Storie originali > Fantascienza
Ricorda la storia  |       
Autore: Altair4    21/06/2015    3 recensioni
Due personaggi di questa storia vivono nella mia mente da tempo immemorabile, forse da dieci anni. Finalmente sono riuscita a metterli nero su bianco e ne sono estremamente felice! E’ stato difficile assegnare le caratteristiche giuste a tutto il racconto perché secondo me è un mosaico, infatti dal capitolo 23 diventerà un GIALLO! l’unico filo conduttore di tutti i suoi tasselli è la ricerca da parte della protagonista principale (mezza umana e mezza aliena) di se stessa. Senza Nome (anche detta I.113) è sospesa tra due mondi e non sa a quale appartiene veramente e soprattutto non sa quale sarà il suo destino. Ho cominciato dalle sue origini ma c’è un intero mondo parallelo, il mio mondo immaginario, da scoprire…
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il dolore fu la sensazione che devo aver provato per prima, l’unica che ricordo bene, l’unica che segna la mia
 
infanzia, tutto il resto è solo sudore e solitudine. Ricordo altri come me, ma dopo aver compiuto sei anni non li ho più
 
visti, dicevano che non ce l’avevano fatta, che non erano adatti. Anche io a volte avevo pensato di non farcela,
 
quando il “Proteallo” ricopriva la mia pelle percepivo una sensazione come di carta vetrata e non riuscivo a mandarlo
 
via a comando, a volte ci voleva molto tempo, senza contare le convulsioni, può capitare che mi prendano due volte
 
al giorno…hanno detto che dovranno operarmi ancora e poi andrà meglio. Di positivo c’è che sono diventata molto
 
forte, il sottotenente Rook è rimasto sorpreso, piangeva come un bambino quando gli ho spezzato la
 
gamba…finalmente dopo anni che subivo…finalmente mi sono vendicata…anche se ha detto che me la farà pagare
 
cara, che appena avrà occasione farà qualcosa che non ho capito bene, ha detto che mi toglierà per sempre la mia
 
innocenza, ma non sa che diventerò sempre più forte, lo aveva detto il Dottore di tenere duro. Lui è sempre lì per me,
 
prima che mi addormentino per le operazioni e quando mi sveglio. Ha uno sguardo così dolce, a volte mi viene a
 
salutare e passa con me almeno un po’ di tempo, lo so che deve farmi delle domande per vedere se sono ancora
 
mentalmente stabile, ma è così bello parlare con lui, vorrei che fosse mio padre, ma io non ho padre, non ho madre,
 
non ho fratelli o sorelle, anche se so cosa significa. So come funziona per le persone normali e cos’è una famiglia, me
 
lo ha spiegato la signorina Rott, lei a volte è molto carina ed è piacevole studiare con lei, altri giorni è così nervosa
 
che non ha la minima pazienza, dice che è tutta colpa degli uomini o delle mestruazioni, ritiene che siano i veri mali
 
del mondo…credo che litighi spesso con il suo fidanzato, ma non vuole parlarmene perchè secondo lei sono troppo
 
giovane e non posso capire, sostiene che un giorno anche io troverò qualcuno di speciale che mi farà soffrire…dice di
 
prepararmi…in realtà c’è già qualcuno, ho sedici anni non sono più una bambina. Lui è sempre di guardia al
 
laboratorio del Dottorando, ci passo davanti quando posso, quando ha il turno, mi guarda con curiosità, chissà cosa
 
pensa. La signorina Rott dice che sono molto carina ma che forse hanno tutti paura di me, soprattutto da quando sono
 
diventata molto forte. Forse pensa che io sia un mostro, non ho il coraggio di parlargli, forse se si allenasse con
 
me…ma poi non saprei come evitare di fargli del male e chissà se lui lo farebbe a me.
 
Poi c’è il Dottorando, mi guarda come se fossi un animale raro, la signorina Rott dice che non è normale, che è
 
geniale quanto pazzo e che non devo dargli troppa confidenza, invece lui cerca sempre di parlarmi. Una volta credo
 
che volesse darmi una carezza, ma istintivamente gli ho bloccato la mano e lui si è spaventato a morte, è così magro,
 
avrei potuto spezzargli l’arto senza fatica e lui lo sa, non ci ha più riprovato. Chi veramente mi manca è Marta, la mia
 
balia era così anziana anche quando ero piccola, mi cantava sempre una ninnananna bellissima, aveva una voce bassa
 
ma melodiosa, non si stancava mai di dirmi che sono speciale, che un giorno avrei fatto cose grandi, che non mi
 
dovevo spaventare se non sono come gli altri, che per me era normale essere così. Non posso lasciare questo posto
 
per ora e quando è morta non sono potuta andare nemmeno al suo funerale, a volte la sera canto la sua ninnananna,
 
mi tiene compagnia.
 
Tra pochi giorni devono operarmi, detesto quando lo fanno perché mi devono rapare a zero e ci vuole tanto tempo
 
prima che mi ricrescano i capelli, sarò orribile ed il soldato di guardia al laboratorio smetterà di fissarmi, penserà che
 
sono ancora più brutta. Per fortuna il Dottore mi ha assicurato che sarà l’ultima volta e che non avrò più le
 
convulsioni, forse dovrò prendere solo un medicinale. Alla signorina Rott è scappato un commento di troppo quando
 
le ho detto di questo farmaco, ha detto che così mi avranno sempre sotto controllo, è la loro assicurazione che non
 
scapperò e che farò quello che vogliono.
 
 
Ho deciso! Prima che mi operino parlerò con quel soldato di guardia al laboratorio, voglio sapere il suo nome, voglio sapere cosa pensa di me e voglio che mi dia lui un nome visto che non ne ho uno, tutti mi chiamano “Senza Nome”.
 
 
P.S. Ciao a te che sarai stato così gentile da leggere, spero di averti messo un pò di curiosità. Il prossimo capitolo sarà scritto in terza persona ed entreremo nella vita di tutti i giorni di Senza Nome, sarà spiegato anche cos’è il “Proteallo”.
Spero recensirai e mi darai qualche consiglio.
 :-)

Altair

 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Altair4