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Autore: izayoi007    08/01/2009    5 recensioni
[Seconda classificata al contest "Oops: beccati!" indetto da Urdi]
Introduzione: Permettere a degli amici di invaderti casa per una festa, non porta mai a conseguenze positive. Per loro e per voi, in special modo.
Se poi tieni conto del fatto che i tuoi amici sono fra i ninja più assurdi ed imprevedibili del pianeta…allora…beh, aspettati di tutto!
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOT IN MY BED!

 

 

Introduzione: Permettere a degli amici di invaderti casa per una festa, non porta mai a conseguenze positive. Per loro e per voi, in special modo.

Se poi tieni conto del fatto che i tuoi amici sono fra i ninja più assurdi ed imprevedibili del pianeta…allora…beh, aspettati di tutto!
Titolo:
Not in my bed!
Autore:
Izayoi007
Genere:
commedia, comico, umoristico, romantico.
Rating:
Arancione.
Avvertimenti:
Attenzione: chiari riferimenti alla sfera sessuale.

 

 

 

Quando quella mattina, Sasuke Uchiha si svegliò, mal di testa che pulsava dolorosamente dietro le tempie, steso scompostamente sulla poltrona del salotto di casa sua, con un rotolo di pergamena abbandonato sullo stomaco, avrebbe dovuto seriamente considerare l’idea di rimanere lì, nonostante tutto.

Ovviamente, questo lo avrebbe constatato solo in seguito, un giorno, mentre Neji gli forniva una dettagliata spiegazione di come tutti quelli fossero chiari segni del destino che gli indicavano quanto quella giornata sarebbe stata pessima. In quel momento però, il suo cervello pulsante gli intimava di prendere qualcosa per il dolore e i suoi muscoli intorpiditi lo pregavano solo di alzarsi.                                          

Si sollevò dallo scomodo giaciglio e, come previsto, i suoi muscoli, le ossa e persino le articolazioni, gridarono tutto il loro dissenso per la nottata appena trascorsa, facendolo mugolare appena, infastidito.  Prese la via per il bagno e, una volta giuntovi, mandò giù un paio di pillole per attenuare il dolore e si premette due dita contro la tempia, cercando di concentrarsi al di là dell’emicrania.                                                                                                               

Non capiva: perché aveva mal di testa? Probabilmente era dovuto al fatto di aver dormito male, su quella scomoda poltrona. Poi, cosa più importante, perché proprio su quello scomodo giaciglio anziché nel suo letto?

Sforzò i neuroni del suo cervello e alla fine, qualcosa scattò dentro di lui.

Ma certo! Il giorno prima, Naruto era stato proclamato ufficialmente sesto Hokage di Konoha e i suoi amici, animati da un ritrovato spirito goliardico, dopo la tensione dovuta all’attesa della decisione del Consiglio, avevano deciso che era assolutamente d’obbligo festeggiare l’evento.

Naturalmente, avevano stabilito che Villa Uchiha, con i suoi ampi spazi, i vari giardini tradizionali e nessun vecchio rompiscatole che si lamentava alle due di notte per il baccano, era l’ideale per dare il via alla festa.

Nessuno aveva preso in considerazione l’idea che Sasuke avrebbe potuto esserne leggermente infastidito. Quindi, conscio che nessuno l’avrebbe ascoltato, il padrone di casa si era rintanato in un salottino secondario della grande casa, impegnandosi nello studio di un rotolo particolarmente interessante. Alla fine, doveva essersi addormentato lì.

Chissà come avevano ridotto la sua casa, quegli idioti, durante la notte.               

Decise di fare un giro di controllo, tanto per assicurarsi che non avessero fatto danni irreparabili e stabilì, con sollievo, che probabilmente avevano pulito tutto prima di andarsene.

Ora più rilassato, il moro si recò al piano di sopra, intenzionato a raggiungere la sua camera e prendere dei vestiti puliti da indossare, dopo aver fatto un veloce bagno ristoratore.

Percorse il lungo corridoi a passi svelti ma leggeri. Si fermò di fronte al fusuma*di camera sua e fece scorrere lentamente il pannello rivestito da un sottile strato di carta di riso.

Nella leggera penombra della stanza, illuminati da pallidi e impalpabili fasci di luce, focalizzò, al centro, il suo grande futon** matrimoniale. Sulla parte destra, sapientemente incorporato nella parete,  il fukurodana*** in legno scuro, faceva bella mostra di sé, mentre, dalla parte opposta, un semplice ma raffinato kakemono****, dava un tocco di classe alla stanza spoglia.

