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Autore: Fujiko_Matsui97    12/06/2015    8 recensioni
Robin, responsabile uomo d'affari con un grande futuro davanti.
Cyborg, simpatico carabiniere in costante ricerca dell'amore.
BB, inguaribile dongiovanni che ha dedicato tutta la sua vita a progettare moto.
Tre amici d'infanzia che, in occasione del matrimonio di Robin, decidono di festeggiare l'addio al celibato più incredibile della storia nella spettacolare New York.
Peccato che qualcosa va storto e i tre si ritrovano, invece, a Barcellona, senza prenotazioni né possibilità di ritornare a casa.
Sarà l'incontro casuale con tre ragazze molto particolari a sconvolgere il loro soggiorno e il loro cuore, trascinandoli in avventure strabilianti che non verranno dimenticate molto facilmente!
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[RobStar; CyJinx; BBRae]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven, Robin, Starfire, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Era davvero magnifica.

Questo pensava Robin mentre, in piedi davanti all'altare, osservava la sua futura sposa avanzare lentamente verso di lui, il volto coperto dal velo.

Manca poco...” pensò il ragazzo, rispondendo ai sorrisi che gli invitati, in chiesa, gli rivolgevano: si torse le mani per il nervosismo, il busto rigido.

Con un ultimo passo lei lo raggiunse, e tutti gli invitati tacquero i loro brusii mentre Robin, con le dita tremanti dall'aspettativa, si avvicinava di più alla fidanzata per scoprirne il volto.

Afferrò un lembo di pizzo bianco, alzandolo lentamente, il collo di lei ora scoperto e...

 

DRIIIINNNN! DRIIIIIIINN!

 

Il sogno di Robin si sgretolò di botto, rimandandolo alla fredda realtà dell'ufficio: stava di nuovo sognando ad occhi aperti...

Dapprima stralunato, osservò con odio il cellulare che squillava accanto a lui, causa di tutto quel fracasso, per poi prenderlo e rispondere con un sospiro:

-Pronto?-

-Parlo forse con l'ex secchione del liceo e prossimo alle nozze? Sai, quello sfigato che verrà imprigionato nella gabbia di sicurezza del matrimonio dalla sua dolce mogliettina?-

-Molto divertente.- tagliò corto il moro con un sorrisetto divertito davanti a quella voce squillante che avrebbe riconosciuto fra mille: -E io parlo forse con quello che a quest'ora dovrebbe essere a lavoro invece che sfottere i vecchi amici..?-

-Sei sempre il solito precisino.- sbuffò l'amico dall'altro capo del telefono, appoggiato svogliatamente alla parete. Robin riuscì a sentire il rumore potente del trapano: -Per tua informazione sono al lavoro, guastafeste. Volevo solo sapere come ti senti e a che ora dobbiamo passare a prenderti domani.-

-Ma dobbiamo proprio partire..?- mugolò Robin, stiracchiandosi sulla sedia girevole con fare seccato: era da due mesi che avevano organizzato per lui due settimane da passare nella ricchissima e disinibita New York come regalo di addio al celibato, ma al moro davvero non andava.

Già era nervoso per il matrimonio con Kitten e, per giunta, non era davvero tipo da folli viaggi cosa che, invece, Cyborg e Beastboy adoravano.

Infatti, quest'ultimo reagì esattamente come il moro si aspettava, ovvero: impulsivamente, anche troppo.

-Dico, ma sei pazzo amico?!- passò la chiave inglese al collega, facendogli segno con la mano che avrebbe interrotto la telefonata a momenti: -Ne abbiamo già parlato, è il tuo matrimonio ed è d'obbligo divertirsi un po' prima di ritrovarti nella grande gabbia di Kitten!-

-Il matrimonio non è così male, Beastboy.- roteò divertito gli occhi al cielo l'altro, ben sapendo che l'amico non lo potesse vedere:

-No, certo, è un posto meraviglioso dove nascono unicorni sotto l'arcobaleno. Quando riuscirai a convincermi a sposarmi vorrà dire che non mi chiamerò più Beastboy.- ridacchiò sarcastico prima di chiudere la chiamata: -Ne abbiamo già parlato, verrai con noi e ci divertiremo da matti. Il volo per New York è alle dieci, io e Cyborg passeremo a prenderti alle nove e mezza... Ah, dimenticavo, porta dei costumi da bagno per le piscine, le pollastre amano le piscine. A presto, amico!-

-Hey, BB, aspet..!-

Tu-tu-tu-tu...

