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Autore: _Riri_Sunflower_    09/06/2015    3 recensioni
La battaglia di Hogwarts portò distruzione, dolore e morte; molti maghi e streghe persero i propri cari.
Il 2 maggio 1998 moriva anche Fred Weasley, ucciso dal Mangiamorte Rookwood.
Dodici pensieri in occasioni differenti tra loro di dodici personaggi legati a uno dei gemelli Weasley.
NON SONO IN ORDINE CRONOLOGICO! PERICOLO LACRIME.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angelina Johnson, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Mio marito e io eravamo in cucina a preparare la colazione per i nostri figli; la finestra sopra il lavello era aperta e faceva entrare quella frizzante brezza mattutina nella stanza. Avevo già incantato la macchina per la stampa del nuovo numero del Cavillo, così non avrei perso tempo per le mie ricerche.

L’intera casa era immersa nel silenzio, segno che i miei gemelli stavano ancora dormendo. Ci stavamo godendo quella pace quando due gufi fecero notare la loro presenza sul davanzale della finestra, nel becco una lettera ciascuno. Non impiegai più di un secondo a riconoscere il sigillo di Hogwarts; presi loro le buste e li ringraziai subito prima di rompere il silenzio che ci avvolgeva: «Bambini, alzatevi!» urlai per farmi sentire al piano superiore.

Due facce ancora assonnate sbucarono dal ballatoio, senza capire esattamente cosa stesse accadendo e perché li avevo chiamati a gran voce. Il sonno sparì completamente dai loro volti appena videro le buste che Rolf aveva messo ai loro posti, rendendoli consapevoli di cosa stesse accadendo.

Entusiasti, corsero giù per la scala a chiocciola e si sedettero immediatamente a tavola prendendo la lettera di ammissione e rigirandola nelle mani più volte. Alla fine decisero di aprirla, leggendo attentamente le poche righe, che comunicavano loro che a settembre avrebbero cominciato la Scuola, e la lista delle cosa da comprare per il primo anno.

«Mamma, possiamo andare oggi a Diagon Alley?» Lorcan era impaziente di comprare l’indispensabile, ma più di ogni altra cosa preferiva entrare nei negozi dalle vetrine colorate e la confusione nelle strade.

«Prima fate colazione e dopo la mamma vi porta a comprare il necessario.» disse mio marito mentre finiva di leggere l’ultimo articolo su “La Gazzetta del Profeta”.

Per il resto della colazione si svolse in silenzio, piena di occhiate d’intesa tra i miei figli. Di solito se la prendevano con calma a fare le cose, ma quel giorno cercavano di essere il più rapidi possibili: dopo neanche venti minuti, eccoli pronti davanti al camino, impazienti di usare la Metropolvere per arrivare a Diagon Alley.

Non potevo biasimarli: anche io alla loro età ero eccitata quando ricevetti la lettera. Mio padre e mia madre erano fieri di me, così come Rolf e io lo eravamo dei nostri figli.

Appena ci trovammo per le vie di Diagon Alley, mi ritrovai a guardare le vetrine dei negozi, tutte colorate e piene di novità, come il nuovo modello di scopa.

Dopo la caduta di Voldemort, Diagon Alley era tornata al suo splendore originario, facendo riaprire negozi storici che durante quegli anni erano stati costretti a chiudere per paura. L’unico che in quel periodo di terrore era appena nato era il negozio di Fred e George.

I miei figli camminavano al mio fianco, ammirando con stupore la varietà di maghi e streghe che passeggiavano insieme a noi; chi entrava in un negozio, chi ne usciva, chi faceva un salto alla Gringott per prelevare il denaro necessario alle compere.

Avevamo quasi finito di prendere il necessario elencato nella lista allegata alla lettera, quando all’improvviso mi bloccai, fissando l’insegna magica del negozio dall’altro lato della strada.

«Mamma?» Lysander si fermò accanto a me guardandomi preoccupato. Non riuscivo a dire una parola, guardavo semplicemente l’ingresso di quel negozio. Lorcan imitò il fratello, tirando con una mano il cappotto per attirare la mia attenzione. Mi voltai verso di loro, cercando di sembrare il meno triste possibile, nonostante non fosse facile: rivedere dopo anni l’insegna del Tiri Vispi Weasley mi strinse il cuore, facendomi tornare alla memoria quello che fu il giorno più malinconico per la famiglia Weasley.

«Va tutto bene, mamma? Sembri preoccupata…» mormorarono loro in coro, scrutandomi con attenzione.

«Sì, tutto bene. Ecco, io…» non riuscii a dire altro, perché in quel momento vidi Ted, il figlio di Tonks e Remus, uscire dall’edificio, portando con sé i figli di Harry e Ginny. «Entriamo lì.» dissi con fare risoluto, non facendo caso alle espressioni confuse sulle facce di Lorcan e Lysander.

