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Autore: Smaragdine_99    13/06/2015    1 recensioni
Vi siete da quali emozioni possono nascere le stelle? Da quali leggende e amori possiamo trarre spiegazione per ciò che vediamo brillare in cielo?
I cantori celesti ne hanno un'idea e magari leggendo qui potreste trovarvi d'accordo con loro..
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accovacciata sullo strapiombo che dava sull'oceano, la ragazza pensava a quanto il suo comportamento fosse sbagliato. Non aveva il diritto di provare quello che provava né tanto meno quello di essere seduta dov'era in quel momento.

Le era stato proibito. Tutto le era stato proibito dai genitori e non solo pur di preservare la purezza del mondo a cui apparteneva ma semplicemente lei non poteva fare a meno di provare quel sentimento così forte.

Si malediva ogni notte e ogni giorno per quell'incontro, non sarebbe dovuta uscire neanche quella notte estiva ma nella sua femminile semplicità voleva guardare le stelle cadere e sperare di unirsi a loro prima o poi.

Agli occhi degli altri poteva sembrare quasi un suicidio, sperare di essere in caduta libera tra gli astri dell'universo mentre gli uomini ti guardano da un pianeta acido e morente sperando che una sola frase possa far avverare ciò che vogliono ma per lei era solo una liberazione.

Anche da li, dove era seduta, se si concentrava riusciva a sentire la pelle scottarsi per via della velocità con avrebbe percorso il giro intorno ai pianeti, sentiva il fuoco freddo dell'universo pungerle l'anima mano a mano che camminava nei labirinti delle stelle che le si presentavano davanti. 

Andare lì sarebbe stata la sua liberazione da ciò che , secondo tutti, deturpava l'onore della sua casa e della sua specie, nessuno riusciva ad accettare la sua scelta sentimentale e di sicuro non avrebbe avuto la benedizione della sua famiglia, quindi perché rimanere ancora con loro?

I colori del tramonto le stavano esplodendo davanti agli occhi fondendosi con l'indaco, indicante l'arrivo della sera e della luna.

Il cuore prese a batterle più velocemente a quel pensiero, la luna e la notte erano l'elemento naturale del suo amato e se avesse avuto un po' di fortuna lo avrebbe visto nei dintorni e ne sarebbe rimasta ammaliata come ogni volta, cercando anche solo un'imperfezione nella sua figura e nella sua persona.

Nel suo mondo era tutto così rigido e così immutevole che a volte sarebbe voluta scappare via per andare in quello dell'amato e ricominciare senza essere conosciuta da nessuno tranne che da lui. Gli avrebbe fatto capire che lo amava e... e dopo questo c'erano tanti se e tanti ma che le sfociavano in testa.

Le tenebre erano calate e avevano gettato un velo nero nei suoi pensieri, ora tutti i sensi erano concentrati nel riconoscere la figura atletica del ragazzo in mezzo al bosco o almeno sperare di riconoscerla.

Il vento le smuoveva i capelli color del rame lasciando che le ciocche le incorniciassero il viso a dovere, gli occhi verdi erano invece illuminati dalla luce della luna che gli dava un alone guardingo e misterioso.

Attorno al suo corpo latteo invece stavano immobili le sue ali bianche e pure che le facevano da corazza, aveva deciso che avrebbe abbandonato le sue ali per diventare qualcosa di diverso, il paradiso non le apparteneva nell'anima ma il pensiero di non sentire più quel piumaggio rassicurante contro le spalle ogni volta che voleva le dava un senso di malinconia. In un certo senso quelle erano state il suo unico e vero appiglio al mondo angelico, sin da quando era bambina l'unica cosa che l'aveva fatta sentire un angelo erano quelle splendide ali ma neanche l'aspetto lasciava intendere che lo fosse.

Sembravano tutti clonati nel mondo sopra le nuvole, tutti con i capelli chiari e gli occhi azzurri a strimpellare note su delle arpe o a programmare l'arte da disegnare per decorare ciò che era il loro mondo, lei con i capelli che sembravano un bocciolo di rosa era sempre spiccata tra tutti.

Omologarsi non faceva per lei e , mentre tutti andavano ai raduni classici, lei scendeva sulla terra a godersi l'oceano dall'altura in cui solo lei arrivava fino a quando una sera qualcuno non venne a farle compagnia.

