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Autore: Margo Malfoy    20/06/2015    0 recensioni
|AU!HighSchool|
«Appoggia la tua roba sul banco e raccontaci un po’ di te» disse il prof.
Lei si avvicinò alla cattedra e scosse la testa. «Non sono molto brava con i discorsi» disse con un sorriso.
«Beh, puoi rispondere alle domande di questi scimmioni allora, che ne dici?»
«Prof., il fatto che io sia l’unica femmina in classe non mi classifica come ‘scimmiona’» disse una ragazza nel fondo della classe. Wow, solo due ragazze, pensò guardandola. Sperava di riuscire a farsela amica.
«Hai ragione, mi scordo sempre di te, piccola Brenda»
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Be cute, and smile.

Maggie si era ritrovata a cercare nell’armadio di sua madre un vestito da indossare la sera seguente il pomeriggio-antidroga passato con Minho. Aveva accettato l’appuntamento inaspettato, ma che senz’altro le aveva fatto piacere. Dopotutto significava che, anche se non si ricordava della sera in cui si erano baciati, provava qualcosa per lei. L’asiatico si era rifiutato di dire a Maggie dove l’avrebbe portata, le disse solo di vestirsi elegante. Maggie si era stupita nell’immaginare Minho vestito elegante, non sapeva spiegarsi il perché.
Era riuscita a trovare dopo un pomeriggio intero di ricerca un vestito che trovava molto carino: era un abito rosso, dal corpetto aderente e la gonna ampia, che le arrivava al ginocchio. Vi avrebbe messo sopra una giacca nera elegante e avrebbe indossato un paio di scarpe di vernice nera col tacco che forse le avrebbero finalmente permesso di essere alta quanto l’asiatico. Aveva portato tutto con sé nella sua stanza e poi si era stipata in uno dei due bagni della casa, portando tre beauty per i trucchi, due diversi asciugacapelli e il suo accappatoio, si era chiusa nella doccia ed aveva iniziato a lavarsi.
Nel frattempo, l’iPhone che aveva lasciato sul mobile del lavandino aveva iniziato a squillare a causa dei messaggi che lei non riusciva a sentire:
 
Newt
Stai davvero per uscire con Minho?
 
Tom
Hai un appuntamento con Minho? Sul serio?
 
Tess
Ce lo hai tenuto nascosto! Sei un stronza, Codd!
 
Brenda
Non ci credo, lo giuro. Appena torni a casa devi chiamarmi, non importa se è tardi xx.
 
