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Autore: _Arias_    07/06/2015    2 recensioni
Cosa succederebbe se i nostri personaggi vivessero insieme in un collegio? Quali amori potrebbero venir fuori?
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, John, Watson, Mycroft, Holmes, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran, Sherlock, Holmes
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sentimenti atipici in una comune Festa (parte 1)




E dopo millenni, riprendo questa fanfiction. Mi scuso per gli errori di ogni tipo nei capitoli precedenti (e in questi, perché sicuramente ce ne saranno) ma correggerli mi porterebbe via davvero troppo tempo. Ho deciso comunque di continuarla perché mi pareva uno spreco lasciarla incompleta dopo averci dedicato così tanto impegno. Quindi, per chi fosse interessato... ecco qua il continuo! Un grazie particolare a chi leggerà e lascerà anche solo una piccola recensione, che mi porta a sperare che qualcuno che la segue ancora è rimasto.
Vi lascio alla lettura!



 

Ora: circa le 7 del mattino / Giorno: Martedì / Luogo: camera da letto

 

“Hai finito là dentro? Sbrigati cazzo! Voglio uscire prima oggi!!” ecco la mia classica sveglia di sempre, ma oggi non mi importa se gridano e schiamazzano... no, perché oggi... oggi è Martedì! E sapete questo cosa vuol dire? Che starò con Mary! Con Mary tutta la serata!

Scatto dal letto superando gli ostacoli che tutti i giorni sono sparpagliati per terra ed apro piano la porta strizzando gli occhi per la forte luce improvvisa. Vedo subito un Jim intento a distruggerci la porta ancora una volta, ma no, stavolta non mi interessa proprio!

“Hei!! Mister santerellino dico a te! Rispondi al-” la porta del bagno si apre di scatto, succede davvero poche volte.

“Entra...” non riesco a vedere Sherlock, ma la sua voce è stata davvero gentile, così gentile che anche il Re si è stupito, infatti posso vedere la sua faccia sorpresa ed il corpo bloccato, indeciso sul da farsi, non capisce se è uno dei soliti scherzi che per metterlo in atto deve far sì che Jim varchi la soglia del bagno.

Faccio qualche passo in più mentre Jim non è ancora entrato, è più concentrato a guardare la figura di Sherlock, che a me risulta ancora coperta dal muro.

“Nascondi qualcosa Sherlock?” ecco, immaginavo lo chiedesse.

“Stavolta niente, ti lascio il bagno, fatti pure la doccia” ed ecco che lo vedo escire dal bagno lasciandocelo libero... no, non è assolutamente da lui, infatti Jim si è girato dalla sua parte prima che se ne andasse.

“Hei! Hai preparato qualche trabocchetto nel bagno, vero?”

“Niente trabocchetti, ho solo finito... vado a vestirmi” ok, ci dev'essere per forza qualcosa in quel bagno o tutto ciò non ha senso! Non risponde MAI così!

Jim mi guarda e scuote leggermente la testa indicandomi Sherlock, come volesse chiedermi cosa ha, ma sinceramente non lo so proprio quindi gli faccio spallucce.

Entriamo in bagno, ho decisamente bisogno di una doccia.

“Posso fare prima io?” l'ho chiesto nel modo più cordiale possibile.

“No” ... e ti pareva! Perfetto! Grazie, grazie tante! Avrei voluto rispondergli male ma, meglio non attaccare un tipo come lui.

Mi scansa e comincia a togliersi i vestiti, si toglie tutto ma lascia i boxer, entra in doccia e si chiude dentro, ora che ci penso vedo molte volte il suo corpo, ma mai completamente nudo. Mi arrendo all'idea di aspettare, così mi guardo allo specchio, già un po' di barba è ricresciuta, devo tagliarla, questa sera dovrò essere perfetto! Voglio essere più seducente possibile, un vero e bravo gentiluomo.

Prendo la schiuma e me la spando in viso per poi toglierla con la lametta. Per tutto il tempo non ci parlammo, restiamo in completo silenzio, ma appena finisco di sciacquarmi la faccia, lui ha deciso di considerarmi, parlandomi:

“Hei Hobbit! Oggi è la tua serata... vero?” non è il tipo da chiedere una cosa simile, perché diamine si interessa a me ora?

“Beh, direi di sì, stare con Mary sarà molto bello” ho cercato di non sembrare troppo emozionato, non voglio far vedere i miei sentimenti a lui, anche se gli ho già raccontato in parte cosa provo per lei, enunciandogli la giusta definizione di “innamorarsi”.

“Pensi che durerà molto... la festa?” perché diamine cerca di parlarmi per forza? Non ha altri -amici bulletti- con cui chiacchierare? Mi sta mettendo ansia... non vorrà rovinarmi la serata, vero? Perfetto, ora sono preoccupato!

“Sicuramente più di mezzanotte, penso che verso l'una e mezzo-due smetteranno” continua a lavarsi per qualche secondo e poi ecco la seconda domanda.

“Senti un po'... ma proverai a portartela a letto?” e-eh? Cosa? E questa domanda da dove scappa fuori? Anche l'altra volta mi ha tormentato con qualcosa di simile!

“Certo che no!!” quando mi accorgo di aver urlato abbasso subito i toni “... sono un tipo serio, io.”

“Disse quello che se ne fa una ogni tre settimane”

“Sono loro non adatte a me... e non me le porto a letto, ci sto solo assieme”

“Hm... quindi in una sera... non è che poi cerchi di portarla a letto... cioè, voglio dire, nessuno lo farebbe, vero?” ma di cosa è preoccupato? Perché mi sta chiedendo queste cose imbarazzanti? Ma che gli succede?! Mi lasciasse in pace!

