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Autore: Penguimms    07/06/2015    7 recensioni
"Ti ferirai più di quello che sei già."
"Lo so. Ferirsi per le persone per cui vale la pena è giusto. E lui ne vale, eccome se ne vale."
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Una chioma bionda. Un corpo magrolino e minuto era coperto da un maglioncino viola e un paio di leggins, neri. Aveva grandi occhi azzurri, stava sorridendo all'amica, bionda anche lei.
"Aleisha!" la chiamò Luke, andandole incontro. Non appena l'abbracciò, stampandole due baci sulle guance, sentii il rumore del mio povero cuore rompersi in mille cocci. Quel ragazzo aveva il sorriso di chi ha visto la propria felicità passargli davanti. E mi ci volle poco per capire che Luke Hemmings era innamorato, ma non di me. Vedere i suoi occhi azzurri persi infinitamente in quelli della ragazza, fu come ricevere una pallottola nel petto. Ed erano lì, davanti a me, a chiaccherare come se niente fosse. Si sorridevano felici, ridendo qualche volta.
"Che ne dici se andiamo alla cassa?" propose Mike, trascinandomi fuori dal mio dolore. Annuii, e facendo fatica a staccare gli occhi di dosso ai due ragazzi, lo seguii.
"E' la ragazza di Luke?" mi feci coraggio a chiedere, cercando di sembrare più naturale possibile.
"Oh, no no, che vai a pensare?" ridacchiò, voltandosi completamente verso di me. E per quanto il mio cuore sembrasse avere ancora speranze, sentiva che c'era altro. "Lui le corre dietro da quasi sei, sette mesi. Sembra davvero innamorato di lei." difatti. Rivolse il suo sguardo ai due, che stavano ancora parlando animatamente, mentre il mio cuore si spaccava ulteriormente, se possibile.
"E' una bella ragazza." incapace di dire altro, raccimolai la poca voce che avevo in gola, forse anche lei morta dal dolore.
"Ma chi? Aleisha? Nah." scrollò le spalle, facendo una smorfia. "Non è brutta, Dio, ma nemmeno bella se la guardi bene." spiegò, spostandosi avanti di poco. Vi era coda quel giorno. "Poi dicono sia stronza. Non l'ho mai conosciuta fino in fondo, ma le voci girano." a guardarla sembrava tutto, tranne stronza. Sembrava davvero dolce come ragazza, timida. Non appena Michael pagò, raggiungemmo Calum e Ashton, che stavano parlando di una nuova app per il telefono.
"Ho avuto un'idea!" esclamò Michael, intromettendosi nella conversazione.
"Woah, aspetta, aspetta!" osservai Calum agitarsi sul posto, frugando nelle tasche. "Ashton, Lilith, prendete carta e penna! Michael Clifford ha avuto un'idea!" finse di essere allarmato, facendoci ridere divertiti.
"Anche io ti voglio bene, Hood." disse acidamente l'amico, forzando un sorriso finto. "Comunque, se andiamo da me oggi a fare la tinta? Così viene anche Lilith." spiegò, sorridendo.
"Si, buona idea Cliff. Io vengo." annuì Ashton, sorridendo di rimando.
"Io sono dei vostri." disse Calum.
"Luke? Tu vieni?" Michael si voltò dalla parte di Luke.
"Eh? Dove?" il biondino distolse lo sguardo da Aleisha, portandolo all'amico.
"Da me. Lilith mi fa la tinta." sventolò il sacchetto in aria, sbuffando. Aspetta, io faccio cosa?
"Magari vi raggiungo dopo. Ciao ragazzi!" e prendendo per mano la ragazza, uscì dal negozio.
"Vedi perchè la odiamo?" sbuffò Calum, seguito da grugniti di approvazione di Ashton.
"La.. La odiate?" ero parecchio confusa ora.
"Non è che la odiamo. E' una specie di intolleranza, ecco." rimediò Michael, beccandosi un'occhiataccia da parte del moro.
"Quando Luke sta con lei diventa un altro. C'è solo la sua cazzo di Aleisha." disse Ashton, dirigendosi verso l'uscita. Ridacchiai per il linguaggio usato, mentre tutti e quattro ci dirigevamo verso casa Clifford.

