Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Vaporeon_92    13/06/2015    0 recensioni
Tracy Moretti è una ragazza Italo-Americana di venticinque anni, con una vita perfetta.
Ha un ottimo lavoro, dei genitori che seppur distanti da lei la amano infinitamente, dei nonni premurosi e affettivi che con tanto amore l'hanno cresciuta dato che i genitori erano sempre in viaggio impegnati nel loro lavoro; ha degli amici fantastici alla quale è legatissima, ed infine un bravissimo ragazzo di nome Dean. Abituata a viaggiare fin da bambina sui treni per andare a trovare i genitori, ancora oggi la nostra bella ragazza non ha perso questo 'vizio'; solo che adesso viaggia per lavoro...perché lei è una bravissima giornalista e spesso gira il mondo. Ed è proprio su quel treno che l'avrebbe dovuta portare in Australia che incontrerà il suo grande amore...e di fronte al grande amore cosa si fa? Si abbandona tutto? Si perde la ragione e reagiamo d'impulso? Vediamo per la prima volta come sarebbero dovute andare realmente le cose con la persona amata molto tempo prima? A volte succede proprio questo...e chissà Tracy come avrà reagito...cosa avrà fatto! Per scoprire cosa avrà fatto Tracy di fronte al grande amore aprite questa MINI-FAN FICTION e lo scoprirete ^_^
-Free to Dream_
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                     



                                                                                                           Prologo:




La sua giornata non era iniziata in perfetta armonia e in perfetta pace con il mondo, racchiuso in quel cielo invaso da una serie di nuvoloni grigi, minacciosi, e tetri…non era nemmeno in armonia con l’atmosfera, in cui il suo corpo camminava leggero per le vie Milanesi nel quale si trovava quella mattina del 3 Marzo.
Il suo corpo veniva inondato dal gelido vento che vi si poggiava sulla sua schiena facendola rabbrividire assumendo le sembianze di un piccolo pulcino.
Non era da meno la pioggia, che insistente bagnava i suoi lunghi capelli meravigliosamente ricci color miele, con alcune sfumature biondo platino per cui lei stessa andava fiera sfoggiando, in mezzo alla città in cui vi camminava la gente che abitava in un'altra ‘era’ rispetto a lei, gente che si scandalizzava per cose molto banali.
Quella mattina oltre ad avere il cielo, l’aria in cui respirava, contro… c’era anche il suo umore a renderla nervosa, le dava addosso, facendola diventare scontrosa con il primo che le sarebbe capitato fra le mani.
Posso dire con certezza che lei non era abituata a mostrare quel lato del suo carattere, così  tesa, così scontrosa verso gli altri, di pessimo umore, andando a pari passo allo stile pessimismo del pittore Van Gogh; anzi era una ragazza sempre allegra e con una forza d’animo che non sapeva di avere e, che non le faceva mai perdere l’orizzonte e il controllo di ogni situazione, anche in quella più complicata. 
Non era di certo la mattina più fortunata, più adatta che capitò a quella ragazza Italo-Americana che praticamente era abituata a ‘vivere’ quasi sempre su un treno dall’età di sei anni.
Era divisa in continuazione tra l’America e l’Italia, sin da piccola per delle semplici ragioni; aveva sempre vissuto in Italia con i nonni materni perché i genitori grandi ricercatori si erano stabiliti in Florida a Sud della California, per seguire meglio da vicino, le loro ricerche sull’ambiente e sugli animali esotici, nel quale avevano dato da sempre la loro vita, avevano intramesso tutto loro stessi, davano anima e corpo nel loro lavoro e passione, trascurando un po’ la loro figlioletta.

Non solo le ricerche tenevano lontani i coniugi Moretti dalla piccola bambina divenutasi piano piano fanciulla, poi adolescente, ma c’erano anche le organizzazioni, a cui vi prendevano spesso parte come partecipanti, quasi come se fosse una gara di caccia al tesoro, a differenza che lo scopo era che chi riusciva a trovare entro un limite di tempo un animale del posto vinceva o una vacanza per due in una bellissima isola Caraibica a volte, oppure un assegno con una grossa somma di denaro, per aiutare le fondazioni private o altrui, purché fossero legate all’ambiente e agli animali; ma alcune volte capitava che marito e moglie si trovavano a dirigere la gara, con altri ricercatori della zona.