“Io non lo farei mai, ma molti tipi sì, soprattutto i tuoi amichetti” forse ho esagerato, potrebbe uccidermi per una simile frase! Lo vedo irrigidirsi di colpo, sono morto! Sono morto! Ma poi riparte a sfregarsi il corpo con la spugna... sono... salvo? Non se l'è presa neanche un poco?

“A-Ah... tu dici... hm?” dal tono non sembra arrabbiato, ma preoccupato, cosa che mi mette ancora più ansia.

“Eh già” cerco di rimanere serio e composto “Beh... io ho fatto! Ci si vede dopo!” meglio svignarsela al più presto o potrebbero crearsi guai!

“Purtroppo...” non rispondo ed esco con passo veloce rientrando in camera, ancora scombussolato. Trovo l'Indovino che si asciuga i capelli con il suo classico modo brusco: strofinarli con un asciugamano.

“Jim oggi è strano!” è stata la prima cosa che ho detto entrando in stanza, ma poi ripenso al fatto che anche Sherlock ha avuto un comportamento anormale, prima.

“Ah sì? Che ha fatto?” ecco! Altra cosa bizzarra! Non avrebbe dovuto interessargli! Voglio dire, pensavo mi avrebbe ignorato, come fa di solito per le cose che trova inutili. Ora mi preoccupo ancor di più.

“Ha cominciato a farmi domande strane... su Mary”

“Su... Mary?” mi guarda con la sua solita faccia da -sto elaborando dati, cercando di capire che intendi-.

“Sì, mi ha chiesto se me la sarei portata a letto dopo questa sera, mi ha chiesto se...” ripenso alle parole esatte “... se in una notte una persona potrebbe portarsi a letto una ragazza, se qualcuno ci potesse provare” vedo l'espressione confusa di Sherlock tramutarsi nel suo sorrisetto da -ho capito tutto- per poi stendersi sul letto con le mani unite. Io aspetto che mi parli, sta cercando di fare il misterioso, lo so. Ma qualcosa dirà di certo.

“Hm... è solamente preoccupato della sua sorte, lascia perdere” eh? Che sorte? Di che sta parlando? Ma come fa... come fa a capire sempre tutto?

“Di che parli?”

“Ho detto lascia perdere” quando fa così non lo sopporto! Volevo ignorare le sue parole e continuare a chiederlo finché non avrei ricevuto risposta ma... il mio sesto senso (se così si può considerare, dato che è fatto solo per capire un minimo della mente di Sherlock), mi dice di lasciar perdere la questione. Scavalco le matasse di rifiuti e raggiungo l'armadio, la cosa ancora strana è che non puzzano. Stranamente non puzzano.

Appena ho aperto l'armadio cadettero mille vesti a terra, cosa ovviamente normale, comincio subito a scavare dal malloppo che si è ormai formato a terra e prendo le prime cose che trovo: una maglia a strisce fini bianche e nere e dei pantaloni beige, non che siano molto adatti insieme ma... va bene lo stesso. Riprendo il matasso e lo rinfilo dentro, chiudendo veloce le ante prima cadesse ancora.

“Cosa ti metterai stasera?” chiedo essendo davvero troppo felice per starmene zitto, voglio parlare, parlare della festa! Tralasciamo i pensieri su Jim!

“Se te lo dico nemmeno mi ascolterai, so che sei felice ma... datti una calmata” ecco, l'ha capito subito, come al solito.

“Dovresti esserlo anche tu” dopotutto starai con una bella ragazza anche tu, no?

“E chi ti dice che non lo sia?” oh... questo sì che è un colpo di scena! Che Molly possa avere qualche speranza? Dice davvero? Finalmente si è deciso? “No, non è per quello che stai pensando...” come non detto... mi sbagliavo. Tanto so che si riferiva a questo.

“Allora perché?”

“Potrà essere divertente, sai... scoprirò molte cose” ah... ecco... davvero ci va solo per le sue deduzioni?

“Potresti divertirti anche di più di quel che pensi, magari Molly sarà interessante” ora sì che si fa nuova la questione. Avanti, cosa risponderai?

Si mise in piedi sul letto e guardò in basso per poi saltare giù di quel metro e mezzo che lo separava dal pavimento.

“No, direi che non lo è! Lei... è solo che noiosa, banale... comune!” uh... e ci risiamo con i suoi classici insulti sulle persone che trova -comuni-.

“E con questo? Anch'io sono comune, no? Eppure stai bene in mia compagnia”

“Appunto! Basti e avanzi, non voglio lei fra i piedi, passerà una serata con me, ma non farò quello che si aspetta... un bacio, una carezza, un sorriso, un -mi piaci-... no, quello che gli darò sarà semplicemente un ballo, poi andrò per fatti miei” non sopporto quando dice queste cose, soprattutto vederle mettere in atto.

“Sai essere sempre così crudele con gli altri...”

“Non sono crudele, non voglio illuderla, tutto qua... e non voglio che si faccia un'idea sbagliata su di me, io sono sposato con me stesso, sposato con le mie deduzioni, sposato con il mio futuro lavoro da detective, non mi dedicherò a nessuno!” pareva più che stesse parlando con se stesso, come se volesse darsi una proibizione, un limite, come se avesse davvero provato quell'emozione dei veri sentimenti, ma appunto, si vieta di elaborarli, fermandoli al principio. Sospira stufo togliendosi di fretta l'asciugamano dal collo e buttandolo in mezzo all'immondizia che s'era creata da tempo a terra.

“Voglio stare da solo, vattene” e ti pareva? Ha decisamente qualcosa che non va... meglio lasciar perdere e andare, proprio come ha detto lui. Sbuffando mi metto in fretta i vestiti, per poi uscire in silenzio, lasciandolo al suo -Palazzo Mentale- che tanto adora: un angolo del suo cervello complicato nel quale si isola da tutto e tutti e grazie a questo, almeno dice lui, riesce ad avere pieno controllo delle sue emozioni e puntualizza dicendo che è anche un archivio di dati.

