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Autore: EclipseOfHeart    10/06/2015    5 recensioni
Fine dell'episodio 11x02 'Past, Present and Future'.
Aveva tentato di tutto, le aveva chiesto di tornare con lui a D.C., le aveva proposto di rimanere con lei per quanto tempo avrebbe voluto se non si sentiva pronta a tornare subito, le aveva assicurato che l’avrebbe seguita ovunque, anche lasciando l’NCIS in maniera definitiva.
Ma lei si era opposta.

E se Ziva avesse cambiato idea?
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a tutti quelli che avrebbero voluto una fine diversa.

 

 

«Still time for you to change your mind.»*

E se Ziva avesse cambiato idea?

 

 

Stay (with me)

 

 

Salendo la piccola scaletta che lo porterà dentro l’aereo, Tony capisce immediatamente come il corso degli eventi sia profondamente sbagliato e quello sia un grandissimo errore. Si sforza di sorridere mentre la guarda per quella che capisce essere l’ultima volta, cercando di imprimere ogni dettaglio nella sua mente – come se realmente ci fosse bisogno, come se Ziva non fosse presente in lui in ogni singolo particolare -.

Dalla rigida e seducente israeliana che era quando l’ha conosciuta alla dolce e fiera agente dell’NCIS, alla fragile e quasi spezzata donna che sta lasciando qui all’aeroporto: ha conosciuto ognuna di queste personalità, amandola ogni volta, sempre di più.

Aveva tentato di tutto, le aveva chiesto di tornare con lui a D.C., le aveva proposto di rimanere con lei per quanto tempo avrebbe voluto se non si sentiva pronta a tornare subito, le aveva assicurato che l’avrebbe seguita ovunque, anche lasciando l’NCIS in maniera definitiva.

Per lei, sarebbe cambiato e avrebbe cambiato tutta la sua vita. Quel passo che Jeanne, in una lettera che aveva fatto ardere nel caminetto, gli aveva chiesto di fare e che lui aveva capito non essere la decisione giusta, per Ziva l’avrebbe fatto a occhi chiusi.

Ma lei si era opposta, perché il cammino di redenzione che si era imposta doveva farlo sola, altrimenti non avrebbe portato a niente. E, per quanto Tony continui a ripetersi questa risposta nella testa, la trova ogni volta più priva di senso e più ingiusta.

Sedendosi nel posto dell’aereo, tira fuori un foglio di carta e una penna, vergando di getto il titolo della sua lista: un elenco di cose che si impegnerà a fare, esattamente come Ziva.

Ci prova, per qualche secondo ci prova davvero, ma le prime cose che gli vengono in mente riguardano tutte lei: la riporterò all’NCIS, scenderò da quest’aereo, non la lascerò.

Sospirando, posa la penna senza aver scritto nulla, consapevole che non possa far niente e si perde nei suoi pensieri, cercando un modo per rasserenarsi. È così immerso che non si accorge subito del fatto che l’aereo avesse iniziato la corsa per decollare per poi interromperla bruscamente, seguito da alcune voci concitate da parte delle hostess.

Non se ne rende conto finché non gli sembra di sentire la sua voce che lo chiama, dall’entrata dell’aereo; si alza di scatto, incredulo, ma poiché non segue nessun altro grido e nessuno compare dalle tendine, si risiede, iniziando a temere per la sua salute mentale.

Tuttavia, passano pochi secondi e stavolta il suo nome si propaga forte e chiaro nell’abitacolo e la figura di Ziva che sta correndo nel corridoio e vaga con gli occhi per cercarlo gli si presenta chiara e forte davanti agli occhi.

«Ziva!» urla, alzandosi e spostandosi verso il corridoio centrale.

«Tony!» grida lei di rimando, sentendo il sollievo sbocciare dentro di lei. Corre verso di lui, gettandosi tra le sue braccia, sicura che l’avvolgeranno all’istante e rimane così, per qualche secondo, stretta a lui più forte che mai.

Gli sguardi dei passeggeri sono increduli, quelli delle hostess seccati e arrabbiati, ma a Tony non potrebbe interessare di meno in quel momento.

«Non andartene.»

E due semplici parole mettono fine all’agonia di mesi, salvandolo da una ancora più lunga.

Le prende la mano, conscio che sarebbe meglio se scendessero dall’aereo il prima possibile prima che inizino a buttarli fuori a calci, e le sorride conducendola fuori, sotto gli sguardi adoranti ed invidiosi di molte donne.

Si allontanano dalla pista, vedendo l’aereo lasciare Tel Aviv e Tony stringe la sua mano più che mai.

«Ci vorrà del tempo,» inizia Ziva, volgendo i proprio occhi ai suoi. «ma non voglio perdere la mia famiglia. Voglio ricominciare e avrò bisogno di qualche mese, ma non abbandonarvi. E, soprattutto,» Tony può quasi giurare di vederla arrossire, lei l’ex ninja del Mossad, rossa dall’imbarazzo. «chiedo a te se vuoi restare con me. Appena sei salito sull’aereo, ho capito che non potevo farcela da sola o, almeno, non senza averti detto queste cose. Io…»

Tony non la fa neanche finire, prima di congiungere la sua bocca con la propria, baciandola con un’urgenza che va oltre ogni bisogno.

«Non me ne vado,» le risponde, poggiando la fronte sulla sua, come hanno fatto quel pomeriggio. «resterò con te.»

Non c’era bisogno di specificare che sarebbe rimasto, che non l’avrebbe lasciata sicuramente andare, perché era chiaro per entrambi, come chiaro era quello che provavano l’uno per l’altra.

«La prossima volta però, magari, pensaci prima che salga sull’aereo.» le dice Tony, facendola ridere e sentendosi bene come non gli succedeva da tempo, come non gli era mai successo.

Le telefonate a Gibbs e gli altri sarebbero arrivate, loro avrebbero capito e li avrebbero aspettati; il futuro che li attendeva era ancora incerto e senza punti fissi, ma non importava.

Ciò che davvero contava era che non li avrebbero affrontati soli, che quelle liste di buoni propositi non sarebbero iniziate separate, ma avrebbero avuto la stessa parola come inizio: insieme.

 

 

 

Fine.

Uno dei primissimi what-if che mi sono venuti in mente vedendo la puntata 11x02 (ne ho in mente altri che, forse, scriverò, raccogliendoli magari in una serie :3).

Ho sempre pensato che la ‘scusa’ trovata per l’uscita di Ziva (il suo percorso di redenzione che deve fare da sola) sia stato banale e, per certi tratti, insensato, ma forse era la migliore soluzione che potessero trovare dato che, e il cielo sia lodato, non l’hanno uccisa per farla uscire di scena.

Parlando da un punto di vista del personaggio, trovo l’uscita insensata perché, okay vuoi ricominciare, lasci il lavoro, non la tua famiglia e l’uomo che ami, buttandoti in una vita nuova e senza nessuno °_°’

Da qui nasce questa fic, Ziva capisce queste cose quando vede salire Tony e lo rincorre <3

L* è una frase che gli dice Tony, poco prima che si separino (magari avesse cambiato idea! ç_ç)

Spero vi piaccia, che mi lasciate magari un commentino e un bacione a tutti!

 

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

P.S. nella dedica scrivo ‘fine’, ma intendo dell’episodio, in quanto continuo fermamente a sperare che il Tiva tornerà e si concluderà in modo assolutamente più bello.

   
 
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