Insomma tutti i loro viaggi, tutte le loro ricerche, tutto il loro lavoro veniva svolto ormai all’estero e dato che purtroppo la bambina era stata iscritta a scuola nel Milanese, doveva continuare a vivere in Italia lontano dai propri genitori che vedeva via web con il computer portatile ogni giorno, (o quasi)…che le avevano regalo per i suoi 14 anni, abituandosi purtroppo all’idea che i suoi genitori fossero i nonni materni, che l’avevano cresciuta con tanto amore, tanto affetto, mentre quelli ‘veri’ erano troppo distanti per farle sentire il calore e l’affetto della vera famiglia .
Oltre alla web, che le permetteva di vedere sua madre e suo padre da un piccolo schermo sul quale si affacciava al mondo, che faceva intravedere lo sfondo della costa Californiana, con il passare degli anni Tracy, nata da madre di origine Americana (dalle parti di Boston) e da padre Italiano (dalle parti del Torinese) aveva fin da subito imparato a prendere i treni effettuando gli eventuali scali, ma diciamo che i suoi nonni facendogli da tutori legali in tutto oramai, le insegnarono affiancandola naturalmente a prendere il treno per raggiungere i genitori di tanto in tanto, poi una volta che la ragazzina aveva imparato benissimo, le permisero di andare da sola per le ferrovie Italiane ed Estere. Quindi come avrete ben capito, lei era sempre un ‘ospite’ di riguardo, in quei meravigliosi treni, tenuti con gran cura, effettuando sempre un notevole servizio ogni volta che lei vi si trovava a condividere i propri pensieri fino ad arrivare a destinazione.
Con il passare di molti anni, rispetto a quando era solo una giovane adolescente spensierata, a ora che era diventata una donna a tutti gli effetti, le cose cambiarono, ma il vizio di intraprendere quei lungi viaggi in treno non vi passarono mai d’abitudine, aveva trovato una bellissima casa fuori dalla sua Italia in cui vi aveva abitato per ben venticinque anni, tra vari momenti di passaggio, e di alcune soste abbastanza lunghe a volte: adesso era diventata autonoma e responsabile di se stessa.


Viveva in America, le piaceva molto abitare la, perché il clima era totalmente diverso rispetto a Milano, vi prevaleva sempre il sole, sempre un clima abbastanza caldo, da farti prendere la voglia di andare in spiaggia anche nei mesi invernali, e soprattutto ad ogni ora della giornata; la gente era più solare e con una mentalità più aperta e disponibile alle nuove inventive dei giovani rispetto a quegli Italiani che vedeva camminare nella sua Milano.
Tutto sommato non le mancava niente; aveva un ottimo lavoro, di cui vi percepiva un buonissimo stipendio, aveva trovato nuovi amici e nuove amiche… ma, non riusciva a pensare a casa sua, la sua vera casa…in cui non vi abitava più da già tre anni a questa parte, e spesso ne sentiva nostalgia, ma quando poteva faceva sempre un ‘salto’ giù per risentire tutto il calore che gli era mancato.
Aveva tutti i più cari, veri e sinceri affetti in Italia, nonni, amici, fidanzato, e tutto questo a volte la soffocava, si dopo che vi restava qualche giorno doveva staccare di nuovo, sembrava fuggire e rifugiarsi quasi su un isola, dove spesso trovava un mondo nuovo pronto ad attenderla, una nuova e sprizzante vitalità l’attendeva ogni volta che dalla sua cara e amata Italia faceva ritorno con un treno.
I suoi genitori avevano deciso da poco, di riprendere posizione in Italia, a Milano per essere precisi, quando poi la loro unica figlia decise di invertire la rotta e inseguire il suo sogno nel cassetto; cioè quello di diventare una brillante giornalista reporter di viaggi in America; e qual’era il posto migliore che poteva avverare il sogno costudito nel cuore da una vita? L’America…la stessa America che le aveva privato da sempre, quei pazzi genitori che come la figlia erano andati incontro al loro sogno, alla loro passione.
Oltre ai genitori, da poco rincasati, aveva le amiche quelle conosciute da tutta una vita, conosciute sui banchi di scuola della prima elementare, quelle vere che ad una notizia del tipo ‘Mi trasferisco negli Stati Uniti’ gridarono con lei l’entusiasmo, l’euforia la gioia di quella follia che avrebbe di li a poco intrapreso la loro amica Tracy, senza giudicarla, o senza farle accorgere del grande vuoto che avrebbe lasciato loro nel cuore.

Ma soprattutto nel Milanese, vi si trovava il famoso fidanzato Dean che le aveva rapito il cuore, conoscendolo in una vacanza proprio a Phoenix, la città in cui abitava da ormai ben tre anni.

Dean era di origine Londinese, e al contrario delle sua morosa, abitava in Italia; studiava presso l’Università, frequentando il quarto anno di medicina farmaceutica.
Era un ragazzo solare, pieno di ottime qualità come l’essere sempre puntuale, gentile, cortese, dava sempre una mano a chi era in difficoltà rispetto a lui; alto, magro, moro, occhi verdi facevano di lui l’uomo che Tracy sognava che bussasse alla sua porta da un sacco di tempo; ma non successe proprio così, perché Dean, bussò dritto al suo cuore, facendosi spazio adagiamente, senza entrarvici con la forza.
Di certo non si poteva dire e negare soprattutto, che a Tracy non piacesse girare il mondo trascorrendo il suo tempo, tra aerei ,treni, taxi, e autobus; era sempre in giro per il mondo alla ricerca di qualcosa, e come poteva girare il mondo se non con quei mezzi di trasporto?.
Non sapevi mai con precisione dove si trovasse, quella ragazza Italo-Americana dalla chioma color miele, un momento prima la trovavi in Cina a visitare la ‘Città Proibita’ fotografando ogni lato, di quel meraviglioso palazzo imperiale, dove vi sono appartenute un sacco di dinastie, da Ming a Qing, ed altre molto antiche, e lei catturata da quella magica aria cinese, vi saliva su quei piccoli ‘furgoncini’ e vi girava le strade, i posti fino a tarda sera.

