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Autore: Liz    09/01/2009    9 recensioni
Il solito triangolo: Dalia, Davide, Edo.
E fin qui tutto bene.
Il problema è che Dalia ama Davide, Davide si barcamena tra le Gemelle Bianca e Azzurra, che filano entrambe Edo, il quale prova attrazione per Dalia... o forse per Davide?
Ma c’è anche il fratello strafigo di Dalia, Andrea, tremendamente geloso... forse fin troppo per un semplice amore fraterno.
E poi sua mamma, una psicologa assistente sociale con la fissa di salvare il mondo, che un bel giorno decide di portare in casa Raffaello, il ragazzo più angelico e problematico di questa terra.
Senza contare quello stupido pesce rosso, Martina la Morte con le sue premonizioni e una scommessa tra idioti di prim’ordine.
Tra concerti di band debuttanti, segreti e ricordi d’infanzia, la vita si Dalia non potrà mai essere come vuole lei...
Spero di avervi incuriosito abbastanza! ^_^ recensite pleease!
Shonen-ai leggerissimissimo XD
ULTIMO CAPITOLO!!... Grazie a tutti!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15. Lost and found – ultimo capitolo

 

Quando ripenso all’anno appena trascorso mi viene in mente una sola e calzante definizione: una grottesca sequela di eventi tragicomici, una colossale barzelletta che potrebbe suscitare il riso del resto del pianeta. Seguita logicamente dalla mia morte orribile, precoce e solitaria…

Bè, a dire il vero spero che non sia solitaria.

Sono determinata a parlare sia con Davide che con Edo per sistemare una volta per tutte questa improbabile situazione, e magari avere anche un happy end con un certo biondino mammone… ma forse chiedo troppo, nonostante le conferme di Martina e Raffaello.

 

Impongo con forza il piede oltre la soglia della scuola, per entrare con determinazione nell’ultimo giorno da liceale della mia vita. In quel momento Martina mi corre incontro raggiante, per quanto raggiante possa essere La Morte.

“Buongiorno, Dalia caaara…” mi guarda da sotto la cascata di capelli talmente biondi da parer bianchi, con quei suoi occhi a palla spiritati.

“Ciao, Martina. Anche oggi sobria come sempre!”

Si sistema orgogliosa il gonnellone nero che striscia per terra e poi mi prende le mani, in preda come a una rivelazione ultraterrena.

“È l’ultimo giorno di scuooola... è un giorno speciale, nooo?”

“…specialissimo direi.” Come no, la degna conclusione di un anno da schifo. “ma sono decisa a mettere la parole “fine” a tutto questo. Parlerò con quei due retrocessi…”

“Oooooh!! Soooonoo cosììì fieeeeera di teeee! Tuttoooo si sistemeeeeeeeeerààà saiiiiii?! L’hoooo viiiiiisto!”

“…COSA? Dimmi subito ciò che hai visto su…” mi interrompo raggelata, fissando oltre le spalle di Martina.

“…Edoooo?” mi lei aiuta a terminare la frase, ma poi si rivolge incuriosita verso la direzione del mio sguardo.
Oddio, fa che non venga qui. Ti prego ti prego ti prego, ti chiedo solo questo: che all’improvviso entri in una classe, o si butti dalla finestra, ma che non percorra tutto il corridoio per arrivare a noi…

“Ciao!” esordisce verso di noi Edo, sventolando amichevolmente la mano. Ecco, appunto… e se fosse karma? Magari nella scorsa vita ero uno stupratore seriale e ora mi merito questo!

“Ciaaaaaaaaaao…” gli risponde gioviale Martina, mentre io sono solo capace di distogliere lo sguardo dai suoi occhi che mi guardando melanconici e pieni di rammarico.

“Seeeeeeeeeeenti! Tuuu ci sareeestiii seee andaaaaassiiiimooo quaaaalchee giooooooorno al mareeeeee neeeeella miiiia casaaa…?” schiamazza Martina, rompendo il ghiaccio che si era creato nonostante i 25°C ambientali.

