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Autore: Danail    09/06/2015    1 recensioni
Catastrofi naturali e devastazioni da parte di elementi della natura fanno parte ormai del nostro presente.
Nessuna regione ne è esente, nemmeno Kanto. Che lo capirà ben presto.
[Ispirato al terremoto che colpì la città di Edo, oggi Tokyo]
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Red
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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The End's Sounds Distruzione.
Una città completamente rasa al suolo. Da cosa, poi? Red non riusciva a comprenderlo.Ma dopotutto aveva solo quattro anni. Una forte scossa.Ricordava di aver gridato, e anche di aver pianto. Aveva tentato di richiamare i suoi genitori. Ma solo sua mamma era accorsa.
Dovè papà? E' fuori, tornerà.
Forse. I sussurri atterriti, altra scossa. Poi il mare. Le crepe sul tetto che si allargavano pericolosamente, la casa che implodeva sopra di loro. Sua madre che lo aveva preso in braccio e lo aveva portato via, via dal pericolo. Ma anche dalla sua casa. Dalla sua cameretta. Da quello che era stata la sua vita. Una vita improvvisamente spezzata.
Erano fuori.
Altre scosse.
Altri edifici che si incrinavano e poi cadevano, sconfitti dalla forza della terra.
Gente che gridava, bambini come lui che strillavano e piangevano e chiamavano i genitori, forse periti sotto le macerie. O viceversa.
Genitori che chiamavano il partner o i loro figli, disperati. Uomini e donne ridotti all'ombra di loro stessi.
Un paio di scosse, la città finisce di crollare.
Scoppiarono gli incendi, bruciando quel poco che rimane integro della città.
Anche il mare tremava e cresceva, Red riuscì a distinguere all'orizzonte onde gigantesche abbattersi sulle cose e oltre. La sua mamma piangeva. Red non capiva, cosa succede?
C'erano anche alcuni Pokèmon, i pochi che erano scampati al mare e alla terra.
Mamma, cosa succede? La natura si ribella, Red. sta distruggendo Kanto.
Cosa facciamo? Non lo so.
Papà? Non so dove sia...
La paura e la morte impregnano l'aria.
I sopravvissuti si radunavano per le strade, raggruppandosi e parlottare fra di loro.
Qualcuno continua le sue ricerche con i Pokèmon ancora vivi. Red e la sua mamma si siedono su un marciapiede, lei libera Chimecho, che suona sommessamente il suo campanello. A Red piaceva moltissimo i suoni che quel Pokèmon era in grado di produrre, e asoltarlo lo faceva rimanere sempre a bocca aperta.
I giorni passarono. Papà non tornava.
Circolavano delle voci in compenso. Gli adulti, i sacerdoti soprattutto, declamavano che un Whiscash millenario e gigantesco avesse causato tutti quei problemi. Lui, essere malvagio, aveva distrutto Kanto.
Lui aveva causato il terremoto e lo tsunami. Dopotutto, non poteva prevedere e quindi causare i terremoti?
E i terremoti non erano seguiti dalle onde gigantesche del mare?
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Red non capiva.
Non sapeva nemmeno come fosse fatto un Whiscash.
Mamma, ma cosa significa? Son tutte sciocchezze, non ascoltare.
Hai mai visto quel Pokèmon? Sì, in foto.
E' brutto e feroce? No, sembra un pò tonto a dir la verità.
E allora perchè quelli dicono queste cose? Perchè hanno paura. E sono ignoranti.
Arrivarono le piogge. Red e la sua mamma trovarono un rifugio di fortuna tra le macerie.
Chimecho suonava.

Red si sentiva stanco, svuotato, triste.
E continuava a non comprendere appieno cosa succedeva. Vedeva persone morte ovunque, ma non trovava papà. Sperava che tornasse al più presto.
Chimecho suonava.

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E, un giorno, improvvisamente decise di andarsene. Red si era svegliato di soprassalto. Stava sognando...? Cosa? Il suono di Chimecho si affievoliva sempre di più. Con un'assoluta certezza Red sapeva che si stava allontanando. Si alzò e lo seguì di corsa. Vedeva il Pokèmon leggermente sfocato, quasi come se fosse un fantasma. Ma i suoni della sua campanella, quelli si che li sentiva. Sembrava che ogni suono fosse un eco di un altro prodotto dal Chimecho, che a sua volta diventava un altro eco, e così all'infinito. E intanto gli correva appresso. Uscirono dalla città in macerie e si diressero verso il mare.Lo stesso mare che aveva distrutto l'Isola Cannella e il Settipelago. Che aveva aiutato la terra nella sua opera distruttrice.
Chimecho. Aspettami.
Erano arrivati in riva al mare. Red vide un rogo. Dei corpi che non si muovevano più. Mamma gli aveva spiegato che lo spirito dei morti avevano lasciato il proprio corpo per andare da un'altra parte. O, se desideravano, potevano restare qui. Red aveva inteso, almeno in parte.
Chimecho continuava a suonare una marcia triste. Red la conosceva. Era un inno di una regione lontana.
Il Pokèmon si avvicinò lentamente a un corpo che stava per essere cremato. Red si avvicinò e lo riconobbe.
Chimecho, è lui? Sì, Red, è lui.
Perchè mi hai portato qui? Perchè potessi salutarlo. Un'ultima volta.
Red sentì qualcosa di caldo e liquido rigargli la guancia.
Addio.
Chimecho si allontanò lemme lemme da Red, cambiando di nuovo melodia. Red lo seguì, provando una tristezza infinita. Ora dove lo stava portando?
La costa.

Lo stava guidando verso le spiagge. Arrivato lì, il Pokèmon non si fermò, ma svoltò a sinistra.
Pokèmon e bambino camminarono per un tratto sulla sabbia, vicino allo stesso mare che aveva invaso tutto.
Red si chiese perchè fosse tutto a posto dopo le grandi onde. Il terreno cambiò. Divenne di pietra. Pian piano stavano entrando in una caverna. Chimecho non smetteva di suonare la campanella. Scesero in profondità. Imboccarono cunicoli, attraversarono grotte, continuando a scendere.
L'unica fonte di luce era il campanello di Chimecho, che sembrava risplendere di luce propria.  Alla fine sbucarono in un'enorme caverna sotterranea, con un lago che si profilava davanti a loro. Nel lago nuotavano e saltellavano allegramente moltissimi Whiscash.
Red, vedi? Sì, li vedo.
Il bambino era molto eccitato. Erano veramente dei bei Pokèmon.
Loro nuotano, sguazzano, saltano e si dimenano. Prevedono i terremoti e i maremoti. Ma non li creano. Capisco.

...

Red aprì gli occhi. Si ritrovò nel rifugio di fortuna insieme a sua mamma, fuori piovigginava. Chimecho non c'era più. Red non capì se aveva sognato o meno. Aveva visto il corpo del suo papà che stava per essere bruciato. Avrebbero consegnato le ceneri in un vaso.
Poi notò lo scintillio. Red si alzò, sua madre si stava svegliando.
Qualcuno raggiunse quella che dovrebbe essere l'entrata.
Red prese il campanello. Una volta era di un Chimecho. Ora non era più lì con loro.
Un uomo all'ingresso porgeva un vaso d'argento alla sua mamma.
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