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Autore: ikigaitaylor    09/06/2015    2 recensioni
1. Spamano Rewind
2. Ameripan Passeggiata fra i ciliegi
3. Fruk Une nuit à Paris
L'altro non riusciva a reggere il suo sguardo, Francis si allungò sul tavolo e gli mise due dita sotto il mento alzandogli il viso e portandoselo vicino, vicinissimo.
Raccolta di quattro One Shot sulle mie coppie preferite
Spamano, Ameripan, Fruk e Gerita
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Rewind.
Dedicata alla mia Francia,
che anche se non in modo diretto,
mi  ha aiutata in questa stupidata.
Non so se la leggerai, sappi che ti adoro.
(690 parole)
Romano, ah, Spagna amava parlare di lui, a dir la verità amava lui, ma quello era un altro argomento, complicato  pure lui.
Romano aveva quei modi di fare così bruschi, così acidi, così lui, e Antonio se n’era innamorato da subito, s’era innamorato di quei sorrisi così rari, ma così brillanti da riscaldarti il cuore, s’era innamorato di quegli abbracci che riceveva dal suddetto pochissime volte, spesso quando l’italiano era ancora in dormiveglia, ma erano una delle sette meraviglie del mondo (almeno, per Spagna), quei baci così belli, perfetti a dir poco, che si scambiavano spesso nell’intimità domestica, perché “a nessuno frega dei nostri baci, stupido pomodoro” e Antonio per ripicca aveva preso il suo viso tra le mani e gli aveva dato un bacio a stampo per poi correre per le corsie del supermercato, rincorso da un urlante Romano che strillava qualcosa del tipo  “vieni qui, codardo!”, inutile a dirsi che i due finirono a fare l’amore, di nuovo.
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C’è altro episodio che Spagna non dimenticherà tanto facilmente.
Era una notte di autunno e Romano si svegliò di colpo, sudato, ricordandosi l’incubo appena fatto “Hey, tutto ok?” gli sussurrò Antonio, svegliatosi anche lui insieme all’amato “s-si” rispose l’italiano in un sussurro appena udibile all’orecchio umano, Spagna gli mise una mano sulla fronte e sentendo la temperatura dell’altro constatò che “tu hai la fiebre”. L’iberico fece per alzarsi a prendere un termometro e d’un aspirina quando, appena messi i piedi a terra, sentì la mano fredda dell’altro stringere il suo polso “non andare” sussurrò l’italiano “eh?” “non farmelo r-ripetere”. Antonio non ce la fece a resistere allo sguardo dell’altro e gli ritornò accanto nel letto “Lovinito devo andare a prenderti dei medicamentos” “N-no resta” e Spagna cedette, come sempre. “Mi spieghi come ti posso aiutare io?” “Restando” e Spagna si stava domandando il perché di quel comportamento strano dell’altro “Anto…mi abbracci?” chiese Romano lasciando di stucco Antonio, ma chi era per negargli quello che gli aveva chiesto? Si avvicinò ancor di più a lui e gli mise un braccio sulla vita attraendolo a se e sussurrandogli nell’orecchio “sei così perfetto” Romano arrossì di botto e gli sussurrò un “Notte bastardo” seguito da un “Ti amo” a bassissima voce ma che Antonio sentì benissimo ed a cui rispose con un “Te amo demasiado estúpido”.
E quella fu la prima di una serie infinita di dichiarazioni d’amore.
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E poi ci fu quella volta in cui Romano era particolarmente acido, e Antonio decise che era ora che chiarissero un paio di cose.
“NON PUOI SEMPRE FARE L’ACIDO DEL CAZZO, NON SO PIU’ COME COMPORTARMI CON TE, UN GIORNO FAI TANTO IL TENERO E L’ALTRO GIORNO FAI L’ACIDO DEL CAZZO, mierda” urlò l’altro.
E l’italiano rimase sorpreso dalle scenate dell’altro, non aveva mai reagito così ad un suo momento di acidità acuta, era la prima volta che gli urlava contro “I-io…” e Romano non sapeva come rispondere, aveva come un groppo in gola, come poteva ribattere ad una cosa così vera? Sapeva perfettamente che l’iberico aveva ragione, era consolidato.
Quindi, in preda al panico fece una cosa che non faceva da anni ormai, pianse, e pianse forte, quei pianti con tanto di singhiozzi, e Antonio se l’era ripromesso “non cedere di fronte alle làgrimas de Romano”, ma vedendo il suo amato in quelle condizioni non ce la fece e si sedette di fronte all’italiano e gli prese le mani “Lovi, discúlpeme…” “N-no, è colpa mia, sono così... lunatico? Sì, credo sia la parola giusta, sono lunatico.” “No, sono io che mi sono lasciato prendere dalla rabbia…” “Visto? Ti eri arrabbiato, ed è così ingiusto che tu mi ami così tanto e io ti sia così ingrato per tutto quello che fai, mi sopporti, mi fai avere tutto quello che voglio e l’unica cosa che io so fare è urlarti contro…” disse, per poi lasciarsi sfuggire un singhiozzo, che venne poi seguito da altri. “Scusami Antonio, io ti amo davvero tanto, per favore, ricordatelo” disse, e l’iberico cedette e lo abbracciò, lo strinse fortissimo e l’italiano rilasciò una risatina che rese Antonio davvero grato di avere una persona come lui nella sua vita.
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Angolo Autrice.

Hola! Allora, questa "cosa" è uscita in una nottata, dalle 2.00 alle 4.30, quindi non so come sia uscita. Spero vi piaccia!
(e per lo spagnolo, non conoscendone una sola parola mi sono affidata completamente a Google Translate, perdonatemi gli errori).
Anna
  
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