Libri > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Dinah_Carroll    13/06/2015    3 recensioni
Alice, ora adolescente, ha dimenticato il Paese delle Meraviglie. O meglio: le lo hanno fatto dimenticare.
Erroneamente creduta da tutti schizofrenica, ha subito per anni soprusi senza mai potersi opporre.
Al suo ritorno a Wonderland molte cose sono cambiate: il Paese non è più governato dalla Regina di Cuori e Alice dovrà ritrovare i suoi vecchi alleati per ristabilire l'ordine e risolvere il mistero che si nasconde dietro il suo passato.
Non sarà però così semplice: proprio come Alice, anche gli abitanti di Wonderland sono cambiati e toccherà alla ragazza capire di chi può fidarsi e contro chi combattere.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice, Cappellaio Matto, Gatto del Cheshire, Regina di Cuori, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CHAPTER I
 
THROUGH THE LOOKING-GLASS

 

“È impazzita, completamente fuori di testa!” ripeté nuovamente il dottor Walburn, come se quella fosse l’unica certezza, la sola spiegazione plausibile al comportamento della ragazza.
- Io non sono pazza... - pensava lei irritata, origliando da dietro la porta. Quante volte le lo avevano ripetuto? Centinaia, migliaia di volte? Per tanti anni, fino alla nausea. E lei invece? Quante volte aveva replicato solo con quelle quattro semplici parole? Ovviamente nessuno l'aveva mai ascoltata o presa sul serio. D'altronde... non si deve mai dare retta a un matto e lei aveva rinunciato ad essere capita. Non le importavano i discorsi senza senso del dottore e si limitava ad ascoltare la conversazione tenendo l’orecchio poggiato sulla fredda porta in legno.


“Si rifiuta di parlare, non collabora affatto! E il suo sguardo... quella è peggio del demonio!” continuò l’uomo, fuori di sé, mettendosi una mano tra i pochi capelli grigi che gli erano rimasti. 

“Sarebbe stato meglio se non fosse mai nato un disastro simile! Dovete farla rinchiudere definitivamente, è l'unica soluzione!”
 
A quell'affermazione la giovane sbiancò di colpo.
Per diversi anni era entrata ed uscita dal manicomio, o come preferivano chiamalo i suoi genitori, dalla “sua seconda casa”. Lì dentro era l'inferno e il dottore lo sapeva bene: avrebbe avuto carta bianca per utilizzare qualsiasi metodo per torturarla curarla.
I Liddell non rappresentavano certamente un problema: avrebbero dato retta a qualsiasi cosa avesse detto il dottore, come avevano sempre fatto, ed era questo che la preoccupava maggiormente. Era forse arrivata la sua fine? Così giovane e già sfiorita... anzi, forse sarebbe meglio dire mai fiorita. Un bocciolo contaminato in partenza, troppo presto.
La ragazza corse allora in camera sua e vi si chiuse dentro a chiave, in preda al panico.
Non riusciva a respirare. Si portò la chiave al petto, come per darsi forza, mentre piangeva in silenzio accasciata sul pavimento.
Stesa per terra vide spuntare da uno scatolone una vecchia corda per saltare, quella con cui lei e sua sorella maggiore giocavano spesso insieme prima che la malattia le la portasse via. Le tornarono alla mente i lunghi pomeriggi passai con lei a giocare, leggere, chiacchierare... ricordi lontani che col passare del tempo diventavano sempre più annebbiati e ciò faceva accrescere nel suo petto un grande senso di malinconia e nostalgia di quei piccoli attimi di felicità che, sapeva, non avrebbe mai più vissuto.
 
Si alzò di scatto dal pavimento. Aveva trovato una soluzione.
Posò in fretta la chiave sul piccolo tavolino accanto al letto e tirò fuori la corda dalla scatola. La guardò qualche secondo per poi staccare i due manici alle estremità.
 
- Meglio morire piuttosto che tornare in manicomio! - pensò, trattenendo a stento le lacrime.
Mentre cercava di legare la corda al baldacchino del letto vide uno strano bagliore provenire dallo specchio appeso sul muro. In un primo momento pensò di esserselo solo immaginato, che “a furia di sentirsi dare della pazza” lo fosse diventata veramente. Al secondo riflesso, però, non poté fare a meno di andare a controllare.
Era sempre stata una bambina curiosa e, nonostante tutto ciò che aveva dovuto sopportare, questa sua caratteristica non l'aveva abbandonata col passare degli anni. Si sa però che se non si riesce a mettere un freno alla curiosità, questa può portare a molte situazioni spiacevoli.
 
Arrivata davanti allo specchio si fermò un attimo a guardarlo. Non c'era nulla di strano: si vedeva il riflesso di una ragazza smagrita, con lunghi capelli biondi sfibrati, e due grandi occhi verdi che trasmettevano solo un estremo dolore e malinconia. Il vestito grigio non faceva altro che evidenziare la sua magrezza, causata dai continui digiuni.
Guardando con tristezza quell'immagine, poggiò il palmo della mano sulla superficie e si accorse con stupore che qualcosa di diverso c'era: la sua immagine era ora distorta, come se fosse stata riflessa sull'acqua e vi fosse stato lanciato un ciottolo.
Ritrasse velocemente la mano, non sapendo cosa fare.
 
D'un tratto sentì bussare alla porta: “Esci subito, ragazzina!”
Riconobbe la voce del dottore. Aveva un tono completamente diverso da prima, soddisfatto. A quanto pare era riuscito a convincere i suoi.
 
Nel panico, guardò la corda appesa al baldacchino.
 
No. Non sarebbe finita così.
 
Con decisione portò entrambe le mani in avanti e si tuffò all'interno dello specchio.
Quando il dottore e il signor Liddell riuscirono a sfondare la porta non c'era alcuna traccia della ragazza. Trovarono solamente la corda, malamente legata al baldacchino, e il grande specchio per terra in frantumi.

 

 
 

 
 

ANGOLO AUTRICE

Buonasera ~ (eh già, sono quasi le 23 e mezza)
Era da una vita che non pubblicavo qualcosa!
Avevo quest'idea in mente già da un po' di tempo, ma a causa degli impegni e della pigrizia ho dovuto spesso rimandare. Alla fine però sono riuscita a scrivere almeno il primo capitolo di questa storia, a cui tengo molto e che spero vi piaccia!
Ringrazio in anticipo tutti i lettori, sia gli utenti che quelli "invisibili".
Lasciatemi recensioni, sia positive che negative con eventuali consigli, a presto!
 
Dinah
 
P.S. Ricordo ai recensori/lettori della mia vecchia Flashfic che ho cambiato nome: sono la vecchia "Dany_chan", ora Dinah.


 

  
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