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Autore: Ryiua    07/06/2015    0 recensioni
Ottobre.
Un mese come un altro in fondo, pieno di lavoro e impegni.
In tutte queste fatiche una cosa risplendeva come il sole dopo le nuvole proprio nel mese di ottobre, come la mattina di Natale quando è ora di aprire i regali, insomma, un pò più tetro ma sempre di una festa si tratta.
Halloween.
-Allora- "allora" non è mai un ottimo inizio, i ragazzi lo sapevano bene.
[...]
- Sentite. Quest'anno siete stati invitati a una festa particolare per Halloween...
-Vacanza??- chiese Heechul con gli occhi tanto brillanti di gioia da accecare.
-ASSOLUTAMENTE NO!- replicò di fretta l'uomo.
Genere: Angst, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Donghae, Kang-in, Leeteuk, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8
  Uno scherzo di cattivo gusto



-Basta mentire....-.
-Mentire?! Ma cosa diamine stai dicendo?- continuò Kangin tornando eretto come un fuso senza staccare gli occhi dal ragazzo di fronte a lui che invece continuava a guardarsi i piedi.
-Siamo rimasti solo io e te-.
-L-lo so Teuk, ma... non devi disperare... riuscirem-.
-Non chiamarmi così. Basta. Davvero. Sai che tra le cose che non sopporto ci sono le bugie e questa è grossa come una casa, una cosa che non posso sopportare, per cui muoviti... Dimmi cosa vuoi che faccia?
Che cada dal balcone? Che mi butti dalla finestra? Che mangi qualcosa di avvelenato?- dire tutto ciò costò davvero molto al Leader che non riusciva quasi più a trattenere le lacrime mentre il cuore gli sanguinava terribilmente dal dolore.
-Ma cosa stai dicendo... Teuk, io, davvero non capisco di cosa tu stia parlando...- gemette il biondo confuso.
-BASTA. Davvero. Già tutto ciò è difficile, perchè devi comportarti così, perchè devi continuare a mentire... credevo mi amassi, credevo che tutto ciò che mi hai sempre detto fosse verità e invece non è così.
Spiegami cosa ti abbiamo fatto di male per architettare tutto ciò!?- gli urlò contro il Leader alzando il colpo il viso mentre un fiume di lacrime proruppe dai suoi occhi semichiusi.
-I-io, ma che dici!? T-tu... tu credi che questo stia accadendo per causa mia?! Che dietro ci sia io!?- gemette di nuovo il biondo avvicinandosi al ragazzo lentamente.
-Credo!? Ne sono sicuro ormai. Smetti di mentire ammetti che sei tu, ho trovato l'arco!-.
-L'arco?-.
-Si, l'arco... sotto al tuo letto, quello che hai usato per rompere la finestra del bagno dove è scomparso Kyuhyun. è li ormai da ore... me ne sono accorto già a quel tempo... Ma io, io non ho detto nulla, io ti credevo, credevo che cercassero di incastrarti e invece... invece sei proprio tu!- gemette nuovamente lui cadendo in ginocchio e piangendo tutto il suo dolore portandosi le mani agli occhi aspettando ormai la sua sorte.
-Ma cosa dici Teuk...-.
-NON CHIAMARMI COSì!- .
A quell'urlo Kangin fece un leggero scatto indietro impaurito dalla reazione del ragazzo davanti a lui.
-Tutto ciò che stai dicendo non è vero, io non so nulla dell'arco, non sono stato io, sono sempre stato con voi! Non capisco perchè tu la pensi così!-.
-Non so come hai fatto e nemmeno lo voglio sapere! Io credevo in te! Smetti di mentire e ammetti la verità.
Io sono qui e so che non sono di certo stato io in più quell'arco è sotto il tuo letto e manca una freccia!- gli spiegò il Leader singhiozzante.
-Ma non è vero! Stanno cercando di metterci l'uno contro l'altro! Ti prego, ti prego credimi, ti supplico...- gemette il biondo avvicinandosi al ragazzo poggiandogli piano le mani sulle spalle.
-STA LONTANO DA ME!- esclamò Leeteuk in risposta a quel contatto spingendolo lontano da se cadendo indietro, sulla schiena, contro la moquette rossa.
Un piccolo tintinnio seguì quel momento bloccando entrambi i ragazzi in quella posizione, smisero quasi di respirare e i loro occhi si mossero insieme verso la causa di quel rumore.
Un anellino con due piccole chiavi argentate giaceva vicino al Leader, scivolato fuori dalla tasca dei suoi jeans durante la colluttazione.
I ragazzi sgranarono entrambi gli occhi terrorizzati e allibiti.
-Ah. Questo come lo spieghi?- questa volta fu Kangin, immobile, in ginocchio vicino al ragazzo con il viso rivolto a terra e la voce bassa e stretta fra i denti.
-Cosa sono queste?!- gemette il Leader fissandole accanto a se.
-... Chiavi universali Leeteuk... Chiavi universali. Il cattivo dovrei essere io eh? è facile nascondere un arco sotto un letto ma infilare delle chiavi in un paio di jeans indosso a qualcuno è impossibile se non lo fa la persona stessa...- sussurrò Kangin.
-Io.. non sapevo nemmeno, non le ho mai viste, non so come siano finite nei miei jeans!- gemette il Leader alzandosi piano a sedere per poi sporgersi in avanti poggiando le mani al pavimento.
-Ah no? Cosa volevi fare? Farmi venire dei sensi di colpa, picchiarmi, non so nemmeno cosa dire... Mi hai attaccato fino ad adesso dandomi tutta la colpa quando invece...- sibilò il biondo.
-Io, non è così Kangin, te lo giuro-.
-Adesso che fai? Mi supplichi? Vuoi convincermi? Dopo tutto ciò che hai detto? Non hai più scuse. Siamo solo io e te...-.
Entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo l'uno contro l'altro.

Gli occhi arrossati e pieni di lacrime, le guance rosse e rigate, le vene del collo turgide, i pugni stretti e i muscoli in tensione.
Si alzarono in piedi mettendosi uno di fronte all'altro cercando di sostenere lo sguardo l'uno dell'altro a vicenda.
-Io non sono stato e tu?- disse Kangin con aria di sfida fissando l'altro dall'alto in basso.
-Nemmeno io...- rispose severo Leeteuk.
-Chi mente?- sibilarono entrambi sputando quelle parole come veleno.