Ma Sasuke non si fermò certo a contemplarla, ormai avvezzo a quell’arredamento sobrio ma elegante . Si portò davanti all’ampio armadio a muro e con un unico movimento fluido fece scorrere l’anta. Il debole impatto degli infissi l’uno con l’altro, produsse un leggero suono secco e ovattato, per nulla fastidioso. Ma Sasuke si bloccò, irrigidito.

Non fu comunque quella, la causa della sua reazione. Piuttosto, ciò che lo mise in allerta, fu il lieve mugolio che gli parve di udire a seguito della sua azione.

Assottigliando gli occhi per meglio adattare la sua vista all’oscurità, li puntò contro il suo letto  e rimase in attesa, in silenzio.

Sussultò e quasi il respiro gli si mozzo in gola, quando, ad un certo punto, preceduto da un altro mugolio e da un goffo movimento sottocoperta,  un piede spuntò da sotto di essa.   

Ma che diavolo…?

Innervosito dal fatto che un intruso giacesse nel suo letto, il moro si avvicinò alla finestra e la spalancò di botto, facendo entrare in un colpo solo, una fastidiosa ondata di luce solare.

Chiunque fosse sotto le coperte, mugolò infastidito e si rannicchiò ancor di più fra di esse. Inutile dire che l’irritazione di Uchiha crebbe a velocità impressionante.

Irritato oltre ogni dire, scattò verso il letto e, afferrate le pesanti coperte, le sollevò con un unico movimento.

Ciò che vi trovò sotto, lo fece sobbalzare e arretrare di diversi passi.

-Naruto... -   ringhiò. Il biondo, beatamente addormentato a pancia in giù, ed un’espressione ebete sul viso, mugugnò infastidito ma continuò imperterrito a dormire - …e Sakura?!  - al contrario del compagno, la ragazza scattò immediatamente e, una volta messo a fuoco chi si trovasse davanti, s’affrettò a riacciuffare il lenzuolo e ad avvolgercisi dentro.

- S-Sasuke-kun! – strillò imbarazzata. Un distinto rossore si diffuse sulle sue gote e deglutì a vuoto un paio di volte.

- Che-che ci fai qui? – pigolò, nel tentativo di recuperare un po’ di flemma e, al contempo, di dimenticare il fatto di essersi fatta beccare a letto con Naruto, proprio da Sasuke.

Il moro inarcò un sopracciglio scuro e la guardò perplesso e palesemente indignato. Quindi, il sibilo che uscì dalle sue labbra sottili, la fece rabbrividire ulteriormente.                                                       

-Io?! Che ci fate voi, qui, nel mio letto?! – fece una pausa significativa, poi riprese, con tono ancora più torvo - …e, soprattutto, che diavolo avete fatto?! -  se prima le guance di Sakura erano vagamente più colorate del normale, in quell’istante, divennero talmente rosse che se non fosse stato troppo impegnato ad essere arrabbiato, Sasuke avrebbe seriamente pensato di chiamare un ninja medico. Il fatto che lei stessa lo fosse, era solo un dettaglio.

Trovandosi seriamente in difficoltà, la ragazza decise bene di aver bisogno di un aiuto, indi per cui, si ritrovò a scuotere Naruto per una spalla, nel vano tentativo di svegliarlo. Ovviamente questi non diede nemmeno lontanamente segno di averla sentita. Lei, inviperita, ed anche un po’ offesa, non essendo poi particolarmente dotata di santa pazienza, optò per un metodo un po’ più drastico, pertanto lo colpì alla testa con uno dei suoi pugni più potenti.

Naturalmente, questa volta, per il biondo fu totalmente impossibile ignorarla e, seppur parecchio dolorante, si decise a svegliarsi. Immusonito, si mise a sedere sul letto, massaggiandosi la parte lesa, nel vano tentativo di alleviare il dolore. Successivamente si premurò di lanciare un’occhiata offesa alla ragazza.

-Sakura-chan, perché mi hai colpito?! Mi hai fatto male, sai?! – lei grugnì in risposta e lo colpì di nuovo, quasi dimenticandosi dell’infuriato Sasuke.

- Perché sei un baka! Ecco perché! – strillò. Prima che l’altro potesse ribattere, un nervoso schiarirsi di voce, lo interruppe, spostando l’attenzione dei due sul terzo occupante di questa stanza. Naruto lo squadrò indignato.

- Sasuke-teme…? Che diavolo ci fai qui? Non vedi che siamo occupati?! – sbottò. Sentì il moro fare un respiro profondo, probabilmente nel tentativo di calmarsi, e finalmente parlò.