Edo sembra un attimo sorpreso “Ah… ma certo! Chi saremo?”

“Vediaaaamooo… Tu, Daliaa, Andreaaaaaa e le Gemeeeeeeeelle di sicuroooooo… Daaavideee looo devee ancoooora sapereee…! Raffaaelloooo nooon puòòòò…”

Edo mi rivolge ancora uno sguardo. Sicuramente sta pensando a ciò che vaga nella mia testa da tutta la notte: 4 giorni in cui staremo appiccicati come un album e una figurina.

…ma dove mi escono certe perle di poesia? Altro che attrice, dovevo darmi alla scrittura!

“Va bene! Poi fammi sapere i dettagli!” e se ne va, lasciandomi finalmente respirare. Oddio, sento che sto per avere un trapasso di bile…

“Tuuuu! Nooon doveeevi micaaaa parlaaargliiii?” Martina mi guarda sdegnosa.

“O-ora devo solo ca-calmarmi…” balbetto affannata. Mi sono agitata troppo e ora sono senza forze…!

 

La prima mezz’ora il professore disquisisce dottamente e inutilmente sugli esami, l’università e il nostro futuro, ma nei banchi tutti tremiamo per la gioia di aver finalmente finito quella via crucis che dura 15 anni e passa.

“La predica è finita… buone vacanze”

Questa frase sancisce la perdita di ogni controllo: c’è chi si alza in piedi sul banco, chi urla, chi tira fuori pistole ad acqua e palloni gonfiabili. Anche nelle altre classi la situazione è la stessa… in mezzo alle urla e i cori da stadio Davide mi si avvicina furtivo e, all’improvviso, mi schizza con una di quelle mini-pistole ad acqua di plastica trasparente.

“AAAAAAAAAAAAAAAH!! Mi hai beccato proprio sul naso, maledetto!!!” gli urlo ridendo mentre mi asciugo con la mano.

Lui mi sorride come un moccioso, con gli occhi chiusi e il sorriso a 32 denti.

“Mi dispiace per quello che ti ho fatto” dice all’improvviso senza smettere di sorridere, con voce molto dolce “ma quando ho detto di amarti ti giuro che lo pensavo davvero. Io ti amavo, ti amavo davvero tanto…”

Rimango per un attimo senza parole, stupita dalla serenità con cui mi ha detto queste cose. Poi gli sorrido “Non sono arrabbiata con te, Davide. Ti credo.”

“COSA?... Così facilmente?” risponde lui, veramente stupito.

Sospiro leggermente infastidita “Essì, Raffaello ha fatto da intermediario. Mi ha convinto che né tu né Edo mi abbiate mai ingannata…”

“Ed è così” interviene improvvisamente serio “quindi, ti prego di fare anche una chiacchierata con Edo, mentre saremo al mare…” conclude sornione.

Ridendo, gli do uno schiaffo di rimprovero sulla testa. “E così ci sarai anche tu, eh!”

“Certamente!! E faremo anche i petardi!”

“E che centra…?!”

“I petaaaaaaaaaaaaaaaaardiii…? Queelliiii coloraaaaaaaaaaati…!” interviene estasiata Martina misteriosamente accompagnata da Bianca, altrettanto misteriosamente vestita in modo quantomeno normale.

“Ah, a proposito dei giorni al mare…” interviene titubante quest’ultima “Azzurra ha detto che non vuole venire… Sapete, Andrea l’ha lasciata dopo qualche settimana e lei è rimasta traumatizzata…” ci confessa sinceramente preoccupata.

“NOOOOOO!!! Poveeeeeeeeeeerina, mi dispiaaaaaaaaaace peer leiiiii…!” dice quella che è la causa di tutto.

***

“Senti Martina… per caso tuo padre è un boss mafioso o un politico…?” chiedo scendendo dall’auto, mentre la villa davanti ai miei occhi diventa sempre più grande.

“Eeeeh? Nooo… paaaaaaaapà lavooora cooon lee armiii… saiii, quelliiii cheee vengooooono ingaggiaaaaati peeer faaare ceeeertii lavoreeeetti…” pigola felice.