 

 

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SUNGMIN

-Shhhhhh! State zitti!- esclamò un ombra fuori dal finestrone , sul balcone della sala da ballo sporgendosi appena verso il vetro cercando di vedere all'interno.
Altri individui dietro quest ultimo cercarono di fare lo stesso aggrappandosi alla persona che avevano di fronte facendo perdere l'equilibrio al primo che venne investito da un forte fascio di luce proveniente dalle luci della villa.
-Ehi! Ma che combinate! State buoni!- intimò lui tornando nascosto dal cornicione.

-Ci siamo quasi...- .


" Alcuni domestici portarono al centro del salone un grosso palo di legno scuro con sopra un piccolo altoparlante grigio.
Questo gesto fece fermare immediatamente le danze, bloccando i musicisti e attirando l'attenzione di tutti i curiosi ospiti, compresi i più impegnati al tavolo dei dolci!
Nessuno di loro parlò, lo fece al loro posto la voce metallica che lenta e fredda uscì dall'altoparlante..."  *1

 

Un piccolo ghigno apparve sulle sue labbra mentre sfilò dalla tasca un piccolo dispositivo che recava al centro un grosso bottone rosso premendolo e facendo partire quell'incubo.

" Le luci si spensero di colpo e sulla sala piombò un silenzio tombale... Seguito dal panico generale.
Urla e sbraiti, richieste d'aiuto e pianti si alzarono in un coro terrificante, terrorizzando chi ancora non aveva ben compreso l'ovvio messaggio.
Spintoni e corse cominciarono muovendo la gente senza sosta mentre tutti si dirigevano verso l'enorme portone che conduceva all'ingresso della villa spingendo, gridando e pestando chiunque si mettesse sulla strada per la via di fuga.
Shindong lanciò letteralmente il bignè al cioccolato a terra pulendosi le labbra tutto stizzito cercando di raggiungere gli altri, come Kangin lasciò cadere il calice che teneva fra le mani afferrando di fretta la mano di Leeteuk.
Siwon riuscì a raggiungere Ryeowook che trovò in fretta Donghae e Eunhyuk l'uno attaccato al braccio dell'altro riuscendo a riunirsi a Kangin, Leeteuk e Shindong.
-Dov'è Heechul?!- urlò Siwon sperando di farsi sentire sopra la folla.
Il gruppo cominciò a gridare in cerca del compagno cercando di rimanere tutti stretti ed uniti ancora a fianco del tavolo.
-Cosa c'è da gridare, cosa c'è??- Si chiese Heechul con le mani in tasca avvicinandosi al gruppo ed infilandosi fra Siwon e Ryeowook.
-Ma come fai a stare così calmo!?- gemette Ryeowook che moriva dall'indecisione:  strapparsi i capelli, lanciarsi sul bavero di Heechul o rimanere stretto nella salda presa del gruppo per non perdersi.
-Che facciamo adesso??- gridò Eunhuyk facendo la domande di cui tutti avevano in fondo paura.
-FERMI TUTTI!- gli bloccò il leader mentre i compagni lo guardarono completamente confusi e intontiti dal fracasso.
-Sungmin e Kyuhyun! Dove sono!?-."  *1

Nel mezzo del trambusto nessuno notò nulla, solo il panico regnava nella sala, ma non per qualcuno.
-Agite, forza, forza è il momento!- la voce uscì dalla ricetrasmittente nera di alcuni uomini appostati fuori dalla sala, nascosti dietro le grosse porte fuori cui si riversavano tutti gli ospiti, ovviamente a conoscenza e ben istruiti su ogni cosa.

SUNGMIN POV
Il panico mi colse come fece con tutti quella sera.
Non riuscivo a capire più nulla, solo urla, assordanti e stordenti.
L'unica cosa che potei fare fu mettermi le mani davanti al viso quando venni investito da quel mare di gente che cercava di salvarsi la vita.
Tutto fu vano, cercai i miei compagni, cercai il mio ragazzo ma nulla fin quando non sentii una mano afferrarmi il polso.
Un pianto dirompente mi salì agli occhi e mi girai sollevato convinto che lui mi avesse trovato, ma il mio cuore perse un colpo quando vidi di chi si trattava.
Non era Kyuhyun.
Un uomo distinto, in abito elegante nero mi fissava immobile, serio, e con sguardo ostile non accennando a spostarsi di una virgola e stringendomi il polso fin quasi a farmi male.
Alzai lo sguardo cercando di vedere oltre la folla e l'unica cosa che riuscii a fare fu urlare il suo nome quando lo vidi.

"Il maknae tremava appena indicando dritto davanti a se.
Sungmin.
Sugmin si trovava esattamente di fronte a loro, ma dalla parte opposta della stanza, vicino all'unica via d'uscita trascinato via dalla folla urlante.
-SUNGMIN!- Urlò a squarciagola Kyuhyun tornando a cercare di divincolarsi dalla stretta di Siwon arpionandogli le braccia muscolose.
-KYUHYUN!- gridò di rimando il biondo; le loro voci si scontrarono sempre più ovattate e lontane mentre il biondo veniva trascinato via."  *1

Non ce la facevo più il cuore mi scoppiava, cercai di divincolarmi quando sentii qualcuno afferrarmi i polsi, per le spalle e infine la vita, sentendo un fazzoletto premermi sul naso, la testa leggera, il corpo pesante e poi più nulla.

