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Autore: MorriganNik    13/06/2015    0 recensioni
Storia scritta per il contest 'Anime Paring'.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cheza, Kiba, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nick Efp: Sasha_98_
Anime scelto: Wolf's Rain 
Rating: Giallo
Genere: Romantico, Drammatico, Sentimentale
Coppie: Kiba/Cheza
Avvertimenti: Nessuno
Note: Missing moments
Note dell'Autore: Allora, questo anime l'ho visto l'estate scorsa insieme a mio papà (che poverino doveva sopportarmi quando scleravo). La storia in sé mi è piaciuta per il suo 'bisogno di libertà' che questi lupi sopravvissuti all'estinzione cercano nel Rakuen, il Paradiso. Detto questo, la coppia Kiba x Cheza mi è piaciuta subito, appena hanno avuto il loro primo incontro. La storia verrà narrata in prima persona da Kiba ed è ambientata alla fine dell' anime, quando tutti vengono 'cataputati' in una strana città tutta grigia, priva di gioia, allegria e colore. Okay, credo di aver rubato anche troppo tempo, vi lascio alla storia! Buona lettura!
_TU SEI UN FIORE DEL RAKUEN_
Dove sono? Ovunque.
Cos'è questo posto? Il nulla.
Chi sono? Non lo so.

Corro. Non faccio altro che correre da quando mi sono risvegliato in questo strano posto grigio. 
Corro. Ma dove sto andando? Chi sono io? So solo che mi chiamo Kiba. Il nome che di solito si da ad un animale. È questo che sono? Un animale?
Kiba. Questa voce che mi chiama...
Kiba... Kiba! La conosco questa voce, ma non riesco ad attribuirle un volto. So solo che, dal momento in cui l'ho sentita, una forte nostalgia mi ha invaso il cuore. 
KIBA! Kiba... Kiba. Altre voci mi chiamano, ma chi sono? Come possono, queste voci, sembrarmi così familiari e al tempo stesso sconosciute? 
Continuo a correre. Davanti a me le case, il grigio e la tristezza di questa città mi scorrono attraverso gli occhi. 
Perché corro? Una luce mi acceca, vedo un lupo bianco con gli occhi dorati venirmi incontro. 
-Kiba, perché blocchi i tuoi ricordi?- mi chiede il lupo. Io rimango scioccato; come può, un lupo, poter parlare?
-Perché io sono te. Sì, so quello che stavi pensando, proprio perché IO sono TE- mi dice.
-Come è possibile? Io sono umano!- gli grido, ma a lui non sembra importagliene.
-Guarda dentro il tuo cuore, Kiba. Guarda dentro la tua anima- e così faccio. Subito vedo una ragazza, con meravigliosi occhi rosa e capelli argentei. Cheza...
Come ho potuto dimenticarmi di lei? Come ho potuto dimenticarmi della 'fanciulla del fiore'?
Come ho potuto dimenticarmi della ragazza che amavo?
Quando riapro gli occhi, il lupo è scomparso. Guardo le mie mani e, con mia grande sopresa, noto che sono a quattro zampe coperto da una folta pelliccia candida. Ora ricordo: Hige, Tsume, Toboe, Blue... Cheza... La ricerca del Rakuen... La mia morte e quella di Cheza per la salvezza del mondo dal gelo che lo circondava.

