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Autore: daimler    21/06/2015    25 recensioni
Chronicles of pirates è una lunga storia divisa in archi, il primo è The princess and the pirates: Una principessa promessa a un principe lontano. Un pirata in cerca del più grande tesoro mai esistito. Le loro vite si scontreranno quando Salamander, capitano di una delle navi della flotta di Fairy Tail dovrà scortare Lucy, principessa di Acalipya a Crocus. Inizieranno nell'odiarsi, mal sopportandosi a vicenda e portandosi rancore, ma tra avventure, lotte ed emozioni il loro rapporto si evolverà fino a diventare qualcosa di completamente diverso dall'odio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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1- The princess

~In un momento di distrazione generale, la giovane sgattaiolò dalla sala reale, uscì all'aperto respirando a pieni polmoni l'aria fresca che sapeva di mare. Il sole quel giorno sembrava infuocare il cielo, e la giovane, stretta in quell'abito tanto sfarzoso quanto ingombrante, non poté fare a meno che sventolarsi con una mano guantata il viso, tentando invano di placare  quel calore che sembrava soffocarla.  Avanzò di qualche passo poggiando poi le mani sulla balaustra del terrazzo, godendo della vista che il mare le dava, un lieve sorriso le si formò sul volto. Con aria sognante continuò a mirare lo spettacolo dell'orizzonte, quella linea sottile che divideva cielo e mare, si portò una mano a reggere il viso sospirando tristemente, la sua indole da avventuriera, quella nascosta nei suoi più reconditi desideri, avrebbe tanto voluto solcare quei mari, fino ad arrivare dall'altra parte per vedere quali meraviglie il mondo celasse. Ma lei non poteva permettersi tali fantasticherie, idiozie come suo padre le definiva.
-Principessa !? non può stare qui da sola!- una voce proveniente dall'interno la riportò alla realtà, si voltò con fare elegante mostrando un sorriso sincero e genuino
-Virgo quante volte ti ho detto di chiamarmi solo Lucy?- domandò paziente, ritornando poi a contemplare il mare.
La giovane cameriera si avvicinò a lei -la stanno aspettando tutti di la, il re ha un importante annuncio da fare-  la informò con cortesia, le mani unite tra loro e lo sguardo serio. Lucy annuì vaga, gl'occhi persi in quella vasta distesa d'acqua.
-principessa!- l'ammonì Virgo nuovamente con una punta di esasperazione, notando il disinteresse della giovane.
Lucy staccò le mani dalla balaustra con rammarico, era ora ritornare nella sua gabbia dorata, sarebbe rimasta volentieri ancora un po', ma  di certo non avrebbe voluto mettere Virgo in difficoltà. Fece per avviarsi dando un ultimo sguardo verso il mare, ma si fermò di colpo quando  i suoi occhi nocciola guizzarono verso un punto preciso. La fronte aggrottata e un'espressione interrogativa nel vedere in lontananza, poco prima di scomparire dietro gli scogli, un'enorme Galeone con vele nere.
Si affrettò nel raggiungere di nuovo la balaustra, sporgendosi appena, cercando con gl'occhi ciò che aveva attirato la sua attenzione un attimo prima
-un nave- mormorò flebile -ho visto una nave.
Virgo si avvicinò nuovamente a lei, non sciogliendo la sua rigida posizione - sarà stata una nave del concilio- ipotizzò la donna
- aveva le vele neri, che fosse un galeone dei pirat-  ma Lucy ancora assorta da quella visione non finì la frase, la mano di Virgo stretta improvvisamente sul suo braccio la fecero sobbalzare e voltare di scatto.
-mia principessa non nominateli, porta sventure menzionare i demoni del mare- la interruppe la sua servitrice, il viso cereo e un velo di preoccupazione che traspariva in ella - e poi  non è dignitoso per una signora del vostro rango mettersi in bocca tali parole- la rimbeccò severa.
Lo sguardo perplesso di Lucy tramutò presto, sostituito da una smorfia leggera accompagnato da un risolino mal trattenuto dalla mano
-Virgo non crederai in queste dicerie popolari- la canzonò prendendola sotto braccio, dirigendosi insieme verso la l'entrata della sala
-Sono solo uomini che hanno scelto il mare alla terra, l'avventura alla piatta vita- spiegò Lucy, non nascondendo una certa invidia.