- Occupati? Voi siete occupati…nel mio letto?! E a fare cosa, di grazia? Mi sembra evidente che tutto ciò che dovevate fare l’abbiate già fatto stanotte! E nel mio letto! – sia l’Hokage che la kunoichi arrossirono di botto ed il primo, borbottò risentito qualcosa che assomigliava molto ad un “questi  non sono affari tuoi, bastardo!” .

- Sì, che lo sono…dato che gli “affari vostri” ve li siete fatti, ripeto, nel mio letto! -  Naruto cominciò ad arrabbiarsi a sua volta, quando l’ennesimo “nel mio letto” scivolò deliberatamente dalle labbra dell’Uchiha.

- Che diavolo! Mi dispiace, va bene?! Ieri sera eravamo molto…ehm…presi…e l’unico letto a disposizione era il tuo, ok? – sorvolò accuratamente sul fatto che in realtà aveva notato un’altra stanza, presumibilmente degli ospiti, ma che aveva preferito quella, molto più raffinata ed elegante, per la sua prima volta con Sakura. Seppur non fosse decisamente un tipo romantico, aveva voluto almeno donare qualcosa di speciale, alla ragazza dei suoi sogni.

Dal canto suo, la kunoichi, ancora più imbarazzata di prima, per la più o meno esplicita confessione del biondo, gli gettò un’occhiataccia, poi, notando che le suo scuse – effettivamente, dette con un tono che suonava tutto, fuorché pentito – non avevano sortito alcun effetto sull’interessato, si affrettò a scusarsi a sua volta. Insomma, non voleva perdere la faccia proprio davanti a Sasuke Uchiha!

Beh…non più di quanto avesse già fatto…

-Sì, perdonaci Sasuke-kun…non avremmo dovuto…Ma non preoccuparti, non accadrà più…tra me è Naruto è stato un errore! Credimi, non si ripeterà mai più! – l’occhiata offesa e ferita che ricevette da Naruto, a quelle parole, la turbò più di quanto avesse mai creduto possibile. Incomprensibilmente, le pungolò l’animo come uno shuriken ben appuntito.

Quell’inspiegabile sensazione però, la abbandonò nello stesso istante in cui il moro Uchiha aprì bocca per ribattere.

-Non avete capito. – spiegò, con tono di sufficienza – non mi interessa quello che combinate sotto le lenzuola, ciò che mi irrita è il fatto che, ripeto, l’abbiate fatto tra le mie... – chiarì allusivo, per l’ennesima volta, orma stufo di farlo. 

Lei tacque.

Si ritrovò indecisa su quale stato d’animo fosse più opportuno palesare in tale circostanza. La frustrazione per il particolare, tutto fuorché irrilevante, che al moro non importasse assolutamente nulla se era andata a letto con il suo migliore amico, nonostante lei si professasse appassionatamente e incondizionatamente devota a lui, sin dai tempi dell’accademia, o la vergogna per via del fatto che avessero consumato l’atto nel letto dell’amico?

Ci pensò Naruto, che nonostante i suoi “encomiabili” metodi da “perfetta” amante, era fin troppo buono per prendersela con Sakura, a toglierla dall’impaccio della scelta.

-E io ti ripeto, teme, che ci dispiace! – bofonchiò.

Ma Sasuke non sembrava intenzionato a perdonarli. Volevo fargliela pagare, soprattutto a Naruto. Dopotutto, era un vendicatore.

Avrebbe dovuto colpire il punto debole del ninja, ma…qual’era?

Non gli ci volle molto per trovare la risposta. Sorrise maligno, fra sé e sé.

Il suo cervello, all’improvviso folgorato da quell’ineluttabile consapevolezza, elaborò in fretta una diabolica soluzione. 

L’ego, smodatamente vendicativo, fu piacevolmente solleticato dall’impellente bisogno di stuzzicare il biondo, eludendo la sua scarsa scaltrezza con un machiavellico, quanto mai semplice, stratagemma. 

Il suo piano d’azione, a onor del vero, ridicolmente semplice , quasi insensato, faceva acqua da tutte le parti, e sarebbe stato fin troppo stupido per chiunque. Chiunque non fosse Naruto, ovviamente.

Il giovane Hokage infatti, si sapeva, non brillava particolarmente di perspicacia, e aggirarlo sarebbe stato relativamente semplice e un passatempo niente male…

A quel punto, la sua smorfia insofferente, mutò in un ghigno a dir poco mefistofelico. Allo stesso tempo, l’espressione di Naruto divenne ragionevolmente turbata.