Io devo averci un buco al posto di quello, a quanto pare.

 

 

Ora: 10:30 / Giorno: Martedì / Luogo: aula di letteratura

 

Senza che me ne sono reso conto, è già ricreazione, sono passate davvero velocemente queste ore, forse perché invece di ascoltare la lezione ho fantasticato tutto il tempo su Mary e sul nostro -futuro insieme felice e perfetto-.

Non l'avevo vista quel giorno, forse non aveva fatto colazione, chissà! Spero solo di trovarla fra i corridoi, cosa davvero difficile dato che sta sempre in classe. E non vorrei sembrare troppo pesante andando a trovarla appositamente.

Mi dirigo insieme a Sherlock all'uscita della stanza, quando... me la trovo davanti agli occhi, accompagnata da un'agitata Molly.

“Buongiorno John! Mi chiedevo...” sorride anche a Sherlock dietro di me “... vi va di passare la ricreazione insieme?”

“Certo!” rispondo immediatamente senza pensare a cosa avrebbe voluto l'Indovino.

“Perfetto! Allora andiamo?” Mary è entusiasta e Sherlock si mette accanto a me, ignorando completamente la compagna con cui avrebbe dovuto almeno parlare.

“Voi andate pure, io ho delle cose da sbrigare” ecco... doveva rovinare tutto! Molly c'è ovviamente male, infatti abbassa lo sguardo con un'espressione palesemente dispiaciuta.

“E cosa?” insisto stavolta, facendo pressione, gli altri possono non farci caso ma il mio ormai risaputo sesto senso mi dice che si sta inventando una scusa.

“Devo parlare con una persona...” certo, come no “... a dopo” si gira e rientra in classe. Perché deve essere sempre così testardo? Capisco non illuderla ma... ferirla così, non dargli nemmeno il minimo di attenzione inventando scuse, non le fa di certo bene. Ha detto che se la ignora e si comporta male è solo per non illuderla e quindi non ferirla... ma non è vero niente, è un egoista e basta.

“Credo che... farei solo il terzo incomodo” sorride ancora triste guardando prima me e poi la sua migliore amica.

“Ma no t-” cerco di rassicurarla quando è lei stessa ad interrompermi.

“No, davvero, capisco perfettamente... avrà impegni importanti... ora, scusatemi” si gira anche lei indirizzandosi in una parte casuale del corridoio.

“Cavolo... e pensare che avevo insistito io per farla venire qua” confessa Mary con tono basso.

“Mi dispiace...” rispondo triste anch'io per l'accaduto, non vorrei essere nella sua situazione.

“Non ha molte speranze, vero?”

“Non credo” sono stato sincero, dopotutto è così, ogni volta cerco di illudermi del contrario proprio come fa lei ma... guardando in faccia la realtà, no, non ha possibilità.

“Capisco... beh, si piangerà addosso un'altra volta, ma per ora meglio lasciarla in pace.” attende qualche secondo che passiamo in silenzio, prima di continuare la frase “Vogliamo andare noi due?”

Stavo per aprir bocca quando qualcuno mi sbatte contro facendomi andare addosso a lei, non siamo di certo caduti ma... non mi sarebbe dispiaciuto affatto cadere sopra di lei, forse solo un po' se si fosse fatta male.

“E sta più attento razza di imbecille!” riconosco questa voce, è Sebastian e mi ha gridato contro come un pazzo, attirando l'attenzione di tutti i passanti... per non dire poi che è stata colpa sua, avrei voluto rispondergli a tono ma, due cose mi bloccarono: la presenza di Mary e l'aspetto di Sebastian... è davvero ridotto uno schifo, non ha una cosa giusta. In effetti questa mattina non è neanche venuto a fare colazione e dalle ferite che porta è facile capire che cosa stesse facendo in quel periodo di tempo, mentre invece noi eravamo intenti a berci un caffè insieme. Stetti zitto e lui continuò il suo tragitto, prendendo dalla tasca il pacchetto di sigarette quasi vuoto. Chissà quante se le è fumate.

“È spaventoso” ho ancora Mary fra le braccia e mi stacco per non metterla a disagio, cosa che non era affatto... forse.

“Emh... in realtà è molto gentile, è che ha litigato... sai, per amore anche lui” tanto ormai si sa che è per questo, e non cerca di nasconderlo minimamente, quindi, tanto vale svelarglielo anche a lei.

“Oh... e si è ridotto così per questo?”

“Esattamente” non c'è cosa di più certa

“Che cosa brutta... ha un modo orribile di prendere la situazione in mano”

“Beh... quando si ama una persona...” la guardo attentamente facendogli capire che anch'io sarei stato davvero triste se lei non mi avesse concesso un'opportunità. Mi guarda anche lei per qualche secondo quando poi rise con il suo solito fantastico sorriso.

“Spero che non ti succeda mai, John!” ha perfettamente capito cosa intendessi. Sorrido di rimando, un po' in imbarazzo.

“Già... heh... vogliamo andare?”

“Certo!” e dopo l'accettazione, fa una cosa che non sarei aspettato: si attacca al mio braccio, quasi fossimo davvero una coppia di fatto ed io inizio seriamente a prendere colorito in viso, mentre lei pare davvero tranquilla... sono solo io lo stupido che si agita troppo per ogni minima cosa che la riguarda?!

Prendo una strada a caso e lei segue perfettamente i miei passi, continua a parlarmi di cosa aveva fatto oggi o ieri o due giorni prima ed io non posso che fermarmi solo al suo bel sorriso ed a quelle labbra che tanto desidero. Vedo poi passare Mycroft in infermeria seguito da un Greg che pareva preoccupato, spero che la situazione non sia peggiorata.