Non aveva mai visto nessuno del genere, le tenebre sembravano accerchiarlo ma dentro di lui brillava una luce diversa, non era umano e anche se lo fosse stato doveva essere uno di quegli umani che , come diceva suo padre, eccellevano in tutte le arti e le scienze e che si guadagnavano il rispetto
di chiunque li vedesse.

La sua sola presenza lasciava pensare alla possenza del suo essere, le spalle erano larghe e lasciavano il posto ad un bacino stretto, lasciato
intravedere dalla stoffa nera e attillata della maglietta che portava.

Il suo fascino era il mistero, il mistero celato nei suoi movimenti sinuosi mentre si sedeva sullo spuntone della roccia senza alcun timore di cadere di sotto, mistero nel modo in cui si era girato e le aveva sorriso in modo rassicurante e malinconico.

Il raggio lunare le aveva permesso di osservargli il viso al meglio, aveva i lineamenti fini e delicati di un nobile, le labbra rosse come ciliegie e rosse come i suoi occhi che brillavano di stupore nel vedere qualcuno in quel posto.

Quella notte nessuno dei due sarebbe stato solo a pensare alle loro disgrazie, rimasero ore a parlare, fino a quando il sole non illuminò i capelli castani di lui facendoli brillare come se fossero un'aureola.

Lui non poteva rimanere, doveva andare e il cuore di lei sentì un tuffo, non voleva che il suo cavaliere di una notte se ne andasse, una notte era troppo poco per capire tutte le meraviglie celate dietro quel ragazzo.

Non ebbe nemmeno il tempo di provare a trattenerlo che delle ali nere lo sollevarono dal terreno per poi buttarlo giù , nella voragine formatasi per accoglierlo in quella che era la sua casa.

Lei lo sapeva che quello avrebbe comportato il caos, un angelo non poteva innamorarsi di un demone.

Era spaventata e disgustata da se stessa, si era forse lasciata abbindolare dalle doti del demone per cadere nella trappola? Non si sarebbe mai perdonata se così fosse stato , avrebbe messo in pericolo chiunque della sua specie.

Il suo cervello ragionava su quelle ore di chiacchierata da quella notte e lo stava facendo anche in quel momento fino a quando una mano non si posò sulla sua spalla, stringendola con tenerezza.

Il cuore di lei sobbalzò facendola scattare in piedi, se fosse stato qualcuno che conosceva l'avrebbe costretta a rientrare e lei non voleva, voleva solo rimanere su quella scogliera a cercare di scorgere anche solo un qualcosa della persona che l'aveva conquistata in poche ore.

Ma la risata che sentì una volta in piedi la fece ricredere, era lui, lo avrebbe riconosciuto ovunque, anche in mezzo ad una folla di milioni di persone quella risata cristallina e calda le sarebbe risuonata dentro , scaldandole l'anima e il cuore.

"Sei un idiota."

Mentre pronunciava quelle parole con quanta serietà possibile si chiedeva distrattamente come fosse stato possibile per lei innamorarsi di lui in una sola notte, con qualche piccolo tocco di mano o qualche sguardo fugace, cosa l'aveva spinta ad aspettarlo li ancora e ancora sperando nella casualità di un altro incontro?

***

Lui rideva ancora, rideva di gusto per lo spavento che le aveva fatto prendere e senza neanche accorgersene era accasciato sulla sua spalla a ridere come un matto, si rese conto che aveva tanto bisogno di provare un'emozione positiva di tanto in tanto e che le loro storie si somigliavano tanto.

Se lei era la pecora nera in mezzo a quelle bianche lui sembrava quella bianca in mezzo a milioni di pecore nere.

Lui non sarebbe neanche voluto esser creato, quell'esistenza fatta di continue sofferenze non faceva per lui e aveva sempre sognato di scappare un giorno e vivere in un luogo dove nessuno lo costringesse a torturare povere anime.

Aveva pensato alla terra ma per certi versi anche quella sembrava l'inferno, il sangue sparso sulle case e sui bambini innocenti, fratelli che si querelavano l'un l'altro per un pezzo di terra o per una borsa di soldi, madri che non riuscivano a sostenere i propri figli, assassini che seminavano il panico tra le città.

