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Autore: giraffetta    17/06/2015    3 recensioni
|| Clato // What-If // Missing Moment HG ||
"I due ragazzi si guardarono a vicenda, come studiandosi. La mano di Cato sembrò tremare, ma lo sguardo di Clove era rassicurante: lo capiva, lo accettava. E lo perdonava.
Cato si alzò in piedi e osservò Clove rimanere composta al suolo, le braccia ora allargate, come a voler galleggiare su quel mare d’erba. Fissò la ragazza in ogni suo particolare, rigirandosi l’elsa della spada tra le mani.
Sarebbe stato rapido. Le avrebbe concesso una morte veloce ma degna."
...
Poi, non rimasero che due occhi penetranti, fissi su di lei come un faro nella nebbia, che si faceva sempre più densa e pesante.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta per l’iniziativa “Ready, Set, Prompt!” indetta dal gruppo Facebook The Capitol”. Il prompt è [HG] "Cato e Clove arrivano alla fine dei giochi e solo uno vince".





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E così, alla fine, erano rimasti i due migliori tra tutti i tributi, i due beniamini del pubblico di Capitol City, i due Favoriti per eccellenza.
Clove sorrise, uno sguardo di determinazione stampato negli occhi, e strinse un coltello nel pugno.
Cato, invece, roteò la spada con disinvoltura e ghignò soddisfatto.
Era stato bello, finchè l’alleanza era durata: adesso bisognava fare sul serio. Solo uno di loro sarebbe uscito vivo da quell’arena ed era tempo di capire chi sarebbe stato il vincitore.
Fu Clove la prima ad attaccare, quasi a sorpresa. Fece saettare due coltelli dritti contro il torace di Cato, ma questi riuscì a schivarli, gettandosi di lato. Mimò un inchino alla sua avversaria e poi le si avventò contro, la spada alta sulla testa, pronta a colpire.
Clove lo attese a gambe larghe, per nulla impaurita. Si abbassò e sferrò una ginocchiata all’inguine del ragazzo, facendolo boccheggiare. Poi, rapida, gli sfregiò la spalla con un coltello, cercando di piantarglielo nel collo.
Cato fu più svelto, nonostante la ferita e il dolore, e le menò una gomitata dritta al viso, facendo barcollare Clove e rompendole il naso. La ragazza si portò istintivamente una mano al volto insanguinato e Cato ne approfittò per colpirla nuovamente, spazzandole con un calcio i piedi da terra e facendola rotolare al suolo. Poi, si issò veloce su di lei, piantandole le ginocchia sulle cosce, e le puntò la spada alla gola.
Clove lo fissò, stranita: non riusciva a capire come e quando era finita a terra, sconfitta. Le sembrava avvenuto tutto troppo in fretta e adesso giaceva lì, come una carta abbandonata, in attesa della morte.
I due ragazzi si guardarono a vicenda, come studiandosi. La mano di Cato sembrò tremare, ma lo sguardo di Clove era rassicurante: lo capiva, lo accettava. E lo perdonava.
Cato si alzò in piedi e osservò Clove rimanere composta al suolo, le braccia ora allargate, come a voler galleggiare su quel mare d’erba. Fissò la ragazza in ogni suo particolare, rigirandosi l’elsa della spada tra le mani.
Sarebbe stato rapido. Le avrebbe concesso una morte veloce ma degna.
Dopo un’ultima occhiata, alzò la spada e l’affondò dritta nel petto di Clove, in un unico colpo. La ragazza spalancò gli occhi e risucchiò l’aria tra i denti, sconcertata dal gesto improvviso e dal dolore che le si propagò come fuoco nelle carni.
Cato ritrasse la spada, quasi con delicatezza, e la gettò da parte, cadendo sulle ginocchia. Si portò all’altezza della testa di Clove e poggiò il suo capo sulle cosce. Un rivolo di sangue fuoriuscì dalla bocca della ragazza, sporcandole il mento, ma i suoi occhi rimasero puntati in quelli di Cato, in attesa. Il ragazzo le spostò i capelli sudati dalla fronte e le strinse una mano, già fredda e abbandonata, inerte.
Rimasero a fissarsi così, per quelli che parvero minuti interminabili. Immagini confuse si stagliarono dinanzi agli occhi di Clove, ricordi lontani e suoni appartenenti alla sua vita precedente. Poi, non rimasero che due occhi penetranti, fissi su di lei come un faro nella nebbia, che si faceva sempre più densa e pesante. Il respiro le si fece affannoso e sembrò invadere tutta l’arena, come un canto di morte.
Alla fine, ci fu solo il rumore del cannone, che squarciò l’aria sottile e rimbombò in ogni direzione.
E, quando anche il suo eco scemò fino a scomparire, non rimase che il respiro pesante di Cato, il Vincitore del Distretto 2.

 
 





Senza titolo 1





NOTE:
Hola!
Non avevo mai scritto prima una Clato, anche se sono fan della coppia :3, e ho voluto tentare non appena ho adocchiato il prompt What-If. Sono stata un po' indecisa su chi far risultare vincitore, ma alla fine ho lasciato venir fuori la mia prima idea, ossia quella di far vincere Cato. (Non so nemmeno perchè, mi sembrava più...adatto? e.e)
Spero davvero di aver reso sia Cato che Clove IC, e che anche la scena sia risultata realistica, pur essendo una what-if, ecco >.< 
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui :)

bacioni,Giraffetta
  
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