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Autore: Ephi    13/06/2015    0 recensioni
To Professor J.R.Lupin.
Un occhio sul presente, due occhi sul passato, la nebbia del futuro. Un salto nella mente, nei pensieri e nei ricordi più significativi di un bambino marchiato, un ragazzo che ha lottato e un uomo che ha amato.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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 A WINDOW TO THE PAST



Prongs and Moony







 
 
Scorreva la punta sulla pergamena. Sinfonia lieve, come le tende danzanti al vento della finestra lasciata semi aperta, quel novembre ormai prossimo a morire. Ne salvò il pennino dal seccarsi appena intempo, annegandolo nell'inchiostro nero. Si lasciò andare ad un breve ondeggiare di capo, accennando il ritornello che ora  annunciava la fine della canzone; il giradischi sempre acceso.
Mantenne la concentrazione alla fine del paragrafo, ma non scappò al suo udito quello strisciare di suole a qualche svolta di distanza, nel corridoio appena fuori dal suo studio. Aveva imparato a riconoscerlo e non ne sembrò sorpreso, mentre sollevava gli occhi azzurri sul legno scuro della propria porta. Un istante dopo, il bussare.
- Avanti -
La chioma scura fece capolino sulla soglia. Gli occhiali tondi poggiati sul naso, velo a proteggere il verde delle iridi, lo portarono a sorridere spontaneamente.
- Mi scusi professore se non l'ho avvertita - si scusò. Ah, l'apparenza. Non è mai sufficiente.
- Nessun problema Harry - si affrettò a rispondere, riponendo la piuma nel calamaio - A cosa devo il piacere di questa visita? Qualcosa a lezione non è stato chiaro? -
Il ragazzo si richiuse la porta alle spalle, scuotendo in fretta il capo. - No.. E' stato tutto perfetto. Ho capito tutto.. Stranamente. - Lui si lasciò sfuggire una risata - E mi piace seguire il suo corso.. Dico davvero. -
Si concesse di alzarsi e gli indicò gli scalini poco distanti dalla scrivania, invitandolo a sedersi con lui. Harry percorse la breve distanza che li separava e si sedette al suo fianco. Tirò le ginocchia al petto e il professore lo imitò, sistemando le braccia ciondolanti sulle ginocchia. - Qualcosa non va, Harry? -
Il ragazzo scosse la testa, ma lui sapeva bene dove sarebbe caduta la conversazione. Da qualche sera a questa parte, da quando avevano incominciato quel percorso insieme, Harry era cambiato. In meglio, osava ripeterselo, ma più consepevole della distanza che c'era tra lui e i suoi genitori. Vedeva in quei giovani occhi di ragazzino spaesato un barlume di consapevolezza che faceva male. Quel tipo di consapevolezza che ti porta a cercare in ogni dove una speranza che tutto sia un brutto sogno e tu debba prima o poi svegliarti, ma infondo sa quale sia la verità.
Il suo patronus era un cervo. Un cervo come quello di suo padre: James. Ma quell'incantesimo - come qualsiasi incantesimo - non era affatto una remota possibilità di rivedere James Potter. Aveva provato a spiegarglielo, aveva tentato di metterlo in guardia. Ma dal dolore della realtà non c'è via di scampo. Così come da quello della morte.
James Potter non sarebbe tornato, ma sarebbe rimasto, da qualche parte, dentro Harry. Sperava Harry lo capisse e dentro di sé capiva, ogni volta che lo ascoltava, che nemmeno da dentro di lui il suo amico, il suo grande amico, sarebbe mai andato via.

 
***

La neve era alta almeno un metro. Trascinò il mantello imprecando. Che diamine, non è possibile faccia sempre un freddo cane. Bella questa, avrebbe dovuta dirla a Sirius. Perse la cognizione dei passi compiuti e si voltò verso la figura più tentennante dietro di lui.
- Dai Remus, non abbiamo tanto tempo, domani devo essere prontissimo! -
Il biondo sbuffò sonoramente. Non gli piaceva quella storia, ma andare contro le idee di James Potter significava "non avere un attimo di pace per tutto l'anno scolastico".
- Per me dovresti tornartene in dormitorio a dormire James, prendi esempio da Sirius per una volta. Non credo mi sentirai più dire una cosa del genere. - ammise Remus, affiancandolo.
- Sirius è un pirla. Poi è facile per lui, ha scelto un cane. E intanto a  malapena sembra diventi un cucciolo di labrador con il parkinson.. Io vorrei almeno passare e superare il livello Bambie con mezze corna o Bambie nella stagione degli amori per la prima volta. A te la scelta dell'interpretazione. -
Il ragazzo non riuscì a trattenersi dal ridere. Non sapeva come facesse, ma James riusciva sempre a renderlo positivo. Anche una violazione delle regole in piena regola, come questa, che probabilmente Silente avrebbe scoperto nel giro di pochi giorni e il Ministero avrebbe fatto il putiferio. Ma con James, tutto diventava un dettaglio in vista dell'obiettivo. No James non era affatto la maschera che si ostinava a portare in giro, questo lo avrebbe urlato in faccia a chiunque, lui che non urlava mai, nemmeno per una calcio in uno stinco.
- James non sono sicuro sia una buona idea. Non mi piace tu finisca.. -
- Nei guai? - si affrettò a concludere il ragazzo che ora si sfilava il mantello, lasciandolo sulla neve. - Andiamo, James senza Guai non ci sta affatto bene. Non sarei più io. -
Remus sollevò gli occhi e si grattò piano la fronte. Era consapevole dell'inutulità della sua insistenza. E con tutta probabilità non aveva mai visto James in biblioteca così assiduamente per capirci qualcosa su tutta questa faccenda.
- Sta a guardare. -
La voce dell'amico lo costrinse a fissarlo, sebbene il buio totale della notte. Remus aguzzò la vista, facendo qualche passo indietro, avendo una visione perfettamente completa. James si concentrò, mutando. Le corna erano alte, splendenti alla luna quasi piena, come rami di alberi disegnati nel manto stellato.





 

Non so cosa una persona si aspetti da un personaggio così introspettivo come Remus Lupin. Io ci ho voluto provare.
Se volete ammazzarmi perché l'ho insultato, fate pure. Me lo merito. Remus non si deve insultare.
Questa raccolta la dedico a una persona a cui voglio bene. Una persona che ho ferito e deluso. La dedico a lei perché nonostante i mostri dentro di me e il danno che sono stata per lei, lei è sempre stata la cosa migliore che io abbia mai incontrato. Lei è la mia eroina.
Grazie a chiunque leggerà (:
Ephi. 
  
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