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Autore: Saralasse    18/06/2015    5 recensioni
[...]Ormai persino i muri della gilda sapevano che quella tra loro non era semplice amicizia eppure i due non avevano ancora fatto un solo passo in avanti, restando intrappolati in quel perpetuo "Siamo solo compagni di team"[...]
Ispirata dall’ultimo episodio della saga filler Spiriti Stellari Eclipse, one-shot. Enjoy it ;)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Natsu!”.

L’urgenza nella voce di Lucy lo risvegliò subito, riportandolo indietro da quella buia incoscienza nella quale lo aveva gettato l’esplosione. La creatura che aveva imprigionato il Re degli Spiriti Stellari era stata finalmente distrutta e quel mondo incantato sarebbe presto tornato al suo stato originario: non avrebbe più visto la sua Lucy piangere per il dolore di aver perso i suoi amati Spiriti.

I momenti successivi furono un susseguirsi confuso di accadimenti, tra le rocce che lo seppellivano e la mano di Erza che lo afferrava, riportandolo in superficie assieme al Re che lui aveva portato con sé dall’interno della creatura. Tutto divenne molto più chiaro - nonché molto più piacevole - quando Lucy lo fece distendere, inginocchiandosi alle sue spalle perché potesse farlo appoggiare alle proprie gambe, sfiorandogli i capelli con carezze leggere.

“Natsu... Grazie! E grazie anche a te, Happy”. [1] La giovane maga si chinò fino a posare un bacio sulla fronte di Natsu. “Ma non fare mai più niente di così avventato, ho avuto una paura tremenda!”.

“Lo rifarei anche subito, Lu! Non voglio vederti piangere!”, ribatté sicuro il Dragon Slayer. “Adesso che i tuoi Spiriti torneranno normali, tu sorriderai di nuovo, vero?”.

Lucy sentì le lacrime pungerle ancora gli occhi ma questa volta erano di gioia: avrebbe mai trovato il coraggio di confessare a quell’adorabile disastro che era Natsu quanto fosse innamorata di lui?

“Lucy! Andiamo, non piangere!”.

“Scusa”, sorrise lei asciugandosi gli occhi. “È solo che sono felice!”.

Natsu si rimise seduto a fatica, lamentandosi del dolore che sentiva un po’ dappertutto e si voltò verso Lucy, coprendole una mano con la propria. “Ridi allora. Grida, salta, prendi a pugni Gray ma non piangere”.

“Ehi!”, esclamò il mago del ghiaccio, risentito per quell’idea.

Natsu e Lucy non gli prestarono attenzione, presi com’erano a guardarsi intensamente negli occhi; ormai persino i muri della gilda sapevano che quella tra loro non era semplice amicizia eppure i due non avevano ancora fatto un solo passo in avanti, restando intrappolati in quel perpetuo Siamo solo compagni di team.

Gray sbuffò pesantemente, decidendo per una volta di non attaccar briga con Natsu: magari questa volta sarebbe stata quella buona per quei due imbranati.

Lucy sorrise a Natsu, voltando la propria mano per poter stringere quella del mago e annuì. “Va bene, Natsu, non piangerò più, te lo prometto”.

Il Dragon Slayer sorrise a sua volta, soddisfatto di averle strappato quella promessa e si alzò in piedi assieme a lei quando vide sopraggiungere i loro compagni, finalmente tornati com’erano. Nessuno di loro trovò niente da ridire vedendo i due tenersi per mano, sembrava la cosa più naturale del mondo.

Lucy poté infine riabbracciare Virgo e gli altri Spiriti Stellari e riottenerne le chiavi che le consegnarono di loro volontà e anche il Re degli Spiriti Stellari si fece vedere, per ringraziare e salutare tutti prima di rimandarli finalmente a casa; Natsu pensò che era passato davvero troppo tempo dall’ultima volta che l’aveva vista sorridere così.

 

Erano tornati nell’appartamento di Lucy subito dopo aver salutato tutti in gilda e i loro compagni si erano scambiati sguardi complici e qualche risatina ebete, credendo che finalmente avessero deciso di prendere in mano la situazione tra loro, qualsiasi essa fosse; persino Happy era rimasto, masticando assieme al pesce uno dei suoi soliti “Si piacccciono”.

Certo non avevano idea di ciò che sarebbe davvero accaduto di lì a pochi minuti, dopo che un imbarazzantissimo silenzio l’aveva fatta da padrone per tutto il tempo che i due avevano impiegato per raggiungere la loro meta.

“Natsu, vuoi dirmi cos’hai?”, chiese Lucy non appena ebbe chiuso la porta di casa dietro di loro. L’atteggiamento di Natsu la preoccupava, era sovrappensiero da quando erano tornati e per lui era davvero la cosa più strana: non pensava mai più del necessario.