" Sungmin era scomparso." *1

 

Mi svegliai non so quanto tempo dopo.
Una forte luce mi accecava per cui cercai di proteggermi con il braccio come meglio potei.
La testa mi scoppiava e mi sentivo tutto indolenzito, ogni muscolo gridava di dolore implorando pietà.
-Dove diavolo...- riuscii solo a balbettare ancora confuso e mezzo addormentato.
'Cloroformio?' pensai immediatamente mentre i ricordi riaffiorarono e il mio cuore ricominciò a dolere per l'accaduto.
Una scarica di adrenalina mi fece alzare in piedi di scatto, la fronte sudata, il respiro veloce e il battito impazzito.
Non feci in tempo a mettere a fuoco che due mani si avvicinarono a me posandosi con tocco lieve sulle mie spalle.
Il panico mi assalì.
-Non toccarmi!- gridai subito cercando di divincolarmi da quella presa ma mi resi ben presto conto di trovarmi accerchiato.
Era pieno di fonti di luce quasi accecanti, non riuscivo a vedere nulla chiaramente.
-Sungmin calmati, va tutto bene!- una voce che conoscevo molto bene cercò di calmarmi, la fonte di quella voce si avvicinò a me posandomi nuovamente le mani sulle spalle.
Lo riconobbi.
Prince Manager.
Il nostro Manager era li, di fronte a me, calmo e tranquillo.
-Scappa, che succede, oddio hanno catturato anche te, è la fine!??!? Dobbiamo scappare!-.
-Ehi, no no... calmo, va tutto bene...- cercò di convincermi lui mentre con un dito mi chiese di fare silenzio indicandomi poi ciò che mi circondava roteando il dito.
-Guarda bene e capirai...-.
Feci come mi disse e cercai di rimanere calmo, guardandomi attorno e infine capii.
Quelle forti luci non erano altro che faretti, mi alzai piano in piedi ondeggiando appena e muovendo così i primi passi nel giardino della villa, in un punto nascosto vicino al folto della foresta, riconoscendo poi la troupe televisiva, il regista, le videocamere, gli assistenti.
-Ma cosa diamine...-.



 

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RYEOWOOK

 

-Veloci, veloci, veloci!- alcune figure correvano, attraversando in entrambe le direzioni il ponte di legno, più e più volte posando alcune scatole di metallo proprio al suo centro.
-Calma capo! Non si scherza con queste cose!-.
-Lo so, ma il tempo stringe dobbiamo muoverci...-.
-Siamo pronti-.
-Perfetto... Ora ci divertiamo, atto secondo!- urlando ciò gli uomini accesero il detonatore che avevano tanto minuziosamente montato fino a poco prima lasciandolo poi esplodere una volta al sicuro dallo stesso.
-Si va in scena...- sussurrò il capo alla ricetrasmittente nera.

"-Il ponte!- gridò indicando un punto di fronte a se.
-Qualcosa va a fuoco! E credo sia proprio il ponte!- la voce sormontata dal vento e dal rumore delle fronde del bosco.
Si sporse appena di più per cercare di vedere meglio nel buio, nonostante grossi lampioni illuminassero l'estero della villa di una luce aranciata, così come nel paesaggio disturbato dai movimenti d'aria, solo la luce e il fumo del fuoco erano ben visibili.
Si sporse ancora, ancora e ancora.
In quel momento Siwon e Shindong lo raggiunsero sulla terrazza ma fu inevitabile.
Ryeowook perse l'equilibrio e cadde nel vuoto."  *2

Uno schiocco di dita bastò per far muovere tutti.
Carrucole, rete e funi già in posizione.
L'esplosione fu il segnale, poi lo videro, Ryeowook si appoggiò al bordo della balaustra sporgendosi.
Un cenno del viso e con un rapido movimento una delle corde avvolse il polso dell'Eternal Maknae; un forte strattone, il panico e il ragazzo cadde nel vuoto atterrando dolcemente sulla rete robusta issata al piano di sotto.
Gli uomini cominciarono a tirare altre funi e sfruttando diverse carrucole portarono l'intera struttura sul balcone del primo piano, nascondendosi a chi si fosse sporto da quello della sala da ballo.

 

"Volsero infine lo sguardo nuovamente alla "X", a quel segno che gli ricordava Ryeowook, che Ryeowook era appena scomparso sotto i loro occhi." *2

 

RYEOWOOK POV

Non mi accorsi di nulla, sentii solo una forza sul braccio e  poi il vuoto, l'aria fredda addosso e chiusi istintivamente gli occhi.
Quando li riaprii ero intrappolato in una rete, accerchiato da uomini vestiti di nero, ma vivo.
Intimai loro di farmi uscire immediatamente quando dalle vetrate interne uscì il Manager accompagnato da... Sungmin.
il mio cuore perse un colpo.

 

 

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KYUHYUN

Il gruppo di uomini seguì i movimenti dei ragazzi all'interno della villa.
Alcuni si nascosero intorno alla finestra del bagno in cui Kyuhyun stava provando, invano, a cercare un attimo di pace.
Gli attrezzi giusti e tutto fu facile; approfittando di una distrazione del ragazzo aprirono piano la finestra calandosi all'interno della stanza.
Uno degli uomini tappò subito la bocca al Maknae che non ebbe nemmeno troppa forza per cercare di ribattere.
Gli altri prepararono tutto l'occorrente: La freccia, l'arco, la pergamena.
-Andiamo- sussurrò lasciando andare la presa sulle labbra del ragazzo mostrandogli un foglietto di carta.

 


 Fidati di me e potrai giocare

per un mese a Starcraft tutte le volte che vorrai

senza essere sgridato.

 

                                        -Prince Manager

 

Sto bene amore mio,
fidati.
Ti amo con tutto il cuore.


                           -Sungmin


 

Il ragazzo annuì senza pensarci due volte.
Prese l'accappatoio mentre un altro uomo gli passò degli abiti presi dalla sua valigia facendo vestire di fretta il ragazzo per poi farlo uscire dalla finestra.
Lasciarono tutti la stanza richiudendosi la finestra alle spalle, mentre uno degli uomini rimasti fuori, già in posizione, scoccò la freccia al vetro con la pergamena infilzata che si infilò dritta sullo specchio.

