Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: Elly Chan    12/01/2009    6 recensioni
Ecco il sequel de "Il problema di Aido"! "Era marzo, ed era finita la scuola. Definitivamente. E noi vampirelli ci preparavamo ad anni ed anni di pacchia continua. Il direttore Cross avrebbe trovato altri succhiasangue da infilare al dormitorio luna, e tanti saluti. D'altra parte, mica potevamo continuare a frequentare la scuola anche dopo i diciotto anni! Sarebbe stato quantomeno bizzarro." --- "Quando Tenshi aprii la porta, quello che vidi mi fece scomparire la voglia di restare un secondo di più in quel posto. Quello che vidi, per la prima volta nella mia vita, mi fece paura."
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki Kain, Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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vampire knight2 cap25
Lo so, lo so, mi vergogno di me stessa.
Ho avuto tutte le vacanze per scrivere e guardate con cosa ne esco fuori! Con 'sta schifezzuola! °.°
Mi scuso ancora infinitamente con tutti i lettori e vi lascio alla lettura del capitolo.
Iury:  una bella sfiga conoscere qualcuno come Tenshi! -_- I miei familiari lo sanno bene... ehm... ^^'
Il povero Aido invece è rimasto ben deluso... povero... ^^'
mikamey: la gelosia e Kain non ce li vedo proprio assieme! E' più adatto Aido, secondo me...
Comunque, Tenshi ringrazia! Sono felice che vi piaccia la nostra diavoletta! Da bambina era terribile... bbr...
Kahoko: i gemelli non credo tornerano presto! ^^ Kain e Tenshi, invece... lo scopri in questo capitolo!
E' una cosa che potrebbero fare solo loro, giuro! XD
Ramy_chan: bè, che dire, ti ringrazio per aver onorato la mia storia di questo privilegio! ^^
E sono contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere! Onestamente piace anche a me, ma io non conto! ^^'

Aido ed io ci guardammo intorno, confusi.
Eravamo ancora nella serra di Tenshi.
Una pianta carnivora aveva già attentato alla mia gamba, ma ero riuscita a scacciarla via.
- Adesso... che facciamo? - chiesi.
- Ovvio! Troviamo Kain e Tenshi! - rispose con decisione il biondino, quasi come se fosse la missione della sua vita, camminando verso l'uscita della serra - ovviamente lo dovetti seguire, sapete, per quella cosa che si chiama istinto di sopravvivenza.
La casa - mentre correvamo e perlustravamo stanza per stanza, salotto per salotto, bagno per bagno - mi sembrava ancora più grande di quel che era.
E quei due non si trovavano.
- Porca miseria! - esclamai, con le mani nei capelli.
Appena mi resi conto che avevo espresso i miei pensieri ad alta voce, mi tappai la bocca con una mano.
Aido si era già fermato e si guardava in giro, con aria seria e concentrata.
Rimasi lì impalata, in attesa.
Voleva darmi una lezione di buone maniere? Tante grazie, ma quello aveva già tentato di farlo mia nonna - con scarso successo.
Poi aprì di scatto una porta a caso - almeno, per me lo era -, infilandosi dentro.
- Di qua! - urlò poi, accorgendosi che non lo seguivo.
Decisi di fidarmi di lui - tanto, che avevo da perdere? - ed entrai nella stanza.
Mi trovai in un angusto spazio, stretta tra la schiena di Aido e la porta di mogano.
Ai lati c'era solo cemento.
Aido alzò il mento e si mise ad annusare l'aria.
Sinceramente, non avevo idea di cosa stesse facendo. Quel posto non aveva assolutamente nessun odore, se non quello fastidioso della polvere.
E anche un po' di pitture fresca, a dirla tutta. Probabilmente qualcuno la ridipingeva praticamente ogni mese.
Qualunque sia stato l'odore a catturare l'attenzione di Aido, aprì una porta sbucata dal nulla davanti a lui e ci ritrovammo di nuovo in un altro stanzino angusto, soltanto che era leggermente più grande rispetto al precedente e 'era una minuscola lampadina ad illuminare, anche se di poco, lo spazio circostante.
