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Autore: nozomi08    07/06/2015    1 recensioni
Ciao ragazzi! Questo è una sorta di seguito della mia oneshot "Diciannove anni dopo", pertanto riguarderà le avventure del giovane Al ad Hogwarts (quindi si, ho intenzione di complicargli parecchio la vita xD)... dico "sorta" perché questa è una storia che ho intenzione di continuare solo ed esclusivamente se vi piace ed appassiona, altrimenti la lascio perdere, perché ho mille cose da fare xD pertanto vi chiedo di lasciare dei commenti al termine del primo capitolo, che a seconda della vostra volontà potrebbe essere anche l'ultimo. Grazie mille per la vostra attenzione!
Ps: so che la trama non è molto attraente al momento, ma vi assicuro che diventerà interessante più avanti... sarò più chiara quando darete il verdetto finale xD quindi nei prossimi capitoli (?)
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Un paesaggio verde brillante sfrecciava veloce, fuori dal finestrino. Un miscuglio di colori e forme che sembrava mischiarsi e confondersi senza tregua. Altrettanto mischiate e confuse erano le emozioni e i pensieri di un certo giovanotto dagli occhi verdi, che nel silenzio gravido del vagone pareva piegarsi come un ramoscello sotto il loro peso. Rose sedeva davanti a lui, e anche se non la poteva vedere perfettamente, sentiva le sue iridi cioccolato scrutarlo attentamente, quasi volesse sondarlo, dentro e fuori. Ad Albus venne da ridere, perché quello sguardo glielo aveva messo addosso sin da quando si erano seduti sopra quelle panche di velluto rosso, e non lo aveva mai più tolto. Non riuscendo più a trattenere le risate, scoppiò a ridere. Un'espressione confusa attraversò il volto di Rose, ma fu un attimo, prima di riassumere un cipiglio imbrogliato.
- Non capisco cos'abbia tanto da ridere, tu - borbottò.
- Non posso farci niente, se mi pianti quell'occhiata addosso - ridacchiò Al.
- Quale occhiata?! - esclamò Rose in disappunto.
- Quella "alla nonna Molly"- disse, mentre lei inarcava le sopracciglia, non capendo quello che intendeva dire il giovane mago. Non era arrabbiata con lui (almeno non quanto la nonna con zio George e suo padre), ma non si riusciva a spiegare come il suo caro cuginetto, che qualche ora fa era quello più in preda al terrore, ora fosse calmo e tranquillo come uno specchio d'acqua in una giornata di sole. Era... infastidita sì, perché voleva sapere cosa si erano detti lui e lo zio di così importante, e perché sapeva che quella era una cosa di cui sentiva non doversi immischiare, rimproverandosi quindi della sua indiscreta curiosità. Un conflitto interiore che non riusciva a zittire, e che traspariva in quell'intensa occhiata indispettita come prova. Al dal canto suo era ben consapevole di quello che si stava verificando nella testa della giovane, e un pò gli dispiaceva per non averle detto niente di quella sua speciale chiacchierata con suo padre. Però sentiva, anzi voleva tenersela per sé, perché quella era una confidenza che gli aveva fatto Harry, a lui soltanto. Se l'avesse rivelata a qualcuno, anche se amico, sentiva che sarebbe stato come tradirlo, e questa era l'ultima cosa al mondo che voleva. Si scusò mentalmente con Rose, e per riscattarsi in un certo qual modo di quel torto taciuto, pagò la montagna di Cioccorane del carrello dei dolci, delle quali la giovane Weasley era ghiotta, e non solo per le figurine...
Il viaggio in treno continuava tranquillo, e tra le visite inaspettate (ma sempre a scopi loschi) di James e un'invasione di gatti a caccia di rane saltellanti, pian piano il cielo si fece scuro senza prendersi la briga di avvisare nessuno.
-Direi che ci siamo quasi...- sospirò Rose, guardando fuori dal finestrino. Albus non rispose, limitandosi a fissare sovrappensiero il paesaggio di fuori. Sebbene i progressi ottenuti quella mattina, sentiva ancora un certo nervosismo aleggiare nel suo stomaco come un serpente.
-Oh Al, guarda che carino!-
Albus si girò a guardare interdetto Rose, per poi seguire il suo sguardo indugiare su una piccola palla di pelo nera che li scrutava con due grandi occhi verde brillante.
-Ciao... gatto?- disse, e per tutta risposta il piccolo animale miagolò, agitando la coda in segno di saluto.
-A quanto pare gli ispiriamo simpatia- sorrise Rose.
-Dici?-
Tutto d'un tratto una figura apparse sulla porta del vagone, con la divisa del primo anno già indossata: un ragazzo dai capelli platino e dai taglienti occhi grigi guardò allarmato prima Albus, poi Rose, per poi fissarsi sul gattino a terra.
-Oh eccoti qui!- esclamò sorridendo sollevato. Prese il gatto tra le braccia, portandoselo al petto mentre questo miagolava in disappunto. -Scusatelo se l'è svignata di soppiatto- disse, alzando di nuovo lo sguardo su di loro. Rose lo rassicurò che non c'era stato alcun problema e gli fece i complimenti sul grazioso animaletto. D'altro canto il ragazzo continuò a fissarli senza dire una parola, per poi assumere un cipiglio freddo e andarsene lanciando loro un'occhiata glaciale, lasciandoli di stucco. Si scambiarono un'occhiata interdetta, non capendo il motivo di quell'ultima occhiataccia. Rose alla fine si ricordò di quella mattina a King's Cross, quando il padre Ron aveva indicato allo zio Harry un uomo dai capelli platino in compagnia di una donna e un ragazzo, lo stesso che avevano incrociato un attimo fa.