In un secondo momento la ritrovavi in Nepal, a visitare le Montagne dell’Himalaya, dove vi trovava un clima che spesso variava, rispetto a quello frequentemente caldo della Cina.

Spostandoti, rientrando in Europa lasciando l’Asia molto lontana dai tuoi piedi, potevi intravederla nelle vicinanze di Parigi; curiosando tra molti musei vi teneva un intero servizio fotografico con la sua inseparabile macchina fotografica, era entrata perfino nel noto ‘Louvre’ che ospitava milioni di visitatori l’anno.
Ma oltre ai musei era affascinata da sempre dalla Tour Eiffel che aveva visto sempre da piccola sui giornali che ritraevano la Francia nella sua vera bellezza naturale, paragonandola ad una donna, anziché alla vera costruzione di ferro (che era poi in realtà) che aveva creato Gustavo Eiffel con la sua originale idea.
Salendoci su realizzò così l’idea nella sua testa che era finalmente riuscita a coronare il sogno di una vita, vedere quella meravigliosa torre, toccandola pure con le sue stesse mani.
E infine il suo ultimo viaggio fu quello più bello secondo lei, era andata in Africa dove li non vi andò a visitare ne statue, ne musei o montagne…li andò a vedere con i suoi occhi quanto era dura vivere in quelle condizioni così tragiche, così orrende a livello umano.
Essendo una notevole reporter di Viaggi, di usi e costumi di ogni città, vi fece un intero servizio fotografico realizzando la registrazione, da mandare sugli schermi di tutto il mondo, per far vedere all’intero pianeta di quanto male vivessero, nella totale miseria quelle povere persone.

Rispetto a chi aveva tutto, quella gente non aveva niente, ma una cosa bella l’avevano in realtà, una cosa dal valore inestimabile che le persone ‘
del terzo mondo’(rispetto a loro) non avevano più sul viso da ormai alcuni anni; quel popolo di indigeni, se così si potevano chiamare, avevano il sorriso, da mostrare come medaglia d’onore, del loro coraggio e per l’istinto di sopravvivenza, a cui erano abituati a vivere in quelle terre abbandonate da tutti.
Amava i bambini, le riempivano il cuore con i loro sorrisi, li amava tutti, nessuno escluso e soprattutto senza discriminazione, per il loro colorito, o per gli occhi in una certa maniera, per lei ogni bambino del mondo era un dono prezioso per l’intera umanità.
E proprio per loro, vi donò una grossa somma di denaro per poter permettere a tutti loro di poter frequentare la scuola che già vi era presente in quella misera città di cui nemmeno l’amore per quei piccoli gioielli, vi regnava più.
Tracy era andata li per infondere di nuovo quella speranza che dentro di lei predominava, facendola apprezzare a tutti coloro che la circondavano in quella ‘terra di nessuno’, perfino a quei bambini così smilzi, così deperiti non solo dalla fame, ma dalla voglia di vivere.
Lei era riuscita con la sua visita a rendere di nuovo vivo un paese e i suoi abitanti di cui ne facevano ormai parte da generazioni, schiacciati dalla povertà così mostruosa che aveva spento la fiamma della vita. 





Spazio Autrice:

Buon pomeriggio cari lettori sono tornata a postare dopo un sacco di tempo, e oggi ho deciso di mettere a nudo (modo di dire) questa mia MINI-FAN FICTION che non c'entra nulla con i One Direction (dato che fin ora ho postato quasi tutto su di loro xD) ma è basata su una coppia di fidanzati normalissimi. Questa mini ff l'ho scritta all'incirca due anni fa ed ero sempre indecisa se pubblicarla o no, ma da qualche giorno pensavo di farla leggere a tutti voi perciò eccola qua. Per adesso come primo capitolo c'è solo il prologo da domani inserirò i veri capitoli ^_^ che altro dire? Non lo so di preciso xD spero come sempre che ciò che scrivo vi piaccia, e se avete tempo e voglia se lasciate una piccola recensioncina per me sarebbe bellissimo dato che è la prima storia nella categoria 'STORIE ORIGINALI'. 

Bene adesso vi saluto, ci vediamo domani...
Kiss kiss.
Sara.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Vaporeon_92