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Autore: Crystal Wright    17/06/2015    6 recensioni
"Dopo la battaglia di Hogwarts, Draco Malfoy andò da Harry Potter e, con le lacrime agli occhi, disse: “Mi dispiace, voglio ricominciare tutto da capo. Io sono Draco, Draco Malfoy.” E gli porse la mano. Harry, sul punto di piangere, gliela strinse."
17 maggio: giornata mondiale contro l'omofobia. JK Rowling ci ha insegnato a non discriminare persone di nessun genere, ad amare qualsiasi persona senza pregiudizi. Oggi il mondo intero ringrazia persona come lei che lottano affinché tutti abbiano gli stessi diritti e pari opportunità. Mi appello a tutti coloro che, nel 2015, continuano a volere una comunità tutta uguale, basata sugli stessi principi e lo stesso modo di vivere. Ma noi abbiamo imparato a lottare contro gli stereotipi. Viva la diversità! Viva coloro che hanno tanto coraggio da vivere come vogliono! Viva la Drarry!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Love is never wrong.
Capitolo 13: All you need is love. Love is all you need.

– Tesoro, sono a casa! – urlò Harry, entrando dalla porta principale di Malfoy Manor. Erano trascorsi diversi mesi da quando il mago aveva divorziato da sua moglie per iniziare un nuovo elettrizzante capitolo della sua vita con Draco Malfoy. Per un po’ di tempo avevano deciso di mantenere la relazione segreta. Poi un giorno, mentre passeggiavano per Diagon Alley, Harry aveva preso il suo compagno per mano, suscitando sbigottimento in Draco. Il biondo era arrossito, ricordando sottovoce a Harry che quel posto era pieno di maghi che lo conoscevano. Ma il moro non si era tirato indietro, anzi, aveva mostrato con orgoglio quelle dita intrecciate quando i passanti chiedevano spiegazioni.
Poco dopo aveva informato anche i suoi ex compagni di casata del suo repentino cambiamento. Ron aveva ordinato a Harry di non entrare più in casa sua, visto che aveva avuto il coraggio di fidanzarsi con l’uomo che aveva contribuito alla morte del fratello. Hermione, invece, dopo un’effervescente litigata con il marito, aveva augurato alla coppia una vita lunga e felice. Ancora oggi, quando Draco e Harry uscivano per strada mano nella mano, le persone intorno a loro li guardavano allibiti, come se il Signore Oscuro in persona fosse appena tornato tra i vivi. Draco abbassava gli occhi sulla strada, cercando di non arrossire. Harry, invece, riportava l’attenzione del biondo su di sé e gli sussurrava parole dolci. Non gli importava minimamente se la gente non accettava la loro relazione: forse non l’avrebbero mai fatto, ma non c’era nulla di cui vergognarsi. Loro si amavano e in quei mesi se lo erano dimostrato a vicenda più di una volta. La gente intorno a loro non li conosceva e Harry non avrebbe mai dato loro il potere di giudicarli solo perché avevano sfidato il mondo e avevano avuto il coraggio di mostrarsi per quello che erano: due ragazzi follemente innamorati l’uno dell’altro.
Il moro aveva appena trascorso una giornata stressante al lavoro e non vedeva l’ora di poter abbracciare di nuovo il suo uomo.
Harry venne accolto subito dalla domestica che aveva i suoi stessi capelli folti e spettinati. Lei lo salutò con fervore, gli prese la giacca e gli indicò la biblioteca. – Il signor Malfoy è lì dentro. –
Il moro ringraziò e si avviò verso l’unico posto in cui Draco trascorreva la maggior parte del tempo – dopo la camera da letto, ovviamente.
Trovò il suo compagno seduto compostamente sul divano, le gambe accavallate, a leggere un libro. Gli si avvicinò e gli posò un bacio sulla fronte. Draco sorrise e si girò su se stesso per baciare il compagno con passione. Poi tornò nella sua posizione iniziale e riprese a leggere un enorme tomo. Harry cercò più volte di farlo alzare, ma il biondo pareva non volersi muovere.
Il biondo ghignò e, tra una ripresa e un’altra della lettura, lo informò che stava leggendo un libro troppo bello per lasciarlo a metà. Così alla fine, sconsolato, Harry prese un libro a sua volta (qualcosa di piccolo, poco impegnativo e pieno di figure) e si sedette dall’altro lato del divano. Harry non adorava leggere, ma, da quando si era trasferito a casa di Draco, faceva di tutto pur di passare del tempo con il biondo, anche trascorrere buona parte della giornata tra i tomi impolverati.
