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Autore: Ghen    17/06/2015    3 recensioni
Non è facile mostrarti in questo mondo di bugiardi;
gridano di amarti e ti rifiutano gli sguardi.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Impassibili


Lacrime versate cercando di capire,
notti intere pensando di svenire.
Non è facile mostrarti in questo mondo di bugiardi;
gridano di amarti e ti rifiutano gli sguardi.
Sai di essere una donna e fai di tutto per spiegarti,
loro preferiscono la religione invece di accettarti.
Senti di morire, rischi di scoprire
che troppo tardi te stessa potrai sentire.
Lotti duramente per non perire,
ti chiudono alle amicizie e rischi di impazzire.
Sei sola al tuo dolore,
gridano di amarti ma rifiutano il tuo valore.
Nella lettera reciti “mi chiamo Leelah”,
'Joshua' scrivono sulla lapide; impassibili.


















È la mia prima volta in questa sezione perché la mia passione non sono le poesie e di certo non so scriverne, ma quando oggi ho pensato a Leelah Alcorn, ho notato che non sarei riuscita a scrivere altro in sua memoria.
Chi era Leelah Alcorn? Una ragazza transgender, aveva diciassette anni quando si è uccisa perché chiusa in una trappola sempre più opprimente: i suoi genitori non hanno mai accettato di avere una figlia invece di un figlio, l'hanno portata via da scuola e le hanno proibito l'uso di telefoni e computer, escludendola dalle amicizie e dal mondo, affidandola a psicologi rigorosamente cristiani con l'intenzione di convincerla ad essere un maschio, continuando a ripeterle che Dio non sbaglia e che era solo una fase. Oltre a non poter essere se stessa alla luce del sole e non poter cominciare la terapia di riattribuzione di sesso (più tardi si inizia, più è difficile avere un corpo perfettamente femminile nei trans MtF, MaletoFemale). Nonostante la lettera lasciata da Leelah dove spiegava le ragioni del suo gesto, i suoi genitori hanno continuato a difendere la loro fede religiosa che li imponeva di non accettare l'identità di genere della figlia, continuando a chiamarla figlio e dicendo di amarlo, scrivendo Joshua sulla sua lapide.
Nella sua lettera, Leelah ha spiegato che avrebbe voluto che il suo suicidio venisse agglomerato alle altre tante morti per transfobia e che venisse usato per far aprire gli occhi alla gente sul dolore e su come, ancora oggi, vengono trattate le persone transgender e transessuali.
Il mio minimo è divulgare la sua storia. Anche se, certo, la mia poesia non è un granché ^^'

Piccola nota:
Sì, l'ultima strofa non è in rima. Infatti è stonata, inadatta come quel nome.

Alla prossima.
Chu!


   
 
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