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Autore: Sheera Kavannah    07/06/2015    3 recensioni
Beritra è stato annientato, le sue truppe sono scomparse, ma la pace stenta a tornare. Un nuovo, possente nemico minaccia Atreia e i suoi abitanti, ancora deboli per il precendente conflitto. Entrambe le fazioni sono troppo deboli da sole per debellare questa nuova minaccia, ed è per questo che un'alleanza potrebbe essere l'unica soluzione possibile.
Gli eventi accadono dopo quelli narrati in Aion 4.8, la storia è soggetta a continue variazioni, come il titolo o parti dei capitoli stessi. Il titolo non è sicuramente definitivo.
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Un'esplosione lontana ma possente fece sobbalzare il cuore di Syria. Era immobile da tempo, guardava fisso il panorama infuocato dalla finestra del Palazzo Dorato. Fuori, il caos.

Fumi, fuochi e urla riempivano la notte, illuminando l'orizzonte desolato di Gelkmaros. La guerra era appena iniziata e già aveva creato abbastanza danni da mettere in ginocchio l'intera popolazione di Atreia.

 

La porta della Sala dei Congressi si aprì di scatto e un goffo coboldo entrò di corsa, inciampando nei suoi stessi piedi.

 

«Si-si-signora?» balbettò la creatura, ancora affannata.

«Parla, coboldo.» Syria ruotò lievemente la testa verso sinistra per poter ascoltare meglio le parole del suo schiavo.

«Signora… I Balaur… Hanno distrutto entrambe le nostre fortezze e marciano velocemente verso est. Ci raggiungeranno presto, dobbiamo sigillare i portali, potrebbero raggiungere Asmodae, o addirittura arrivare a Pandaemonium! La situazione è critica, siamo ancora deboli, non resisteremo a lungo.»

 

La fattucchiera riaddrizzò la testa e tornò a guardare fuori, osservando il vuoto.

Il coboldo si muoveva spostando il peso da un piede all'altro, in attesa di risposte: sudava freddo, come ogni altra creatura in quella regione. Gelkmaros stava cadendo velocemente, bisognava agire in fretta.

 

«Signora?»

«Contatta Outremus e Valetta. Devo parlare con loro.»

«Ha detto… Outremus, signora mia?»

«Mi hai sentita.»

«Ma… Outremus è...»

«Potrei farti esplodere la testa con uno schiocco di dita, se volessi. Se ci tieni a sopravvivere altre due settimane, chiama Outremus e Valetta. Li voglio entrambi qui.»

Il coboldo abbassò la testa e continuò a dondolare. «Sarà fatto.»

 

La nuova Generale di Brigata del Comando delle Forze Rosse deglutì, con molta fatica, e chiuse gli occhi.

Non avevano tempo. Non avevano forze. Beritra era scomparso solo pochi mesi prima. Nonostante avessero cercato di riprendersi, gli abitanti di Atreia erano ancora deboli. Poche risorse, pochi spazi abitabili, pochi soldati. L'orgoglio di Syria venne profondamente ferito da quelle parole pronunciate da lei poco prima. Ma non aveva altra scelta. Ci teneva al suo popolo, al costo di tentare un'alleanza col nemico di sempre. Avrebbero accettato? Il tempo parlerà.

A Syria non restava che ritirarsi nella sua camera; le scoppiava la testa, doveva riposare, nonostante era certa che i bombardamenti balaur non sarebbero finiti presto quella notte.

   
 
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