UN KILLER?! E credo di pensare al nome di tutti.

“Spero solo di non trovarmi un morto sotto il letto” commenta Bianca mentre osserviamo La Morte allontanarsi mano nella mano con Andrea e mostrargli il porticato, il giardino e la spiaggia privata.

Dopo aver portato in casa tutte le valigie, Davide e Martina ci chiamano a rapporto.

“È arrivato il momento di stabilire le camere!” urla lui allegro ammiccando nella mia direzione.

Non so perché, ma ho il presentimento che succederà qualcosa di molto brutto…

“Allora, al fine di rendere questa breve vacanza interessante io e Martina abbiamo riflettuto a lungo su questo argomento, e siamo giunti a questa disposizione!

Nella camera al pian terreno staremo io e Bianca, nella camera da letto che da sulla piscina staranno Andrea e Martina e in quella con vista mare Dalia ed Edo! Forza, sistemiamo in fretta le nostre cose che ho fame!”

Io e Edo ci guardiamo per un millesimo di secondo e distogliamo subito lo sguardo.

“M-Martina…?” comincio deglutendo tremante.

“Sìììììì…?”

“Q-q-q-q-quante camere da letto ci sono in questa casa…?”

“mmm… circaaa quiiiiindiciii…”

“E ALLORA PERCHè DOBBIAMO OCCUPARNE SOLO TREEE?!?!?!” urlo prendendola per il collo. “Io ti uccido, eh?! Ti uccidooooooooooo!!!!”

“Suvvia Dalia, non essere così drastica” interviene Andrea in vece di Martina, impossibilitata a parlare per le mie mani che le stringono la gola. “Nonostante non sia molto contento di saperti sola con quello lì, devi imparare a crescere…”

Ma che sta dicendo?!

Mollo il collo di Martina intenzionata a commettere fratricidio, ma mentre sto per saltargli addosso Edo attira la mia attenzione posando una mano sulla mia spalla. “Non arrabbiarti sempre, Dalia: fa venire le rughe. Dai, andiamo a vedere la nostra stanza.” E si allontana sorridente.

EH?

Approfittando dello stato confusionale in cui sono piombata Andrea allontana da sé le mie mani assassine, mentre Martina ride diabolica: è senza dubbio fiera della riuscita del suo piano astuto… sì, vabbè, astuto… potevo prevederlo.

Nel frattempo Davide, mi mette la valigia in mano e mi dà una spinta verso le scale: vado avanti per inerzia fino alla stanza in cui vedo entrare Edo.

La camera è enorme, come c’era da immaginare: ha due bagni e un piccolo salotto molto retrò; ma le cose che attirano la mia attenzione sono la vetrata immensa, che mostra la spiaggia e il mare colorato di rosso del sole ormai al tramonto, e il letto matrimoniale.

Mi appoggio alla parete sospirando affranta. Letto matrimoniale…

“Ehi, che fai lì impalata?” dice Edo ridendo “non sistemi le tue cose?”

“…S-sì…” sussurro imbarazzata, e non sono neanche così sicura che mi abbia sentito.

Almeno stavolta, promettimi di sfruttare la situazione!!” Oh, Melinda, quanto tempo! Vuol dire che sto tornando a stare bene!

Sistemo i pochi vestiti nell’armadio accanto ai suoi, che stavolta oltre al nero propongono anche una gamma di grigi scuri. Sorrido ripensando al primo giorno di scuola, quando ancora eravamo semplici amici…

Cercando di eliminare quei pensieri mi dirigo in bagno per ordinare il beautycase.

“…” prendo in mano una boccetta di plastica azzurra “Edo! Dimmi funziona questa crema rassodante?” Non faccio in tempo a finire la frase che un fulmine mi strappa di mano il flacone del misfatto.

“NON SONO AFFARI TUOI SE HO LA PELLE DELICATA!” urla rosso di vergogna come un pomodoro, ma ormai è troppo tardi: sono già scoppiata a ridere e ora non mi ferma più nessuno.