“Si prende troppa confidenza con te!”, sbottò Natsu, decisamente infastidito. Nonostante sapesse che lo Spirito non ne aveva nessuna colpa, il Dragon Slayer non apprezzava minimamente che a Loki fosse toccato un caloroso abbraccio dopo quello che aveva combinato e soprattutto visto che il concetto di abbraccio del suo vecchio compagno era finire con le mani sul fondoschiena di Lucy. Rifiutava di ammetterlo ma l’idea che qualcun altro potesse sfiorare il corpo di Lucy lo mandava in bestia; il fatto che la ritenesse sua era un pensiero che gli impregnava la mente, un fatto più che un concetto.

E questo implicava che fosse il solo a poter esercitare il diritto di amare quel corpo magnifico. I suoi compagni forse credevano il contrario ma Natsu era tutto fuorché cieco ed era fin troppo consapevole di quanto fosse bella Lucy; soltanto, era una cosa che per lui contava poco o nulla. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei e questo non aveva niente a che vedere con il suo aspetto.

Le aveva ceduto tutta la sua anima sin da quando l’aveva salvata da Phantom Lord, quando il solo pensiero che qualcuno potesse portarla via, gli aveva scatenato l’inferno dentro.

“Oh andiamo, Natsu! Gray è un nostro compagno e poi mi ha salvato la vita laggiù!”.

Natsu assunse un’espressione confusa, scuotendo lievemente la testa. “Chi ha parlato del ghiacciolo? No, io intendo Loki! Tu forse non pensi lo stesso? Ti ha toccato il sedere, Lu!”.

Lucy ridacchiò appena, facendosi più vicina al mago. “Lo fa con tutte, Natsu. Loki è fatto così, corteggia tutte le ragazze carine che gli capitano a tiro. Lo ha fatto anche con Yukino, lo hai visto”.

“Non voglio che lo faccia con te”, disse lui fra i denti. Lucy era vicina e ne approfittò per abbracciarla, agguantandola come se temesse che gli sarebbe scappata. “Io... Tu sei mia, Lu”.

“Lo so”. La maga sorrise intenerita, ricambiando l’abbraccio e stupendo Natsu. “Sono la tua compagna di team”.

Non osava sperare che intendesse qualcosa di diverso, sapeva che il suo cuore era per certi versi quello di un bambino; non dubitava di quanto tenesse a lei, lo aveva dimostrato più volte, ma era certa che quello che sentiva non fosse poi tanto diverso da quello che provava per qualsiasi membro della gilda.

“Non è solo questo, Lucy. Sei importante per me e lo sono anche Happy, Gray, Erza e tutti gli altri ma... Tu sei qualcosa di più. Lo sai che non sono bravo con le parole, quello che voglio dire è che credo di sentire per te una cosa che Igneel ha cercato di spiegarmi tante volte, quando mi diceva che un giorno avrei trovato una compagna, che mi sarei innamorato”.

Lucy sollevò piano la testa, incredula: quante volte aveva desiderato sentire quelle parole dalla bocca di Natsu ma non osava sperare che sapesse di cosa parlava. Dentro di sé era ancora convinta che il mago fosse molto confuso su quello che provava davvero.

“Natsu, non dovresti dire certe cose con tanta leggerezza, non sai di cosa parli”.

“Certo che lo so! Ci ho dovuto pensare molto, lo ammetto ma alla fine ho capito! Io sono innamorato di te, Lucy”.

La maga gli piantò uno sguardo acquoso dritto negli occhi, lottando per non lasciare uscire quelle piccole dispettose; dopotutto, aveva promesso. Sollevò le braccia, spostandole fino a intrecciarle dietro il collo di Natsu, e si tese in avanti a posargli un casto bacio sulle labbra. “Anch'io sono innamorata di te, Natsu”.

Natsu le rivolse finalmente un ampio sorriso, uno di quelli che metteva in piena mostra i canini appuntiti; forse, un giorno Lucy gli avrebbe confessato quanto li trovasse attraenti.

“Allora adesso posso impedire a chiunque di prendersi certe libertà, vero?”.

Lucy rise divertita e annuì. “Sì, direi che ne hai tutto il diritto”.

“Finalmente”, ruggì il Dragon Slayer impossessandosi con prepotenza della sua bocca e lei non poté fare a meno di pensare che baciava dannatamente bene, sembrava fatto apposta per quello. “Lucy”, la chiamò, la voce arrochita dalla lussuria. “Voglio fare l'amore con te”.

In un’altra situazione, forse in un altro tempo, Lucy non avrebbe potuto fare altro che arrossire fino ai capelli mentre colpiva ripetutamente un malcapitato Natsu; ora, tutto ciò che fece fu annuire lenta, guardandolo con gli occhi annebbiati dal piacere mentre lui tornava a baciarla e la spogliava piano, quasi con devozione.