Robin osservò perplesso lo schermo della chiamata interrotta. Infilandosi la giacca per tornare, finalmente, a casa, si ritrovò a sperare di potersi fidare di quei due pazzi e che andasse tutto bene, perchè già sperava che quell'esperienza fosse vissuta e finita.

 

 

L'indomani mattina, purtroppo per lui, non c'era alcun diluvio a bloccare i voli in partenza, anzi: c'era un sole che spaccava le pietre, beffardamente alto nel cielo e contro il quale Robin si ritrovò ad imprecare, e appena uscì di casa i suoi amici d'infanzia erano già là: Cyborg con un cappello a visiera per proteggersi dal sole e Beastboy coi piedi poggiati sul cruscotto e improponibili occhiali da sole, gli sorridevano come se non ci fosse un domani, attendendolo nella decappotabile rossa.

Dopo interminabili minuti riuscirono a staccarlo da Kitten e a trascinarlo di peso nell'auto, intimandogli di muovere il culo o avrebbero fatto tardi. Beastboy entrò fischiettando coi bagagli e, dopo aver sussurrato una serie di complimenti poco veri alla hostess mentre chiedeva informazioni, quest'ultima arrossì sorridente:

-Prego signori, accomodatevi in pista Vi farò subito prendere le valige dal nostro assistente.-

-Quanto vorresti per assistere me..?- sorrise malizioso il ragazzo, sporgendosi sui gomiti di più verso la ragazza dietro al bancone, facendola arrossire ancora di più.

-Ok, Bibi, piantala.-tagliò corto Robin, trascinandolo imbarazzato via da lì mentre Cyborg rideva come un pazzo, assecondando il comportamento dell'amico: -Grazie mille, signorina, e buona giornata!-

Beastboy quasi cadde, scorrazzato da Robin per tutto l'enorme corridoio senza grazia: -Ehy amico, perchè l'hai fatto? Stavo quasi per avere il suo numero!- si lamentò con fare infantile, un broncio simile a quello di un cane bastonato sul volto.

-Non eravamo forse in ritardo?- rispose l'altro, trovando finalmente la loro pista: -Ecco, siamo arrivati.-

Aspettarono con calma il loro turno della fila e, fatti controllare i documenti, proseguirono con l'imbarco: i loro posti a sedere erano comodi e panoramici, e per la prima volta Robin si sentì quasi contento di quell'esperienza; da quando aveva iniziato la carriera di avvocato non aveva quasi mai tempo per passare bei momenti coi suoi migliori amici come al liceo, e forse quell'esperienza sarebbe stata l'occasione di rendere il loro rapporto ancora più forte e fraterno.

Dopotutto, che male c'era nell'innocente divertirsi un po'?

Fu con questi rosei pensieri che, dopo aver chiacchierato e scherzato per un po' con quei due, approfittò del loro delirare riguardo a future avventure (gli sembrò di sentire il deserto del Sahara ma sperò di aver capito male) per scivolare, finalmente, nel sonno con un sospiro, rilassandosi finalmente per la prima volta in quei mesi frenetici.

Non seppe quanto dormì esattamente, davanti a loro c'erano molte ore di viaggio, ma fu un sonno ristoratore e senza incubi, che lo fece risvegliare intontito e stupito del fatto che quei due fossero ancora vispi e chiacchieroni l'uno con l'altro.