 

"- Quanto sarà passato ormai secondo voi?- sussurrò Leeteuk fissando fermo il fuoco.
-Non saprei...forse una quarantina di minuti- provò ad azzardare Shindong.
-Allora andiamo a controllare- il Leader si alzò di fretta dalla sua sedia prendendo la grata a protezione del camino mettendola davanti al fuoco per evitare che qualche scintilla uscisse da esso rischiando di provocare un incendio.
Aprì poi la porta dirigendosi verso il bagno indicatogli precedentemente da Donghae raggiungendolo a passo svelto.
-Da quant'è che siete qua? Fatelo uscire o diventerà un pesce lesso!- esclamò facendo saltare i due che aspettavano mezzi assopiti fuori dalla porta del bagno.
Leeteuk non finì in tempo la frase che si sentì all'interno un rumore di vetri infranti per ben due volte e l'acqua straripare fuori dalla vasca.
Il sangue si gelò nelle vene di tutti lasciandoli immobili.
-Kyuhyun cosa stai combinando?!- Leeteuk batté con un pugno la porta del bagno producendo un rumore secco.
-Che succede? Vieni ad aprire questa porta o sarò costretto a farlo io...- continuò in tono fermo non ricevendo alcuna risposta per l'ennesima volta.
Posò la mano sul pomello cercando di farlo girare ma nulla.
Chiusa.
-Com'è possibile!?- urlò Donghae saltando in piedi facendo cadere lo sgabello.
-La chiave non c'era! Ne sono sicuro, ho controllato!- gli fece eco Eunhyuk imitando il ballerino ancora di fronte a lui ribaltando anche la propria seduta.
-Buttiamola giù...- Kangin entrò nel bagno a testa bassa fissando i compagni.
Un paio di spallate ben assestate da parte del Leader, Donghae e Kangin bastarono a farla cedere facendoli capitombolare dentro la stanza scivolando a terra sul pavimento completamente bagnato.
Un calore li investì e subito dopo un freddo gelido.
Aprirono gli occhi e rimasero congelati sul posto, le bocche aperte mentre gli altri spingevano per entrare.
-Che succede!?- urlava Eunhyuk spingendo Donghae sulla schiena.
Bastò un minimo sguardo per ammutolirlo.
Kyuhyun non c'era.
L'acqua ancora si muoveva increspata, la finestra vicino alla vasca rotta, un buco di nemmeno quattro centimetri e una freccia da caccia conficcata nello specchio con penzolate un'esatta replica del foglio nella sala da ballo, ma questa volta recava tre croci.
La prima, la seconda e ora anche la terza strofa erano segnate accanto da una crocetta nera.
La crocetta che indicava che anche Kyuhyun non c'era più.
Il loro Maknae era scomparso." *3

Rimasero tutti attaccati al muro della villa sentendo il trambusto dei ragazzi rimasti all'interno.

KYUHYUN POV

-Spero per voi che sia tutto vero...- annuii fissando gli uomini davanti a me.
-Va tutto bene...- sussurrò uno avvicinandosi talmente tanto da sfiorarmi il naso.
Si sfilò la maschera scrollando piano il viso e i biondi capelli.
Sungmin.
-S-Sungmin...- il mio cuore perse un colpo e un mare di lacrime mi salì agli occhi.
Sentii la testa bruciare e il cuore scoppiare di gioia, una vampata di calore mi salì da piedi a testa permettendomi di gettarmi letteralmente fra le sue braccia completamente non intenzionato a lasciarlo più.
Un altra figura si avvicinò a noi scoprendosi il volto.
-Manager... tu sei pazzo... Hai cercato di uccidermi? La pagherai...- sibilai allontanandomi appena da lui stringendo sempre più Sungmin a me.
-Vedi il lato positivo... Un mese di Starcraft a tuo piacimento!- un sorriso sornione si dipinse sul suo volto lasciandomi senza parole alla sua affermazione.

 

 

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D&E

Il gruppo girò l'enorme chiave d'ottone nel portone d'ingresso sgusciando all'interno cercando di fare meno rumore possibile.
Raggiunsero in fretta le cucine rimanendo in attesa, nell'ombra.
Un dolce profumo di cibo si diffondeva nell'aria rischiando quasi di farli vacillare nella loro impresa.
Non appena i due ragazzi sgusciarono fuori dalla stanza con le prime teglie di patate in mano si infilarono subito dentro, nascondendosi nel ripostiglio.
Al ritorno del biondo fu silenzio tombale.
Non appena lo videro uscire lasciarono cadere alcuni sacchi e contenitori aspettando che Hyukjae cadesse nella loro trappola.

" Un rumore attirò la sua attenzione prima che potesse uscire dalla porta facendolo tornare lentamente indietro.
Sentì uno strano cigolio venire dalla stanza accanto, il ripostiglio dove venivano tenute tutte le provviste in grossi sacchi: farine, patate, paste, grossi contenitori di vetro pieni di spezie e anche i semi ancora da macinare.
Il biondo si guardò un attimo intorno alzando appena il sopracciglio e capita la provenienza del rumore si avvicinò in cerca della sua fonte pensando fosse qualche topo molesto in cerca di cibo o qualcosa da rosicchiare.
Prese la scopa che si trovava esattamente fuori dalla porta del ripostiglio e si avvicinò a passo lento cercando di non fare alcun rumore.
Accese la luce e...
Rimase a bocca aperta, la scopa gli cadde di mano, appena in tempo per l'arrivo di un trafelato Donghae in corsa per aiutarlo con le ultime cose da portare in tavolo trovandosi davanti quella scena." *4

 

EUNHYUK POV.
Uscendo dalla cucina un rumore attirò la mia attenzione.
Sembrava rumore di cocci sbattuti e vasi in frantumi.
Rientrai poggiando l'enorme teglia di patate appena sfornate sul tavolo di legno massiccio tenendo lo sguardo fisso sullo sgabuzzino.
Scopa alla mano mi infilai dentro ma ebbi una brutta sorpresa.
Non riuscii nemmeno a fiatare che mi furono addosso, non seppi nemmeno distinguere quanti fossero, sentii solo le loro mani addosso.
Uno di loro mi chiuse subito la bocca ma cercai di dileguarmi facendo un casino terribile, facendo cadere metà della dispensa al suolo quando lo sentii.
Il mio cuore perse un colpo e cercai disperatamente di urlare.
Donghae stava arrivando.


DONGHAE POV
Entrai di fretta in cucina per aiutare Hyuk a portare le ultime cose, ma trovai solo la dispensa sotto sopra e li vidi.
Gli furono addosso, almeno in sei, tutti vestiti di nero e il volto coperto.
Sentii il cuore cadere ai miei piedi con un tonfo e quasi fermarsi.
Riuscii solo a urlare, appena in tempo, prima che tre di quei ceffi lasciassero andare Hyukjae per avventarsi su di me.