O meglio, sarei andata avanti all’infinito se Edo non mi avesse regalato uno di quei suoi sorrisi che ormai non vedevo più da tempo: gli occhi nocciola socchiusi, le labbra distese in un sorriso dolce e comprensivo, l’espressione rilassata e felice… con un sussulto ritrovo il contegno e arrossisco peggio di lui, mentre mi abbraccio imbarazzata.

Alzo lo sguardo titubante, ho paura di quello che potrei trovarmi davanti. All’ improvviso sento ancora quella sensazione snervante che avevo provato solo quella sera: il cuore che batte all’interno del mio corpo in tutti i posti tranne che in quello giusto, la gola secca e la bocca che trema.

Edo è ancora in piedi davanti a me, con gli occhi più seri che gli abbia mai visto addosso; mi scruta silenzioso, come se stesse pensando a tantissime cose ma fosse deciso su cosa fare. Avanza di un passo verso di me, lentamente, e mi costringe addosso al lavandino. Poggia una mano su di esso, vicino al mio fianco e si avvicina senza fretta.

Muovo le labbra per dire qualcosa, ma dalla bocca mi esce un “Ah…” senza senso che attira i suoi occhi sui miei. Continua a osservarmi dal basso senza smettere di avvicinarsi talmente piano che quasi non me ne accorgo neanche io.

“Le cose che ti ho detto, che ho provato quella notte…” sussurra con voce rotta. “Ti amo Dalia, forse ti ho sempre amata…

…Le parole che mi ha detto quella volta. Lui si ferma un attimo per guardarmi ancora una volta, e con le dita mi apre delicatamente le labbra.

“Ah… c…c…”

“c…?”

“C-C-C-CENAAA!!” urlo spingendolo lontano da me e correndo fuori dalla stanza, giù per le scale fino ad essere al sicuro in mezzo agli altri.

“Che hai Dalia? Stai bene?” mi chiede Andrea preoccupato “Quel fetente ti ha fatto qualcosa…?!”

“NO ANDREA! Basta… basta. Io non ne voglio più sapere di questa storia.”

Martina mi si avvicina e mi abbraccia “Perdonaaaaaaaami, amicaa miiiiiia… maa vedraaai che preeeeeeeeeesto saraaaaaaaaaaaai feliiiiiiiiiiiiiice….”

Ricambio la stretta contenendo le lacrime, mentre sento Edo arrivare dietro di me.

Mi stacco da Martina improvvisamente e senza voglia, e decido di deviare l’attenzione andando a preparare la cena, ma sono sicura di aver ottenuto l’effetto contrario.

 

Durante la cena, Edo non ha proferito parola.

Io ho cercato di essere il più allegra possibile ma sentivo gli sguardi preoccupati di Martina su di me.

Non ci riesco, è più forte di me.

Io sono innamorata di Edo, e sapere che lui mi ricambia mi rende felice.

Ma ormai mi conoscete, sono orgogliosa.

Sì, è per una stupida questione di orgoglio che in bagno qualche ora fa non gli sono saltata addosso, nonostante la tentazione mia e di Melinda fosse tanta.

Però… avete notato una cosa?

In tutta questa storia, mai una volta che mi abbia chiesto scusa, o che abbia detto semplicemente “mi dispiace”. È tutta colpa sua e dei suoi casini mentali se quest’anno è andato così, e non ne sente nemmeno la colpa.

Finché non mi chiederà scusa dovrà dimenticarsi di me.

Comunque che io lo voglia o no, ora mi ritrovo stesa nello stesso letto a dormire con lui, in trepidante attesa che esca dal bagno e spegna le luci.

Più che impaurita sono agitata. In fondo, Edo è un uomo ed è sicuramente 100 volte più forte di me, se solo volesse non potrei mai reagire contro di lui.

Ma no, che vado a pensare, lui è un bravo ragazzo!!

Click.

Ecco, ha spento la luce. Sento i passi nella sua stanza attutiti dalla moquette e il frusciare delle lenzuola addosso ai movimenti del suo corpo.

