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Autore: Homu    10/06/2015    3 recensioni
Siamo negli Inferi, dove ognuno pensa al suo profitto, senza farsi alcun genere di scrupolo per ottenere più potere. I demoni, e le altre creature, di alto rango pensano solo a difendere le loro vite, quando vanno a cercare nelle varie Arene schiavi che diverranno le loro guardie del corpo.
Anche Yami lo pensa, ma in piccola parte. Perché vuole avere quella persona tutta per sé, per toglierle quello sguardo vuoto.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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capitolo 5

Capitolo 5- La punizione-

 

A quanto pare anche i nobili potevano ammalarsi e questo Ice lo scoprì dopo vent’anni di servizio in casa Akuma: Yami era stesa a letto che tossiva e nessuno sapeva che fare. La guardia del corpo era al suo capezzale con una faccia stranita, perché tutta quella situazione era strana: solitamente i cittadini poveri e gli schiavi in Arena prendevano malattie inerenti al luogo in cui vivevano. Dei Lord ammalati… era una cosa nuova per lei.
La sua signora stava riposando, con a fianco il fiocco che le aveva regalato il giorno in cui il loro legame si era stretto ancora di più. Ad ogni ballo, campionessa e nobile erano impegnate l’una con l’altra per tutta la serata.
Ci furono numerose aggressioni nel corso del tempo, ma insieme riuscirono a fronteggiarle tutte e tornare alla villa vive.
Un colpo di tosse distolse la mezzodemone dai suoi pensieri, facendole stringere la mano intrecciata a quella della sua padrona, che lentamente aprì gli occhi, illuminati da un flebile sorriso.
-Non affaticatevi troppo, signorina- disse alzandosi per reggerla, quando la corvina cerò di mettersi a sedere.
-Volevo solo stare seduta, in – si interruppe a causa di un colpo di tosse abbastanza roca – modo da poterti guardare meglio.-
Notando il panno asciutto e sporco sulla sua testa, la demone se lo tolse, poggiandolo sul comodino accanto al suo letto.
-Vado a prendervi un altro panno mia signora- le sussurrò, dopo averle appoggiato le sue labbra sulla fronte.
Ice uscì dagli alloggi della sua padrona, recandosi vicino alle cucine dove, in un baule, si trovavano i panni puliti.
In quel momento si accorse che uno stalliere stava aggiungendo qualcosa al bicchiere con il sangue per la demone.
Entrò in cucina, sorprendendo l’umile servitore sul fatto. Ormai quasi tutti rispettavano l’abilità in combattimento della guerriera ed alcuni ne erano anche spaventati.
-Cosa hai messo all’interno della ciotola?- disse, puntandogli contro un gladio. Preso dal panico l’altro bevve quel sangue e dopo qualche colpo di tosse, vomitò il sangue e cadde inerme al suolo.  Ice rimise il gladio alla cintola e chiamò aiuto, prima di andarsene a portare il panno alla sua signora.
Una volta entrata trovò la corvina intenta a leggere, quindi andò nel bagno per inumidire lo straccio mettendolo poi sulla fronte dell’ammalata, accarezzandole una guancia e sedendole accanto.
-Ho fame… quando arriva il sangue?- le chiese guardandola negli occhi, come fosse una bambina piccola. La gladiatrice si sbottonò la camicia, per scoprirsi il collo.
-Non beva il sangue che vi danno, ho scoperto che qualcuno aggiungeva qualcosa e sospetto sia questo che vi ha reso così. Nutritevi pure da me finché ne necessitate Yami.-
La Demon Lord non se lo fece ripetere una seconda volta, e leccò il suo collo, prima di addentarlo e affondare i denti dentro la carne della sua guardia del corpo, che mugolò di dolore, ma anche di piacere. Per i demoni era una cosa estremamente eccitante sia succhiare il sangue che donarlo, era difficile smettere.
La corvina spinse via Ice, dopo averle leccato il collo per bere le ultime gocce di sangue. Aveva gli occhi viola e le pupille dilatate, mentre la mezzodemone si congelava la ferita la osservava curiosa: cosa significa quel cambiamento di colore?

