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Autore: Kiki May    07/06/2015    4 recensioni
Dodici prompts a disposizione per dodici storie diverse: la mia piccola sfida del mese. Questa raccolta include principalmente storie brevi ambientate nel Buffyverse, ma faranno la loro comparsa anche personaggi appartenenti all'universo Marvel. Potete trovare la lista completa sul mio LJ, assieme alla traduzione inglese delle storie già terminate. Qui posto la versione italiana.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Un po' tutti, William Spike, Willow Rosenberg
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Salve! Spero ci sia ancora qualcuno in questa sezione di EFP. :D In ogni caso, ecco la prima storia della raccolta. Il prompt: post Not Fade Away, Buffy riflette sul rapporto che lega Spike ed Angel. 





Buffy, Spike, Angel (Buffy/Spike, Spike/Angel, Buffy/Angel)

After the Fall


 

 

 

 

Lo trova ad attenderla ai limiti di un corridoio male illuminato, all’ultimo piano dell’ospedale. La solita espressione strafottente dipinta sul volto, un ghigno stentato da indossare come una maschera.
A dispetto di ogni divieto, Spike tiene una sigaretta premuta tra le labbra ma non accenna ad accenderla. Ha una cicatrice arrossata sulla guancia sinistra ed i suoi occhi rivelano la stanchezza che il portamento orgoglioso vorrebbe nascondere.
Buffy ferma di colpo la sua corsa.
“Notizia dell’ultima ora: non morto!” annuncia lui, allargando le braccia e abbozzando un sorriso colpevole.
“Vedo,” replica la Prescelta, inflessibile come una sfinge.
Lo supera senza aggiungere altro.


Angel giace su un letto lontano da ogni macchinario, ma confortevole e pulito. Buffy percepisce con nitidezza l’odore di sapone alla lavanda delle lenzuola appena cambiate, assieme al fetore della carne bruciata e in fase di guarigione. Angel ha un braccio carbonizzato ed una parte del suo volto risulta orribilmente sfigurata. La sente arrivare, però, e si gira piano. Apre l’occhio destro, quello illeso.
“Buffy …”
“Non avresti dovuto,” dice lei, combattendo l’urgenza al pianto. Nonostante gli anni e la distanza, la sofferenza dell’ex amante la colpisce al cuore quasi come fosse una parte di lei a sanguinare. “Non avresti dovuto,” ripete, più ferma. “Los Angeles è una città enorme. Hai scatenato un’apocalisse che ha coinvolto migliaia di persone innocenti! Ho dovuto strappare dalle macerie perfino le mie ragazze! Come hai potuto fare una cosa del genere? Come hai potuto non pensare alle conseguenze?”
Angel ingoia e prende fiato, inutilmente. Buffy sente la rabbia crescere ancora di più.
“Non so cosa ti sia preso, ma non posso tollerare un comportamento del genere! Il mio compito è proteggere questo mondo, Angel, non distruggerlo! Neanche per te.”
“Lo so.”
“Ti prenderei a pugni in questo istante, se solo non fossi già un –“
“Buffy …”
“Perché?” chiede lei, e si siede a margine del letto.
Lui le prende una mano, la stringe e la bacia con la stessa venerazione che usava quando, tornato dall’inferno, si affidava a lei in ogni cosa. Chiude gli occhi e sussurra parole di gratitudine.
Buffy le accetta e lo perdona, come sempre.



Ritrova Spike in una panchina sul tetto, intanto a fumare la fantomatica sigaretta del corridoio. Sta guardando le stelle e Buffy lo trova bellissimo.
“Andata bene la riunione con l’eterno innamorato?” chiede lui, esalando una boccata di fumo. “Immagino che il melodramma avrà colpito l’animo delle infermiere più sensibili, se ancora esistono.”
“Come hai fatto ad ottenere un letto d’ospedale per un vampiro che non ha bisogno di cure mediche?” replica lei, per nulla impressionata dal suo sarcasmo.
“Ho chiesto con gentilezza.”
“Hai minacciato i medici?”
“Minacciato è un’espressione un po’ dura. Direi piuttosto che …”
“Il primario mi ha confessato che lo hai letteralmente premuto contro il soffitto,” interrompe Buffy, avvicinandosi. “Le infermiere più sensibili, per usare la tua espressione lievemente sessista, hanno trovato molto romantico il tuo gesto.”
Spike alza il capo, solleva il sopracciglio sfigurato e getta la sigaretta.
“Ah … oh.”
Buffy si siede accanto a lui.
“Quando sei tornato?” chiede poi, seria.
“Qualche settimana dopo Sunnydale … dopo che … lo sai.”
“Perché non hai chiamato?”
La voce della Prescelta è vulnerabile e anche il vampiro ha abbassato le difese. La guarda con intenso rimpianto, china il capo.
“Non volevo crearti altri problemi. Non volevo rovinare la mia uscita in bellezza, da eroe e tutto …” serra gli occhi. “Avevo paura che fosse davvero una bugia, quello che hai detto quando …”
Non lo era.” Sussurra lei, sollevandogli il mento. I suoi occhi sono pieni di lacrime e Spike ingoia le sue. “Ti ho creduto morto.”
“Mi dispiace tanto.”
Si separano, incapaci di sopportare l’intensità del contatto.
È Buffy a parlare, di nuovo.
“Allora, il tuo gesto romantico per Angel. È … vero?”
Spike annuisce con un cenno svogliato.
Buffy espira.
“E tu lo ami?” insiste, più sicura.
Di nuovo un cenno affermativo, riluttante.
“E lui … lui ti ama?”
Spike ridacchia amaramente.
“Lo sai che non funziona così. Non con me, almeno. Io ci provo, ma …”
“Spike …” interrompe ancora lei e stavolta lo abbraccia con trasporto, senza trattenersi. Lui ricambia con altrettanta forza sovrumana e cominciano a piangere entrambi, di dolore e sollievo. “Sono così contenta di vederti.”
“Anch’io, amore. Anch’io.”

 

 


  
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