-Chissà cosa ne penseranno, Hokage-sama…-  cominciò, con tono volutamente vago, avvedendosi di calcare ironicamente il titolo onorifico - …i membri del Consiglio, del fatto che va a letto con una sua compagna di squadra…-  ovviamente, Sasuke sapeva che al Consiglio, in realtà, la vita sessuale dell’Hokage poco – per non dire, per nulla, - importava, ma il suo tono velatamente minaccioso e la paura che Naruto nutriva per la perdita del posto tanto agognato, giocarono a suo favore.

Ignorò con deliberata non calanche l’occhiata scettica di Sakura, che almeno ebbe la decenza di tenere la bocca chiusa.

Come previsto, preso dal panico, il biondo non colse l’infondatezza di quelle allusioni e l’assurdità di quelle illazioni. Impallidì e dalle sue labbra sfuggì un basso, e vagamente minaccioso, ringhio.

-Non oserai…- perse la voce nel momento in cui il ghigno si allargò ulteriormente sulla bocca dell’Uchiha e deglutì a vuoto, la gola improvvisamente secca.

Sapeva che il moro era un tale bastardo da lasciarsi andare ad azioni così meschine. Naturalmente sperava, in virtù della loro anticonvenzionale amicizia,  in un insolito spicco di bontà, ma non ci contava poi molto.

Così, la preoccupazione mutò velocemente in rabbia.

-Come osi minacciarmi, teme! – sbottò. Preso dalla foga, scattò in piedi e con un paio di ampie e rapide falcate gli fu davanti, incurante di essere totalmente nudo – Io sono l’Hokage! - .

Sasuke lo guardò con aria assolutamente disgustata, e arretrò di un passo, prima di rispondere per le rime.

-Non per molto ancora…- e qui vide, con suo sommo piacere, l’altro sussultare impercettibilmente, indi, proseguì il suo attacco con rinnovato vigore, dettato più che altro dalla furia – Comunque…come hai osato tu, idiota, usare il mio letto per le tue prestazioni sessuali?! - .

Vide il biondo arrossire – se per la vergogna o per la rabbia, non avrebbe saputo dirlo – e gonfiare le guance indispettito. Strinse i denti e parlò:

-Ti abbiamo già chiesto scusa, per questo, mi pare! -.

- Non mi interessa. Ciò non cancella quello che avete fatto. – gettò una veloce occhiata a Sakura, ancora accovacciata prudentemente fra le lenzuola – le sue lenzuola  -, tanto per mettere in chiaro quanto fosse furioso anche con lei. La responsabilità non era solamente del biondo, anzi, lei forse lo era di più, poiché Uchiha aveva sempre ritenuto che la ninja medico avesse, quantomeno, più raziocino e buon senso dell’altro.

Conclusa la sua riflessione, riportò la sua attenzione sul giovane di fronte a sé.

Ancora un volta, l’orrore lo colpì, facendogli storcere le labbra.

-…e vestiti, dannazione! – intimò. Naruto incrociò le braccia al petto.

- Cos’è, ti imbarazzo, Sasuke…? –  l’altro s’affrettò a negare.

- No, mi disgusti! – a quella risposta, il biondo perse nuovamente le staffe ed andò su tutte le furie.

- Ah..sì, bastardo?! – berciò risentito – allora vorrà dire che ora, il grande Sasuke Uchiha, ci mostrerà quanto invece, lui sia meraviglioso! -.

Detto questo, si lanciò su di lui, intenzionato a strappargli i vestiti di dosso.

Il richiamo rabbioso di Sakura, fu sovrastato dalle urla di Sasuke che ordinava all’altro di lasciarlo andare e dai rumori prodotti dalla colluttazione.

Ben presto, senza neppure sapere come, i due ragazzi si ritrovarono intrecciati in una posa alquanto assurda. La testa di Sasuke era incastrata tra le ginocchia di Naruto, chiuse a forbice, mentre quest’ultimo si era ritrovato un piede del moro dolorosamente premuto sul viso.

Quando si rese conto della sua situazione, Uchiha rabbrividì e tentò di divincolarsi dalla morsa in cui il biondo l’aveva imprigionato. Si dimenò, impazzito, poi si rivolse all’altro:

-Naruto, lavami immediatamente quel coso da davanti alla faccia! – sibilò bieco, rosso di rabbia, riferendosi inequivocabilmente agli organi genitali del compagno – O giuro che te lo strappo e lo appendo in cima alla torre dell’Hokage! Poi sì, che potrai affermare di essere talmente devoto al villaggio da “lasciare” una “parte di te” sempre in ufficio! - . Non aveva mai composto una frase altrettanto lunga in vita sua, se non per esprimere quella minaccia.