Dopo una settimana, nella quale si nutrì esclusivamente dalla guerriera, Yami si ristabilì completamente, a parte un po’ di febbre, ma le restò comunque un problema più serio da risolvere ovvero la fame nei confronti di Ice. Non aveva mai assaporato del sangue così buono, era quasi una droga, più ne beveva più ne voleva, ma cercò di non farlo notare alla sua guardia del corpo, preoccupata che se ne andasse via da quella casa, via da lei. In quei giorni la Demon Lord l’aveva pregata di restare al suo fianco durante la notte, in modo da rinfrescarla se avesse avuto caldo, cosa molto probabile data la temperatura un po’ alta. L’ex gladiatrice aveva accettato e ogni sera entrava nel suo letto, mentre l’altra si stringeva a lei, inspirando il suo profumo. In quei momenti la corvina si sentiva veramente a casa, quando era tra quelle braccia muscolose e piene di cicatrici era felice come non lo era mai stata. Le piaceva toccare quelle ferite ruvide, in contrasto con la pelle liscia e fredda della mezzodemone del ghiaccio. Durante le notti si svegliava e sorrideva a vederla sdraiata accanto a lei. Avrebbe tanto voluto che non venisse mai giorno, che la demone dai capelli blu continuasse a respirare beata e tranquilla su di lei. Erano stati mesi tranquilli da quando la nobile era guarita, nessuna incursione a palazzo, nessun agguato nelle vie del mercato ed era strano, vista la quantità di gente che avrebbe ucciso per avere lo status di più grande importanza negli Inferi. Ice continuava ore ed ore ad allenarsi con la spada contro i manichini, quasi annoiata dal non avere nemici da affrontare, non le piaceva stare con le mani in mano e in momenti di pazzia rimpiangeva il tempo passato nell’Arena, dove di avversari ne aveva fin troppi.
La voglia di combattere seriamente con qualcuno influì sul suo modo di agire la sera in cui si unì alla pattuglia e vide che nessuno prendeva il ruolo con troppa serietà.
-Smettila di darci ordini, lurida mezzosangue.- le disse un demone, ripreso a bighellonare durante la ronda.
-Agisco per la sicurezza della signorina Akuma. Se voi faceste meglio il vostro lavoro non avrebbe dovuto prendere una “mezzosangue” al suo servizio, o sbaglio?- gli rispose con un sorriso in viso. Non le piaceva il modo di atteggiarsi di certe guardie.
-“Sicurezza”. E una semplice mezzodemone dovrebbe proteggere una Demon Lord? Credi davvero di poterla proteggere meglio di una di noi, guardie di palazzo?- si alzò dalla sua sedia, andando incontro ad Ice e spingendola, prima di estrarre la spada. –Dai fammi vedere quanto timore dovresti incutermi-
-No. Non devo provare il mio valore in un combattimento contro di te. Nel caso ci cimentassimo in un duello, perderei la vita, ma sicuramente non per mano tua.-
-Credi di riuscire a ferirmi in modo tale da farti condannare per tradimento? Il tuo ego mi pare un po’ troppo grande per il tuo rango. Prendi la tua spada e mostrami quello che sai fare.- prima di darle il tempo di rispondere le si scagliò contro ed Ice sguainò in tempo la sua arma per parare il colpo.

