Ido pensa che la morte di una persona amata non è mai una cosa naturale ,
è sempre un vero e proprio furto ; è come perdere un arto : non ci si può mai rassegnare .
Forse è davvero solo la vita , ma se è cosi che funziona , allora la vita è ingiusta ,
e forse non ne vale la pena viverla .
Estratto de “ Guerre del Mondo emerso “
Licia Troisi.
 
 
 
 
 
 
E lo guardi .
 Ti sembra cosi bello anche adesso , nonostante tutto  continui a guardarlo sapendo che non potrai mai raggiungerlo , continui a guadarlo nonostante ti faccia male farlo , nonostante di faccia male solo ripensarci.
Getti lo sguardo una seconda volta   sulla figura , spiccano gli occhi in primo piano .
Già, i suoi occhi .
Quante volte ti sei perso dentro quel occhi ?
 Quante volte hai perso la cognizione  del tempo continuando a fissarlo e facendolo cosi arrossire ?
Quante volte , quando nessuno di poteva vedere , disegnavi quei suoi splendici occhi verdi , fino a farti venire male ai polsi ?
Il verde , il colore della rinascita , della vita , della speranza
Mai più grande bugia cosi amara .
Quante volte l’hai aspettato nella vasca , sperando che lui tornasse da te ?
Puoi contare tutte quelle volte , che sei rimasto  deluso nel scoprire  che non sarà mai più cosi ?
No , ormai non le conti nemmeno più , ormai ci sei abituato a quel dolce dolore che ti accompagna ormai quotidianamente  , ormai sei abituato alla sua assenza , ormai ti sei arreso, ormai sei andato avanti , anche se mai del tutto .
Avresti urlato in faccia alle persone se ti avessero detto di farlo anni fa , gli avresti urlato che non avresti potuto neanche se volessi , non si può dimenticare una persona semplicemente cosi.
Eppure guardati adesso , come ti senti patetico nel non ricordarti neanche più il suono della sua voce , come ti senti debole quando andando a dormire senza  di loro,  lasci sempre uno spazio vuoto come se lui fosse li accanto a te.
Come ti senti vuoto senza di lui .
Ti riprometti di non farlo ,ma alla fine cadi sempre in quel circolo vizioso .
Pensi a lui, e piangi . Piangi lacrime che non hanno neanche più un sapore , piangi lacrime che non hanno neanche più un significato . Quelle piccole perle che ti rendono lucidi gli occhi , quelle che lui tanto odiava e che con un solo abbraccio riusciva a farle smettere di solcare le tue guance ormai bagnate  .
E non ci puoi fare niente , se ogni qualvolta la tua mente ti riporta , come in automatico, indietro a quel fatidico girono .
A quello  stramaledetto giorno .                       
 
 
 
 
 