Chiudo gli occhi e divento di pietra, in attesa che faccia qualcosa.

Nulla. Passano cinque minuti e non succede nulla.

Dieci minuti. Venti.

Ora lo sento pure russare! “MA INSOMMA SEI UN UOMO O COSA?!” urlo spazientita, sbattendo le mani sulla coperta.

“SBAGLIO O SEI STATA TU A RIFIUTARMI QUALCHE ORA FA??” strilla lui all’improvviso mettendosi seduto, e procurandomi un leggero infarto.

“A-ah, eri sveglio…” balbetto colpevole.

“Certo che ero sveglio! Come posso dormire, quando… ah, lasciamo perdere!”

“NO!” Edo mi guarda a dir poco terrorizzato “forse hai un brufolo gigante sulla fronte!” suggerisce Melinda. Tasto il viso: niente brufoli.

“Ma che stai facendo?” mi chiede divertito.
“N-NIENTE! Comunque…” ritrovo il mio cipiglio arrabbiato “perché credi che ti abbia rifiutato?! È solo colpa tua!”

Lui sospira. “Lo so”

Oh. Bene, il primo passo è ammetterlo.

“Se non mi fossi intromesso, probabilmente non sarebbe successo nulla…” continua, mentre con gli occhi scruta la nottata sul mare che si vede dalla stanza “…ma quella scommessa era l’ultimo dei miei pensieri. Il primo eri tu.”

Un silenzio innaturale piomba nella stanza, si sente solo il rumore lontano delle onde… e forse anche Davide e Bianca. Non lo so e non ci voglio pensare.

Mi giro verso Edo e anche lui fa lo stesso. “Sai quanto sono orgoglioso. Non sono capace di chiedere scusa.”

“E tu conosci la mia cocciutaggine. Fino a quando non mi chiederai di perdonarti…”

“…Allora, la finiamo qui?” domanda dopo una breve riflessione.

“Eh?” sta dicendo di…?

“Se nessuno dei due ha intenzione di cedere è inutile anche solo provarci. Quindi dimentichiamoci tutto”

“…” no, non era questo che volevo. Non era questo! “dì qualcosa, scimunita!!”

“D-davvero saresti capace di mettere una pietra sopra a quello che c’è tra di noi? Io non credo di riuscirci…”

Lui mi sorride. “Dillo. Dì che mi ami, se è vero.”

Mi trovo un attimo disorientata. Che lui sia un bastardo è ormai appurato, ma sarò solo io quella che perderà qualcosa stanotte? Devo smetterla di pensare solo a me stessa: anche Edo ha sofferto, e molte volte a causa mia.

“Ti amo, Edo. E mi dispiace se sono stata insensibile” gli concedo alla fine, sospirando.

E all’improvviso mi sento liberata da un grande peso, come se in questi ultimi mesi avessi portato dentro di me un segreto inconfessabile. Riesco finalmente ad aver chiare davanti a me le cose: io lo amo. Cosa c’è di male, di sbagliato? È un sentimento come un altro.

Perché ho litigato, ho giudicato e mi sono rattristata per l’amore? Il cuore fa quello che vuole, nonostante le nostre insicurezze.

Osservo Edo ridere contenuto, e arrossisco leggermente. “Ehi, non dovevo essere io a scusarmi?”

Lo amo lo amo lo amo: nessuno può permettersi di giudicare ciò che provo e, sinceramente, non mi interesserebbe il parere altrui. Perché questo sentimento è solamente mio…

Mi metto a carponi sul letto e mi avvicino a lui, mascherando il nervosismo con la sicurezza; lui si lascia andare sdraiato e mi guarda confuso.

“Hai ragione. Ora tocca a te farti perdonare, se proprio a parole non ne sei capace” e sistemandomi i capelli dietro l’orecchio, mi chino a baciarlo.

 

“Ehi guarda Davide!! Questo fa le stelline!” esclama Bianca eccitata, stringendo in mano l’accendino con cui aveva infiammato la miccia del petardo.