-principessa la realtà è ben diversa dai libri che tanto amate- ribatté Virgo, la voce un poco addolcita. Si scostò da lei, sciogliendo la stretta che le legava, non che non volesse un contatto con Lucy, le due erano cresciute insieme e nonostante il nobile  ceto sociale di cui Lucy faceva parte, lei e Virgo erano amiche prima di essere padrona e serva, ma le reciproche condizioni sociali non le permettevano di avere tali contatti in pubblico. Virgo le aprì la porta intimandole con la mano nel proseguire, lei l'avrebbe seguita subito dopo.  Lucy sospirò, prese tra le mani i lembi del  vestito, gl'occhi spenti e un finto sorriso a incorniciarle il viso.

Quel giorno il palazzo reale di Acalypha ospitava molto nobili, il salone era affollato da signorotti, damigelle, importanti esponenti del regno di Fiore e  ricchi commercianti. Lucy seduta sul trono accanto a quello del padre, il volto inclinato, contornato da un'espressione desolata al ricordo di quel certo discorso che suo padre le aveva fatto qualche giorno fa.
-Lucy oggi compirai diciotto anni, sei in età da matrimonio, è ho già provveduto- le aveva detto in modo formale, seduto sul trono. Lucy aveva annuito, chinata al volere di suo padre, l' ampia gonna del vestito che si stendeva sul freddo pavimento e la consapevolezza che ella per suo padre fosse una principessa e non una figlia. Era il suo compleanno e avrebbe voluto degl'auguri, gesti affettuosi ma non ricevette niente di ciò, se no ordini.
Sorrise debolmente al padre, afferrando la sua mano sollevandosi dal trono, la musica cessò di suonare e tutti gl'invitati smisero le proprie attività dando completa attenzione al loro re e a quell'annuncio per cui era stato organizzato quel banchetto
-mia figlia, la principessa di Acalypha è stata promessa al principe di Crocus- esclamò fiero il re di quella terra guardando la platea in modo sovrano, la mano stretta di Lucy sollevata appena e un ghigno vittorio nell'udire quell'ovazione ed esclamazioni meravigliate da parte degl'invitati - festeggeremo anche con il popolo, una grande festa proprio domani qui a palazzo, apriremo le porte a tutti- continuò il sovrano con fare maestoso. Lucy sospirò piano, quasi impercettibilmente, chinò il capo distogliendo lo sguardo dalla platea, suo padre era riuscito a darla in sposa al principe di Crocus, ovvero la capitale fiorente del regno di Fiore. Acalypha con gl'anni era diventata una delle città più ricche del regno grazie al commercio ma in confronto a Crocus era paragonabile a un piccolo borgo. Nella sala reale arieggiavano canti, allegre manifestazioni, ovviamente moderate, tutti erano felice di tale avvenimento, una collaborazione con Crocus avrebbe garantito ricchezza duratura e difese nel caso di guerra,  Acalypha era cresciuta solo negl'ultimi anni e a parte il commercio non vantava di solide difese militari, era una semplice cittadina sul mare. Tutti sorridevano e gioivano alla scoperta di quel matrimonio combinato, tutti tranne Lucy, inclinò il capo scorgendo Virgo tra le file della servitù, sorrideva pacata, le mani conserte tra di loro, il grembiule perfettamente ordinato, continuò ad osservarla invidiandola a tratti. L'idea di sposare uno sconosciuto non l'allettava più di tanto, quell'indole d'avventuriera ritornò a farsi sentire prepotentemente in lei e l'amarezza l'assalì violentemente a quel pensiero, e questa la vita che avrebbe fatto? sposa e madre di principi. Niente avventure, niente mari da solcare, niente di tutto quello che aveva letto nei libri durante le notti di pioggia, illuminando le pagine con il lume di una candela. Lo sguardo di Virgo incrociato con il suo le rubarono un lieve sorriso, e quell'indivia crebbe di qualche misura, anche Virgo presto si sarebbe sposata, gliela aveva confidato qualche giorno prima tra lacrime e sorrisi, si sorrisi, perché Virgo si sarebbe sposata con l'uomo che amava, con quell' onesto giovanotto che faceva da garzone per il palazzo, i due si erano innamorati sotto un cielo stellato. Lucy si faceva raccontare tutto di quella storia d'amore, quasi come se fosse uno di quei racconti che tanto amava leggere, sospirava e mirava Virgo con aria sognante, a volte arrossendo imbarazzata nell'udire determinati avvenimenti. L'inguaribile romantica che era, sognava un' amore improvviso, travolgente, fatto di baci rubati e sguardi sfuggenti, e ora seduta su quel trono, immersa nei suoi pensieri oltre a quel pomposo vestito non poteva fare a meno di pensare se  un amore imposto le avesse dato le stesse emozioni che tanto agognava.