“Allora ti aspetto stasera” lei cerca di farmi parlare ma io rispondo sempre a monosillabe

“Sì, certamente”

“Va bene... allora a dopo” mi regala un leggero bacio sulla guancia per poi allontanarsi da me saltellando... con quel semplice bacetto mi ha già rubato il cuore... troppo romantico? Forse sì, ma è vero. Stavolta è amore! È proprio vero amore! Me lo sento!

Torno in classe con un sorriso ebete in volto, quando vedo Sherlock indaffarato a parlare con Jim e non sembra affatto arrabbiato o scocciato, anzi, sta perfino sorridendo, cosa DECISAMENTE strana... soprattutto sorridere con lui! In presenza di lui! Non l'ho mai visto sorridere così innocentemente insieme a qualcuno che non fosse me.

In silenzio mi siedo al mio posto e Sherlock mi ignora. Aspetto l'inizio della lezione e quando suona la campanella, lui torna al banco, serio, senza rivolgermi uno sguardo, come se fosse normale trovare quei due a chiacchierare tranquillamente, senza calpestarsi a vicenda. Rientra anche Sebastian che ha un sorrisetto a dir poco inquietante che lascia trasparire un programmato piano diabolico, per chissà quale povera vittima, si mette seduto negli ultimi banchi, stando in una posizione poco garbata.

 

 

Ora: 12:42 / Giorno: Martedì / Luogo: mensa della scuola

 

È stata una mattinata tranquilla, fin troppo! Tutto regolare, nessuno che parlava ad alta voce o interrompeva la lezione, perfino il Re stette tranquillo, cosa davvero unica. Ora ci troviamo al tavolo solo io e Sherlock, mancano ancora tutti gli altri, presi in mano l'occasione per parlargli dell'accaduto.

“Ti ho visto chiacchierare con Jim...”

“Ebbene?” ancora con questo atteggiamento?! Non è una cosa ovvia! Non farmi passare da stupido!

“Ebbene? Sai... non è normale che voi due parliate... pacificamente”

“E chi te lo dice che lo stavamo facendo? Magari era solo apparenza” adesso cerca pure di ingannarmi?

“I tuoi sorrisi... Sherlock”

“I miei sorrisi?”

“Esattamente, quei sorrisi che fai anche quando stai con me... anzi, anche più pronunciati” abbassa subito lo sguardo puntandolo al poco cibo sul suo vassoio.

“Davvero li ho fatti?” pare preoccupato, sta mettendo inquietudine anche a me, non è da lui.

“Sì... direi di sì”

“Beh... comunque tu eri andato con Mary, Sebastian per fatti suoi, quindi ci siamo trovati soli in classe e ci siamo messi a parlare” oh, certo. Quindi tutto normale. E poi avevo ragione... era una scusa quella di prima.

“Potevi venire con noi... e non è una buona scusa per quei sorrisi”

“Che intendi? Cosa vorresti dire dopo aver visto ciò? Cosa vuoi?” entra in autodifesa attaccandomi?! Per giunta in modo poco intelligente. In modo... umano, diciamo.

Quindi, o stai nascondendo un nuovo piano di vendetta per lui o...

“Che sotto sotto vuoi bene anche a lui? E ti piace star in sua compagnia? Non c'è da vergognarsi... semplicemente, ammettilo.” una delle due deve essere vera.

“No.” risponde serio quasi avesse messo un bel punto alla fine di quella parola secca, come troncare l'argomento sul nascere. Non voglio insistere quindi, dopo un rassegnato sospiro, continuo a mangiare in silenzio mentre lui rimane pensieroso.

Pian piano entrarono tutti al tavolo, prima Greg e Mycroft, poi Jim che SORRISE a Sherlock, il quale stavolta non ricambiò affatto.

Manca solo Sebastian, ma anche stavolta... non si presentò.

Fisso in lontananza Mary, che sembra essersi accorta di me più volte, sorridendomi anche, non posso esser più felice!

 

 

Ora: 19:20 / Giorno: Martedì / Luogo: stanza 221

 

“Ora basta però! Apri!” lo dissi per la centesima volta sbattendo un pugno alla porta di camera, chiusa internamente da Sherlock. Comincio a capire Jim ed i suoi scleri mattutini contro Sherlock per il bagno. “Devo vestirmi, mi farai fare tardi! Avanti, non farti pregare!” è chiuso dentro ormai da ore e ore, le lezioni pomeridiane non ci sono state per preparare le cose per la festa. Ci sarà da divertirsi, se magari Sherlock mi fa entrare e mi permette di andarci... “Avanti Sherlock!!” l'altezza del mio tono di voce aumenta sempre di più ogni parola che dico “Giuro che se mi fai fare tardi proprio oggi... me la paghi!” finalmente la porta si apre ed esce uno Sherlock con completo elegante nero e camicia bianca con tanto di aggiunta di cravatta nera e scarpe lucide“Wow!” mi è venuto naturale esprimermi in questo modo, poche volte lo si vedeva così elegante ed ancora meno le volte in cui i suoi capelli non erano scompigliati “Ti sei dato da fare eh?” non si degna di rispondermi scansandomi per entrare nel bagno... e ripeto: è tutto il giorno che è strano, spero gli passi in fretta perché mi sono già stufato di questa situazione.

Apre la porta d'entrata per poi uscire con grande anticipo... peccato, avrei voluto andare con lui a prendere Mary e Molly, ma fa niente, ora devo pensare al vestito, fortuna che è già pronto in un angolo dell'armadio!