 

" Un urlo.
Questo fu quello che gli altri riuscirono a sentire dalla stanza poco lontana dalle cucine.
L'urlo di Donghae seguito da un forte trambusto.
I ragazzi avevano già cominciato a mangiare mentre un festoso Shindong stava riempiendo i piatti di tutti con un largo sorriso quando le forchette gli partirono di mano cadendo dentro l'enorme contenitore stridendo l'una con l'altra.
Si precipitarono tutti fuori per vedere cosa fosse accaduto quando dal corridoio sentirono cadere dei contenitori e delle verdure rotolarono appena fuori dalla porta della cucina.
Poi di nuovo un rumore di pentole sbattute l'una con l'altra e li capirono che qualcosa non andava, non era semplicemente uno scherzo tra i due ma qualcosa di più.
Si lanciarono come razzi in direzione della cucina macinando i pochi metri che li dividevano dall'ingresso gettandosi al suo interno ma nulla.
La cucina era completamente a soqquadro.
Pentole e cocci per terra e sui tavoli rovesciati, forchettoni e posate ovunque, cibo e verdure sparsi sul pavimento, tavoli e fornelli... Era un caos totale come se fosse appena passato un enorme tifone.
Rimasero tutti a bocca aperta guardandosi intorno e fissando quei danni in cerca di una risposta.
Siwon intravide la luce uscire dal ripostiglio e si diresse subito verso la porta ma dentro non c'era nessuno, solo la medesima scena, i grossi sacchi aperti o rovesciati per terra l'uno sull'altro in modo disordinato in un nuovo caos.
-Ragazzi... Dove sono Donghae e Eunhyuk- chiese Heechul guardandosi intorno.
-Ragazzi non fa ridere... dove siete?!?!- urlò Leeteuk con tutta la voce che aveva in gola.
-Se è uno scherzo non è divertente....- gli fece eco Kangin.
I ragazzi uscirono guardandosi intorno e notando che dei due ragazzi non c'era minima traccia... completamente scomparsi, entrambi.
Cominciarono a percorrere i corridoi senza notare alcuna traccia dei compagni, erano davvero scomparsi, nel nulla.
Mentre tutti continuavano a discutere, cercare e urlare il Leader si strinse a Kangin guardandolo dal basso mentre il compagno discuteva animatamente con gli altri.
Come poteva essere stato lui.
Era rimasto con loro per tutto il tempo, con lui, accanto a lui senza mai muoversi o spostarsi da solo ma sempre e solo tutti in gruppo.
Come aveva fatto allora?
No, non doveva pensarci nemmeno, non poteva essere lui, non era lui, quello era un mero errore.
L'arco non doveva essere li.
Qualcuno cercava di incastrare il suo ragazzo in qualche modo ma lui doveva credergli, stare al suo fianco e sostenerlo.
Lui gli credeva, sapeva che non era stato lui.
Non poteva essere lui.
Questo era quello che continuava a ripetersi il Leader mentre il suo cuore batteva e galoppava come un matto minacciando di scoppiargli fuori dal petto.
Faticava completamente a ragionare preso dal panico ma non serviva un genio per rendersi conto che Donghae e Eunhyuk erano appena scomparsi." *4

EUNHYUK POV
Scoppiai a piangere non appena li vidi addosso ad Hae, il panico mi colse e mi lasciai andare.
Ci trascinarono subito fuori prima che il resto dei nostri compagni potesse raggiungere la cucina.
Hae combatté con tutte le sue forze per salvare entrambi, ma tutto fu inutile, se avevano preso anche lui, la colpa era solo mia.

DONGHAE POV
Dovevo salvarci, dovevo salvarlo.
Fu tutto ciò che mi passò per la testa dandomi un energia incredibile tanto che lasciarono un solo ceffo a tenere a bada Hyuk mentre gli altri mi si gettarono addosso.
Cercai di urlare, scalciare finchè non riuscii a mordere la mano di uno di loro quando arrivammo nell'enorme salone d'ingresso, ormai troppo lontani per farci sentire.
-DONGHAE, MA SEI PAZZO!?- urlò lui lasciandomi e dandomi un pugno sulla testa.
-... Ti sei rincitrullito del tutto!? Come ti è saltato in mente di mordermi!- continuò lui.
A quella affermazioni sia Hyuk che io ci fermammo.
Quella persona ci conosceva.
Approfittarono di quel momento di sorpresa per trascinarci fuori, nei giardini, richiudendo a chiave il portone principale.

EUNHYUK POV
Ci lasciarono cadere a terra.
Sentii il freddo della ghiaia sul viso e sulle mani ed approfittai di quel secondo di libertà per afferrare la mano di Hae ed alzarci ma una forte luce ci volse in pieno viso impedendoci la fuga.
Gli occhi mi bruciavano terribilmente quando riuscii piano a mettere a fuoco.
La troupe. In un angolo, dietro le videocamere li vidi, i nostri compagni scomparsi ci salutarono con un cenno di mano e un sorriso, avvolti in calde coperte di lana.
-COSA STA SUCCEDENDO!?- urlai nel panico.
-Calmi ragazzi, va tutto bene- si avvicinò a me l'uomo che Hae era riuscito a mordere.

Rimasi a fissarlo per secondi che parvero anni, incendiandolo con il solo sguardo finchè questo non si tolse la maschera lasciandoci a bocca aperta, con il risolino della troupe in sottofondo.

DONGHAE POV
-Cosa diamine significa!?- urlai vedendo il manager tenendo ancora stretta la mano del mio ragazzo.
Sentii Hyuk fremere al mio fianco, abbassò lo sguardo mentre le spalle gli tremavano appena.
Rimanemmo tutti a fissarlo preoccupati quando lo vedemmo alzare appena lo sguardo, gli occhi pieni di lacrime, sferrando subito dopo un destro allo stinco del Manager.
Penso che la mia espressione fosse tra la più spaventata e la più sorpresa.
Hyukjae. Il mio Hyukjae che faceva una cosa simile.
Quanto doveva essere arrabbiato?

EUNHYUK POV
Tutti rimasero in silenzio a fissare l'accaduto mentre il manager si strinse lo stinco urlante saltarellando per tutto il giardino.
Allora mi gettai fra le braccia di Hae piangendo tutte le mie lacrime.