Il mondo stava andando in frantumi sotto una pioggia di stupidi esseri che pensavano più al denaro che alle emozioni e aveva deciso di cercasi un piccolo angolo di paradiso, qualcosa che lo facesse ricredere, qualcosa che gli dicesse che non tutti gli uomini erano uguali.

Nella sua ricerca però non pensava di trovare il suo pezzo di paradiso all'intero di una ragazza, si era accorto da prima di sedersi sullo strapiombo che lei fosse un angelo e si chiedeva come mai un angelo fosse così malinconico.

Nel loro mondo non succedevano disgrazie, da quel che sapeva lui il loro mondo rappresentava purezza e perfezione, dove tutto trova un equilibrio e finalmente inizia ad esistere nell'universo.

C'era qualcosa in lei, qualcosa che esprimeva dolore ma anche speranza e in qualche modo lui si sentì parte del suo piccolo universo.

Decise di parlare, decise di avvicinarsi a lei al chiaro di luna e farla ridere, ridere con lei , scorprire cosa mai potesse farle così male e più parlavano, più si sentiva che erano due facce della stessa medaglia destinate a stare insieme.

Ma c'era una cosa che lui sapeva, un angelo non poteva innamorarsi di un demone ma per quanto riguarda il demone che non può innamorarsi di un angelo dentro di se aveva già smentito, gli era bastato vederla sorridere con gli occhi luminosi come la rugiada colpita dal sole per capire che quella era la felicità che andava cercando.

Fu sorpreso di vederla ancora una volta seduta alla rupe, le ali bianche l'avvolgevano come un manto e su di esse si distinguevano le ciocche color rame dei suoi capelli, sarebbe rimasto li a guardarla in eterno ma voleva parlare, voleva che la sua ricerca fosse completa prima di svanire per
sempre.

Svanire.. questo aveva deciso, svanire per sempre per non infangare il nome dei demoni, per evitare che chiunque lo guardasse come il rovinatore di una razza.

Le si avvicinò nella notte senza fare paura ma invece di stringerla da dietro come avrebbe tanto voluto le strinse semplicemente una spalla, questo bastò a farle paura e a farlo ridere di gusto.

Era così bella quando si arrabbiava che era impossibile non riderne e restarne ammaliato, gli occhi le si assottigliavano e brillavano come stelle nella notte.

Non era li per ridere però,doveva confessare il suo amore sotto il raggio della luna in modo che questo lo preservasse in eterno e che lo trasmettesse ai sognatori della terra per far scrivere ballate e canzoni sul conto dei due innamorati dei mondi opposti.

La prese tra le braccia e la strinse contro di se lasciando che le loro labbra si premessero l'una contro l'altra in un bagliore accecante.

Adesso entrambi lo sapevano di amarsi, ma era proibito dalle leggi.

Subito attorno a loro si sparse un fuoco capace di illuminare l'universo, a loro non importava, continuavano a baciarsi sotto il cielo coronato di stelle fino a quando, all'improvviso, non scomparvero dal suolo.

Sentirono la brezza dell'universo rinfrescargli la pelle, videro le altre stelle da vicino e stretti com'erano si resero conto di essere diventati parte del cielo, brillavano agli apici dell'universo più di tutte le altri stelle, illuminati dalla fiamma del loro amore impossibile al mondo ma minuscolo in confronto
all'universo.

Da quel giorno gli innamorati quando guardano il cielo si rivolgono a queste due stelle, conosciute come Vega e Altair, ne sono nate leggende sulla costellazione dei due innamorati sfortunati trasformati in fuochi universali dalla loro stessa passione proibita ma io, che sono uno dei cantori del cielo,
vi assicuro che questa è la storia fondata di ciò che vedete in cielo.

Non date il vostro amore per scontato, angeli o demoni che siate, lasciate spazio ad esso e prendete esempio da loro che hanno lottato per rivedersi, ricordando che nessun amore è abbastanza proibito da poter essere sconfitto.


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Eeeeeeh, sono tornata ,dopo un bel po' di tempo,ma sono tornata.
Per una volta ho voluto dare un lieto fine ai due protagonisti e sfociare in qualcosa di diverso da quelle che sono le mie solite storie..spero vi si piaciuta e alla prossima,magari sarà anche vicina**
Un bacio
-Jade <3
  
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