Mi precipito a prenderlo e in poco tempo l'indosso, è grigio scuro, non proprio il colore che mi dona ma è molto bello come stile! Mi guardo un attimo allo specchio mettendomi ancora una volta apposto i capelli, “Manca qualcosa...” con lo sguardo girovago nell'armadio fino a raggiungere una spilla a rosa bianca - sempre messa da parte in tutto quel casino - e attaccarla al bavero della giacca. “Sì, semplicemente perfetto.” affermo una volta rivisto allo specchio per poi uscire dalla stanza e notare Jim conciato elegante, ma per me, vederlo così è naturale dato che si mette i completi ogni santo giorno. Che voglia ha... non si sa.

Si volta per guardarmi e ridacchia non essendo abituato ad un me vestito in questa maniera.

“Hehe... l'Hobbit si è sistemato finalmente!” finisce appena la frase per sentir bussare insistentemente, Jim tira gli occhi al cielo andando a passi lenti ad aprire. Molto felice... sì.

“Sei in anticipo...” usa un tono scocciato mentre apre all'ospite.

“Wo-ooh, cosa vedono i miei occhi! Sempre più splendido, tesoro!” il Mascherato lo attira a sé prendendolo dalla vita per poi stampargli un bacio in guancia, in guancia solo perché l'altro è riuscito a scansarsi in tempo dalle sue labbra. Il Re, di tutta risposta, gli dà una forte spinta con aggiunta di schiaffo.

“Che ti ho detto sulle distanze?! Non più di così!” mette un braccio teso fra di loro per fargli capire la misura esatta.

“Ma andiamo! Dobbiamo anche ballare!”

“Appunto! Tieni le manacce apposto per adesso!”

“Significa che dopo posso tenerle libere e toccarti dove più voglio?” sorride perverso, ho paura perfino io, sembra lo voglia stuprare. Si lecca successivamente le labbra a si sporge un poco per osservare il sedere di Jim, prima che questo gli risponde a gran tono.

“NO!” urla più che può, mi ha fatto sobbalzare mentre il Mascherato pare esserci abituato.

Jim chiude la porta sbattendola dietro di sé, mentre sento ancora i suoi urli dal corridoio.

Me ne frego della sua situazione perché adesso tocca a me! Guardo l'orologio appeso in cucina e sono già le 19:35, dovo andare! Esco anch'io chiudendo con delicatezza la porta per poi indirizzarmi verso la sua stanza.

 

 

 

Ora: 19:50 / Giorno: Martedì / Luogo: corridoi di scuola

 

Poco prima, vedendola uscire dalla stanza, mi si è preso quasi un infarto per la sua bellezza, la luce che emanava era davvero troppo accecante, troppo perfetta... capelli ben tenuti con un vestito davvero elegante... bianco con dei ricami in oro e perla, sembrava una principessa delle favole, una vera e propria dama. Semplicemente da sposare.

Si stringe ancora al mio braccio ed io sono davvero troppo teso... già in lontananza si sente la musica rimbombare nei corridoi e le grida degli alunni ormai non contenuti.

“Penso ci divertiremo!” è stata lei a rompere il ghiaccio per prima, io avevo detto solo un “Eccomi”

“Lo spero.” perfetto, ora sembra che ne sono incerto! Perché devo fare queste figuracce?

Non dice più nulla, ovvio... così cerco di buttar fuori la seconda frase.

“Bene emh... Molly e Sherlock sono già dentro?”

“Credo proprio di sì! Molly era così felice del suo arrivo! E devo ammetterlo, Sherlock era davvero vestito bene, un bel tipo!” devo ingelosirmi per caso?

Stavolta sto io zitto e questo silenzio ce lo portiamo fino alle porte dell'entrata che davano tutte in una sola aula magna. Appena apro una delle due porte, il suono della musica per un attimo riempe l'intero corridoio. Si vedono dei ragazzi ballare a ritmo di musica al centro della grande stanza, con luci da discoteca e ambiente in semi-ombra, una vera e classica festa dei 18, sì.

“Wow... si sono dati da fare!” urlo per farmi sentire da lei, penso che se vorrò parlarci, dovrò portarla fuori.

“Eh già! Molly e Sherlock saranno a ballare?”

Li cercai con gli occhi trovandoli subito, riconoscendo Sherlock per la sua altezza e soprattutto, rigidità. Sta fermo vicino al buffet composto quasi solo da bevande, ovviamente analcoliche, mentre vicino a lui Molly è agitata, non sapendo se parlargli o no, forse ci ha già provato ma... non è riuscita a farlo smuovere.

“Li raggiungiamo?” glielo domando per sicurezza, guardando ancora il suo meraviglioso viso

“Certo!” si mosse lei per prima tenendomi ancora il braccio. Una volta raggiunti, ci piazziamo vicino a loro, ma Sherlock ancora non ci degna di uno sguardo.

“Hei ragazzi! La festa è appena cominciata! Che fate qui fermi?” continua ad ignorare completamente la questione mentre con i suoi occhi indaga su tutta la stanza. Noto ancora una volta il suo completo, gli calza a pennello!

“Eh già! Andiamo a ballare in pista?”

“Ho da fare.” ecco che l'Indivino si fa sentire ed ecco che chiude l'argomento, intravedo la tristezza nel volto di Molly così stringo il braccio a Sherlock attirando per forza la sua attenzione.

“Andiamo Sherlock!” lo guardo in modo arrabbiato, facendogli capire che stava spezzando il cuore della persona vicino a lui... egli sbuffa, ma un ballo glielo deve per forza. Dopotutto lo ha promesso anche lui, no?!

“E va bene” ed ecco il cambio di espressione della ragazza, che diviene fin troppo felice.

“Bene, sbrighiamoci!” stavolta è Mary a parlare, mi tira per il braccio e mi porta a forza in mezzo alla pista, subito gli alunni ci fanno un minimo di spazio per entrarvi, almeno non sono strafatti.

