ne fossi stato in grado. Tutto..  le sfiorai i fianchi coperti, le cosce, il busto e sospirai. “ Sta bene non ha freddo”.
Ero deciso. Il giorno dopo a scuola l’avrei avvicinata e le avrei chiesto di poter andare con lei a Seattle. Potevo farcela, potevo essere suo amico. Inspirai il suo profumo con desiderio e avvicinai le labbra alle sue chiudendo gli occhi. “Non riesco a starti lontano, è.. incredibile quanto tu mi abbia stregato”. Si scoprì leggermente il busto e io mi allontanai, se mi avesse toccato avrebbe di nuovo sentito freddo. Le spalline della cannottierina le scesero sulle spalle ed io decisi di tirarle su lentamente, affascinato dalla sua carnagione lattea e dalla sua perfezione. Allungai una mano per farlo, ma lei si mosse nel sonno farfugliando qualcosa e mi cadde addosso pesantemente. Mi irrigidii. “Bella prova Edward, bravo”. Dove erano andati a finire i sensi di vampiro? Il suo corpo era per metà su di me. Pregai che non si svegliasse, con tutte le mie forze. Chinai gli occhi per guardarla, ma li rialzai subito pieno di vergogna. Una cosa era controllare la mia voglia di morderla, un’altra era tenere a freno il mio desiderio assurdo per lei. Ci rinunciai, anche se mi sentii uno schifo. Abbassai lo sguardo e fissai il suo seno scoperto alzarsi e abbassarsi sotto il suo respiro e cosa ben peggiore, sopra il mio stomaco. “No, no.. basta. Ancora”. Strinsi i denti e cercai di ribellarmi alla reazione fisica che ebbe il mio corpo, ma fu inutile. Era naturale. Troppo.. umana. “Merda..”. Altro che amico..con tutto quello che scatenava in me solo guardarla, ci sarebbe voluto un autocontrollo impossibile persino per me. “Oh piccolo Bambi, come posso fare”.
   
 
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