L’altro non ne fu minimamente intimorito e continuò, imperterrito, nel tentativo di strappargli la maglietta di dosso.

-Oh, che paura, teme! Provaci! – lo provocò, spavaldo.

Nel frattempo, Sakura assisteva shockata e furiosa alla scena, non sapendo neppure lei come comportarsi. Perciò, si limitò a fissare i due, boccheggiando di tanto in tanto.

Improvvisamente, un grido si levò all’interno della stanza. “Taiju kage bushin no jutsu” uscì dalle labbra di Naruto ed istantaneamente, un piccolo esercito di Naruto li accerchiò.

Fu il caos.

Zazzere bionde occuparono il luogo come chiome di alberi in una foresta, grida più o meno stridule e confuse si sovrapponevano, facendo sì che quanto veniva urlato, perdesse molto del suo significato, e movimenti frenetici e scoordinati, rendevano impossibile ogni azione che prevedesse qualcosa di più del muovere un passo o il sollevamento di un dito.

Sakura era impegnata a levarsi di dosso quanti più Naruto possibile, tanto da non venir schiacciata dal loro peso, e mugugnando di quando in quando, nel momento in cui qualcuno di loro la costringeva a liberare una parte intima dalla protezione del lenzuolo, si vedeva così, costretta a lasciarsi sovrastare, per poter provvedere a coprire la parte incriminata.

Dall’altro capo della stanza, giungevano, irripetibili, le imprecazioni e le maledizioni di Sasuke a Naruto e alle sue copie, che tentava di eliminarne il maggior numero possibili, impegnate nel compito di denudarlo. Impossibilitato a comprendere quale fosse quello vero, colpiva e distruggeva a casaccio, ruggendo di rabbia ogni qual volta una copia appena abbattuta, veniva istantaneamente sostituita da un’altra, ancor più agguerrita (o era lui a cominciare ad essere stanco?).

Quando ormai, esasperato, stava già caricando il chakra per lanciare un Chidori, desideroso principalmente di colpire l’originale, un grido particolarmente forte e furibondo di Sakura, stroncò sul nascere ogni sua intenzione omicida.

-ADESSO BASTA!!! - fu ciò che pose fine a quella ridicola situazione.

Seguì qualche istante di calma immota e silenzio irreale, poi le decine di copie scomparvero con uno sbuffo di fumo e rimasero solamente i tre occupanti originali.

Sakura si accorse di avere lo sguardo sorpreso dei suoi due compagni di squadra puntato addosso, ma non se ne curò.

Cercando di scoprirsi il meno possibile, senza dire una parola, si rivestì velocemente. Solamente nel momento in cui fece per uscire dalla porta, finalmente Naruto parlò:

-Sakura-chan…dove stai andando…? – domandò in tono confuso.

Non l’avesse mai fatto: Sakura gli rivolse uno sguardo tutto fuorché amichevole e gli si avvicinò a grandi passi, afferrandolo per la collana che Tsunade gli aveva regalato, e lo tirò a sé. Sputò quelle parole con tono velenoso ed amareggiato:

- Me ne vado! Capito?! Sono stufa di te e delle tue idiozie! È stata la mia prima volta…volevo solo che fosse, almeno quella, fantastica! Non chiedevo altro! Volevo solo un risveglio come si deve con la persona di fianco, che mi dice quanto mi ama…solamente un piccolo momento di intimità, ecco! E tu l’hai reso orribile! Un disastro! È vero, la responsabilità è stata anche mia…non avremmo dovuto farlo nel letto di Sasuke-kun…però avremmo potuto semplicemente scusarci ed andarcene! Invece tu, no! Testardo e idiota come sei, hai per forza dovuto litigarci anche adesso! – sospirò tristemente e mollò la presa, dandogli le spalle – Avevo ragione…è stato un errore…che non si ripeterà mai più! – .

Non poté vedere l’espressione nuovamente ferita e mortificata del biondo, ma lo sentì sussultare distintamente e trattenere il respiro. Di nuovo, una fitta dolorosa al petto la colpì, ma di nuovo la ignorò, questa volta, presa dal proprio dolore e dalla delusione.

Corse via, fingendo di non sentire il richiamo di Naruto. Solo aumentò il passo, quando lo sentì correrle dietro.