 

Penso che questi, siano stati i momenti più belli della mia vita, vederla sorridere così tanto, poterla toccare, accarezzare... non ho osato dargli un bacio, non voglio affrettare le cose con lei, sono un ragazzo serio, però vorrei privarla del ballo e portarla in un posto più nascosto, solo per noi due, solo per parlare con più privatezza, solo per conoscersi... meglio.

 

Non so quanto tempo sia passato... due ore? Tre ore? La torta neanche è arrivata, ma che me ne può interessare del cibo, se sono le sue labbra quelle più appetitose? Vorrei davvero, davvero farlo.

Però, purtroppo per me, non è stato così. Lei si ferma improvvisamente, guardando dietro di me, seguo il suo sguardo e mi giro, vedendo Molly lasciata da sola in mezzo alla pista.

Possibile che Sherlock deve rovinarmi la serata?! Perché l'ha lasciata da sola? Che scusa si inventerà? O gli avrà semplicemente detto in faccia che non gli interessa?

Come già immaginavo, Mary lascia la mia presa, correndo dalla compagna, per consolarla un minimo.

La raggiungo... dove si sarà cacciato l'Indovino?

Ci metto poco a trovarlo, penso che ho una sorta di radar per lui... che ora si trova nascosto dietro una colonna reggente, il solo in quel posto improbabile.

Alzo gli occhi al cielo, sbuffando, decido di fargli una ramanzina, stavolta se la merita, ma più mi avvicino, più noto strani particolari: ha un cellulare in mano, occhi attenti sullo schermo, lo punta verso qualcosa o qualcuno vicino al buffet, non credo di certo che stia riprendendo il cibo.

E poi... lui ha una mente fotografica, si ricorderebbe tutto, perché dovrebbe far foto/video?

Cauto mi avvicino, picchiettandogli una spalla, a quel contatto sobbalza, doveva esser davvero sull'attenti!

“Ma che stai facendo?!” mi guarda per un attimo, riprendendo poi a concentrarsi sull'obbiettivo, ma sembra spaesato, guarda in giro e sospira, chiudendo il suo cellulare antiquato.

“Stavo... facendo. Prima che TU interrompessi la mia indagine.”

Possibile che i suoi interessi raggiungano una tale vetta nella sua mente da rifiutare in mal modo una povera ragazza? Su certi punti, davvero, non lo capisco.

“Ma ti rendi conto che hai lasciato Molly da sola?!”
“Non ci posso far nulla, qualcos'altro ha scaturito in me un interesse decisamente più forte, ora, se permetti, devo andare.”

Eh no. No, no, no. Prova a camminare ma lo fermo in tempo, parandomi davanti a lui.

“No. Non permetto! Come minimo, ora vai a scusarti!”

“Sei tu che comandi, John? Da quando mi dai ordini? Ti sei montato un po' troppo la testa solo perché a te do un po' più di retta rispetto agli altri! Ma sappi che non mi faccio mettere i piedi in testa.”

Questo non è metter i piedi in testa! È rimproverare un bambino che non capisce! E devo ammettere che mi ha un po' ferito.

“Sherlock, seriamente, tu non ti rendi conto di cosa significhi esser innamorato di qualcuno. Devi avere più rispetto!”

“Hm... posso immaginare.” come può solo pensare di arrivarci?!

“No Sherlock, no, non puoi immaginare cosa significhi.”

“D'accordo, ma ora devo andare.” mi scansa, ma all'ultimo lo fermo, prendendolo ancora da un braccio.

“Vai a scusarti!” almeno quello!

“Davvero John, devo andare!”

“Se non lo fai per lei, fallo per me... non ti dico di metterti con lei, ma almeno rifiutala in modo gentile!” guarda un punto che non identifico, poi sospira ancora, guardandomi.

“Va bene, ma facciamo veloce”

“Non troppo, Sherlock” fa un sorriso forzato e si indirizza verso di lei, subito Mary capisce, ritornando da me, mi trascina da un'altra parte, meglio dargli un po' di privacy.

Mi porta da dei ragazzi, sono in cerchio, circa una decina, tutti seduti a terra. Non ne conosco neanche uno, mentre Mary sembra aver una forte amicizia con tutti, vedendo il modo in cui si scansano per farci entrare nel gruppo.

Vedo la bottiglia. Ah. Dicono sul serio? Gioco della bottiglia? Mary non mi ha minimamente avvisato, ma pare davvero divertita all'idea di giocare, così non posso far a meno di sorridere anch'io, accontentandola, anche se stare qui non era proprio quel che avevo in mente.

Spero Sherlock non faccia casini con Molly e mi faccia godere la serata... che spero non finisca qui.

 

La bottiglia parte a girare con una spinta ed ovviamente non becca me, forse... meglio.

Capisco subito che le opzioni sono tre: bacio, schiaffo, sputo. Che strano modo di giocare. Ma questo mi fa pensare ad una minima possibilità che riesca a baciare Mary... anche se non è il modo in cui desideravo il nostro primo bacio. Ma il problema maggiore è che non capiterà mai a noi due! E non voglio assolutamente vederla baciare un altro!

 

Ormai è passata una mezz'ora e riassumo brevemente ciò che è successo, almeno a me:

Uno schiaffo ad una ragazza;

Uno spunto ad un ragazzo;

E un bacio ad un altro ragazzo!

Mi sono capitate cose molto belle, vero? Mentre Mary ancora non è stata MAI sorteggiata, forte è più fortunata lei. Ma appena lo penso, viene scelta proprio lei... -bacio-.

Ok, calmi, calmissimi. Spero vivamente che tocchi a me, ma so che la percentuale di probabilità è bassissima, quindi, ti scongiuro, fa che baci un'altra ragazza!

Ruota, ruota, ruota, ruota, ruota e... boom! Si ferma. Guardo a chi è toccato: un ragazzO.