Draco alzò lo sguardo dal libro per pochi secondi solo per sondare cosa stesse facendo l’altro, poi si rituffò a capofitto nel suo enorme libro, il cui titolo annoiava già Harry: “Guerra e pace”, di un certo Lev Tolstoj, che il moro riconobbe come uno scrittore babbano. Era sul punto di chiedere a Draco per quale motivo stesse leggendo qualcosa scritto da un babbano, dato che il suo odio per i babbani era l’unica convinzione che Draco non aveva abbandonato, ma poi lo vide così preso dalla lettura che lasciò cadere la sottigliezza.
Rimase a fissare la copertina del libro che teneva in mano per un po’, poi si decise ad aprirlo. Era pieno di figure, ma c’era anche qualche didascalia. Harry decise che si sarebbe prima dedicato alle foto, poi, se fossero avanzati tempo e voglia, avrebbe letto anche i paragrafi a fianco.
Cambiò più volte posizione, per cercare di mettersi comodo. Alla fine, però, insoddisfatto, sbuffò sonoramente. Infilò un dito tra le pagine che stava leggendo (leggendo per modo di dire) e fissò per un attimo il ragazzo seduto ancora a gambe accavallate dall’altro lato del divano. Si ritrovò a far scorrere il suo sguardo lussurioso su ogni centimetro del suo corpo: Draco era piuttosto mingherlino, aveva un corpo asciutto e pochi muscoli; accavallava sempre le gambe con grazia e aveva una piccola ciocca ribelle che gli cadeva sul viso chiaro. Il moro alla fine deglutì e chiuse un attimo gli occhi per imprimere a fuoco nella sua mente ogni momento che trascorreva con Draco.
Harry, con un sorriso maligno, si avvicinò sempre più e, arrivato vicino al compagno, gli prese una gamba e la lasciò ricadere a terra, sotto lo sguardo indignato del biondo. Poi, senza rispondere alla domanda silenziosa di Draco che alzò le sopracciglia con fare interrogativo, Harry poggiò la testa sulle cosce del biondo e allungò le gambe muscolose oltre il divano.
Sorrise sistemandosi meglio: aveva finalmente trovato la posizione perfetta. Riprese a leggere il libro, questa volta dedicandosi anche ai piccoli paragrafi scritti, e per la prima volta capì per quale ragione Draco fosse così attratto dai libri. Tutto sommato, non erano un ammasso di carta sprecata. A volte insegnavano anche qualcosa.
Mentre stava leggendo le gesta di un eroe babbano che era alla ricerca di una coppa d’oro, detta Sacro Graal, Draco gli abbassò il libro che stava leggendo e lo guardò negli occhi, piegando la testa da un lato.
Harry aprì la bocca per ribattere, visto che aveva intenzione di sapere come sarebbe terminata la storia, quando Draco si avvicinò velocemente al suo viso e poggiò le labbra sulle sue. Harry lasciò immediatamente il libro e prese la testa di Draco con entrambe le mani. Si staccò sul più bello.
– Ma come? – lo prese in giro il moro. – Non stavi leggendo con così tanta passione quel libro babbano? –
Draco ghignò. – Ora ho qualcosa di meno babbano a cui dedicare la mia passione. –
Ripresero a baciarsi e a un certo punto Harry invertì le posizioni, bloccando i polsi di Draco con le braccia. – Ehi, sono un nato babbano, ma sono pur sempre un mago. –
Draco gli baciò il lobo dell’orecchio, causandogli una serie di brividi lungo la schiena. – Mostrami la tua magia, allora, mago dei miei stivali. –
Harry lo guardò intensamente: il biondo aveva i capelli arruffati e gli zigomi di un rosso acceso. Harry pensò di non aver mai visto tanta bellezza in un uomo – o in una donna – e sorrise rendendosi conto che quella creatura bellissima apparteneva a lui. Lo baciò lentamente, suscitando sempre di più il desiderio del compagno, poi iniziò a baciarlo con foga.
Arrivati al punto di non ritorno, in cui a entrambi stava mancando il fiato per la passione malamente contenuta, qualcosa sotto di loro fece un verso agghiacciante. Draco saltò subito in piedi e Harry finì sul pavimento, evitando per un pelo di schiacciare la palla di pelo che si stava stiracchiando lì vicino.
– Gattaccio maledetto! – inveì Draco, mentre cercava di far tornare le palpitazioni a un ritmo normale. Il suo cuore, un po’ per lo spavento e un po’ per l’attività che lo aveva tenuto impegnato fino a poco prima, impiegò diversi istanti a tornare a battere normalmente.
Harry prese in braccio il gatto e lo accarezzò dietro le orecchie. – Povero piccolo, il tuo padrone è così cattivo con te. Ti senti escluso, vero? –
Draco inveì anche contro Harry, ma non riuscì ad arrabbiarsi davvero con lui. ogni volta che incrociava il suo sguardo si scioglieva come neve al sole e non riusciva a imporsi. – Non difenderlo sempre! Ti stavo insegnando la sottile arte del pomiciare sul divano e quel gatto mi ha fatto saltare! –
Harry si sedette sul divano e, tenendo in braccio il gatto, fece cenno a Draco di sedersi accanto a lui. Il biondo sbuffò, ma alla fine cedette alla richiesta. Harry lasciò che il compagno si sistemasse in mezzo alle sue game, gli passò il gatto e lo cinse con entrambe le braccia, poggiando il mento sulla sua spalla con fare protettivo.
