Fuori stava piovendo , come ogni sera d'inverno inglese che si rispetti, e quell'acqua che trascinava via la sporcizia di Londra lentamente, ma inesorabilmente, portava via anche l'euforia dell'ultimo crimine risolto dal Consulente Investigativo più conosciuto al mondo (che fosse l'unico era un dettaglio trascurabile, anche se ce ne fossero stati altri lui sarebbe stato il migliore): il caso non era stato nulla di speciale, un marito che si era stancato della moglie con le mani bucate e l'aveva eliminata per potersi trasferire in Costa Smeralda con l'amante ventenne , godendosi l'assicurazione sulla vita della ricca ereditiera col fiato pesante che aveva sposato per amore del denaro.
Niente degno di nota , meritava massimo un tre, Gavin l'aveva chiamato dicendo che fosse almeno un otto , ma l'ispettore era più idiota di un pesce rosso , come tutti del resto.
Mentre pensava a questo , l'immagine di un certo dottore intento a guardarlo con gli occhi scintillanti di un bambino la mattina di Natale e a sussurrare un "Fantastico" meravigliato gli balenò in mente. Senza che potesse impedirselo le labbra gli si aprirono in un piccolo accenno di sorriso , come ogni volta che pensava a lui: era come un riflesso incondizionato ormai. Come lo era aprire l'ala che aveva dovuto costruire per i ricordi legati a lui: i casi seguiti assieme , le folli corse nella notte, le risate in taxi , le cene da Angelo , i suoi goffi tentativi di farsi perdonare per non essere stato prudente durante un caso facendolo preoccupare, i pomeriggi passati alla finestra a dedurre la vita dei passanti ignari sotto le loro finestre solo per fargli brillare gli occhi in quel modo unicamente suo e che li rende così belli come oceani illuminati dalle stelle, le sere fredde passate a suonare per rilassarlo dopo un turno massacrante...
Si stupiva ogni volta di sé stesso. Fino a qualche mese fa anche il solo pensare di fare certe cose per qualcuno, lo avrebbe fatto indignare e sputare veleno addosso al povero stupido che si era azzardato a insinuare che lui si interessasse a simili sciocchezze. Eppure eccolo qua , a sorridere come un beota al pensiero del viso sorridente di John: dovrebbe esserne irritato ,  invece non crede di essere mai stato più felice di così. John non è niente di speciale, un pesce rosso come gli altri. Ma con un'abissale differenza dal resto del mondo : era il SUO amato pesce rosso .
Si alzò dalla poltrona e si diresse alla finestra , agguantando lungo il tragitto il suo amato violino e osservò il mondo fuori dal suo accogliente nido. Intravide John correre sotto la pioggia per evitare di bagnarsi ancora di più e quando sentì sbattere la porta d'ingresso inizio a suonare una melodia dolce e gentile  che sapeva avrebbe rilassato John dopo una lunga giornata.
Il tutto mentre ancora sorrideva in quel modo che solo una persona al mondo aveva il privilegio di vedere.