   

                                                                                                                                     °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

SIWON
-Non so voi... ma io... ho un pò paura-.
-Ma smettila!-.
-Ma anche io ho paura!-.
-Basta sciroccati, rimaniamo seri e concentrati o non ce la faremo mai...-.
-Ha paura anche lei Manager non è vero?-.
-Va avanti tu...-.
-Ma che ho fatto di male?!-.
-Parli troppo- il Manager spinse uno dei ragazzi che era con lui avanti facendolo salire sul tetto della villa.
-Diamine fa freddo qua!- esclamò lui di tutto rimando.

 

"Siwon si diresse lungo il corridoio con le mani infilate in tasca salendo fino all'ultimo piano e raggiungendo il bagno della sua stanza chiudendosi dentro.
Vi rimase per un pò di tempo fischiettando e cercando qualcosa da leggere guardando poi la vista fuori dalla finestra.
Le fronde degli alberi scuri del bosco si muovevano sospinti al vento producendo uno strano rumore." *5

-Ecco la luce, andiamo!- affermò il manager mentre lentamente si incamminavano lungo il tetto verso l'unica finestra illuminata.
-Ho legato bene la corda vero?- chiese uno dei due uomini del gruppo oltre al Manager.
-Lo spero per tutti noi...-.
Il Manager si tolse la maschera lasciandola ad uno dei due prendendo poi un forte respiro.
-Speriamo non ci uccida tutti a pugni e calci- sospirò un ultima volta prima di sporgersi oltre il bordo del tetto.
I due uomini con lui tenevano stretta la corda a cui tutte e tre erano legati mentre gli uomini rimasti dentro la tenevano a loro volta nonostante questa fosse saldamente legata.
-Siwon, pssssh, Siwon-.

 

" Il bagno era completamente vuoto e solo il vento riempiva la stanza.
La finestra aperte, le tende bianche che svolazzavano ma di Siwon nemmeno l'ombra.
Sullo specchio, appesa con un pezzettino di scotch trasparente, svolazzava la pergamena.
Una nuova crocetta a macchiarla.
Rimasero tutti immobili, i muscoli vibranti, il cuore che batteva a mille, gli occhi spalancati e la bocca spalancata.
Solo l'urlo di Heechul a riempire la stanza.
Quest'ultimo si aggrappò all'amico divincolando i polsi e abbracciandolo, stringendo forte la sua maglietta e versando tutte le sue lacrime, che coraggiosamente aveva trattenuto per tutto il giorno, sulla sua spalla.
Kangin e Leeteuk tornarono a fissarsi e chiusero porta e finestra alle loro spalle uscendo dal bagno avvicinandosi a Shindong e Heechul che continuava a piangere, urlare e dimenarsi.
Si strinsero tutti in un forte abbraccio cercando di scappare, desiderando di scappare per magia, desiderando di svegliarsi da quell'incubo che pareva infinito, da quella storia senza senso e piena di dolore insopportabile.
Ma nulla accadde.
Rimasero li, abbracciati.
Per quanto desiderassero la fuga questa non era possibile.
Cercarono tutti di concentrarsi su quell'abbraccio, sul calore che trasmetteva mentre Heechul soffocava i gemiti sulla spalla dei compagni.
Rimanevano solo in quattro ora, perchè Siwon era appena scomparso." *5

 

SIWON POV

Continuai a fissare fuori dalla finestra finchè non distolsi lo sguardo tornando a tormentarmi le mani.
Avevo bisogno di rimanere un pò solo.
Cercare di metabolizzare l'accaduto, cercare di reagire nel modo migliore quando sentii un rumore provenire dall'esterno, mi girai e lo vidi, vidi il Manager appollaiato a testa in giù nel buio della notte.
Nulla mi impedì uno scatto incredibile mentre mi portai una mano alle labbra.
-Ma cosa diamin- cercai di dire quando lui mi fece segno di rimanere in silenzio.
-è tutta una situazione giostrata, ti prego vieni con noi... è tutto uno scherzo ti prego, sta al gioco Siwon, ti supplico...- mi pregò il Manager facendomi un occhiolino.
-Ma, Heechul?- pensai subito a lui, preoccupato e preso dal panico.
-Yah, non possiamo prendere anche lui, a tempo debito Siwon, a tempo debito-.
-Ma!-.
-Niente ma o ti riempirò di così tanti impegni perfino la domenica che non avrai nemmeno un ora libera per tu sai cosa!- affermò il Manager serio puntandomi un dito contro.
-Ehi!-.
-Niente ma!-.
Annuii obbligato, giocare sulla Chiesa fu davvero un brutto colpo.

Alcuni uomini si calarono silenziosamente all'interno del bagno legandomi l'imbracatura in vita per poi ritrovarci poco dopo sul tetto della villa.
Il vento freddo a scompigliarmi i capelli.
-E chi lo sente Heechul quando se ne accorgerà- sbuffai appena.
-Tranquillo tanto prima metterà le mani addosso a me- mi rassicurò il Manager facendomi scappare una risata spontanea in mezzo a quella situazione totalmente confusa.

 


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HEECHUL

-Cosa sta facendo?!- esclamò uno degli uomini a controllo delle azioni dei ragazzi all'interno della villa dopo aver posato il binocolo.
-Capo si muovono, sta succedendo qualcosa, cambio dei piani! Cambio dei piani!- urlò letteralmente nella ricetrasmittente nera una volta capito l'intento di Heechul.
-Figurati se ha combinare guai non fosse proprio lui, guastafeste.... Forza andiamo- esclamò secco il manager infilando la maschera e scivolando veloce assieme al gruppo lungo i giardini della villa.
Camminarono come ombre silenziose fino a raggiungere i ragazzi, sentendoli urlare attraverso la finestra rotta rimanendo nascosti e pronti a tutto.