– Quasi mi mancano i giorni in cui litigavi con il mio gatto per ottenere le mie attenzioni. – confessò Draco, ghignando.
Harry si sporse per guardarlo storto. – Non ho mai cercato di attirare la tua attenzione! Odiavo quel gatto, punto e basta. –
Draco si poggiò al petto del compagno e chiuse gli occhi, sapendo per certo che Harry stava mentendo. adorava quei momenti in cui il moro tentava di nascondere il risentimento che provava per il suo animale domestico, ma nell’ultimo periodo Harry era riuscito a instaurare un buon rapporto con lo Kneazle, tanto che spesso il gatto dormiva ai piedi del loro letto senza essere cacciato dal giovane mago moro.
Quando alla fine Barone decise che era il momento di lasciare da soli i due ragazzi, si fece mettere a terra con un miagolio deciso e zampettò fuori dalla stanza, trasportandosi dietro tutto il suo pelo ben curato.
Draco si appiattì ancora di più contro il petto del ragazzo, ma Harry, dopo un po’, lo fece girare e costrinse a stendersi sul divano.
Draco lo guardò con malizia. – Che fine ha fatto il tuo affetto per il mio gatto? –
Harry gli baciò il lobo dell’orecchio in modo così sensuale che Draco riuscì a stento a trattenere un gemito. – Ho altro di cui preoccuparmi, ora. Vediamo… a che punto eravamo rimasti? –
Trascorsero la giornata avvinghiati nel salotto, alternando momenti in cui Draco prendeva il controllo della relazione e altri in cui Harry invertiva le posizioni. Fuori dalla biblioteca, intanto, la domestica rimaneva in attesa aspettando il momento in cui, prima o poi si sarebbero staccati per lasciarle il tempo di spolverare tutte le foto che la coppia aveva attaccato lungo le pareti dell’enorme biblioteca privata di Draco.

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Ciao a tutti! Bene, eccoci arrivati all'ultimo capitolo di questa Drarry. Fosse per me la continuerei all'infinito, ma penso che vada bene così. Era iniziato tutto come un esperimento, una sorta di "io ci sono" per la giornata mondiale contro l'omofobia; alla fine si è trasformato in qualcos'altro, qualcosa di più grande e importante. Almeno per me, comunque. Mi sono divertita tantissimo a scrivere di loro due, soprattutto perché sono personaggi così diversi tra loro eppure così simili. Del resto hanno vissuto la stessa guerra su due fronti diversi e alla fine si sono ritrovati a combattere una "guerra" diversa, rigorosamente insieme, contro tutti coloro che cercavano di scegliere ciò che Harry e Draco dovessero fare della loro vita. Spero di essermi spiegata bene: il messaggio che voglio che arrivi è che ognuno deve vivere la propria vita come meglio crede, lasciandosi alle spalle i commenti negativi della gente invidiosa o di chi, anche involontariamente, cerca di imporre un modo di vivere. Ognuno ha i suoi difetti, questo è vero, ma ha anche i suoi pregi: per questo dovrebbe potenziare al massimo i pregi e condividere i difetti con qualcuno che lo possa aiutare, che possa trasformare in punti di forza anche quei piccoli difetti.
Basta così, non vorrei annoiarvi con i miei pensieri. Mi ha fatto davvero piacere sapere che molta gente ha apprezzato ciò che ho scritto e spero, in futuro, che altre persone imparino da ciò che ho scritto. Mi farebbe molto piacere se lasciaste qualche commento, del resto questo è l'ultimo capitolo - una sorta di epilogo. Fine dei giochi e... ricordatevi di essere sempre voi stessi.
A presto, Crystal :)
PS: Non so quanto vi possa interessare, ma sto pubblicando qualcosina anche su wattpad. Qui non ho mai pubblicato niente se non fanfiction, ma alla fine ho deciso di buttarmi e pubblicare qualcosa di originale: è un romanzo rosa (quindi niente Harry, niente Draco, niente magia... niente di niente), non l'ho ancora finito e cerco di pubblicare un capitolo ogni due giorni. Qui sotto vi lascio il link e spero che vogliate dargli un'occhiata. Su wattpad sono CrystalUniverses e la storia è Just Friends.
https://www.wattpad.com/myworks/42023543-just-friends 
Ho ufficialmente finito di stressarvi :) A presto, spero,
Crystal :)

 
  
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