Sempre col naso per aria, iniziò a camminare avanti e indietro per quei due metri quadrati in cui eravamo schiacciati.
Certo che Miyabi era proprio sadica, a mettere i visitatori davanti a quattro porte indistinte, in balia dei loro sensi.
Si fermò all'improvviso vicino alla porta alla nostra sinistra.
Fece un ghignò inquietante e la aprì.
- Aha! Siete qui! - esclamò, trionfante.
- Li hai trovati?! - gridai incredula. Lo superai con un balzo e... incimpai in un libro. In un libro?
Mi misi seduta per terra e lo alzai da terra.
Poi mi ricordai perchè Aido si era consumato il naso e alzai gli occhi.
Tenshi era comodamente spaparanzata su un divano, in un salotto lussuosissimo - tutta un'altra cosa rispetto allo sgabuzzino di prima - e aveva, di fianco a se, un pila di libri che toccava il soffitto.
Kain, seduto su una poltrona davanti a lei, aveva - quasi - altrettanti libri per terra.
- Ma allora eravate qui... potevate avvertirci! - li rimproverai, buttando il libro che mi era capitato tra i piedi insieme a tutti gli altri sparsi sul pavimento.
- Ichigo... rispetto per i miei libri, per favore... - sibilò Tenshi, lanciando un'occhiataccia a me per poi volgere uno sguardo amorevole al tomo di cinquecento pagine che aveva causato la mia caduta.
- E comunque... - iniziò Kain, mettendosi a sedere composto.
- ... Stamattina sembravate occupati. - completarono insieme.
Le loro occhiate velenose mi punsero come spilli.
- Ahi... - sentii lamentarsi Aido, ma non ci feci tanto caso.
- Aido, sono curiosa. Come hai fatto a trovarci? - chiese Tenshi, con un sopracciglio alzato.
Lui arrivò da lei in un paio di giravolte da ballerino e si inginocchiò davanti a lei.
- Semplice, mon cherie... ho seguito il tuo profumo! - disse, mentre intorno a lui svolazzavano allegri nell'aria dei brillantini. Evidentemente la presenza dei due gemelli poliglotti aveva infettato anche lui. Buono a sapersi!
- Il mio profumo? - chiese scettica la sua fidanzata.
- Sì... hai un buonissimo profumo, sai? - le sorrise dolcemente.
- ... Ah, sì?
- Profumi di lampone, Ten-chan. Il profumo più buono che abbia mai sentito. - sospirò Aido, alzandosi.
- Neanche il sangue è così buono? - chiesi sbalordita, avvicinandomi a Tenshi per annusarla.
- In effeti, è buono... - dissi, stupita.
- Avete finito di annusarmi?! - si lamentò lei, stizzita, scacciandoci via con un gesto della mano.
Noi ci allontanammo in fretta, per evitare le sue ire.
- Kain. - chiamò all'improvviso Ten-chan.
- Mh?
- Il libro. - disse pigramente.
Nello stesso momento, si lanciarono i libri a vicenda.
Afferrarono entrambi il libro dell'altro, impassibili come sempre.
Io e Aido assistemmo a quello scambio, interdetti. Si erano esercitati tutta la notte a lanciarsi libri, per caso?!
Si misero tutti e due a leggere.
- Ragazzi... non vorrete mica passare tutta la notte così? - chiesi, disperata.
- Ci meritiamo un po' di riposo. Mi ci è voluto tutto l'autocontrollo di cui sono disposta per non uccidere quell'oca... - mi spiegò Tenshi, assottigliando gli occhi a due fessure.
- Ah... certo... - balbettai io.
Aido aveva cominciato a tremare. Tenshi - probabilmente - a tramare.
- A proposito... dove sono andati? Non dirmi che vi hanno finalmente lasciato in pace...
Sia Kain che Tenshi alzarono le sopracciglia, guardandoci crudelmente mentre sudavamo freddo sotto i loro sguardi omicidi.
Uno spillo si andò a ficcare sulla schiena di Aido. Irritazione, paura o cos'altro?
- Che peccato... vero? - sorrise falsamente Ten-chan, inclinando la testa in modo adorabilmente sadico.
Secondo spillo.