Era passato un giorno dall'annunciazione dell' imminente matrimonio tra la principessa di Acalypha e il futuro erede al trono di Crocus e la cittadina si preparava alla grande festa, per tutta Acalypha e non solo, si era sparsa la voce del matrimonio e ormai erano in pochi a non sapere quello che sarebbe successo tra qualche mese.
Virgo pettinò con dolcezza la chioma bionda della sua principessa acconciandoglieli con un ferma capelli -siete bellissima- la elogiò sincera. Lucy annuì vaga, a breve si sarebbe tenuta la festa in suo onore, le porte del palazzo sarebbero state aperte al popolo quel giorno garantendo l'accesso anche ai semplici cittadini, almeno di questo ne era felice, non era mai uscita dal palazzo reale e a parte la servitù, non aveva mai avuto contatti con gente che non fossero nobili.  Virgo si congedò con un inchino lasciandola sola, lasciandola di fronte a quello specchio. Lucy mirò con insistenza il suo riflesso, una vena di frustrazione l'assalì, chinò il capo respirando a pieni polmoni, ma qualcosa scattò nella sua mente, quasi all'improvviso. Sollevò il viso sgranando gl'occhi e sorridendo d'aspettativa, una prima e ultima avventura prima di partire per Crocus, pensò eccitata.

Lucy si sciolse i lunghi capelli liberandoli dalla morsa delle acconciature che di solito portava, scelse un vestito poco sfarzoso da indossare e nascose il tutto sotto una lunga mantella scura, un ultimo sguardo allo specchio, un sorriso emozionato, per poi infilare anche il cappuccio. Il palazzo era in preda alla confusione quel pomeriggio, i preparativi per la grande festa avevano occupato quasi tutta la servitù e Lucy ne avrebbe approfittato per concedersi qualche ora di libertà, nessuno avrebbe notato la sua assenza. La sua non era proprio una fuga, sarebbe tornata in tempo per la festa, nessuno avrebbe saputo di quella sua piccola "avventura".

Il sole  di luglio quel tardo pomeriggio irradiava l'intera Achalipya, Lucy girava per le vie della città beandosi di quella libertà mai assaporata prima. Era felice, sentire il rumore del mercato, inebriandosi dei profumi di spezie e sapone, vedere il suo popolo di persona, lei era la principessa di quella terra, eppure non aveva mai avuto un minimo contatto con quella gente.
Vagò con gl'occhi perdendosi nei colori che il mercato offriva avvicinandosi sempre più alle bancarelle, qualcosa attirò la sua attenzione, proprio li a quel bancone della frutta. Un bambino dai vestiti sgualciti, naso all'in su e occhi agognanti verso la frutta lucida e bella che giaceva sul bancone. Un velo di amarezza s'increspò nel suo cuore, Lucy sapeva della ricchezza di Achalpya, la maggior parte della popolazione viveva in modo dignitoso, ma purtroppo non tutti godevano di tale fortuna, la giovane principessa era a conoscenza di questo ma non aveva mai assistito a quello che ora le si parava davanti gl'occhi. S'indignò nel vedere poi, il commerciante cacciare via in malo modo il piccolo, strinse i pugni avvicinandosi a grandi falcate verso quella bancarella.
-ei aspetta- chiamò afferrando una mela sotto la disattenzione del commerciante, girato di spalle. Sempre nascosta dal cappuccio mostrò solo il suo sorriso porgendo a due mani il frutto, il bambino arraffò la mela dileguandosi in un battito di ciglia. Lucy sorrise intenerita ma quel momento fu interrotto bruscamente da una voce grossa proveniente dal retro del banco
-devi pagarmi la mela- la informò l'uomo, il viso contratto in una smorfia infastidita e le mani serrate sui fianchi, trafiggendo con occhi scuri la giovane da parte a parte. Lucy si accorse improvvisamente di non avere soldi con se, ancora con il viso coperto tentò delle spiegazioni, intanto l'uomo si avvicinò a lei
-non ho soldi con me ma appena tornerò a pal- provò, ma le parole gli morirono in gola, sobbalzò spaventata nel sentire quelle stretta al polso, indietreggiò non riuscendo a divincolarsi da quella morsa
-Dove pensi di andare?- ruggì l'uomo strattonandola-devi pagarmi quella!!- ringhiò con voce arrabbiata. Lucy boccheggiò, spaventata tentò di arretrarsi ma l'uomo di tre spanne più alto di lei non sembrava volerla lasciare
-non hai i soldi? allora risolveremo in un altro modo- ghignò l'uomo diabolico, tirando fuori un grosso coltellaccio.
