Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: cool_stuff    16/06/2015    2 recensioni
Storia inspirata dalla versione originale del video di "I Need U".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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(I’m sorry. Forgive me.) TO JINNIE

 
-Non riesco a stare fermo. Davvero. Mi stendo sul letto e poi mi risiedo. Cazzo, è così fastidioso! Il ronzio che ho nella testa, intendo. Prendo l’accendino scompiglio i miei capelli rosa sbiaditi.
Mi ha sempre attratto il fuoco, ma in questo ultimo periodo è diventato una vera e propria ossessione. Quella fiammetta, piccola e dolce, intenta sempre a muoversi inquieta… è così simile a me.
In questi ultimi mesi la mia condizione sarà di sicuro peggiorata, lo sento,  ma non ho affatto voglia di rivedere quel dottore. Mi fissa sempre con uno sguardo alquanto inquietante. Quei suoi occhi
blu-oceano mi scrutano l’anima e la mente ma no. Non mi farò analizzare ancora. Sono stanco.
Il dottore diceva sempre che questa fase sarebbe finita presto e che sarebbe andato tutto bene, ma sono due anni oramai che piango. Il mio letto è diventato l’unico compagno nelle mie giornate vuote.
Dovrei stare lontano dal fuoco. Ma adesso, è l’unica cosa di cui ho bisogno.
 
To: Jinnie
From: Suga(r)
Hyung… Ho tanto caldo.
 
To: Suga(r)
From: Jinnie
Esci un po’ no?! Prendi una bella boccata d’aria!
 
“Non posso Hyung. Le fiamme mi sbarrano la strada.”
 
 
-La canottiera bianca ed i pantaloncini che ho indosso non mi fermano dal calarmi nella vasca da bagno. Apro il rubinetto e l’acqua inizia a scorrere veloce e potente. In qualche minuto sono bagnato fino al collo, chiudo gli occhi e mi spingo verso il basso, immergendomi del tutto.
Si… credo possa andare.
Riemergo lentamente e mi chino fuori la vasca giusto quel po’ per afferrare quella foto che portavo sempre con me. La fisso per un poco girandola tra le dita.
Perché ti ho lasciato distruggermi? Ti odio. Va via.
Con l’aiuto dell’accendino la guardo bruciare e ne provo piacere. Un piacere perverso, vorrei dire “malinconico”, ma non sono sicuro significherebbe qualcosa.
Lascio andare l’immagine ormai quasi del tutto ridotta in cenere e lascio che le lacrime sgorghino copiose dai miei occhi.
Come hai potuto farmi questo?
L’acqua continua a scendere ma non faccio nulla per fermarla, il silenzio che ne deriverebbe sarebbe insopportabile da sostenere.
Sento così freddo… Tremo, ma continuo a piangere.
 
To: Jinnie
From: Jimiiin
La odio, Hyung. Non ne posso più.
 
To: Jimiiin
From: Jinnie
Non pensarci, presto passerà!
 
“Si… Non penserò mai più a nulla. Adesso si che starò bene.”
 
-Sono mesi che le prendo. Mesi che mi autodistruggo. Oggi però è diverso. Non riesco neanche a riconoscermi allo specchio. Si perché questo non sono io. Forse è meglio che la smetta ora.
Non mi fermo neanche a pensarci, forse è perché lo voglio davvero. Faccio cadere svogliatamente sulla mano cinque o sei pillole e le ingurgito il più velocemente che posso. Esco di casa subito dopo e mi dirigo verso il ponte. La mia mente si spegne poco a poco lasciandomi vagare  senza la consapevolezza di me e di cosa mi è attorno, fin quando non sento le gambe cedermi.
Era ora che facessero effetto.
Mi dispiace Hyung, ho dimenticato il cellulare a casa.
 
To: Hope
From: Jinnie
Come va oggi? Vorrei passare da te oggi, posso?
 
-Non odio il mio lavoro, davvero. Mi è totalmente indifferente. E’ un lavoro di merda e non guadagno quasi niente, ma questo faccio per vivere. Con in bocca la mia solita sigaretta mi avvicino alla macchina il cui proprietario mi ha urgentemente chiesto con insistenza di fargli il pieno di benzina.
Faccio il mio dovere continuando a gustare il mio bombolone. No, non sono pazzo! Le sigarette sono come caramelle per me. Così dolci… talmente buone che creano dipendenza. Aspiro leggermente mentre il serbatoio della macchine nera continua a riempirsi e sento il fumo invadermi polmoni.
Così dolce…
Per l’ennesima volta in quella giornata, gocce di benzina cadono sull’asfalto, ma sono troppo preso da me stesso e non me ne accorgo.
L’uomo al volante getta fuori il finestrino i soldi che bastano per pagarmi e corre via.
Non odio il mio lavoro, ma le persone si.
Mi avvicino alle banconote, afferro il bastoncino di plastica della caramella rosa e la lascio cadere su di esse. Forse non avrei dovuto farlo. Avrei dovuto essere più attento.
 
To: Jinnie
From: RapMon
Hyung, puoi venirmi a prendere? Passiamo in quel pub che ci piaceva tanto!
 
To: RapMon
From: Jinnie
Mi dispiace Mon… Preferisco passare un’oretta da Hope oggi. Non risponde ai miei SMS…
 
-Non ci sono molto con la testa oggi. E’ sera e per strada ci sono ancora parecchie persone ma sono troppo perso tra i miei pensieri per accorgermene.
Due ragazzi mi scaraventano su di un muro ed incominciano a picchiarmi, come se lo avessi fatto apposta a scontrarmi con loro!
E’ un dolore quasi insopportabile ma non cerco di oppormi a tutto questo. Almeno me la sono cavata solo con un labbro rotto e qualche costola dolorante. Nonostante questo continuo a camminare, seppur con fatica.
Non imparo mai io.
Sono così assente da non notare neanche una macchina, nera come la notte, che si sta avvicinando velocemente. Volto lo sguardo, ma è già troppo tardi.
 
To: Jinnie
From: Kookie
Hyung! Stanotte non ho proprio voglia di tornare a casa. Non preoccuparti troppo però!
 
To: Kookie
From: Jinnie
Yah Jongkook! Sta attento… E che non ti saltasse in mente di bere!
 
To: Jinnie
From: Kookie
Non ho nemmeno diciotto anni Hyung…
 
-Non credo di poter continuare così. Tento di scappare da quella che è la mia miserabile realtà ma mi rendo solo più conto di aver fatto una grandissima cazzata.
Decido di tornare a casa ma nulla pare essere cambiato. Mio padre la sta picchiando di nuovo. Mia madre intendo.
Sento di non poter più passarci sopra ed avverto la rabbia invadermi il cervello. Afferro la prima cosa che mi capita sotto le mani: una bottiglia di birra. Una di quelle infinite bottiglie impregnate d’alcol che lui aveva bevuto.
Il colpo alla testa non mi basta, lo infilzo ripetutamente con un coccio di vetro oramai rotto ed affilato rimasto nella mia mano destra.
Che cosa ho fatto…?
Che cosa è successo…?
Sono proprio diventato come lui…
 
To: Jinnie
From: V
Hyung, mi dispiace tanto.
 
To: V
From: Jinnie
Cos’è successo?!
 
To: Jinnie
From: V
L’ho ucciso, Hyung…
 
“Chiamata da Jinnie”
 
“Chiamata Rifiutata”
 
“La polizia ora si decide a fare qualcosa…”
  
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