E ti pareva!! No... andiamo Mary, rifiutati ed usciamo dal gioco, non lo fare! La gelosia... sento la gelosia scorrermi nelle vene... potrei picchiare quell'uomo, dico davvero.

Lei neanche mi guarda e si avvicina a quello gattonando.

Vedo tutto a rallenty... giuro, quest'istante sembra non finire mai!

Mary sporge le labbra, si avvicinano entrambi, no, fermatemi, io non voglio, NON... VOGLIO!!

In uno scatto, faccio indietreggiare Mary, prendendola da una spalla, strattonandola anche in malomodo.

“No! Scusate... ma... no, non ce la faccio”

Ed ecco subito i commenti negativi, le proteste, mentre sento dire anche -che carini-, ma a me non interessa, sono geloso, non sono il tuo ragazzo, non ne avrei il diritto ma... almeno davanti a me, non farlo!

Fregandomene di tutto e tutti, mi alzo, trascinandomela dietro, lei mi lascia fare quel che voglio e – finalmente - usciamo da tutto quel casino.

La porto in un corridoio secondario, senza esagerare con la violenza, la inchiodo al muro, guardandola negli occhi.

“Senti... come avrai già capito, tu mi interessi parecchio. Non ti voglio mettere fretta, ma almeno nell'arco di tempo nel quale frequenti me, non... baciare altri.” spero di aver scelto le parole adatte, non so come fare con lei, vorrei davvero stesse con me ma... accetterebbe?

“Oh... così hai tirato fuori le unghie, eh?” sorride. E in un modo dolce! Sento l'ansia scivolare via e prender possesso, al posto di quella, la voglia di baciarla.

Lo faccio? Non lo faccio. Lo faccio?!

Risposta: suoneria.

Mi risveglio dal mio stato di trance, per colpa di UNA SUONERIA DI UN CELLULARE... non ci si crede! Proprio ora?!

“O-Oh... scusa un attimo” ancora attaccata al muro, prende il cellulare dalla borsetta a tracolla, risponde subito e la sua espressione cambia, mutando dal felice, al triste.

“Dove... dove sei?” chi ha rovinato il momento? Però... la rabbia dell'interruzione se ne va, vedendo la sua preoccupazione.

“Arrivo subito!” non te ne andare! Mi lasci così? Che c'è di tanto importante?

“Molly è rientrata in camera... e sta piangendo! Devo andare... mi dispiace!” va bene, il momento magico è finito, spero accada ancora, fortunatamente sono un tipo ottimista, così la -libero-.

“Per Sherlock... vero?” prende un ciuffo scomposto dei suoi capelli e con un gesto decisamente raffinato, lo sistema dietro l'orecchio.

“Già... e non so come fare a consolarla, stavolta.” mi viene in mente un qualcosa per farlo, spesso le ragazze si buttano sul cibo quando stanno male... e dato che sono ragazze, sicuramente ameranno i dolci!

“Potremo andargli a prendere un pezzo di torta, sperando sia arrivata... oppure c'è del gelato nel freezer della mia stanza” beh, almeno cerco di esser disponibile, anche se non è un granché come idea.

“Preferisce il gelato... ma non voglio disturbare” oh... che carina. Ma non deve preoccuparsi.

“Ricorda queste parole Mary: tu, non disturbi mai.” mi sorride compiaciuta ed io mi avvio verso il corridoio, offrendogli la mano.

Ti prego, accettala, accettala, accettala! E fu così! Wo-oh! Che grande scalino superato!

Vorrei che questi corridoi fossero infiniti, invece, purtroppo per me, raggiungiamo la stanza quasi subito. Apro la porta con la chiave che tengo sempre in tasca, da gentiluomo faccio entrare prima la dama, poi chiudo quella porta, so che la dovrò rivarcare subito, ma almeno mi dà l'idea che è entrata davvero dentro... e che potrebbe rimanerci di più.

“Dov'è la tua camera?” oh no! Che vergogna! Non posso fargliela vedere! Sarà un disastro come al solito! Ringrazio Dio che la porta è chiusa.

“Emh... quella ma... è disordinata” sono stato sincero, ma non ho specificato quanto, spero capisca.

“Secondo me, è un pretesto per non farmici entr-” si ferma nel parlare perché si sente uno strillo nella camera di Sebastian e Jim. Che diamine succede? Chi stanno torturando ora?!

D'istinto ci avviciniamo a quella, stando in silenzio, cercando di origliare.

Ed ecco quel che sentiamo entrambi:

“A-Aspet-ta... mh... mmh... aah... c-cal-mo...”

Quella, posso star più che certo, è la voce di Jim. La voce di Jim! È lui che geme... è lui che balbetta... è LUI!! OH... SANTO... DIO! COSA STO ASCOLTANDO?!

Che sta succedendo?! Chi è lì dentro con lui?! È Sebastian vero?! Non dirmi che è il Mascherato perché no... non ci crederei mai! E poi... sentirlo con questa voce così docile e dolce... non avrei MAI creduto potesse averla! Credevo che anche in quelle situazioni avrebbe voluto... predominare? Ma dalle parole ed il modo di dirle, si può ben intuire quale sia il suo ruolo.

Che non ci abbiano sentiti?!

Mary si mette una mano davanti alla bocca e mi guarda con occhi sgranati, stessa cosa faccio io e prima di darci dei segnali passano svariati secondi, sotto quei lamenti del Re della scuola.

Ancora non ci credo. Non sta succedendo davvero. Tutto questo è incredibile... sento lievemente gli ansimi di un altro, è una voce ovviamente maschile, ma non riesco a riconoscerla, troppo bassa.

Che figura, la prima volta che la faccio entrare e si deve sentir queste cose, ma non sembra scioccata, anzi, pare fin troppo incuriosita! Tanto che si attacca alla porta origliando meglio.

Con una mano arriva alla maniglia, no hei! Non vuoi farlo davvero!