Lucy sgranò gl'occhi terrorizzata alla vista di quella lama che minacciava di tagliarle via la mano. Qualcosa, una pila di casse, colme di frutta, cadute all'improvviso, distrasse  l'uomo che voltandosi al suono di quel frastuono allentò la presa sul polso della giovane. Lucy con uno strattone si liberò, uno sguardo veloce a quel ragazzino seduto sul punto più alto di una statua, in mano una mela morsa e sulle gambe una fionda, con quel sorriso birichino sul viso lentigginoso  Lucy capì che l'aveva aiutata. Approfittando di quella distrazione corse via impaurita, scansando la folla del mercato, seguita dall'uomo -Fermati ladra- urlava lui, facendosi largo tra la gente in modo rozzo, spintonando e investendo persone qua e la. Lucy correva, girandosi di tanto in tanto verso il suo aguzzino, corse con il fiato in gola e il cuore che batteva forte, sempre più forte, un ultimo sguardo dietro di lei e poi un urto. Cadde a terra, qualcuno aveva inconsapevolmente bloccato la sua folle corsa, con l'impatto il cappuccio scivolò indietro scoprendole il viso immacolato, Lucy tirò su lo sguardo pregando che si fosse scontrata contro qualcuno della guardia reale, ma con suo stupore si trattava di una figura a sua volta coperta da un mantello con cappuccio impedendole la visione del viso. Rimase li a guardarlo, contraccambiata da quella misteriosa figura rimasta in piedi, l'impatto su di lui non aveva avuto conseguenze, con gl'occhi colmi di terrore e il fiato corto a causa di quella corsa si voltò nel sentire le urla e le imprecazioni del commerciante, la stava raggiungendo. Lucy si infilò nuovamente il cappuccio e gattonando raggiunse quella figura rannicchiandosi dietro di essa, probabilmente era la cosa più stupida e insensata da fare, ma le tremavano gambe e cuore e Lucy non riusciva più a correre, di certo il commerciante l'avrebbe raggiunta e cattura con un paio di falcate, ma anche starsene li, accucciata dietro un estraneo non l'avrebbe tirata fuori dai guai.
La figura roteò testa e busto, le braccia larghe in un chiaro segno di stupore
-levati tu!- ringhiò il commerciante poggiando una mano sulla spalla della figura incappucciata, e Lucy strinse gl'occhi tanto da ridurli a due fessure. Ma non successe nulla, ancora con le mani sulla testa e il viso chinato aprì gl'occhi nell'udire un tonfo metallico e un rantolio soffocato, curiosa fece capolino dalla figura del suo salvatore. Sgranò gl'occhi nel vedere quella scena, l'uomo sollevato da terra con i piedi che toccavano appena il suolo, le mani sul braccio dell'incappucciato e un'espressione sofferente
-volevo solo spaventarla....è una ladra..- rantolò l'uomo dimenandosi da quella mano stretta al suo collo, minacciandolo di strozzarlo. Una folata di vento scoprì Lucy del suo cappuccio, anche il mantello dell'uomo svolazzò scoprendone l'intero braccio, quello flesso,
-quel tatuaggio- emise l'uomo alla vista di quel marchio sulla spalla dell'uomo, gl'occhi terrorizzati e il fiato che si stava ormai perdendo a causa della stretta. Lucy, che si era sollevata da terra nel frattempo, affiancò la figura misteriosa, osservò quel tatuaggio incuriosita dal timore eccessivo dell'uomo, una specie di volatile stilizzato forse? pensò interrogativa. Il commerciante, liberato dalla morsa, corse via spaventato, abbandonando il coltellaccio e l'idea di acciuffare quella ladra. Lucy osservò la scena indignata, pensando che gli avrebbe comunque reso i soldi ma avrebbe fatto presente a suo padre di tali atteggiamenti ignobili, si voltò verso il suo salvatore, intento a raccogliere quell'arma abbandonata a terra, sorridendo cortese.