“Sì, è veramente bello!” risponde lui, sicuramente solo per assecondarla.

Sorrido divertita, aggrappandomi un po’ di più a Edo che mi tiene stretta tra le gambe, mentre stiamo comodamente seduti sulla spiaggia, raccolti nel calore del piccolo fuoco che abbiamo acceso e della coperta che ci avvolge. In tutta risposta lui mi dà un leggero bacio sulla fronte.

“Vaaaa beneee che èèèèè tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuutto meriiito miiiiiiio… peeeerò un pòòò di conteeeeegnoo…” interviene Martina che sta arrostendo i marshmallow.

Vista alla luce del fuoco sembra davvero di stare in un film di Dario Argento... Ma non so perché, questo lato funesto di Martina sembra attizzare mio fratello come farebbe una super top-model di Victoria Secret sui ragazzi normali. Non che Andrea sia mai stato normale.

“Hai voluto a tutti costi che stessimo assieme? Ora ti devi sorbire le nostre pomiciate!” commenta Edo, ridendo e facendomi arrossire notevolmente.

“Seee definiiiiisci pomiciaaaree daaaare un bacioooo sulla froooonte…” gli risponde Martina scettica.

Scoppio a ridere ed Edo mi rimprovera imbarazzato.

“Ecco le birre!” Andrea arriva tutto tronfio, portando nella mano 6 Corone. Mentre le sorseggiamo silenziosamente, osserviamo il nero della notte prevalere sull’arancio del sole e le prime stelle apparire timide ma vittoriose.

Mi concentro sulla prima che ho scorto ed esprimo un desiderio.

“Certo che la vita è proprio strana” dice all’improvviso Andrea, come se fosse la scoperta del secolo. “Cioè… ogni piccola azione, ogni dettaglio portano sempre a qualcosa di più grande… non è stupido?”

“Sì fratello, stupido come te. Non è che sei già ubriaco?” lo canzono scherzando.

“Vuoi controllare che ci sia ancora tutto l’alcool?” sorride sornione.

“Secoooondo meeeeee, sempliceeeeeeemente noooon reggiiiiii neaaaaanche unaaaa biiiiirra!” interviene Martina.

“Ehi, ma tu da che parte stai?!” la riprende mio fratello sconsolato.

Rido serena, mentre Edo mi stringe ancora un po’ a sé.

 

Ti prego stella, fa che questo momento non finisca mai.

 

 

 

loving comes naturally - fine

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

Uh.

È davvero triste.

Sono davvero triste quando finisco una storia ç___ç mi viene da piangere, come se fosse finito qualcosa che non tornerà più… forse sono troppo poetica!

Però, ecco, ora è arrivato il momento di mettere la parole fine anche a questa storia…!

Spero che vi sia piaciuta e vi abbia divertito *__* ogni commento che avete scritto mi ha reso felicissima…!!
Sono contenta di aver creato questi pg, chissà magari ci sarà un continuo… quest’idea vaga nella mia testa.
Se ci sarà comunque sarà tra un po’… per ora vi invito a leggere la mia nuova storia lunga!

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=308955&i=1

Mi sento di dirvi che sarà diversa da Loving, ma spero di trovare qualcuno di voi anche lì ^__^

 

Non finirò mai di ringrazi ari tutti coloro che mi hanno lasciato una recensione, seppure minima! In particolare Black Lolita, Kokky, BabyzQueeny, Aldo, S chan, SummerBreeze, Tanny, Selene_Malfoy, kiki4everhere, DarkAngel90, Mello sexy doll, Cherasade, darkrin, Blue, Charlie_me, Follia, kimi, kekkafrepunk, Elena Olsen, Lily_Snape, vero15star ed Eliatheas. Grazie davvero infinite, senza il vostro appoggio non so come avrei fatto :D

E logicamente grazie mille anche ai 48 preferiti!!

 

Insomma… mi viene un po’ da piangere ç_ç

Vi voglio beneeeeeheeeeeeeeeeeee +scappa piangendo+

   
 
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