-Hey! Stai bene?- mi chiede una voce vicino a me, mentre mi scuote il braccio.
-C... come?- chiedo aprendo gli occhi. Sono riverso sul marciapiede, proprio ai bordi della strada. Devo essere svenuto. Sento un forte odore di cane bagnato provenire dal ragazzo vicino a me: indossava una felpa gialla, dei larghi pantaloni neri e qualcosa che ricordava il collare di un cane. I suoi grandi occhi castani mi scutavano in cerca di un segno di vita.
-Kiba, stai bene?- lo guardo con occhi sorpresi. Guardandolo meglio però...
-...Hige...?- chiedo.
-E chi altro doveva essere, scusa?- mi dice ironico, sorridendomi.
-Ecco... io... dove sono gli altri. E...- non riesco a concludere la frase che lui mi precede.
-Gli altri stanno bene, ma sono preoccupati per te, e Cheza... ecco... lei non...- abbassa lo sguardo - Lei non ricorda più.-
Queste parole feriscono la mia anima, sebbene io possa averne una.
-Dov'è...?- chiedo con un filo di voce. -Dov'è lei?- gli chiedo, in preda ad una crisi di panico.
-Dovrebbe essere al negozio di fiori- mi dice una voce alle mie spalle. Una voce maschile ma infantile, quasi fosse stato un cucciolo a parlare.
-Toboe, ti avevo detto di apettare a casa!- gli grida Hige. Ma appena i miei occhi incontrano quelli di Tsume, il mio cuore si tranquillizza.
-Ehi mocciosetti, smettetela!- gli dice con quel suo solito fare paterno. Mi ero dimenticato quanto lui si sia affezzioneato a noi, ma soprattutto come cercava (e cerca tutt'ora) di proteggere quel cucciolo di Toboe.
-Kiba. Cheza non ricorda più perché ormai siamo tutti umani. Vai da lei, cerca di farle ricordare chi era e chi eri tu per lei...-si infila una mano in tasca e mi porge un fiore della luna -Spero che questo possa servirti.-
Non aspetto un secondo di più: mi giro e inizio a correre perché sento che, ogni secondo che passa, Cheza si allontana da me.

Arrivo al negozio di fiori che i ragazzi mi hanno indicato e la vedo. La 'fanciulla del fiore', come la chiamavano gli scienziati che la generarono, stava innaffiando delle rose bianche e rosse, gli unici colori che compaiono in questa città morta.
Mi avvicino a lei, alla ragazza che ha rubato il mio cuore quel giorno al lago, e la chiamo...
-Cheza...- lei si gira, mi guarda con quegli occhi rosa, un tempo pieni solo di amore per me. Ma, appunto, un tempo...
-Ci conosciamo?- mi chiede, un po' spaventata.
-Cheza, davvero non ricordi che sei? Non ricordi di me?- gli chiedo.
-Senta, signore, deve avermi confuso con qualcun'altro. Io non l'ho mai vista in vita mia! Ora se ne vada, per favore.-
-No! Non mi arrendo! Devi ricordati... Almeno di tutti gli altri... Hige... Tsume... Toboe...- ma la sua espressione di terrore non vuole saperne di lasciare il suo volto.
-Se non se ne va immediatamente, chiamo la polizia- mi dice con un tono freddo e distaccato.
-Va bene, me ne vado, ma prima...- tiro fuori il fiore che mi ha dato Tsume e glielo porgo.
-Ti prego, accettalo come segno di scuse.-
Lei lo prende, anche se un po' dubbiosa e lo guarda. 
-Non l'ho mai visto prima... Di che fiore si tratta?- mi chiede.
-È un fiore della luna- sei tu. Aggiungo nella mia mente e, mentre mi giro per andarmene, accade un micolo...
-Kiba...- dice lei in un sussurro -Io... Io... Ricordo solo il tuo nome...- mi dice. Intanto una lacrima inizia a rigarle il volto. Vorrei prenderla fra le mie braccia, tenerla stretta a me e dirle che va tutto bene... Ma non posso.
-Non so perché sto piangendo ma... Kiba. Ti... Ti andrebbe di uscire... Domani pomeriggio e... Parlare?- la porta che sembrava essere chiusa, si è riaperta portando con sé un ultimo bagliore di speranza.
Che sia il segno del destino? Forse, in qualunque vita, in qualunque tempo e in qualunque epoca, io e lei siamo destinati a stare insieme? È una prova che dobbiamo superare e, sono sicuro che ce la faremo... insieme.
   
 
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