"Shindong si alzò per correre dietro al compagno fuggito cercando di far alzare gli altri.
-Forza Kangin, in piedi!- gemette il Leader tirando il ragazzo per le mani riuscendo a farlo alzare e ciondolare dietro di lui.
Raggiunsero il piano dell'ingresso seguendo la scia dei passi del rosso.
Passarono di fianco alla cucina e il Leader sporse la testa vedendo il nuovo disordine storcendo il naso incuriosito per poi proseguire rincorrendo il ballerino che li aveva preceduti a grandi falcate.
Continuarono a guardarsi intorno, aprendo tutte le porte e urlando il suo nome.
Leeteuk notò la porta del bagno aperta e capì, tutto finì al suo posto.
Il posto vuoto nel disordine  della cucina e ora la porta aperta e infine il rumore di vetri infranti.
Si fiondò in fretta nel bagno vedendo l'accaduto.
In quel momento scoccò la mezzanotte.
Shindong corse subito dietro di lui infilandosi in bagno e Kangin ammutolito e distrutto dietro di lui.
Ad Heechul, come alla sua amata Cenerentola, era finito l'incantesimo, esattamente a mezzanotte.
La litigata aveva fatto scattare qualcosa in lui.
Disperazione? Dolore? Chissà cos'altro.
Ma Heechul se n'era andato, lasciandoli soli, addolorati e solamente in tre." *6

 

HEECHUL POV
'Ecco, bastava così poco, non ci voleva molto. Io sono per agire, non per dormire e disperarsi come loro!' pensai una volta fuori dalla villa, nel buio della notte prima di sentire un lembo di stoffa coprirmi il volto.
Sentii subito caldo, niente più aria.
Calci, morsi, pugni... Cercai di difendermi al meglio ma tutto fu vano, erano molti e di certo più forti, sentivo la loro presa sulle mie braccia.
Mi calmai solo quando sentii una voce che mi fece fremere dalla punta dei capelli a quella delle dita dei piedi.
Riconoscerei quella voce fra mille.
Rimasi immobile, come congelato quando sentii il cappuccio che mi veniva sfilato.
Una forte luce mi colpì gli occhi mentre una forte ventata di aria fresca mi investì il viso facendo gioire i miei polmoni.
Riuscii a mettere a fuoco solo dopo alcuni secondi vedendolo davanti a me, mi lasciai scivolare al suolo incredulo e non appena sentii i polsi liberi gli volai letteralmente fra le braccia.
Mi accorsi solo più tardi delle telecamere ma nulla mi importava, perchè lui era li, Siwon era li.
Quando riuscii a calmarmi e sentii di nuovo il cuore battermi in petto mi sciolsi da quell'abbraccio e mi guardai intorno.
Tutti erano li, quando il mio sguardo cadde sul Manager.
-Tu adesso la paghi!- non riuscii a trattenermi, camminando subito a passi svelti verso di lui, arrivandogli a quasi un soffio quando sentii i miei compagni fermarmi.
-Lasciatemiiii! Lasciatemi andareeee!- urlai con tutto il fiato che avevo in gola cercando di trascinare i miei compagni con me in mezzo alle risate di tutta la troupe.

 


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SHINDONG

-Ok, ragazzi questa sarà facile- annuì il Manager con un sorriso celato dalla maschera scura.
-Sento che qualcosa andrà storto, tanto ormai...- gemette uno dei ragazzi, evidentemente stanco da quella serata di peripezie.
La coppia scivolò silenziosa all'interno della villa sistemando tutto l'occorrente nell'ingresso.

Presero uno dei tavolini d'abbellimento posizionandolo esattamente di fronte al corridoio estraendo poi dallo zaino un pacco fumante di dolcetti appena sfornati.
Una volta sistemati si nascosero alle spalle dell enorme scalinata di legno, in attesa.
-E quelli come ci saranno utili?-.
-Sciocco, non conosci Shindong... Sono imbottiti di sonnifero-.
Detto questo videro il ragazzo passare in fondo al corridoio e tornare indietro fissando la trappola avvicinandosi ad essa.

 

" Si incamminò lungo i corridoi ciondolando come uno zombie finchè un dolce profumino di dolci non lo attirò.
Si alzò eretto come un fuso, sgranando gli occhi mentre un largo sorriso si apriva sul suo volto.
-Doooolci...- sussurrò appena fra le labbra chiuse in un piccolo ghigno.
Seguì il profumino invitante fino alla cucina, dove gettò lo sguardo trovando però tutto esattamente come lo avevano lasciato alla scomparsa di Donghae e Eunhyuk.
Continua a sentire quel dolce profumo continuare lungo il corridoio decidendo di seguirlo respirandolo a pieni polmoni potendo immaginarne solo la provenienza.
Sgrana maggiormente gli occhi vedendoli davanti a se, in fondo al corridoio.
Un vassoio d'argento poggiato su un piccolo tavolino in legno ricolmo di scuri muffin al cioccolato, caldi e fragranti.
Si avvicinò lentamente a quel piccolo ed invitante angolo di paradiso allungando piano le mani.
Era completamente andato, stanco, esausto e affamato, non resistette alla tentazione prendendone uno e dandogli un largo morso dimezzandolo, godendosi il dolce gusto mielato.
Annuì convinto e soddisfatto dal gusto prima di sgranare nuovamente gli occhi.
Una sensazione di pesantezza gli accerchiò la testa mentre una forte debolezza gli colpì le gambe.
Un forte calore alle guance, la testa girare, la vista annebbiarsi e poi più nulla." *7

SHINDONG POV
Avevo un sacco di fame per cui, non appena sentii quel dolce profumino, lo seguii senza nemmeno pensare.
Erano così belli, fragranti, buoni ma letali.
Un morso e non mi ricordai più nulla.

 

 

-Non ci posso credere... è un vero idiota, se un assassino gli offrisse caramelle lui le accetterebbe pure, quanta pazienza.
Al suo risveglio si becca una bella sgridata- affermò il Manager fissando il ragazzo svenuto ai loro piedi.
-Forza andiamo- annuì prendendo il ballerino per le braccia cercando di trascinarlo.
-Aspetti, La aiuto!- esclamò il ragazzo al suo fianco correndo ad afferrare Shindong per le gambe non riuscendo ad alzarlo di un solo millimetro.
Il Manager cercò in tutti i modi di spostarlo e alzarlo ma tutto fu inutile.
-Non ci credo. Questo è un problema...- sospirò sedendosi quasi esausto sfilando la ricetrasmittente dalla tasca.
-Servono ri-rinforzi...- sussurrò alla scatola di plastica scura mentre a breve un nuovo gruppo di ragazzi mascherati entrò nella villa.
In cinque riuscirono a trascinare il ragazzo fuori, nel prato, nell'ovazione dell'intera troupe e nelle risate del resto dei compagni che non vedevano l'ora che l'amico si risvegliasse.