Le baciò le labbra, il viso, la mandibola, scendendo al collo, lambendolo con baci e piccoli morsi e Lucy si aggrappò a lui, una mano a stringere i capelli arruffati sulla nuca mentre l’altra si ancorava saldamente alla sua spalla.

“Natsu”, bisbigliò, facendo sì che si scostasse un poco. Natsu la guardava, confuso, credendo che si fosse pentita e Lucy gli sorrise, tendendosi in avanti per baciarlo ancora mentre lo liberava dei vestiti che le impedivano di sentire la sua pelle a contatto con la propria.

Lui la schiantò letteralmente sul materasso alle sue spalle, senza interrompere il contatto fra le loro bocche, afferrandola per la vita sottile nel momento in cui lasciò le sue labbra per venerare il resto di quel corpo magnifico.

Lucy dimenticò ogni remora, ogni inibizione, gemendo senza controllo sotto i suoi tocchi audaci - era davvero la prima volta per lui? - e nella sua bocca quando tornò a baciarla.

“Dio, Lucy... Ho sognato di farlo così tante volte”, mormorò Natsu un istante prima di scivolare in lei, fermandosi nel momento in cui la sentì irrigidirsi. “Scusami”, riprese, baciandola languidamente fin quando non la sentì rilassarsi e muoversi contro di lui.

Lei lo strinse a sé, piantandogli le unghie nella schiena quando le sue spinte divennero un piacere così intenso che le avvolse la mente in un bianco lattiginoso, conscia soltanto di quel corpo solido unito al suo, tanto profondamente che non avrebbe saputo dire dove terminasse uno e iniziasse l’altro.

 

Lucy aveva sempre trovato estremamente rilassante potersi concedere un bagno caldo dopo una missione difficile e quella sera non fece eccezione; anche se Natsu era comodamente sdraiato dietro di lei e le stringeva la vita con fare possessivo.

Quando si era svegliata, stretta fra le braccia del suo drago, aveva creduto che l’imbarazzo li avrebbe paralizzati, che Natsu si sarebbe pentito di quel gigantesco - dal suo punto di vista - passo in avanti nella loro relazione; invece lui l’aveva stupita, posandole un bacio sul collo con tenerezza. “Voglio fare un bagno, Lu”, aveva detto soltanto, prima di sollevarla fra le braccia e portarla direttamente in bagno.

E ora si godeva tutte le attenzioni di cui non lo avrebbe mai creduto capace; Natsu l’aveva coccolata per tutto il tempo, esigendo persino di lavarle i capelli, pur di non staccare le mani da lei e dopo si era disteso, trascinandola su di sé. Le stava pigramente accarezzando l’addome quando lei gli aveva afferrato la mano, intrecciando le dita alle sue.

“Cosa c’è, Lucy?”.

“Niente, Natsu. Mi piace tenerti la mano, soprattutto adesso… Sai, era tanto tempo che avrei voluto confessarti cosa provo ma temevo che tu mi rifiutassi”.

Natsu rise leggermente, strusciando il naso contro il suo collo. “Pensavo lo stesso”.

“Siamo proprio due sciocchi”, ribattè Lucy ma un sorriso dolcissimo le curvava le labbra. “Sai, credo che alla fine dovresti ringraziare Loki, piuttosto che sgridarlo”, aggiunse con una punta di malizia.

“Che cosa?! Io a quello devo ancora dei pugni, non può toccare la mia donna!”, esclamò Natsu, agitandosi per qualche momento prima di voltare il viso a Lucy e baciarla, irruento. “Lucy”.

“Sì?”.

“Sono tutto un fuoco”, sogghignò, e Lucy avvertì nitidamente qualcosa risvegliarsi.

Prevedibile.

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Buonasera ^-^

Qualcuno di voi forse si ricorderà di me, per gli altri mi presento: Saralasse (ma va?!), malata di Naluite acuta che si manifesta in attacchi più o meno improvvisi, tipo questa one-shot XD

Ispirata dall’ultimo episodio della saga filler (dell’anime) Spiriti Stellari Eclipse, tutto ciò che ho scritto fino a [1] è infatti preso dal suddetto episodio, leggermente modificato perché si adattasse ai deliri della sottoscritta :P

Vi chiedo scusa se lo scritto risultasse poco fluido, noioso o qualsiasi altra cosa negativa, è molto tempo che manco e sto cercando di riprendere mano alla scrittura in vista di un ritorno nel mondo delle fanfictions.

Grazie mille se avete letto e grazie due volte se troverete il tempo di dirmi cosa ne pensate!

Alla prossima <3

  
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