Li lesse solo quando uscì tutta bagnata dalla doccia, rispondendo a tutti che sì, era vero che stava uscendo con Minho e che sì, avrebbe raccontato tutto una volta tornata a casa.
Si asciugò in fretta e furia il corpo, infilandosi mutande e reggiseno, poi si pettinò meticolosamente i capelli biondi ed iniziò ad asciugarli con cura. Una volta che fu completamente asciutta, si infilò il bel vestito rosso, le scarpe e la giacca. Poi afferrò la pochette dagli strass color argento e vi infilò dentro il cellulare che non aveva smesso di suonare. Scese con un po’ di fatica le scale di casa e arrivò in salotto dove sua madre, suo padre e suo fratello la guardarono così ammaliati che sembrava essere una stella. Si sentiva tremendamente imbarazzata da quelle occhiate così ammiratrici, che fu costretta ad abbassare lo sguardo e a dire loro di smetterla di guardarla. Per fortuna, però, suo padre non era il tipo da essere geloso dei ragazzi con cui usciva, così si limitò a farle i complimenti e ad afferrare il giornale che non era riuscito a leggere quella mattina.
A salvarla da quella strana situazione suonò il campanello e Minho apparve sotto una luce del tutto diversa sulla soglia di casa Codd. Indossando uno smoking ed una cravatta elegante, l’asiatico fece spuntare da dietro la schiena una rosa rossa che fece arrossire Maggie come niente era riuscita a farla diventare scarlatta prima d’ora. Si congedarono in fretta dai Codd e Minho la fece salire in macchina.
«Mi dici dove andiamo?» chiese Maggie tenendo tra le mani la rosa.
«Non ancora» disse Minho mentre rallentava nei pressi di un locale. Non sembrava elegante quanto loro, ma Maggie lo trovò comunque carino. Era tutto in legno, dalle sedie al bancone, dal pavimento alle pareti, ed era... vuoto. Non c’era nessuno a parte loro, nemmeno i camerieri. Un tavolo era apparecchiato con tovaglia e stoviglie neri, con un paio di portate sistemate al centro.
Maggie si incamminò verso il tavolo e fece per sedersi, ma Minho l’afferrò per il braccio, prendendole il fiore e la borsetta ed appoggiandoli su un tavolo vicino a loro. Poi l’asiatico si avvicinò al bancone e accese il vecchio stereo che vi era sistemato sopra, che iniziò a suonare un lento adatto ad un ballo.
«Vuoi dirmi cosa sta succedendo?» chiese Maggie continuando a non capire.
«L’anno scorso c’è stato il ballo a scuola, e tu non c’eri» cominciò a dire Minho, prendendole una mano e cominciando a farla ballare un po’ alla volta. «Se ci fossi stata sarebbe stato mille volte meglio» disse.
«I-io non so ballare» farfugliò Maggie ridendo.
«Quindi, Margherita Codd» continuò Minho ignorandola. «Mi concedi questo ballo?» le chiese.
Maggie lo guardò, con un tale amore negli occhi che si poteva quasi toccare, e strinse le labbra per poi sorridere. «Certo». I due cominciarono a ballare, la testa di Maggie appoggiata dolcemente sulla spalla di Minho, che conduceva lentamente con le mani intrecciate a quelle di Maggie e le stringeva come se temesse che potessero scivolare via. Spostò la testa e avvicinò il naso a quello di Maggie, respirando così vicino alla sua bocca che a lei fu impossibile non trasalire. «Non mi sono mai dimenticato di quel bacio» confessò Minho. «Avevo solo paura. Paura di prendere un impegno, non sono mai stato molto... serio, in queste cose»
Maggie lo guardò scostandosi appena, quasi arrabbiata, ma poi si riavvicinò piano, capendo perfettamente ciò che intendeva. Fu allora che decise di avvicinarsi di nuovo e appoggiare le sue labbra ripassate di rossetto rosso su quelle di Minho e baciarlo come se fosse la prima volta. Lui ricambiò il bacio con passione e poi i due si spostarono guardandosi sorridendo. Continuarono a ballare fino a ché il locale non cadde in un’oscurità quasi completa, illuminati solo dalla luce della luna che filtrava attraverso le finestre. Poi si decisero ad accendere la luce e abbassare lo stereo. Si sedettero al tavolo e mangiarono le portate che erano state sistemate lì, accompagnate da lunghi sorsi di quello che era, per la prima volta, vino pregiato e non banale alcol.
E in quella sera Maggie si sentì per la prima volta la Maggie di Boston. La Maggie senza droga, la Maggie con gli amici straordinari, con un fratello che teneva a lei. E per la prima volta si sentì davvero fortunata, lì a guardare il ragazzo che credeva essere appena diventato il suo ragazzo, anche se non le sarebbe importato aspettare un altro po’ se lui non voleva correre troppo, andava bene così. Sorrise, si sentì finalmente la nuova Maggie e tutto questo grazie ai fantastici amici che aveva trovato lì, ma principalmente grazie a Minho, quello stupido ragazzo asiatico che era appena diventato il suo ragazzo asiatico. 


Hey there, greenies!
Ecco l'ultimo capitolo, dove si scopre che forse Minho è un po' stronzo (come d'altronde si sapeva già) perché non ha detto a Maggie che si ricordava del loro bacio, ma diciamo che riesce a farsi perdonare con un appuntamento coi fiocchi!
Spero che quest'ultimo capitolo e che anche la storia in generale siano stati di vostro gradimento e che mi facciate sapere cosa ne pensate, perché le vostre opinioni sono super-importanti e complimenti o critiche costruttive sono ben accetti!
Grazie ancora per aver seguito la storia, in particolare alle persone che l'hanno messa tra le preferite/seguite/ricordate e a coloro che hanno speso del tempo per farmi sapere cosa ne pensavano.
A presto



 
   
 
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