La fermo, poggiando una mano sopra il suo braccio, scuotendo la testa con occhi ancora sgranati, ma lei non mi ascolta, aprendola leggermente. Una piccola fessura, niente più, ma quel poco basta, dato che il letto è indirizzato proprio davanti all'entrata... sempre se lo stanno facendo nel letto.

La sua reazione però, non è quella che mi aspetto, richiude immediatamente senza darmi il tempo di guardare, neanche il minimo rumore, si allontana con entrambe le mani appoggiate davanti alla bocca, mi guarda sconvolta e stavolta è lei a scuotere la testa con quegli occhi scioccati.

Stacca le mani per metterle sul mio petto e spingermi via, come gesto per far capire di volermi fuori, ed immagino anche portarla fuori. Così, senza ribattere, eseguo.

Una volta usciti, riprendo aria, solo ora mi accorgo di averla trattenuta.

Ora, pretendo di sapere cosa ha visto! Una scena di sesso? Se l'aspettava, no? O... sesso molto... violento? Strano? Un'orgia non credo proprio!

“Cavolo... oh... cavolo...” si mette una mano sul cuore e fa dei respiri profondi prima di continuare a parlare.

“Devo... andare da... Molly...” che?! Ferma! Prima me lo devi dire!

“Ma che hai visto?”

“N-Non... è il momento... io... non saprei come dirtelo... e non credo sarebbe giusto... dirtelo” Sebastian e Jim? Erano loro? No... o me l'avrebbe detto! Tutta la scuola pensa che ci sia qualcosa fra quei due, non sarebbe una novità!

“Sappi che... lo voglio sapere!”

“Ti prego... non metterti in mezzo... è... assurdo, fidati, se lo scopri penso che... anzi, non voglio pensare!” porto una mano sulla fronte. E va bene, lasciamo scorrere per stavolta, ma sappi che insisterò.

“Va da Mary... e... fammi sapere, per favore.” prendo il cellulare dalla tasca.

“Puoi darmi il tuo numero?” ancora un bel po' agitata prende il cellulare dalle mie mani, gingillando con esso, qualche secondo dopo me lo restituisce. Il suo numero è salvato in rubrica con un -Mary <3- heh... tipico delle donne aggiungere un cuore.Sorrido, non pensare mi scordi del fatto però, un giorno te lo farò dire.

Come ultima azione, mi dà un bacio sulla guancia e scappa via... è stata una serata fin troppo veloce, ma molto entusiasmante. Accarezzo la guancia baciata e sorrido inconsciamente.

Ho voglia di scoprire cosa si nasconde dietro quella porta ma... sinceramente? Ho paura.

Sia di esser scoperto, sia di vedere. Così finisco con il girovagare a vuoto per tutta la scuola.

 

Dopo circa un'oretta orribile il cui unico divertimento era girarsi i pollici, mi arriva un messaggio.

Sherlock? Mary? Greg? Chissà!

Subito apro ed è Mary.

 

-Si è calmata, ora dorme, tra poco vado anch'io, quindi... buonanotte <3 -MM-

Sospiro sorridendo al messaggio.

-Buonanotte principessa, sappi che eri la più bella. -JW-

Troppo romantico? Nah. Alle ragazze come lei fa sempre piacere!

-Buonanotte, principe. -MM-

E dopo questo messaggio, non gli rispondo più. Che devo fare ora? Avranno finito quei due? Potrei aspettare nel corridoio e vedere se esce un uomo sconosciuto dalla camera ma... alla fine ho preferito andarmene per bene.

Riprendo a girovagare, ma dove vado vado... o sono coppiette o gruppi di amici... mi sento decisamente solo.

Infine, decido di assicurarmi che Sherlock stia bene.

-Sherlock, sei ancora impegnato con le indagini? -JW-

Inutili, aggiungerei.

-Puoi farmi compagnia? -JW-

Invio un secondo messaggio... chissà se lui riuscirà a scoprire con chi Jim è andato a letto...

Aspetto una sua risposta ma non la ricevo, sarà perché non riesce a scrivere? O perché è nel bel mezzo di qualche pericolo? O in “incognito”? O si nasconde da qualche parte e potrebbe esser scoperto.

Chissà... fatto sta che purtroppo mi ritrovo ancora una volta a dover passare molto tempo da solo.

 

Dopo ben quattro ore, mi decido a tornare... volevo esser sicuro di non trovarceli più.

Entro comunque piano senza far rumore, mi avvicino alla porta, non sento rumori. Perfetto, hanno finito... chissà se è andato via o è ancora lì. E se domani lo presentasse a tutti?! No... non ce lo vedo.

Ignoro la situazione e torno in camera, accendo la luce ma qualcuno se ne lamenta. Sherlock è già a letto.

“Spegni!!” mi ordina subito, non ha una voce rauca dal sonno, ma alquanto irritata. Eseguo l'ordine e lui subito si calma, non dicendo altro.

“Quindi eri qui che ti nascondevi... non hai sentito il messaggio?”

“Lasciami dormire.” non usa un tono molto felice. Che le indagini siano andate male?

“Ok, ok.”

Esco dalla stanza per togliermi l'abito, lo lascio in cucina, è sicuramente in posto più sicuro e pulito rispetto alla camera. Rientro in boxer in cerca del mio pigiama a luci spente, ma niente... non lo trovo... anzi, mi capita di toccare anche qualcosa di viscido! Chissà che schifo era!

Mi arrendo ad andare a letto così e coprirmi bene, infondo, ho passato una bella serata, a parte le ultime entusiasmantissime (sarcastico) ore.

Rileggo i messaggi con Mary per un'ultima volta e chiudo gli occhi rivedendomi la sua immagine davanti, con la speranza di sognarla.

 

Mi sto innamorando seriamente di te, Mary.


 

  
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