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Autore: bluemary    18/06/2015    4 recensioni
Tony Stark non è un eroe.
[post Avengers: AoU]
[vaghi accenni slash]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Two Divahs with a broken soul'
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Flashfic scritta per Lady Atena seguendo questa carinissima iniziativa. Spero davvero che ti piaccia e che non sia troppo delirante XD Grazie a chiunque passi di qui^^




Freefall

Tu non sei un eroe.
Lo ha sempre saputo, fin da quanto si è ritrovato ad assistere impotente alla morte dell'uomo che lo aveva salvato, fin da quando ha fallito nel proteggere il suo migliore amico e nel mantenere la promessa di una casa e una vita normale.
Tu non sei un eroe.
Fin da quando l'occhiata disgustata di Rogers gli ha fatto capire che non importa quante volte si sacrifichi, o quante battaglie combatta dalla parte giusta, o quanto si sforzi di raddrizzare i torti di un mondo che gli grava sulle spalle, perché intessuta alla sua pelle, ancor più stretta e visibile dell'armatura, ci sarà sempre la sua identità di Mercante di Morte.
Tu non sei un eroe.
Dita affusolate gli delineano la gola in una percezione appena palpabile, un respiro che porta con sé l'inverno gli accarezza la nuca e per un attimo c'è il duro tocco del metallo dietro alla sua schiena.
Ma potresti essere grande.
“Sono già grande”.
Alle sue spalle sente l'eco di una risata, mentre il tocco scende fino a delineargli la colonna vertebrale, una scia gelida sulla sua pelle nuda che è muto sollievo nell'afa di una notte estiva e di troppi bicchieri brucianti d'alcol.
Non quanto potresti essere.
Un braccio gli circonda il torace, labbra che gli percorrono la guancia mal rasata, un soffio sul suo orecchio che lo fa fremere con gli occhi chiusi.
Pensa a cosa potresti fare senza sciocchi scrupoli a fermarti. Alla pace, alla salvezza, alla grandezza che potresti ottenere. Pensa a quanto sarebbe più facile.
Si volta di scatto, ma nella penombra di una stanza riempita solo di bottiglie vuote e del chiarore delle stelle lontane, non intravede nulla più del baluginio di un ghigno simile a una ferita aperta e di una scia sfocata di nero e verde su uno sfondo troppo pallido.
Dura solo un istante, e i suoi occhi brucianti di stanchezza non possono avere la certezza di non essersi semplicemente immaginati questo fantasma di un vecchio nemico che invade i suoi incubi per sussurrargli pensieri proibiti.
Batte le palpebre per dissipare lo stordimento in cui aveva sperato di trovare l'incoscienza, ma c'è solo la solitudine a incontrare il suo sguardo.
La solitudine, e un cielo più nero di quanto lo ricordasse.
Ti attenderò, Stark.
“Non contarci, Rock of Ages”.

   
 
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