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Autore: Majomi    14/06/2015    2 recensioni
Din Don.
Bobby va ad aprire facendosi strada tra le colonne di libri impilate a casa sua, apre la porta e si ritrova davanti Sam e Dean, ma non erano impegnati in un caso?
“E voi che ci fate qui?”
“E’ Natale Bobby! Auguri!” esclama Dean.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Din  Don.
Bobby va ad aprire facendosi strada tra le colonne di libri impilate a casa sua, apre la porta e si ritrova davanti Sam e Dean, ma non erano impegnati in un caso?
“E voi che ci fate qui?”
“E’ Natale Bobby! Auguri!” esclama Dean. I ragazzi avevano finito di lavorare al loro caso e avevano deciso di passare le feste con lui. Bobby nemmeno si ricordava che era Natale: da quando Karen era morta aveva seppellito gli addobbi e dimenticato le feste, con solo l’eccezione di quando Sam e Dean erano piccoli e stavano con lui, in quei momenti tirava fuori l’albero e festeggiavano come una vera famiglia, cosa che mancava sia a lui che ai due Winchester.
Andarono in salotto, i ragazzi si sedettero sul divano, davanti al camino acceso, in perfetto stile natalizio, mentre Bobby prendeva tre bicchieri ed una bottiglia di whisky. Passarono la serata a chiacchierare e bere, come se non sapessero che, da qualche parte, c’erano un ventina di tipi di creature che non aspettavano altro che spolparli:
“Questo è per te, Bobby.” Disse Dean, allungandogli un pacchetto fasciato con giornali e scotch.
“Mi avete fatto un regalo?”
“Certo, è Natale.” Rispose Sam. Bobby era felicemente stupito: quanti anni erano che non riceveva un regalo per Natale? Forse troppi per contarli.
Sam e Dean sorridevano, a modo loro, conoscevano il vecchio orso molto bene e sapevano di averlo stupito. Quei due stupidi figli di puttana… Chissà cosa mi hanno regalato.
“Non lo apri?” chiese Dean.
“Sì, ma non ho niente per voi: non pensavo veniste.”
“Sta tranquillo, Bobby, volevamo solo farti un regalo, non voleva nulla in cambio, hai già fatto tanto per noi.” Sam sorrise al vecchio orso.
 
 
Intanto, mentre i tre bevevano e chiacchieravano, fuori dalla finestra, ad osservarli, c’era Crowley, con le mani nelle tasche del suo solito completo nero.
Non capiva nemmeno lui perché stesse osservano i Winchester e Bobby Singer festeggiare il Natale. Fece un mezzo sorriso, se lo ricordava il suo ultimo Natale? Quanto tempo era passato dall’ultimo? Quattrocento anni? Di più? Qual è stato il mio ultimo regalo di Natale? Non se lo ricordava. Ma perché ci stava pensando? Gli avrebbe forse fatto piacere che uno di quei tre lo vedesse e lo invitasse ad entrare? Sarebbe stato paradossale festeggiare con un feroce demone degli incroci Re dell’Inferno e poi si era già divertito a tormentare Bobby, gli avrebbe lanciato un secchio di acqua santa se avesse provato ad entrare a casa sua a Natale. Sorrise ancora, al ricordo di quanto aveva tormentato quell’ uomo e a quanto il tutto era sbocciato in… altro.
Intanto là dentro sorridevano, più allegri di quanto li avesse mai visti, bevendo quella sottospecie di cherosene che si ostinavano ancora chiamare whisky. Ci sarebbe voluto un bel bicchiere di Craig.
 