"Ti prego Michael, no." mugolai, mentre la forte mano di Calum mi tirava per il polso, in soccorso dell'amico.
"Sei l'unica che se ne intende di tinte! Dai!" allungò per un paio di secondi la 'a', sbattendo più volte le palpebre.
"E va bene, okay!" mi arresi, dirigendomi verso Michael. Presi carta stagnola, tinta, pennello e mi misi all'opera. I ragazzi cominciarono a parlare dell'interrogazione di storia, ma io mi limitavo a stendere la crema colorante sui capelli di Michael, immersa nei mille pensieri che picchiavano fastidiosamente nella mia testa. Aleisha, Luke, l'improvvisa amicizia dei ragazzi, che sicuramente avrei perso non appena sarebbero venuti a sapere il mio problema, la mia condanna. Ma forse, a pensarci, potevo tenere il segreto. Non era corretto nei loro confronti, ma solo con quei ragazzi mi sentivo Lilith Young, non Lilith la ragazza malata. Tutti coloro che ne erano a conoscenza non facevano in tempo a salutarmi che sulle labbra vi era già a caratteri cubitali 'come procede la cura?', solo Wendy non provava compassione per me. Non per niente era la mia migliore amica.
"Tu vieni Lilith?" non appena presi la penultima ciocca di capelli, Michael mi richiamò alla realtà.
"Uhm? Dove?"
"Alle festa di Josh, questo weekend." mi sorrise Ashton.
"Chiederò a Wendy." ricambiai il sorriso, finendo di mettere la tinta rosa sui capelli di Michael.
"Dovete assolutamente venire, ci sarà da divertirsi." Calum mi portò alla bocca un chicco di uva, mentre il ragazzo seduto davanti a me annuiva.
"Si, quindi ormai siete dei nostri." asserì, ammiccando.
"Mi chiedo dove sia Luke.." borbottò Calum. Ma ahimè, quando si parla del diavolo, spuntano le corna. La porta sbattè, un rumore di passi riempì l'aria.
"Il pomeriggio più bello della mia vita!" esclamò, portando le braccia al cielo.
"E questa è la.. Mh, settantacinquesima volta che lo dice?" Ashton si girò verso Michael, battendogli il pugno.
"Siamo andati al parco, abbiamo fatto anche una foto." era così schifosamente felice. Tutto questo per Aleisha, il mio cuore non ne poteva più di colpi così bassi.
"Emozionante." commentò ironicamente Calum.
"Quando capirete cosa vuol dire essere innamorati, forse avrete i miei stessi schizzi." scrollò le spalle. "Oh, ehi Lilith!" mi salutò, concedendomi un sorriso raggiante.
"Ehi, Luke." ricambiai il sorriso. E guardando il suo, giuro che per poco mi sentii un briciolo importante. Importante perchè aveva sorriso a me. Un sorriso che mi uccise lentamente, dolorosamente.
"Hai fatto tu la tinta a Mikey?" chiese, mentre prendeva un bicchiere e del succo fresco.
"Uhm.. Si, perchè?" lo osservai curiosamente.
"Di solito rompe le palle a me, quindi grazie." ridacchiò, portandosi il bicchiere alle labbra. Sorrisi sinceramente, mezza incantata a guardarlo.
"E' stato.. Divertente." annuii, scostandomi una ciocca ribelle dal viso.
"Aspetta. Si è messo a cantare la sigla di Spongebob? O la canzone della Sirenetta? O peggio ancora, quella di Frozen?" sgranando i cristalli azzurri, poggiò il bicchiere sul marmo della penisola.
"Niente di tutto questo." scossi la testa, abbassandola di poco. 
"Fiuw." sembrò sollevato. "Quando c'ero io mi ha cantato tutto il repertorio di Frozen, e alla fine ha recitato la sigla di Peppa Pig. La scosa volta invece quella di Spongebob e la Sirenetta. Quel ragazzo è strano." cercò di stare serio, quando fece una faccia quasi schifata. Non riuscii a trattenermi, e scoppiai a ridere. Sia per la faccia e il tono di Luke, sia per la visione di Michael cantare quelle canzoni, con il biondo che urlava esasperato per farlo stare zitto.
"Che c'è? Era un'ottima performance, soprattutto quelle di Frozen." si difese il ragazzo chiamato in causa.

"Alle festa di Josh? Lil, ne sei sicura?" Wendy sembrò titubante.
"No, per niente. Ma i ragazzi hanno chiesto, e io ho detto loro che avrei sentito te." portai il bicchiere azzurro alle labbra, e velocemente buttai giù la pastiglia bianca e ovale, con un po' di acqua.
"Sai che io ci andrei volentieri, ma tu.." storse le labbra, guardandomi dubbiosa. Annaspai per un attimo, il tempo di sentire la punta tonda del piccolo ovale scendere in gola, e portai i miei occhi nei suoi.
"Non sai se posso farcela." completai la sua frase, annuendo. "Hai ragione, ma vorrei provare. Posso farcela." il desiderio di vedere Luke per una sera intera mi portò a pronunciare quelle parole con una tale determinazione che Wendy spalancò la bocca.
"Okay, Lil. Capisco che ci tieni a questa amicizia, e a me piace vederti così. Ma potresti rischiare."
"Wendy, non ballerò molto. Conosco i miei limiti, so quando bisogna fermarsi, e quando sentirò il piccolo primo allarme, andremo fuori e come normali amiche chiacchereremo." risolsi ovviamente, stringendomi tra le spalle.
"Va bene, okay." non potè negarsi un sorriso. "Che vuoi fare ora?" si alzò dalla sedia.
"Mmh, che ne dici di un film? Mi sento parecchio stanca adesso." ed era così. Mi sentivo davvero in piedi solo per merito delle ossa, che come appendiabiti mi sostenevano. Ma ci ero abituata, una dormita e passava tutto. Quella maledetta pastiglia mi indeboliva a tal punto da trovare faticoso anche il chiudere le palpebre. Cosa che feci non appena toccai il divano, addormentandomi, con quella debolezza che ormai conoscevo bene.