Lui la vide allontanarsi e si affrettò a raggiungerla. Per poco non cadde a terra dalla sorpresa, nel momento in cui qualcosa lo colpì alla nuca, costringendolo a fermarsi. 

Si voltò, per scorgere Sasuke con ancora il braccio teso nella sua direzione.

-Teme, che diavolo…! – sbraitò, prima che l’altro lo interrompesse, con il suo solito tono gelido.

- Ti ho detto di vestirti, idiota! – solo allora si accorse che ciò che l’altro gli aveva lanciato, non erano altro che i suoi vestiti.

Sospirò e cominciò mestamente a vestirsi, dopo aver sentito distintamente la porta dell’ingresso principale, chiudersi con un rumore secco.   

 

 

***

 

 

Kakashi aveva sempre avuto il sospetto che i suoi allievi fossero un po’ fuori dal comune, forse non proprio normali.

Fu proprio in quel momento, giunto nel giardino di Villa Uchiha, per parlare con il padrone di casa, quando lo trovò intento a fissare indifferente un simpatico falò che, dedusse, lui stesso doveva aver appiccato, che quel sospetto divenne una certezza.

Si avvicinò con circospezione al più giovane e gli pose la domanda che, spontanea, gli era sorta:

-Sasuke…che stai facendo? -. L’altro gli lanciò un’occhiata d’ovvietà e non rispose.

- Ok…- riprese allora Kakashi, cercando di non farsi abbattere dalla scarsa loquacità del moro -…forse la domanda più corretta è: per quale motivo lo stai facendo? -.

Sasuke fece un gesto vago con la mano e, prima di rispondere, assunse una strana espressione disgustata. Infine, si decise a parlare:

-Questa mattina, al mio risveglio, ci ho trovato dentro due insetti fastidiosi…- rispose vago.

Il maestro sollevò un sopracciglio, perplesso. Da quando Sasuke era così schizzinoso? Ad ogni modo, non la reputava una cosa talmente grave da dover addirittura bruciare il materasso con tanto di lenzuola, coperta e cuscini.

-Oh. Capisco. – concluse, con tono di chi in realtà non aveva capito proprio nulla.

Sasuke non parve farci caso, troppo concentrato com’era, ad osservare il materasso ardere, perso in chissà quali pensieri.

Preferì non indagare oltre, limitandosi a fissare il fuoco a sua volta, ormai totalmente dimentico del motivo che lo aveva spinto fin laggiù.

 

 

***

 

 

Contemporaneamente, dall’altra parte del villaggio, mentre il crepuscolo era ormai sceso su Konoha, tingendo i muri delle case e le fronde degli alberi di calde tonalità arancioni, ponendo fine ad un’altra giornata per gli abitanti, anche una giovane kunoichi, si affrettava ad abbandonare il suo luogo di lavoro.

Sakura sospirò, chiudendo a chiave l’entrata del suo ufficio e cominciando a percorrere stancamente i lunghi corridoi delle corsie ospedaliere.

Aveva passato una giornata orribile, tutto il tempo immersa nelle proprie riflessioni; era stata talmente distratta da combinare un disastro dietro l’altro. Alla fine, sotto consiglio di Shizune, si era rintanata nel suo ufficio, decisa a uscirne solamente a sera inoltrata.

Tuttavia, quell’increscioso dilemma che l’assillava, non aveva ancora deciso di abbandonarla.

Da quando, quella mattina, dopo aver lasciato villa Uchiha, ed aver sbollito tutta la sua rabbia, era riuscita a pensare di nuovo razionalmente, un quesito di vitale importanza le martellava il cervello: aveva sbagliato a trattare Naruto in quel modo?

E la risposta era sempre la stessa: sì, aveva sbagliato. Certo, Naruto era ancora piuttosto infantile e non si era comportato nel migliore dei modi, solo non l’aveva fatto con l’intento di ferirla, quello era sicuro.

Inoltre, dovette ammettere, che, a parte quella piccola idiozia, Naruto era stato davvero impeccabile. Non pensava potesse essere così dolce e galante. Era stata davvero bene con lui. Che se ne fosse veramente innamorata?

A quel pensiero, le gote le si scaldarono e si bloccò all’improvviso.

Un simile pensiero non era da lei. Si era sempre proclamata incondizionatamente innamorata di Sasuke Uchiha, e non aveva mai guardato ad altri ragazzi come potenziali fidanzati, ed ora, quei pensieri la spiazzavano. Ma era con Naruto che aveva fatto l’amore. Con lui, non con Sasuke, e le era anche piaciuto.

