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Autore: Starnie    19/06/2015    2 recensioni
"Se vuoi creare dei legami, devi impegnarti. Perché non provi a iscriverti ad un club sportivo? Sai, in genere in quella tipologia di club si creano amicizie affiatate!"
Queste erano le parole che Sakura, sorridendo, le aveva detto.
Erano parole scontate, banali.
Come scontato e banale era il loro significato.
Peccato che teoria e pratica fossero due cose totalmente differenti.
[Prompt: AU scolastica| Primo Incontro | ArcherRin ] [ SPOILER SULL'IDENTITA' DI ARCHER ]
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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"Se vuoi creare dei legami, devi impegnarti. Perché non provi a iscriverti ad un club sportivo? Sai, in genere in quella tipologia di club si creano amicizie affiatate!"
Queste erano le parole che Sakura, sorridendo, le aveva detto.
Erano parole scontate, banali.
Come scontato e banale era il loro significato.
Peccato che teoria e pratica fossero due cose totalmente differenti: applicare dei concetti molte volte è difficile, soprattutto per Rin che era più portata per la teoria e negata totalmente con i rapporti sociali.
Voleva cercare qualche club che esaltasse la sua bellezza, la sua grazia e il suo portamento, caratteristiche proprie dei Tohsaka.
Facile a dirsi, ma difficile a farsi visto che ogni club che visitava aveva qualcosa che non la convinceva: vi erano sport violenti, sport senza alcuna eleganza, club che avevano tra i membri persone che non sopportava.
Rin sospirò rassegnata e, notando il sole che si apprestava a tramontare, decise di avviarsi a casa.
Iniziò a camminare fino a quando notò un edificio aperto con qualcuno all'interno.
-Cosa ci sarà lì?- chiese a se stessa, dirigendosi verso quel luogo.
Si affacciò alla porta e notò un ragazzo che impugnava un arco per il kyudo.
Lo osservò con attenzione, in silenzio, quasi catturata dallo spettacolo che le si presentava.
L'aria austera del ragazzo, i suoi capelli simile all'argento che brillavano di luce propria grazie ai raggi del sole che filtravano nell'ampia stanza, il wakufu con la spalla sfilata e la postura che esaltavano la sua corporatura possente.
L'eleganza dei movimenti dello sconosciuto che con grazia si sollevava da terra tenendo l'enorme arco in posizione frontale per poi girare il capo, divaricare le gambe e prepararsi a scoccare il dardo che, inevitabilmente, beccò il centro del bersaglio.
Rin, prima di quel momento, non aveva mai pensato a quanto potesse essere nobile l'arte del kyudo e chi lo pratica, restandone totalmente rapita.
-Ehi, vorresti smetterla di osservarmi di nascosto? Sai, lo trovo irritante. Ti serve qualcosa o sei soltanto una stalker?- fece una voce maschile profonda, rompendo il silenzio religioso di quel luogo.
La ragazza ritornò ai sensi e realizzò che quelle parole erano state proferite dallo sconosciuto che, con grandi passi, era arrivato da lei.
Inutile dire che le sue guance divennero color porpora e replicò arrabbiata -Cosa? Come ti permetti di dirmi certe cose? Io stalker? Ma figurati, tsk! Come se mi potesse interessare spiare un tizio arrogante che si fa le lampade!-
-Per la cronaca la mia pelle è scura di natura.- affermò l'altro seccato, visto che più volte la gente non faceva che ripergli quanto fosse disdicevole per un giovane giapponese avere una pelle così scura -Ad ogni modo dovresti rivolgerti con educazione a chi è più grande di te, kohai.-
-Tsk, sei tu quello che ha iniziato a fare casino, davvero un comportamento da "senpai".- fece con tono pungente la ragazza.
-Sai, iniziavo a preferirti mentre mi spiavi. Almeno stavi zitta.-
-Oh guarda posso dire lo stesso di te mentre tiravi con l'arco.-
Il più grande abbozzò un sorriso divertito da come la matricola, al contrario delle coetanee, non avesse peli sulla lingua -Dato che adesso vorrei andarmene a casa, potrei sapere perché sei qui? Ti interessa il kyudo?-
Quella domanda proiettò nella testa di Rin l'immagine del bel ragazzo che aveva di fronte mentre scoccava una freccia, col viso rosso, scosse la testa e ridacchiò -Ovvio, perché altro dovrei essere qui?-
Il suo interlocutore la fissò curioso -Allora perché non mi fai vedere cosa sai fare?- e le sorrise facendole cenno di entrare.