L’avversario si allontanò nel modo più veloce che la sua armatura pesante gli consentiva, era molto goffo con tutto quel peso, mentre l’altra con la sua armatura di pelle era più rapida.
“Meglio che gli faccia continuare a pensare che sono un’inetta, sperando che finisca in fretta questa pagliacciata, non ci tengo ad essere punita a causa di un purosangue pieno d’orgoglio” pensò, mentre girava intorno a lui, con tutta l’intenzione di non prendere il duello seriamente. Ingaggiò lei il combattimento, con un affondo che l’altro deviò con il piatto della lama, per poi tirarle un calcio che lei non schivò. Intorno ai due sfidanti si era riunita una folla di guardie, che risero per la pessima figura che stava facendo la prescelta della loro signora.
La seconda azione la iniziò lui, che afferrò le mani dell’avversaria tirandola verso di sé mentre si avvicinava con la sua spada, causandole una ferita al collo non troppo grave.
L’odore del sangue iniziò a risvegliare in Ice la voglia di combattere seriamente. La tanto noiosa pace vedeva in questo scontro una via d’uscita, eppure la mezzodemone non voleva approfittarne.
I demoni intorno a loro continuavano a bisbigliare, deridendo le scarse abilità che stava dimostrando l’ex gladiatrice in quello scontro, nonostante la fama raggiunta, ed il clangore delle spade e i rumori degli spettatori, spinsero Yami ad uscire sul tetto, incuriosita. Quando si avvicinò e riconobbe in una delle due figure la sua guardia del corpo, accelerò il passo per capire cosa stesse succedendo. Notando la figura della sua signora in lontananza i dubbi sul nascondere le sue abilità incominciarono a salire. Alla fine, consigliata dall’adrenalina crescente dentro di sé, decise di fare sul serio, volendo far capire alla sua padrona che non aveva scelto la creatura sbagliata a cui affidarsi.
La guardia di palazzo, vedendo che la sua sfidante non decideva a muoversi la caricò, ma quella sapendo la mossa che avrebbe fatto, spostò il suo peso sulla gamba sinistra evitando l’affondo per poi colpire la spada avversaria spingendola verso il basso e rialzandola per andare a scalfire il braccio destro del nemico. La folla si ammutolì. Il prossimo attaccò lo ingaggiarono nello stesso istante: il demone alzò la spada in un attacco diretto al viso, ma Ice parò costringendo l’altro a tentare un colpo verso le gambe, però la guerriera fermò anche quello e con un gioco di gambe riuscì ad applicare la forza sufficiente per spostare la spada e infliggergli una ferita allo sterno, riportandosi alla posizione originale. Sorrise soddisfatta, notando lo sguardo divertito di Yami e quello incredulo dell’altra folla. Il sorriso si spense quando, il suo sfidante guardo divertito un punto dietro a lei.
-Ti ospito qui e tu mi ricambi rompendo l’armatura di una mia guardia e ferendola in modo grave? Impara figlia mia, questo è ciò che fanno i luridi mezzosangue, vengono in casa tua e ti recano danno.- tuonò Dukerg Akuma, il padre della signorina, guardando adirato la vincitrice dello scontro.
-Ma padre non è stata colpa…- iniziò a dire la demone, ma il padre la zittì indicando le varie guardie che avevano formato la folla.
-Ogni creatura qui presente testimonierà che la tua serva ha provocato questo scontro. Io credo alla loro parola, non alla tua Yami. Tu- disse indicando la vincitrice, bianca per la paura,- avvicinati immediatamente ed inginocchiati, rivolgendo a me la schiena.- Lei eseguì abbandonando la spada nel mezzo della via, gli occhi sbarrati dal timore. Due guardie la bloccarono in quella posizione e sentiva il demone dell’oscurità pronunciare parole in una lingua antica. Yami cercò di raggiungere la sua guardia quando capì cosa il padre avesse intenzione di fare, ma due dei presenti la bloccarono in tempo. Ice rivolse il suo sguardo terrorizzato verso la sua padrona e questa non poté far altro che assistere alla scena gridando e supplicando al padre di non farlo. Il signor Akuma mise entrambe le mani sulle corna della mezzodemone e, utilizzando molto potere magico e molta forza gliele ruppe, strappandole via. Un demone purosangue senza corna non valeva nulla negli Inferi, una come lei ancora meno.
Le urla di dolore della guerriera si sparsero per tutto il palazzo, insieme a quelle della sua signora. Dukerg si avvicinò allo sfidante uscito sconfitto e gli diede un sacco strabordante di oro, che quello sorridendo prese, mentre con l’aiuto degli altri si recò in infermeria per essere medicato. La creatura dai capelli blu svenne, accasciandosi al suolo e la demone dell’oscurità riuscì a liberarsi da quelli che la trattenevano, correndo verso di lei e prendendola tra le braccia in lacrime. La folla si diradò lasciando sole le due. Yami strinse forte a se la sua gladiatrice, senza smettere di piangere mormorandole rassicurazioni e scuse.

  
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