Si morse il labbro inferiore, tormentata, e stabilì che quello non era il momento migliore per certi pensieri; adesso doveva pensare, prima di tutto, a scusarsi con Naruto. Infondo, anche lei era colpevole quanto lui, avrebbe potuto benissimo rifiutare di farlo nel letto del loro migliore amico. Naruto non l’aveva costretta.

Riprese, quindi, il suo cammino, diretta verso l’ufficio dell’Hokage, dov’era sicura, ci avrebbe trovato ancora il biondo ninja.

Una volta arrivata davanti alla porta dell’ufficio, però, l’indecisione tornò a tormentarla, vi rimase perciò, diversi minuti davanti con il pugno alzato.

Che diavolo le prendeva? Doveva solo chiedere scusa a Naruto per come si era comportata, non era poi così difficile, in fondo.

Era Naruto, diavolo! Lo stesso imbranato, casinista e pasticcione Naruto, che aveva conosciuto a dodici anni!

No, le suggerì maligna, una vocina nel suo cervello, quello non era lo stesso ragazzo di quando andavano ancora all’accademia. Quello di adesso era un uomo, sesto Hokage di Konoha e la persona a cui aveva donato la sua prima volta.

Arrossì di nuovo e abbassò il capo. Era quello che la bloccava: quella mattina, presi dall’imbarazzo di essere stati scoperti da Sasuke, non avevano avuto modo di riflettere e di confrontarsi.

Prese un profondo respiro e busso: era giunto il momento di farlo.

Un ovattato “avanti” giunse alle sue orecchie e Sakura entrò.

-Naru…- si bloccò, accorgendosi solo in quel momento della presenza di Gaara, il Kazekage di Suna, corresse quindi il modo in cui si era rivolta al compagno - …Hokage-sama…ero venuta a parlarvi, ma vedo che siete occupato…- disse, riferendosi ovviamente al giovane dai capelli rossi che la osservava con la sua solita aria indifferente.

Naruto si irrigidì, non si aspettava che Sakura gli avrebbe rivolto la parola tanto presto, men che meno, quella sera stessa. Indi per cui, voleva parlarle immediatamente, però non poteva certo cacciare via Gaara. Ci pensò lui stesso a tirarlo via da quell’impaccio, ponendo fine al suo tormento:

-Non preoccuparti, Sakura-san. Abbiamo concluso, stavo per andarmene. – detto ciò, si alzò e si rivolse a Naruto – Hokage-sama, vi saluto. Chiariremo i dettagli in seguito…buona notte. – e con un lieve inchino, si congedò.

Rimasero quindi soli. La kunoichi chiuse la porta dietro di sé ed avanzò, fino a trovarsi davanti al biondo. Passarono diversi minuti, durante i quali, nessuno dei due aprì bocca.

Intimorita, Sakura tenne il capo basso fino a che la voce di Naruto la fece sobbalzare e la costrinse ad alzarlo.

-Per me non lo è stato…- cominciò il ragazzo, con tono serio, guardandola dritta negli occhi, e prima che la compagna potesse chiedere a cosa si riferisse, egli riprese, con tono leggermente più alto – per me non è stato un errore. Mi dispiace che per te lo sia stato…mi dispiace per il “risveglio”, per come mi sono comportato. So di essere stato infantile e mi dispiace anche per tutto quello che ne è conseguito…ma non mi pento di ciò che ho fatto. - .

Sakura lo guardò shockata: non si aspettava che il ragazzo sarebbe stato così maturo e diretto. Se ne compiacque e sorrise.

-No, Naruto…non c’è bisogno che ti scusi…piuttosto sono io a doverlo fare…certo, non ho gradito quanto successo questa mattina, ma non posso attribuirtene tutta la colpa ed in più, non avevo comunque il diritto di agire in quel modo…mi dispiace, ti chiedo scusa…-.

Nemmeno il biondo si aspettava una simile reazione da parte di lei; si aspettava di dover passare la serata – e forse anche il resto della vita…- a chiederle scusa e si aspettava di tornare a casa con le ossa rotte e la testa cosparsa di bernoccoli. Tutto ma non quello.

-Dici sul serio, Sakura-chan? – chiese, con voce piena di speranza, quasi infantile, che fece sorridere la ragazza.

- Sì. – rispose. Lui si illuminò.

- Quindi non mi odi? – lei negò con il capo e ridacchiò.

- No, non ti odio, baka! – con un urlo, sicuramente non degno di un Hokage, Naruto le si lanciò addosso e l’abbracciò fino a soffocarla.