"Secondo te cosa sono?" udii una voce ovattata, lontana.
"Secondo te cosa sono, Ash? Sono pastiglie, ma sembrano molto strane.." a quella voce sgranai gli occhi. Dov'ero finita? Mi presi qualche secondo per mettere a fuoco la stanza che mi circondava, riconoscendo le pareti bordeaux del mio salotto. Cosa ci facevano Ashton e Luke a casa mia?
"Ehm, si, sono pastiglie per il mal di testa, non stava tanto bene." Wendy. Era la sua quella voce graffiante ma dolce. Portai il mio pungo ai miei occhi, strofinandoli per bene. "Ma buongiorno!" trillò la mia migliore amica, potei anche giurare di veder un sorriso felice.
"Uhm, che ore sono?" non avevo ancora acquistato tutte le forze, lo sentivo anche da sdraiata.
"Sono le sette e un quarto di sera." mi informò, sbirciando sul telefono.
"Oh, ciao ragazzi." mi misi composta, mentre cercavo di legare in una coda alta i miei capelli blu, disordinati come non mai.
"Non volevamo svegliarti, ma Ash ha cominciato a chiedersi cosa fossero le pastiglie sul tavolino." spiegò velocemente Luke, sistemandosi il ciuffo con le dita. Dannazione, Hemmings, non puoi diventare sempre più bello. Ma quando spostai lo sguardo alle pastiglie della mia cura sbiancai.
"Non ci sono problemi, sai, sono solo pastiglie per il mal di testa." mh, si, solo che sono forti quanto venti scatole di pastiglie contro il mal di testa. Ma dettagli.
"Lil, va bene quindi per la festa?" fu Wendy a prendere parola.
"Si, va benissimo." sorrisi, riuscendo a ordinare le ciocche blu.
"Perfetto, siamo passati per chiedere conferma, Josh ne aveva bisogno." sorrise Ashton, mostrando le fossette. I due ragazzi si alzarono, seguiti da Wendy, e poi da me. Non ero per niente stabile, e molto probabilmente lo notarono anche loro.
"Lilith, stai bene?" domandò premuroso Ashton, facendo passare i suoi occhi colore dell'oro su di me.
"Si, probabilmente sono solo un po' assonnata." mentii. Assonnata, certo, bella scusa Lilith.
"Okay, quindi.. A domani." mi sorrise, uscendo dalla porta.
"Ciao Lilith, a domani." Luke mi rivolse un cenno veloce del mento, cacciando nervosamente le mani in tasca.
"A domani, ragazzi." li salutai anche io, mentre lo stomaco si rivoltava in mille acrobazie. "Perchè devi essere così fottutamente bello, Lucas Robert Hemmings?!" una volta chiusa la porta, mi sfogai contro il suo legno chiaro.
"Lil, calma i tuoi bollenti spiriti. Lo vedrai alla festa." ridacchiò Wendy, mentre io picchiavo ritmicamente la testa contro la porta d'ingresso.
"Si, lo vedrò con Aleisha, a chiaccherare gioiosamente per poi sgattaiolare nella prima stanza libera per procreare nuovi piccoli Hemmings." gemetti.
"Aleisha? E chi è?" chiese, incrinando la voce dalla curiosità.
"Non te ne ho parlato? E' il grande amore di Luke. Bella, alta, bionda, occhi azzurri. Sembra tanto Luke al femminile." sospirai, girando il busto verso la mia amica.
"Luke è.. Innamorato?" sembrava davvero stupita.
"So già cosa vuoi dire. Prendo il cioccolato e schifezze varie. Tu prepara un film strappalacrime." feci per dirigermi in cucina, quando Wendy mi bloccò.
"No, non serve. Ci prepariamo per la festa, no?" un lampo di determinazione le attraversò gli occhi, mentre mi trascinava in camera.
"Non per dire, ma è tra due giorni." gemetti, facendomi sbattere sul letto.
"Ci prepariamo per bene, difatti." ghignò, cominciando a frugare nel mio armadio. Potevo considerarmi spacciata.


La tesina mi sta uccidendo.
Ewh.
Ma sono qui, sono viva e per vostra sfortuna, vivrò ancora per duecento anni (lol)
Allora, niente suspance per oggi, ma posso dirvi che tra pochi capitoli ci sarà qualche informazione sulla malattia della nostra blu, yey!
Ringrazio di cuore le 7 buon anime che hanno recensito, mi fate innamorare sempre di più!<3
Ma, dato che sono una ficcanaso DOC,
domandina per voi! Avete qualche crush? Io forse troppe, ma shh ;)
Vi aspetto nelle recensioni, spero davvero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento<3
Giorgia,xx


  
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