-Oh, ben svegliato, principessa, russi davvero come un trombone, sai?- lo schernì Cyborg mentre addentava un panino con gusto. L'altro ridacchiò impercettibilmente, stropicciandosi gli occhi.

-Hai dormito un sacco di tempo, sicuro di stare bene?-

-Uhm... si, credo... ma dove siamo?-

-Non ne ho idea.- ammise Beastboy dopo aver scambiato una rapida e neutra occhiata con l'amico, rassicurante: -Ma, secondo le mie previsioni, dovremmo essere quasi arrivati.-

-Ora provo a chiedere.- Robin si raddrizzò sul sedile e, dopo aver individuato un'hostess che stava servendo dei passeggeri, la chiamò educatamente.

-Mi dica tutto.- sorrise lei, piegandosi leggermente verso di lui per evitare che si alzasse:

-Mi può dire quanto manca al decollo?-

-Uhm...- si portò un paio di dita a reggersi il mento, pensierosa: -Il tempo esatto non credo sia possibile saperlo...- Sorrise poi, luminosa:

-Ma non si preoccupi, sarete a Barcellona fra meno di un'ora, sicuro!- fece per allontanarsi dopo quella sentenza, e Robin sorrise radioso: -Ah, perfetto, che bello gra... ehy, ma aspetta un attimo!-

Realizzò all'ultimo quello che la donna gli aveva detto, come un fulmine a ciel sereno e, sconvolto, la afferrò per un braccio per attirarla di nuovo a sé.

-Mi scusi... può ripetere quello che ha detto? Penso di non aver capito bene...- ridacchiò nervoso, e la donna lo fissò, preoccupata per quell'atteggiamento di disagiato mentale: -Ehm... si, certo: ho detto che i signori arriveranno sicuro in meno di un'ora a Barcellona.-

-Bar...- Robin le sorrise isterico, Beastboy e Cyborg che la guardavano sconvolti: -Mi scusi, ma questo volo non si ferma a New York?!-

-Ma no!- sorrise lei divertita: -Quello per New York era la pista V1, questo è il volo diretto per la Spagna, A1. Eravate così eccitati dal viaggio da non sapere nemmeno la vostra meta?- rise sincera per la battuta, e Robin la seguì quasi a singhiozzo, non riuscendo a frenare il nervoso.

Appena fu lontana, si voltò verso gli altri due, che lo fissavano con la testa fra le nuvole:

-Bello scherzo, non è vero?! Dovrebbero...- rise, non interrompendosi un istante: -... assumere sempre personale così divertente sugli aerei, non credete?-

Gli altri due lo fissavano perplessi, e Cyborg si morse un labbro, nervoso.

Robin lentamente s'interruppe del tutto, assumendo un'aria torva mentre deglutiva: -Perchè scherzava, non è vero? Insomma... è assurdo... tutte le prenotazioni che abbiamo fatto a nome mio...-

Silenzio tombale, stessa reazione.

-Chi... chi era incaricato di comprare i biglietti?-

Cyborg si voltò di scatto verso Beastboy, che abbassò nervoso il capo, grattandosi perplesso la nuca.

-Beastboy.- Robin ordinò imperioso, tendendo la mano: -Fammi vedere i biglietti, subito!-

Cyborg gli sussurrò qualcosa per calmarlo, ma il moro non lo ascoltò, afferrando i pezzi di carta con una violenza inaudita.

BB, già compreso da qualche secondo l'errore madornale che aveva fatto, sperava solo che l'amico non si arrabbiasse così tanto come prevedeva, ma purtroppo per lui le sue speranze furono tutte spazzate via in un istante:

-Scalo a Barcellona...- mormorò assente Robin, le dita tremanti per il nervoso: -Cosa significa?! Pretendo delle spiegazioni e le pretendo subito!- gridò, fissando furibondo i due che, preoccupati, sorrisero nervosi in segno di scusa agli altri passeggeri che si erano voltati a guardarli per quelle urla.