Attraversammo la strada, giungendo davanti all’immenso ingresso del negozio di scherzi tanto amato dai ragazzi di Hogwarts. Spinsi la porta, entrando nel posto più magico di tutta la vita: ovunque mi giravo c’erano oggetti perfetti per fare gli scherzi agli amici o ai compagni antipatici; quasi cacciai un urlo quando mi accorsi all’ultimo momento che un Orecchio Oblungo era proprio all’altezza del mio volto.

«Come mai siamo entrati qui?» domandò Lorcan, notando con rammarico che non c’era niente che poteva servire a lui e suo fratello per la Scuola.

«I proprietari di questo negozio sono miei amici. Ho la stessa età della loro sorella più piccola.» Continuai a girare per il negozio, curiosando tra gli scaffali e guardando divertita gli oggetti che dimostravano ai clienti come funzionavano. Stavo salendo la scala per andare al piano superiore quando mi bloccai a metà: era impossibile non notare la foto di Fred sopra la cassa in cui Ron e George si stavano dando da fare.

Vedendola mi si inumidirono gli occhi, offuscandomi la vista per qualche minuto. Chiusi le palpebre, in modo da non farmi vedere in quelle condizioni dai miei figli che ammiravano stupiti tutto ciò che li circondava.

«Luna! Che piacere vederti. Sempre convinta dell’esistenza dei Nargilli?» Riconobbi al voce di George in un batter d’occhio. Asciugai rapidamente quelle lacrime che stavano per scivolare lungo il mio viso e sorrisi al proprietario dell’emporio.

«Ciao, George. Certamente: sosterrò la mia tesi sempre. Sto facendo visitare il negozio ai miei figli.» Se non fosse per il fatto che aveva perso un orecchio, avrei potuto affermare che mi trovavo davanti Fred. Sapevo bene che lui non c’era più, ma la loro somiglianza mi fece venire i brividi.

«Mamma, questo posto è bellissimo! Perché non ci hai portato prima?» strillarono in coro, elettrizzati da tutte le scoperte che avevano appena fatto.

Sorrisi a George che non perse un attimo nel cercare qualche arnese da regalargli, raccomandando loro di usare quegli oggetti soltanto in giardino. Ringraziammo tutti e tre e andai a salutare Ron, chiedendogli di estendere il saluto anche a Hermione, Harry e Ginny.

Terminate le compere tornammo a casa e, dopo aver cenato, misi a letto quei due terremoti che non vedevano l’ora di provare tutte le cose che avevamo acquistato nell’arco della giornata. Anche mentre stavo per spegnere la luce della loro stanza, ecco che si misero a parlare del negozio di George, continuando anche dopo che mio marito e io gli avevamo dato la buona notte.

Non appena chiusi la porta, lacrime silenziose fecero capolino sul mio viso: incombevano minacciose dal momento che posai gli occhi sull’insegna del Tiri Vispi, resistendo fino a quel momento.

«Luna, che succede?» Rolf si avvicinò a me con aria preoccupata, studiando un modo per farmi smettere di piangere. Lo guardai negli occhi, nonostante vedessi tutto offuscato, e lo rassicurai che non c’era niente di cui preoccuparsi.

«Sono entrata al Tiri Vispi con i ragazzi.» confessai alla fine. Quella frase bastò per fargli capire il motivo delle mie lacrime e tentò di consolarmi come meglio poteva.

«Non ho mai conosciuto quel ragazzo, ma da come me ne hai parlato in passato, doveva essere davvero eccezionale.»

«È così, tesoro. Non mi sorprende che abbiano appeso una sua foto in negozio. Ammetto che non ero molto loro amica, ma non dimenticherò mai Fred Weasley.»




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ANGOLO AUTRICE

Siamo alla fine. Questo è l'ultimo capitolo della raccolta.
Scrivere questi capitoli non è stato affatto semplice. Far ripercorrere a tutti i personaggi un dolore così grande ha fatto male anche a me. Non so se scriverò altre storie su Harry Potter ma, nel caso lo facessi, spero vivamente che voi lettori -silenziosi e non- passiate nuovamente da questo profilo.
Con questo vi ringrazio davvero tanto, perché vi siete commossi insieme a me leggendo questi brevi capitoli. In quanti di voi mi hanno scritto di non riuscire a recensire in modo decente da quanto piangevate?
Ora, se permettete, devo ringraziare due persone in particolari, due amiche: Aeternum, che mi ha ispirato l'intera raccolta (come avevo detto al capitolo di George) a cui gliela dedico dicendole semplicemente grazie per avermi fatto vedere quel video, mi è stato molto d'aiuto. L'altra amica è GiadaGrangerCullen, la mia pazientissima Beta, che ha corretto tutti questi momenti di vita quotidiana dopo la morte di Fred. Grazie davvero, tesoro.
È brutto mettere la spunta su "completa", ma se non avesse fine, sarebbe ancora più straziante.
A presto, spero.
   
 
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