 
“Dai, Bobby, aprilo!” disse Dean.
“Va bene, va bene, ora lo scarto… Idioti!” ringhiò, ma sorridendo. I due fratelli sapevano che era una sorta di grazie in stile Bobby Singer e lo apprezzavano.
Il vecchio cacciatore tolse lo scotch e a carta, fino a rivelare una rivista con persone molto… Diciamo che erano poco vestite, e un grembiulino da cuoco con la scritta Kiss the cook. Bobby sorrise, come fecero i ragazzi quando scartò il regalo, e come fece Crowley fuori dalla finestra vedendo il grembiule.
“Grazie, ragazzi, ma rimanete sempre due stupidi figli di puttana!” continuava a sorridere,  guardò prima Dean, in piedi vicino al camino, e poi Sam, seduto sul divano, di spalle alla finestra, e vide il demone. Sbarrò gli occhi, pensando di averlo sognato, si sfregò gli occhi ma era ancora lì, troppo impegnato a rimuginare per capire di essere stato notato davanti alla finestra di Bobby  Singer a spiarli.
Bobby si diresse alla finestra: “Che stai facendo?” Dean posò il bicchiere e così fece Sam. Bobby non rispose, continuò ad avanzare verso il demone, spalancò la finestra e disse: “Crowley! Che vuoi?!” Il demone lo guardò, sorpreso, ma senza cambiare posizione : “Buonasera Robert, ciao anche a voi, ragazzi.”
“Sì , sì, che ci fai qui, figlio di una strega, non mi hai già tormentato abbastanza?!”
“Calmati, darling, volevo solo farvi gli auguri.”
Tu volevi fare gli auguri a noi?” chiese scettico Sam.
“Bravo, Sam, ti ricordavo meno sveglio.” Forse è per questo che nessuno lo invita mai a Natale.
“Da quanto è che sei lì?” chiese Bobby.
“Abbastanza da vedere il tuo bellissimo grembiule, Robert, verrò più spesso a pranzo da te.”
“Entri o fai lo stalker tutta la notte?”
“Molto volentieri, dolcezza.” Scomparve da fuori e ricomparve nel salotto. Sam non poteva credere che lo avesse invitato ad entrare con loro, era un demone! Gli aveva preso l’anima e non voleva ridargliela, perché era lì con loro?!
“Ho un regalo anche io  - disse Crowley e fece comparire una bottiglia di Craig  - invecchiato anni, il migliore.” si riempì in un bicchiere, sedendosi sul divano anche lui.
“Fa come se fossi a casa tua.” sibilò Sam fra i denti, infastidito dalla presenza di quella cosa.
“Non trattarmi male o potrei offendermi, Sammy.”
“Non chiamarmi Sammy.” ringhiò il gigante, rivolto al demone.
“Va bene, Sammy.
“Beh – intervenne Dean sorseggiando il Craig – per essere un demone bastardo hai gusto!”
“Sul serio, Crowley, che ci fai qui?” chiese ancora Bobby: non gli sembrava tanto logico che il demone si fosse presentato a casa sua solo per fagli gli auguri e portargli in regalo una bottiglia di whisky.
“Te lo ho detto, Robert, volevo fare gli auguri e festeggiare qui con voi.” Avrebbe avuto anche un senso se non fosse stato Crowley e se non avesse avuto quella faccia da presa per il culo perennemente stampata sul volto. Bobby non replicò, tanto non avrebbe ricevuto altra risposta Chissà perché Crowley è venuto qui… Tanto vale mettermi l’anima in pace, non me lo dirà mai.
“Stavo pensando che anche io ho qualcosa da darvi, torno subito.” Detto questo Bobby salì le scale, a cercare un qualche regalo improvvisato.
Sam squadrò il demone, quasi cercando di trafiggerlo con gli occhi, mentre Dean gustava il suo Craig, sempre osservando Crowley, ma senza tanto odio.
“Sei venuto a prendere ancora l’anima di qualcuno, schifoso bastardo?”
“No, Sam, anche se vi bacerei molto volentieri, sempre che Robert non sia geloso, ovvio.”
“Devi lasciar stare Bobby, hai capito?!”
“Torna ad acconciarti i capelli, signorina.” Sam rimase senza parole, non sapeva cosa rispondere, un po’ per la rabbia e un po’ perché Crowley aveva sempre una risposta pungente di riserva. Il Re dell’Inferno sorrise soddisfatto: sapeva che in questo campo era praticamente imbattibile.
 
Il rumore di passi sulle scale annunciò l’arrivo di Bobby, teneva in mano degli oggetti Sono curioso di vedere cosa ha regalato il vecchio orso ai due Winchester pensò Crowley, sempre con un mezzo sorriso, ma senza nessuna nota di malizia.
“Questo è per te, Sam  –  diede al ragazzo una cosa che sembrava un mini-computer  -  me lo aveva regalato Frank, dice che i miei tomi sono roba passata, non lo ho mai usato: non me la cavo con queste diavolerie tecnologiche!”
“Bobby, ma è fantastico! Grazie!” Sam iniziò a smanettare con quell’aggeggino: doveva essere molto interessante per lui quanto incomprensibile per Bobby. Poi il vecchio cacciatore si rivolse a Dean: “Invece per te, ragazzo, ho questo  - gli passò una cassa piena di bottiglie – birra tedesca, dritta dall’Europa, la migliore! E poi… - si chinò a prendere una pistola un po’ vecchia, ma comunque molto bella – questa me la aveva regala tuo padre, vorrei che la tenessi tu.” Dean prese la pistola e la osservò come se avesse in mano un cimelio antico millenni: “E’… Bellissima. Grazie, Bobby.”
Come può una pistola rappresentare tanto? Gli umani sono così sentimentali…
“E per te, Crowley, …” aveva sentito male? Si volse a Bobby con aria confusa e sorpresa: “Prego? Stai parlando con me?”
“Quanti altri hanno questo nome del cacchio?”
“Direi nessuno.”
“Concordo… Comunque, per te ho questa – gli mostrò una cravatta verde acceso, con disegni di Babbo Natale, folletti e qualsiasi altra cagata tipica natalizia – non mi sono mai piaciuti questi guinzagli per uomini… Ma sembra che tu li adori.” Crowley guardò il suo regalo e rise, divertito: “Wow, Robert, è… Beh, mi piace. – era forse quello un sorriso felice? – Grazie.” Sam e Dean rimasero come fulminati, era incredibile: Crowley e Bobby si sorridevano e si erano appena scambiati dei regali di Natale.
Forse sto impazzendo pensò Dean.
“Non farti strane idee, darling, continuerò a tormentarti.”
“Non avevo dubbi, figlio di una strega.” E mi piace che sia così.
 
   
 
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