SHINDONG POV
Non seppi per quanto dormii, ma mi risvegliai scosso da forti brividi di freddo.
Mi accoccolai su me stesso in cerca di calore, della coperta e del mio cuscino ma non trovai nulla di tutto ciò, solo un ronzio in sottofondo, non riuscivo a percepirlo distintamente finchè non fui sulla soglia della veglia, distinguendo delle risate.
Aprii subito gli occhi cercando di guardarmi intorno seppure ancora mezzo addormentato.
-Cosa cavoli...-.
-SHINDONG!-.
Quell'urlo lo sentii bene, distinto e chiaro trapanarmi i timpani.
-Cosa è successo?- biascicai  grattandomi l'orecchio ferito.
-NON SI MANGIANO COSE SENZA SAPERNE LA PROVENIENZA! LO HAI CAPITO ORA?!- il faccione del Manager mi si parò davanti terrorizzandomi quasi e facendomi saltellare appena.
Quegli urli mi avevano svegliato così mi guardai attorno e rimasi a bocca aperta.
-Qualcuno mi spiega?- chiesi intontito.
-è tutto uno scherzo genio!- mi additò Heechul.
-Sarà anche uno scherzo, ma dobbiamo fermare quei due!- urlai in preda al panico indicando l'ingresso della villa correndovi subito incontro.
Nessuno si mosse o mi seguì, nessuno capiva, ma io si, io che ero rimasto con loro fino alla fine.
-Kangin e Leeteuk, se nessuno sta andando a prendere uno dei due....- cominciò Siwon.
-... penseranno che l'altro sia il colpevole...- gemette Sungmin.
-... Oddio....- piagnucolò Ryewook non sapendo a chi stringersi fra i compagni.
-Andiamo forza!- Heechul fu il primo a prendere la corsa dietro a me raggiungendomi poco dopo, alla porta.


-Dobbiamo aprila!- urlò Siwon cercando qualcosa di utile li intorno.
-La porta sul retro, la porta sul retro! Quella che avevamo visto durante il primo giro per la villa, dietro le cucine!- esclamò in un lampo di genio Kyuhyun facendo scattare tutti in quella direzione.
Arrivarono così di corsa e assieme da riuscire a sfondarla quasi al primo colpo gettandosi dentro la villa in cerca dei due rimasti.


-Basta!- sentirono urlare una voce più profonda.
-Ti odio!- le fece eco una più squillate ma entrambe ferite da dolore e lacrime.
-Io non ti voglio più, è la fine-.
-Chiudiamo la questione, come hai potuto fare tutto ciò, non permetterò che tu lo faccia anche a me!-.
Un fracasso infernale seguì quegli urli facendo cadere nel panico i ragazzi che si precipitarono nella stanza urlando in coro di fermarsi.
Aprirono le porte in preda alle lacrime, agli urli e con le mani alzate ma trovarono solo  Kangin e Leeteuk seduti a terra, uno di fronte all'altro e con un sorriso da ebeti in viso.
Attorno cocci rotti, mobili, nulla era più al suo posto.
-Allora? Ci siete cascati?- scoppiò a ridere Kangin battendo una manata sul pavimento alzandosi.
-Due di idioti mi avete fatto morire!- esclamò il Manager facendosi largo fra tutti prendendo il ragazzo, il cui sorriso non accennava a sparire, per il colletto.
-Eh si... insomma Kangin, perchè hai tirato su questa messa in scena!- esclamò il Leader assumendo uno sguardo arrabbiato e severo.
-Ehi ma tu da che parte stai, che fandonie ti inventi?- esclamò l'altro battendogli una pacca sul sedere.
-Eddai lo sai che scherzo!- sussurrò al suo orecchio facendogli una tenera linguaccia, regalandogli subito dopo un sorrisetto che lasciava intravedere la fossetta della sua guancia.
-E va bene...- annuì l'altro stringendogli la mano.
-Scusate ma credo di non aver capito...- affermarono Donghae e Eunhyuk in coro battendosi un cinque per la sincronia subito dopo.
-Avevamo capito tutto...- annuì Kangin.
-Mi fido di lui- continuò Leeteuk.
-E io di lui...- terminò l'altro.

 

La serata finì in grida di ovazione, risate e ringraziamenti, contornati da musica e buon cibo.
Il giorno dopo tutto tornò alla normalità, niente scherzi e niente sorprese, solo lavoro serio.
Almeno alcuni pensavano così.
Trascorse una tranquilla settimana, finché i ragazzi non vennero invitati per un intervista.
Tutto trascorse liscio e senza intoppi quando l'MC chiese l'intervento del Manager per fare alcune domande anche a lui, a cui i ragazzi lasciarono volentieri il posto.
Le prime domande scorsero veloci finchè una risatina di sottofondo non fece bloccare il Manager che, per via delle forti luci, non poteva vedere nulla di fronte a se.
Vedere no, ma sentire si.
Una vera e propria ondata di schiuma gli si rivoltò addosso, bianca, densa e puzzolente.
I ragazzi gli gettarono sopra di tutto, coriandoli e altra schiuma scoppiando a ridere e lasciando il Manager di sasso.
-QUESTA LA PAGATE!- urlò lui cercando di rincorrerli  finendo solo per sporcare tutto e tutti di quella robaccia.



*1 - Tratto dal Capitolo 1 "Halloween".
*2 - Tratto dal Capitolo 2 "Dov'è Sungmin".
*3 - Tratto dal Capitolo 3 "Di nuovo".

*4 - Tratto dal Capitolo 4 "Il tempo stringe".

*5 - Tratto dal Capitolo 5 "Cinque su Cinque".
*6 - Tratto dal Capitolo 6 "Come hai potuto?". 

*7 - Tratto dal Capitolo 7 "Ancora pasticcini".

 

FINE

 

NoteCon questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.


Angolo dell'autrice:Salve a tutti.
Scusate L'ABNORME ritardo ma ho avuto alcuni problemi ma finalmente il capitolo finale è venuto a galla.
Commenti finali?
Impressioni?
Vi aspettavate questo proseguo della storia e il finale?
Non è stata una sfida facile, cercare di tenere viva la curiosità in una storia così non è semplice,  la ripetitività è nascosta in ogni angolo/?
Aspetto i vostri commenti e pareri.
Grazie a tutti per aver letto e commentato questa piccola avventura con me.

  
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