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Autore: emmamosby    10/06/2015    1 recensioni
Eric Finch è un poliziotto che lavora per un nuovo governo che usa la violenza e la paura per controllare il popolo. Un giorno conosce una ragazza attivista contro lo stato e si innamorano, ma il loro sarà un amore che dovrà affrontare molte difficoltà ed impedimenti.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Emily e Jackson correvano per la via tenendosi per mano. Le loro lunghe e vecchie giacche svolazzavano tra la folla. Nelle mani libere stringevano due mazzi di fiori di campo che spargevano lungo la strada. Stavano scappando. Un poliziotto li aveva visti dare fuoco ad un'auto durante la manifestazione e li seguiva con il frustino elettrico sguainato con il quale non vedeva l'ora di immobilizzarli con scosse potenti. Loro due continuavano a correre senza voltarsi indietro, sorridendo. Improvvisamente il poliziotto urlò qualcosa ed un altro dei loro sbucò proprio davanti ad Emily e Jackson che li colpì con il frustino facendoli accasciare a terra e facendo loro quasi perdere i sensi. Emily cominciò a vedere una forte luce bianca, quasi accecante ed intorno a lei si muovevano solo ombre. Sentì qualcuno che la sollevava bruscamente per le braccia e la fece salire su una volante della polizia.

Quando arrivò alla stazione centrale si era ripresa dallo shock della scossa. Sentiva solo bruciare la spalla, dove l'aveva colpita il frustino. Era ammanettata. La accompagnarono dentro tenendola stretta per le braccia. Lei si lasciò trasportare senza porre resistenza. Quando aveva cominciato a manifestare quella mattina aveva preso in considerazione che sarebbe potuto accadere. La fecero sedere lungo il corridoio. Riconobbe altri manifestanti che erano stati portati lì prima di lei. Qualcuno riconobbe anche lei e si scambiarono qualche cenno.

-Emily Blake?- Urlò un poliziotto entrando nel corridoio

Lei si alzò con lo sguardo rivolto verso il basso. Lui la afferrò e la condusse in una stanza. Era la classica stanza per gli interrogatori, quella che aveva visto in tanti film che aveva ottenuto di contrabbando. C'era un grande specchio, un tavolo di ferro in mezzo, le pareti erano azzurrine e la luce che illuminava la stanza era quella di un neon scadente. Seduto al tavolo, con aria comoda, l'ispettore di polizia, Eric Finch, leggeva un fascicolo. Non indossava la giacca e neanche la cravatta. Portava la camicia con il colletto aperto e le maniche piegate fino ai gomiti. Un uomo come lui non sarebbe mai venuto meno alla formalità di giacca e cravatta, se non in casi eccezionali. Quella giornata era un caso eccezionale. C'era stata la prima vera grande manifestazione dopo anni di silenzio, ma era stata inaspettata. Il governo non aveva dato alcun ordine speciale alla polizia, che si era ritrovata sommersa di lavoro e con una situazione ormai ingestibile. Finch, quindi, era stanco ed aveva rinunciato ad ogni tipo di abbigliamento conforme al suo lavoro.

-Grazie, agente. Signorina Blake si accomodi- Le disse senza distogliere lo sguardo dai fascicoli

-Le posso togliere le manette?- Gli chiese il poliziotto.

Eric alzò lo sguardo per valutare se l'interrogata potesse essere violenta. Aveva i capelli neri mossi, gli occhi grandi marroni. Indossava un vestitino bianco, leggero, probabilmente non aveva il reggiseno, e sopra aveva una giacca scamosciata beige lunga.

-Si, gliele tolga pure-

Emily venne liberata e, massaggiandosi i polsi, si sedette di fronte ad Eric.

Restarono in silenzio per qualche secondo. L'ispettore continuò a leggere il fascicolo e poi lo chiuse voltandosi verso la ragazza e preparandosi a farle delle domande.