Rin entrò nel pallone -Veramente io-!-
-Non serve essere timidi.- continuò l'altro sorridendo, iniziando a spingerla all'interno della stanza, per poi iniziare a rovistare nell'attrezzatura -Ad occhio direi che per tirare dovresti usare un namisun!-
-Nami che?-
Il ragazzo le si avvicinò e sbuffò -Oh, capisco... Non hai mai praticato kyudo, vero? Guarda che il mio club è molto competitivo. Se sei una principiante e vuoi iniziare perché ti sembra uno sport cool hai sbagliato club. Qui si fa sul serio. -
-Sono una che impara subito!.. E poi non sei tu che devi decidere se posso entrare o meno nel club... Mica un tipo come te è il capitano!-
-Mi dispiace per te, ma un tipo come me è proprio il capitano.- esclamò con un bel sorriso.
-... Se sei un buon capitano allora sarai in grado di insegnare l'arte del kyudo anche ad una principiante!... O forse non ne sei in grado?- lo punzecchiò l'altra ridacchiando.
Il più grande ovviamente non poté tollerare un simile affronto, così prese un arco più piccolo e si avvicinò a lei -Vediamo un po' se sei una brava alunna come dici, ragazzina. Questo arco che ho tra le mani si chiama namisun ed è usato da quelli che hanno la tua statura.- glielo mise tra le mani, per poi allontanarsi e cercare altro nell'attrezzatura. - Questo invece è un mitsukage. Usalo per la mano destra.- aggiunse lanciandole un guanto a tre dita.
Rin prese la questione come una sfida e fece come le era stato ordinato -E adesso?-.
Il senpai si mise alle sue spalle e le mise le mani sui fiachi.
-Che diamine fai?!-
-Mettiti di fianco e apri le gambe.- le sussurrò in modo innavertitamente sensuale in un orecchio -Alza per bene le braccia e cerca di riprodurre la posa che mi hai visto assumere prima.- nel momento in cui vide l'altra obbedire, seppur reticente, l'aiutò con gentilezza ad assumere una giusta posizione anche per le braccia -Adesso sta a te, appena ti senti pronta, scocca la freccia.- e si allontanò da lei.
La corvina ispirò, cercando di calmare il suo cuore, visto che quella stretta vicinanza con l'affascinante ed irritante sconosciuto sembrava averla messa in subbuglio e, trovando la calma prese la mira e scoccò la freccia, riuscendo ad avvicinarsi parecchio al centro -Yay! Che te ne sembra senpai? Come prima volta sono stata bravissima, no? Del resto cosa ci si può aspettare da un genio come me?!- e scoppiò a ridere.
-Sicuramente non la modestia.- bisbigliò tra sé e sé l'altro, per poi dirle -Diciamo che per essere la prima volta non è male, considerando che sono stato io ad aiutarti.-
L'altra ringhiò -Aspetta che impari e vedrai come ti ammutolirò per la mia bravura!- prese carta e penna e iniziò a compilare la richiesta di iscrizione al club.
-Allora sei seria? Però hai carattere.- ridacchiò l'altro.
-Se decido qualcosa l'attuo, sono un tipo risoluto capitano...?-
-Emiya... Emiya Shirou.-
-Bene Emiya-senpai. Ricorda questo nome "Tohsaka Rin"! Se non osi accettare la mia richiesta, la mia vendetta sarà tremenda!- e gli mise tra le mani il foglietto -Ci vediamo domani alla fine delle lezioni, capitano!- e fuggì via.
Emiya, rimasto solo, fissò il foglietto tra le mani e iniziò a ridacchiare "Così quella è la famosa Tohsaka di cui parlano tutti... La regina dei ghiacci, eh? A me sembra tutto tranne che frigida!" non potè non pensare, aspettando con ansia il giorno successivo.
   
 
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