-Quindi secondo te quello è Scorpius, il figlio dei Malfoy?- chiese Albus
-Lo è sicuramente, ne sono certa-
-E menomale che la mamma si era raccomandata di andare d'accordo con lui- disse sospirando, ricordando le parole della madre.
-Non è certo colpa nostra se lui per primo si dimostra poco disponibile a socializzare- ribatté pomposa Rose. Albus la fissò con tanto d'occhi.
-Zio Ron aveva ragione: sei uguale alla zia in tutto e per tutto-
-Uh? E perchè?-
-Nulla, nulla-
-No ora me lo dici!-
Nel mentre che i due discutevano, James fece capolino dalla porta.
-Ehi testa vuota, cambiati che siamo quasi arrivati!-
-Uh?-
-Ma sei sordo o cosa? Ho detto C-A-M-B-I-A-T-I. O forse vuoi rimanere sul treno per il resto dell'anno?- disse, alzando gli occhi al cielo alla (secondo lui) ennesima stupidità del fratello minore. -Ho fatto proprio bene a venire ad avvisarti- borbottò -Eh, cosa faresti senza di me?- sospirò, lasciandosi alle spalle lo sguardo truce di Albus. Ma James aveva ragione: fece appena in tempo a mettersi il cappello che il treno fermò la sua corsa, mentre il possente vocione di Hagrid esortava i passeggeri a scendere dall'Espresso. Albus e Rose scesero in fretta e furia, tutti euforici e inconsci delle temperature raggelanti che li assalirono una volta scesi. Hagrid stava lì davanti a loro, qualche metro più in là, con una grande torcia ad olio in mano e la sua folta barba di sempre a nascondere quel paio d'occhi neri e buoni, irrimediabilmente buoni che lo contraddistinguevano. Li salutò con un gran sorriso e un cenno delle sue enormi mani, e i due lo contraccambiarono con due sorrisoni a 32 denti.
-Bene!- gridò -Ci siete tutti?- chiese, scrutando la folla -Immagino di sì! Tutti quelli del primo anno, con me!- terminò, incamminandosi verso un ripido e stretto sentiero scosceso. Albus e Rose si sorrisero complici, perchè sapevano perfettamente dove quel sentiero li portava: verso il lago.
La scorribanda proseguiva quasi a tentoni lungo la strada, per via del buio fitto. Perciò, quando sentirono Hagrid dire che erano quasi arrivati, si sentirono vari sospiri di sollievo, che si trasformarono in sonori "Oh!" appena svoltarono una curva. Un enorme lago color pece si stendeva fino ad un promontorio roccioso, dove si stagliava lugubre e luminoso il castello più affascinante di tutto il mondo magico: Hogwarts.
-Bella panoramica, eh?- ridacchiò il custode, notando le facce sbigottite e incantate dei primini -Questa sera faremo il tragitto in barca! Non più di quattro però per favore, a meno che non vorrete arrivare fino a lì a nuoto!- rise. Fece appena in tempo a dirlo, che i nuovi studenti si accalcarono per salire sulle barche, dimostrando tutta la loro impazienza di arrivare. Sfortunatamente per Rose ed Al, capitarono proprio nella stessa barca di Scorpius, pertanto i due malcapitati cercarono con tutte le loro forze di godersi la traghettata, nonostante lo sguardo tagliente del biondo che pareva sezionarli in due. Superato senza intoppi il muro di piante rampicanti, il gruppo si trovò nella caverna sotterranea al castello, e la tensione cominciò a farsi più densa nell'aria. Rose, evidentemente al limite del suo autocontrollo, afferrò d'istinto la mano di Albus, che a sua volta la strinse per farle e farsi forza, mentre Hagrid li guidava verso l'interno del castello, diretti alla Sala Grande. Guardando di soppiatto il volto teso della cugina e dei ragazzi presenti, Albus percepì con più forza il significato delle parole di suo padre Harry e si promise che, in qualunque Casa si fossero trovati, lui non avrebbe mai abbandonato chi amava, nè tanto meno avrebbe mai perso sè stesso: che sia Grifondoro, Tassorosso, Corvonero o Serpeverde, Albus restava sempre Albus, e avrebbe abbattuto quei vecchi, insormontabili muri fatti di pregiudizio, così come la sua paura per essi. Lo avrebbe fatto per Rose, per tutta la sua famiglia, ma soprattutto per sè stesso. E fu proprio quando si accorse di non aver più timore di quello che gli sarebbe successo da qual momento in avanti, che i suoi occhi si spalancarono nella luce della Sala Grande.
 
ATTENZIONE, NOTA IMPORTANTISSIMA!
Ecco, chiedo un aiuto a tutti voi lettori per un problema (vi giuro, non programmato, il capitolo doveva essere MOLTO più ampio D:). NON SO IN QUALE CASA SMISTARE ALBUS. E' grave, perchè proprio non mi riesco a decidere se metterlo in Grifondoro o Serpeverde T-T quindi vi prego, potrete darmi una mano? Lo deciderò tramite maggioranza. Chi vota di più per Grifondoro o Serpeverde vince. Quindi nei commenti, oltre a dirmi se volete che continui la storia, scrivete anche in quale di queste due case lo volete smistare. Grazie mille in anticipo, per tutto! Ci vediamo alla prossima (spero)!
  
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