-Lei faceva parte degli organizzatori di questa manifestazione?-

-Si- Rispose lei schietta. Lui quasi ci restò male

-Ah, non ci è voluto molto per farglielo ammettere-

-Di ogni azione che faccio sono pronta a prendermene le responsabilità ed accettare le conseguenze-

-Ma se lei manifesta contro questo nuovo governo dovrebbe ribellarsi anche al fatto che la vogliamo incarcerare per aver manifestato-

-Sarebbe stupido da parte mia porre resistenza. Avete le prove che vi servono e almeno una notte in cella non me la leva nessuno. Non sono spaventata. Là fuori eravamo in tantissimi. Io facevo parte dell'organizzazione, ma l'animo di rivolta, la speranza di una vita diversa, ormai si sono impadronite della gente-

-Lei è troppo ottimista, signorina- Disse sorridendo e lasciandosi cadere contro lo schienale -Eravate appena un migliaio di persone-

-Solamente un anno fa non ci si sarebbero aspettate neanche due persone che avessero il coraggio di manifestare in piazza. Questa è stata una conquista e voi potete fingere di essere tranquilli, potete continuare a guardarci con sufficienza, ma noi stiamo arrivando e un giorno non riuscirete più a trattenerci-

Eric non seppe cosa risponderle. In fondo sapeva bene che non erano riusciti a gestire la manifestazione di oggi. Cosa sarebbe accaduto se un giorno, invece che essere mille fossero stati dieci mila? In realtà non era una brutta idea. Era già qualche anno che Finch aveva messo in dubbio il governo e i suoi metodi, ma i contratti che aveva firmato quando aveva cominciato a lavorare gli impedivano di dire qualunque cosa contraria alla linea e, tanto meno, gli permettevano di lasciare quel posto di lavoro.

La ascoltava durante l'interrogatorio e vedeva in lei una vitalità che lui aveva perso da troppo tempo. Lei aveva una mente fresca, attiva, sempre pronta a mettere in discussione i dogmi che il nuovo governo aveva imposto. Mentre l'ascoltava la guardava muoversi sulla sedia e accavallare le gambe, non poteva farne a meno, cominciava ad essere attratto da lei.

Emily se ne accorse, ovviamente, e non ne fu dispiaciuta

-Quindi è vero che avete distrutto con pietre delle case di civili?- Le chiese

-Che paroloni! Sembra che abbiamo dato fuoco a tutta Londra. Prima di tutto abbiamo rotto al massimo qualche finestra, secondo lo abbiamo fatto solo alle case dei ricchi per i quali non sarà un problema rifarsi una finestra-

-E perché solo alle case dei ricchi?-

-Non c'è nessun borghese che fa parte della nostra organizzazione o che ha partecipato alle nostre manifestazioni. A loro va bene così, a loro piace questo mondo perché hanno i loro culi al caldo. Lei compreso-

Ad Eric non piacque quell'insinuazione e la guardò serio -Lei non mi conosce-

-Non mi serve conoscerla. Lei è un poliziotto ai comandi di uno stato che basa tutto il suo patere sulla violenza che voi poliziotti avete diritto di esercitare senza limitazioni-

-Non è esattamente così e soprattutto non siamo tutti uguali noi poliziotti. Mi era sembrata una ragazza intelligente. Mi dispiace vederla scivolare su luoghi comuni di questo genere. Non mi piacciono le persone che fanno di tutta un'erba un fascio- Lei, però, gli piaceva comunque. Quello che non gli piaceva era che lei potesse metterlo allo stesso livello di certi suoi colleghi pezzi di merda che non esitavano a sparare ad innocenti o a nascondere prove.

-Allora mi spieghi perché è voluto diventare un poliziotto, e non mi dica che è perché voleva pulire il mondo dalla criminalità, che voleva fare il paladino bianco d'Inghilterra, quando sa benissimo che voi siete il problema numero uno della criminalità-

-Non sono affari suoi e torniamo all'interrogatorio-

Emily cominciava a diventare sempre più incuriosita da lui. Non era come gli altri, questo lo aveva capito. Quello che aveva detto lo aveva detto solo per provocarlo. Era un uomo con qualcosa di affascinante, forse per il suo tentativo di restare pacifico in una situazione contro la quale non poteva lottare, lui meno di lei.

-Voglio dei nomi di altri organizzatori- Le disse

Lei scoppiò a ridere -Secondo lei io le do i nomi dei miei compagni? Se lo scordi-

-Se non collabora sarò obbligato a farle passare almeno quarantottore in cella-

-Non mi interessa-

Lui si alzò e le mise le manette. Fece un gesto allo specchio, poi si chinò al suo orecchio e le disse

-Ha fatto la cosa giusta-

Lei si voltò a guardarlo, meravigliata di sentire una frase del genere da un poliziotto. Lui si allontanò ed entrò nella stanza una guardia che la afferrò per un braccio e la portò via.  

  
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