Appoggio la testa sul suo flebile petto  , sento il suo cuore  farsi via via più debole .
Ho paura non lo nego , ho paura di perderlo , ho paura del sangue copioso che gli esce dalla testa , ho paura di “lui”.
Non riesco neanche a vederlo tanto bene , ho gli occhi completamente appannati dalle lacrime .
Quanto sono debole , in confronto a lui , lui che in momento come questo riesce ad essere forte e a consolarmi , ancora una volta .
-Haru, dai, non piangere , va tutto bene- dice accarezzandomi i capelli , mi sposto dal suo petto fino a riuscire a guardarlo completamente
-Sai , di solito sono le persone a consolare i feriti .. Non è il contrario – Nonostante tutto riesco a fare dell’ironia, ci riesco perché sembra tutto surreale , voglio farlo perché cosi sembra tutto solo una sogno , o meglio un incubo  .
Chiudo un attimo gli occhi , cercando di fermare le lacrime .
Alzo lo sguardo su un cielo nuvoloso , sotto lo stesso cielo in cui per la prima volta ci siamo amati davvero .
La sua voce di mi riporta a guardarlo.
-Sembra ironico per un nuotatore , non trovi Haru ? –
-Gia- riesco solo a dire .
Gli accarezzo con un mano libera,  l’altra gli sorregge la testa, i cappelli  la mia mano si tinge immediatamente dl suo sangue.
-Grazie di tutto Haru- mi dice guardandomi e cercando di sorride .
Però lo vedo, è un sorriso finto , un sorriso forzato , cosi come i suoi occhi che cercano di trasmettermi tranquillità , anche se si vede che hanno paura , anche se si vede che piano pian la luce della vita sta sbiadendo .
-Ti sbagli , sono io che devo ringraziare te, Makoto –gli dico appoggiando le mie labbra alle sue  in un casto bacio.
Riesco a sentire il suo sorriso tra le mie labbra .
Ad un certo punto sento il sorriso distendersi ,sento che non sta più abbassando e alzando il petto , sento come se lui stesse scivolando dalle mie mani .
Cerco di chiamarlo .
Uno .
Due .
Tre volte . Niente , nessun risposta .
Sento delle voci di qualcuno provenire da lontano  , tra cui quelle di Rei e Nagisa ,che ci stanno cercando
Non riesco  a dirli dove siamo , non ci riesco .
E per la prima volta nella vita , urlo , urlo come non ho mai fatto , urlo per farci trovare , urlo per dare un senso alla mia frustrazione , urlo per dare un senso a tutti quel turbine di sentimento che provo in questo momento.
Ritorno vicino a lui , cercando di non farli male anche se so che adesso non può più provare dolere, ritorno vicino a  lui per abbracciarlo e cercando di esprimerli tutto quell’ amore che provo per lui e che forse in tutto questo tempo non sono mai riuscito ad esprimerli veramente.
Volgo per un attimo lo sguardo all’acqua .
Sono  tentato di entrare in acqua , ma di non risalire mai più in superficie .
L’acqua me la portato via , e forse sarà proprio l’acqua a permettermi di  raggiungerlo .
Sono tentato , ma alla fine non lo faccio .
Vivrò nel ricordo di lui .
 

 
Posi con accuratezza il vostro album di fotografie , passi delicatamente le dita sulla copertina , ormai vecchia e consumata .
-Ota-san , Oto-san , mamma ci sta aspettando per andare all’acquario !! Andiamo !! ota-san , mi stai ascoltando ?! -
I tuoi ricordi vengono infranti da quella voce , dolce , ma allo stesso tempo potente per essere un bambino di solo sette anni .
Lo guardi sorridendo , ha messo su un piccolo broncio assolutamente adorabile , gli poggi  un mano sulla testa scuotendoli i capelli .
-Ota-san!!-
-Va bene . va bene , mettiti  le scarpe che andiamo Makoto-
Vedi comparire sul suo visetto un sorriso cosi luminoso , cosi simile al suo.
Sei felice adesso , hai una nuova famiglia , adesso è come se avessi avuto una seconda possibilità per avere una nuova vita.
Ed è proprio così .
Il Fato o il Destino , anche se tu non ci credi ,ti ha concesso di poter ricominciare da capo , ancora una volta, con lui , con il tuo Makoto .
 
 
 
 
 




 
*Angolino di Isa *
Ed eccomi di nuovo qua , l’avevo detto o no  che sarei tornata con un'altra storiella?
Inizio a ringraziare le persone che hanno letto fino a qua , e quelle che forse hanno letto   “what is he for me ?”
Penso che vi debba delle spiegazione su quale arcano motivo mi abbia spinto a scrivere questa storia .
Ho sempre amato Free, ed ero in ansia ,quando vedendo  l’episodio numero 6 della prima  stagione , ho pensato che  non poteva finire cosi ,  ma penso che almeno qualcuno di voi abbia pensato “ e se invece finisse proprio cosi ?”. beh io ci ho pensato ed ho cercato di scriverlo .
Ho deciso di non far annegare Makoto , perché mi serviva parlante , preferivo  che nel tentativo di salvare Rei , abbia battuto la testa , ferendosi  cosi mortalmente , lo so non l’ho affatto spiegato , ma pensavo che anche con la descrizione sarebbe stato troppo pensate , voi che ne pesante ?
La parte finale invece si riferisce alla sua nuova famiglia  all’inizio non ne ero molto sicura ,ma penso sia bellissimo il fatto che Haru abbia un figlio di nome Makoto .
Detto questo vi lascio andare , spero che la storia vi sia piaciuta .
Un bacio
Isa