- Non respiro, stupido! Mollami! – immancabile, un pugno si abbatté sul capo del biondo, seguito dalla consueta lamentela. Dopodiché, fu di nuovo silenzio.

Questa volta più dolcemente, Naruto si avvicinò alla ragazza e l’abbracciò.

-Sakura-chan…vuoi sapere perché non mi sono pentito di quello che abbiamo fatto? – lei arrossì, sia per la vicinanza con il biondo, sia per le sue parole – perché…beh..ti amo Sakura…- persino lo scuro incarnato brunito di lui, prese un vivace color porpora a quelle parole.

In quel momento Sakura, seppur un po’ shockata, si ritrovò a ripensare alla domanda che si era posta pochi minuti prima: si era innamorata di Naruto?

E mentre inspirava l’odore forte e avvolgente di Naruto, si beava del calore del suo abbraccio e il suono basso e dolce della sua voce le invadeva i timpani, la risposta giunse chiara e forte nella sua mente:

-Anche io ti amo, Naruto -.

La situazione era pressoché perfetta, finalmente, sennonché, passato qualche minuto, ancora in silenzio, la bassa risata di lui si diffuse per la stanza. Incuriosita, Sakura si ritrovò a domandare:

-Perché ridi, ora? -. Lui accentuò ancora di più la sua risata e abbassò lo sguardo su di lei.

- Ammettilo però, la faccia di Sasuke, quando ci ha scoperti, era impagabile! – disse, con un sorriso ebete.

- Baka! Ma che diavolo ti viene in mente! – eppure, nemmeno lei riuscì a trattenere l’ilarità, ripensando all’espressione del compagno… 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Fusuma: si tratta di un pannello scorrevole che separa due stanze.

**Futon: si tratta di una spessa coperta imbottita, generalmente utilizzata come materasso.

***Fukurodana: si tratta di un armadio a muro.

****Kakemono: si tratta di un dipinto che si srotola e si appende in verticale sulle pareti.

 

 

Onestamente, sono molto contenta del mio secondo posto! Davvero tanto! Anche se è leggera ed è una sciocchezzuola, mi sono impegnata per scriverla, perciò mi sento davvero soddisfatta. Inoltre, faccio le mie congratulazioni a SHATZY con STAND MY GROUND che si è classificata prima! Un grazie speciale anche ad Urdi che ha indetto il concorso!

Riporto qui di seguito il suo giudizio:

 

 

2^ CLASSIFICATA: IZAYOI007 con NOT IN MY BED

Titolo: Not in my bed!
Autore: Izayoi007
Genere: commedia, comico, umoristico, romantico.
Rating: Arancione.
Avvertimenti: Attenzione: chiari riferimenti alla sfera sessuale.

- Originalità: 8/10

- Grammatica e sintassi: 9/10

- Capacità di mantenere Ic i personaggi: 9/10

- Attinenza al tema assegnato: 5/5

- Giudizio personale complessivo: 9.5/10

Una fanfic emozionante, anche se è senza troppe pretese. Devo ammettere che mi ha tenuta incollata allo schermo, perché sei stata proprio brava a descrivere le scene e i sentimenti dei personaggi (quando Sakura si arrabbia con Naru è scesa una lacrimuccia). Non ci sono particolari errori (forse qualcuno di battitura, ma nulla di assurdo, forse un accento), il tema è stato ben rispettato e anche tu, come Shatzy hai saputo creare una gran bella reazione a catena ed un litigio NaruSasu niente male! Mi ha davvero colpita per come hai affrontato il team 7!
Una sola cosa, forse, e dico forse, la parte in cui Kakashi va da Sasuke e lui brucia il letto, l’avrei messa come finale XD o quantomeno avrei cercato di capire meglio i sentimenti dell’Uchiha e perché se la sia presa tanto. Ma c’è tempo per un sequel, vero? I miei complimenti, brava!

La frase che mi ha colpita:

-Naruto, lavami immediatamente quel coso da davanti alla faccia! – sibilò bieco, rosso di rabbia, riferendosi inequivocabilmente agli organi genitali del compagno – O giuro che te lo strappo e lo appendo in cima alla torre dell’Hokage! Poi sì, che potrai affermare di essere talmente devoto al villaggio da “lasciare” una “parte di te” sempre in ufficio! - . Non aveva mai composto una frase altrettanto lunga in vita sua, se non per esprimere quella minaccia.”

Scena memorabile. Questa battuta la ricorderò a vita, perché mi ha fatta sbellicare!

Voto: 40.5/45

 

 

Detto questo: bacioni e saluti, Izayoi007

  
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