-Robin, ascolta, mi dispiace ma...-

-Mi dispiace?- mormorò prima di riprendere a gridare come un pazzo: -Mi dispiace è tutto quello che sai dire?! Cosa diamine sta succedendo!-

-Evidentemente ho confuso le piste quando ho chiesto alla hostess, ma ora non mi sembra il caso di allarma...-

-Ah, certo! Già immagino come hai domandato seriamente alla tua cara “hostess”... un occhio sul biglietto e l'altro sulle sue tette!-

-Ehy, Robin, vacci piano!- intervenne deciso Cyborg, le mani avanti come per frenare l'amico: -Va bene essere arrabbiati, ma lo sai bene che Beastboy è sempre stato dislessico, anche alle medie!-

-Io so bene, invece, che come uno stupido non dovevo fidarmi di voi! È andato tutto a puttane, Kitten sarà furibonda!-

 

Gentili passeggeri, avvisiamo che il decollo avverrà fra venti minuti. Prego allacciare le cinture di sicurezza.”

 

-Oh, fantastico!- esclamò esasperato Robin con gli occhi al cielo, una mano fra la cresta nera, prima che Beastboy gli posasse una mano sulla spalla:

-Ascolta, datti una calmata. Sono sicuro che troveremo una soluzione: dopotutto ci basta prendere da Barcellona il volo per New York e abbiamo risolto tutto, perderemmo solo un giorno di vacanza ma ne vale la pena, no?-

-Ovvio che sì.- stabilì Robin, staccandosi nervoso da lui, ancora furioso: -Questo è ovvio, non pensate nemmeno per un istante che io rimanga in questa città piena di ladruncoli, locali poco raccomandabili e venditori ambulanti. Domani sarò in quel magnifico hotel a cinque stelle di New York, costi quel che costi!-

Evitò lo sguardo rassicurante dei suoi amici, raddrizzandosi di più sullo schienale con fare inquieto, pronto a dirgliene quattro al pilota ma, soprattutto, pronto a strozzare il suo migliore amico una volta atterrati.

Ma soprattutto... Ora come diamine l'avrebbe detto a Kitten?!

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice

 

Io avrei un esame T.T che ci faccio quiiiii *piange disperata*

Molto piacere, sono Fujiko e sono nuova in questo fandom :3 Mi sono (ri)appassionata ai TT da poco e questa trama mi è venuta in mente come un fulmine a ciel sereno dopo aver visto un AMV con l'omonima canzone di Ricky Martin u.u

Vi confesso che non mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo per il semplice fatto che non vedo l'ora che arrivi il prossimo, più lungo e con molti più eventi: avremo la conoscenza con la prima fantastica girl assieme alla sua complicata personalità e l'inizio della vera avventura dei nostri eroi!

Come avrete notato, questa storia è un AU, quindi nessuno di loro ha poteri: Robin non indossa la maschera, Cyborg ha semplicemente una protesi e Jinx non avrà i capelli a cornuta (XD).

Beastboy, invece, a causa di un evento doloroso del passato rimarrà verde, per il semplice fatto che non riesco ad immaginarmelo diversamente ^^''... ho voulto fare qualcosa di diverso perchè ho visto che sono molte le storie qui che seguono le originali caratteristiche dei superpoteri, e spero che questa diversità non risulti sgradita :3

In ogni caso, spero di non risultare troppo OOC anche se per alcuni eventi è necessario e, dato che per l'aspetto mi sono ispirata in alcuni casi al fumetto e in altri al cartone, descriverò abbondantemente ogni personaggio con relativa storia, quindi non preoccupatevi u.u

Che dire? Non conosco bene il fandom e spero di avere modo di leggere le storie di tutti ^^ Nel frattempo, spero di ricevere dei pareri, anche critici perchè voglio imparare... mi dispiacerebbe interrompere la storia, si sa che senza recensioni l'ispirazione vene meno :(

Piacere di conoscervi ancora e un abbraccio bacioso :P

 

 

 

-FM.

 

 

 

 

   
 
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