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Autore: Zomi    08/06/2015    4 recensioni
Eppure lo spadaccino non era del tutto felice.
Non era tanto la notizia che alcuni membri della famiglia Donquijote fossero misteriosamente scomparsi, o che la Marina continuava a puntarli con i loro fucili mezzi spuntati, o del fatto che Rufy continuava a infilarsi le dita nel naso sotto lo sguardo inorridito di un Law bendato e per una volta paziente, e non medico, mentre Sabo, ancora inesperto con il frutto Mera Mera, appiccava incendi qua e là che prontamente Koala spegneva, prima di mollare uno scappellotto al biondo.
No, era dell’altro.
**Fanfiction partecipante alla Zonami Week indetta dal Midori Mikan**
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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** Fanfiction ideata da TsunamiZN e partecipante all’iniziativa
“Inventa la trama, noleggia l’autore” indetta dal Midori Mikan **
 



 
GIRASOLE
 
 
Capitolo 1: Colosseo
 
 
La festa esplodeva nel bel mezzo della piazza di Dressrosa, tra le mille macerie accumulate attorno al Colosso, unico superstite della Gabbia.
Nonostante i danni, le case ammassate tra loro, i feriti e la stanchezza, il popolo di Dressrosa sembrava essere pieno di energia nell’aver ritrovato finalmente la libertà che non sapevano di aver perduto.
I balli, le donne in abiti eleganti, i migliori cibi e la musica riempivano le vie spezzate del regno, unendo tutti gli abitanti in un unico popolo in festa.
Gli ex giocattoli si riunivano alle loro famiglie, i numerosi pirati cantavano a squarcia gola canzoni da furfanti, censurate per le innocenti orecchie dei piccoli che saltavano intorno a loro, mentre i marines interrompevano di tanto in tanto i loro barbosi rapporti con qualche urlo divertito e un boccale di birra, brindando con Issho, sorridente per la prima volta nell’arco dell’intera giornata.
E tutto per quella festa.
Una bellissima festa, lo doveva riconoscere Zoro.
C’era il cibo, la buona musica, il saké prelibato delle miglior cantine, la compagnia era ottimo e perfino sapere che Bartolomeo piangeva tra un “Rufy sempaiii” e un “Doro Zempaiii: quando zei digooo” abbelliva la serata illuminata dai falò.
Eppure lo spadaccino non era del tutto felice.
Non era tanto la notizia che alcuni membri della famiglia Donquijote fossero misteriosamente scomparsi, o che la Marina continuava a puntarli con i loro fucili mezzi spuntati, o del fatto che Rufy continuava a infilarsi le dita nel naso sotto lo sguardo inorridito di un Law bendato e per una volta paziente, e non medico, mentre Sabo, ancora inesperto con il frutto Mera Mera, appiccava incendi qua e là che prontamente Koala spegneva, prima di mollare uno scappellotto al biondo.
No, era dell’altro.
Una cosa che, se ne rendeva conto mentre portava nuovamente il boccale di birra alle labbra lanciando un’occhiata furtiva e rovente dietro di sé, non avrebbe dovuto infastidirlo ma anzi rincuorarlo.
Strinse le labbra sul boccale, incenerendo con lo sguardo la schiena arancione di uno degli uomini di Law, Penguin forse o qualcun altro, emettendo un basso ringhiò finché il pirata non si spostò liberando la visuale al samurai in giacca e camicia.
La visuale che tanto lo infastidiva per giunta.
Perché seppur fosse contento che i pirati Heart fossero giunti in soccorso, dalla vicina Zo, ai suoi Nakama sulla Sunny, in difficoltà nel fronteggiare la flotta di Big Mom, seppur la felicità composta che provava lo faceva ghignare nel sentire la ciurma riunita in quella grande festa, dopo la loro fuga dal naviglio dell’imperatrice, inspigeabilmente chetatosi e scomparsa dalle coste di Dressrosa –per ora- non riusciva davvero a digerire lo strano e ambiguo, decisamente troppo ambiguo, affetto che si era creata tra il cuocastro e la sua mocciosa.
Ringhiò cavernoso, stringendo assassino il boccale di birra, che s’incrinò per la sua forza, mentre l’occhio d’ebano persisteva sulle figure vicine e chiacchieranti della navigatrice e del damerino impomatato.
Sanji parlava lentamente, togliendosi la sigaretta dalle labbra e liberando una nuvola di fumo nell’aria fresca della sera con cadenza ritmata, mentre Nami sorrideva e gli passava una mano sotto il braccio, stringendolo e sussurrando qualcosa che sembrava rincuorare il casanova che annuiva col capo, per poi posarlo contro quello ramato di lei, in una morbida e intima carezza.
Il boccale andò in frantumi nel palmo di Zoro, ferendogli lievemente il palmo e aggiungendo un fastidioso dolore fisico a quello bruciante e insensato che si agitava nel suo petto.
Non lo sopportava, non lo capiva e no gli piaceva.
Nami era sua.
Sua.
Certo, non le si era mai dichiarato, non la riempiva di attenzioni e moine varie come il cuoco, e non dimostrava palesemente il suo interesse a lei, ma c’era sempre quando la rossa aveva bisogno di una mano o di una spalla su cui posare il capo pieno di pensieri. Era certo che anche Nami, silenziosamente, ricambiasse quel suo strambo modo di volersi bene, tacito e colmo di gesti più che parole, ma allora perché se ne stava al fianco del biondo, a coccolarlo e accarezzarlo sul capo?
Era successo qualcosa in quelle poche e movimentate ore sulle coste di Green Bit?
Un nuovo ringhio di pura gelosia, e determinazione, riecheggiò nella gola di zoro, che si alzò di scatto dalla sedia che occupava accanto a un improvvisato bancone di alcolici della festa.
Il biondino si era fatto avanti e le aveva dichiarato i suoi sentimenti?
Le aveva fatto una qualche esibizione da casanova dei fornelli, a cui Nami non era stata in grado di resistere?
-Dannato- storse le labbra, marciando rapido per la piazza circostante il Colosseo, mantenendo gli occhi fissi sulla coppia e su Nami, sorridente e con sguardo dolce rivolto a Sanji.
-Credi di portarmela via così?- sibilò, sfoggiando un ghigno strafottente e deciso –Non sarà così facile…- sghignazzò, marciando spedito verso il gruppo di Tontata che ballava attorno alle gambe di Luffy.
 