- A questo punto non vale più la pena che trascorriate il tempo con persone intelligenti e noiose come noi... - disse disinvolta, tornando tranquillamente a leggere.
Ahia. Terzo spillo. Guardai preoccupata Aido, che non si reggeva più sulle ginocchia.
- D-dai, Tenshi... non è stata colpa nostra... ci hanno praticamente sequestrato! - cercai di difenderci entrambi.
L'interessata mi lancià uno sguardo veloce ed annoiato. Il quarto e fatale spillo si piantò sulla schiena del povero Hanabusa.
E io che pensavo che Aido fosse geloso! Al confronto, è un tenero agnellino. Ma perchè Ten-chan è così arrabbiata? Lo sa che non lo abbiamo fatto apposta...
Prestai un braccio al biondino per evitare che cadesse e si maciullasse quel suo bel faccino.
Ma che stupido, da parte mia, pensare di potermi tenere in equilibrio!
Scivolai sul pavimento cerato - non me ne ero accorta! - e mi trascinai dietro l'infortunato, che andò a finire con la faccia a un palmo dalle scarpe di Tenshi.
Io caddi un po' più in là, e poco ci mancava che non mi rompessi il naso contro la gamba del tavolino di vetro.
Avrei dovuto fare come i pugili, che si rompevano il naso un volta per tutta e poi non ci pensavano più. Ma c'erano parecchie persone contrarie... io per prima.
Kain si alzò, uno sguardo preoccupato negli occhi, e mi tese la mano, che non esitai ad accettare.
Forse quello era il primo passo verso il perdono divino?
Mi aiutò a rialzarmi e mi fece accomodare sulle sue ginocchia - mentre lui se ne stava bello comodo seduto sulla poltrona, ma ovviamente non mi potevo lamentare.
Purtroppo, Aido ebbe un po' più di problemi di me a farsi perdonare.
Rimase ai piedi di Tenshi - dove era sempre stato, comunque -, mentre lei continuava spensieratamente a leggere un qualche trattato scientifico.
Non ho mai sentito di una che preferisce studiare al suo fidanzato, ma, come dice sempre mia nonna, il mondo è bello perchè è vario.
- T-tenshi... - mormorò Aido dalla sua posizione scomoda quale era da spappolato per terra. Cercò di muovere una mano ma poco dopo la lasciò cadere, in modo molto teatrale. Io già non mi sarei fidata. 
Ten-chan si morse un labbro e lo guardò, esitante.
Gli porse la mano e lui riuscì ad alzarsi, seppur lentamente.
Tenshi, sconfitta miseramente dagli occhioni da cane bastonato che lui le stava rivolgendo, chiuse il libro e lo appoggiò sul tavolino. Poi si alzò e, proprio quando stava per inginocchiarsi vicino a lui, Aido si riprese miracolosamente: si alzò veloce come un fulmine, la prese per la vita e le fece fare uno di quei caschè che tra un po' non sbatteva la testa contro il pavimento. Per carità, ci sono già stati troppi incidenti per i miei gusti stanotte...
Intanto, la povera Tenshi era rimasta a bocca aperta dalla sorpresa.
Aido la fissava con uno sguardo vittorioso e soddisfatto, del tipo 'Ah ah! Ti ho fregato!'.
A tradimento - ma mica poi tanto - le diede un dolce bacio sulle labbra.
Ma, cosa c'è di meglio che un bel bacio con caschè? Un bel pacchetto offerta speciale! Bacio + caschè + rapimento! A prezzo speciale!
Uhm... ok, basta. Sta di fatto che, dopo il bacetto, Aido se la caricò in spalla a mo' di sacco di patate.
- E' meglio se non disturbiamo! Quindi noi andiamo, ciao! - disse velocemente, voltandosi verso di noi e salutandoci con la mano. Anche rovesciata, potevo benissimo vedere l'espressione attonita di Ten-chan, troppo scioccata per reagire.
Aido aprì la porta e si mise a correre ad una velocità impressionante.
Io e Kain rimanemmo immobili, osservando la scia di polvere che sollevava la sua folle corsa.
- Ah... l'ha rapita... - fu il mio debole, e sconvolto, commento.










  
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