ANGOLO DELL’AUTORE:
What If Post Dressrosa richiesta da TsunamiZN (minilong, 3 capitoli… già scritti? Puffff. Ma per chi mi avete presa… certo che no), spero le piaccia e le ricordo che è sempre in tempo per chiedermi modifiche o altro. Buona lettura ^^
Zomi
P.S.: pubblicata alle 00.20... vale no?






Molti anni fa nel paese di Wa no Kuni viveva un bellissimo samurai dai capelli verdi. Era forte e valoroso, il miglior spadaccino di tutto il regno. Il samurai era innamorato della meravigliosa principessa Namizo, figlia del re del paese, e lei contraccambiava. Questo amore li consumava, perché entrambi sapevano che non potevano avere futuro data la differenza di rango…
- Ma che razza di storia è mai questa, Nami?! Ti avevo chiesto un racconto sui samurai, non una storia piena di sentimentalismi come piace a voi donne!-
- Questa è la storia di un samurai! E non interrompere sul più bello, buzzurro che non sei altro! Vogliamo tutti sapere come finisce la storia fra il samurai e la bella principessa!-
- Tutti chi?!-

- I lettori, no? Sì, dico proprio a voi che avete appena letto l’inizio di questo appassionante racconto. Volete sapere come continua? Allora andate sul Midori Mikan!-

 
   
 
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