-Grazie per avermi salvata- soffiò gentile in posa regale
-salvata?- domandò l'uomo del mistero, ciondolando con poca attenzione quella lama affilata. Lucy si accigliò appena
-principessa! principessa- udì all'improvviso, si voltò di scatto trovandosi circondata dalle guardie reali. Lucy individuò Capricorn, capo delle guardie reali, scendere frettolosamente dal suo cavallo,
-principessa eravamo così preoccupati, quando ci siamo accorti della sua scomparsa abbiamo fatto il possibile per trovarla- esordì l'uomo sinceramente preoccupato avvolgendola in un abbraccio paterno. Lucy sospirò, non voleva creargli tali angosce, Capricorn l'aveva vista crescere, ed era stato sempre amorevole con lei, quasi più di suo padre.
-Mi dispiace  io volev_ cosa no!!- s'interruppe Lucy, sciogliendo l'abbraccio, allungando una mano verso la figura incappucciata, accerchiata dalle spade delle guardie.
-volevi rapire la principessa? -
-ti faremo marcire nelle carceri reali!-
-nessuno tocca la nostra principessa- latrarono le guardie da bravi cani fedeli, gli levarono immediatamente il coltellaccio, minacciandolo al collo con le armi affilate
-Capricorn fai abbassare le armi lui non c'èntra-  provò un'agitata Lucy ma Capricorn la tenne stretta a se
-mia principessa non possiamo lasciarlo andare via così-  disse il generale con tono morbido ma severo
-ma perché?  lui mi ha salvato!- ribatté Lucy strattonandosi,
-il marchio.. sulla sua spalla...- mormorò Capricorn a voce bassa. Lucy si liberò dalla morsa parandosi davanti a quella figura, in quell'istante una delle guardie sfilò via il cappuccio con un gesto secco, mostrandole un viso di un giovane ragazzo, occhi verdi smeraldo e capelli ribelli di un insolito rosa.
-perché è un pirata- sentenziò Capricorn asciutto, lasciando Lucy perplessa e al giovane un  ghigno a labbra serrate.

Il sole stava tramontando, iniettando di rosso l'azzurro cielo di luglio. La festa al palazzo era già iniziata e quando la principessa entrò nel salone, scortata dalle guardie, la musica cessò il suo suono e la gente smise di danzare, scostandosi ai lati per far congiungere la principessa a suo padre, Capricorn aveva già avvisato il re di ciò che fosse successo. La sala piombò nello stupore nell'intravedere dietro la principessa quel giovane  ammanettato, affiancato da due delle guardie reali.
-Lucy! ti ha fatto forse qualcosa?- ringhiò il padre mettendole pollice e indice tra il mento tirandole su il viso per scrutarla meglio
-no, padre non è come credete- rispose flebile Lucy chinando il capo
-come ti è venuto in mente di uscire dal palazzo reale da sola? il principe non dovrà sapere di questo!- la rimbeccò severo a bassa voce , preoccupandosi dei suoi affari. La scostò rivolgendosi al pirata, reo soltanto di essersi scontrato con una principessa, è di essere un pirata ovviamente.
-in quanto a te ti farò  condannare direttamente dal principe di Crocus, sarai giustiziato immediatamente- lo minacciò, puntandogli un dito contro. Il giovane rimase in silenzio, i polsi ammanettati e lo sguardo da sfida, ghignando provocatorio mise in mostra i canini. Lucy ancora con il capo chinato strinse con rabbia i lembi del vestito, quel ragazzo l'aveva salvata e di  certo non meritava la morte solo per essersi macchiato della colpa di essere un pirata.  Tirò su il vestito nel tentativo d'intervenire ma qualcuno lo fece al suo posto
-io ci penserei un attimino- esordì una voce fuori campo, un'esclamazione di stupore arieggiò per tutto il salone nel vedere con quanta tranquillità quell'uomo aveva spudoratamente risposto al re. Lucy si svoltò di scatto individuando il proprietario di quella voce, un uomo sulla quarantina e capelli rossicci pettinati indietro. Intendo a spiluccare il cibo dal banchetto, con il viso rivolto verso le cibarie continuò tranquillamente a servirsi non badando alle occhiatacce truci del sovrano
-Glidart Clive, guardie accerchiatelo- ordinò Capricorn riconoscendo quell'uomo come uno dei più famigerati pirati degl'ultimi vent'anni.
Glidart masticando rozzamente, sventolò quella coscia di pollo verso le spade delle guardie -oi oi è così che si tratta un'ospite?- domandò beffardo, ritornando poi  a divorarla con impeto, sembrava quasi che non si fosse accorto della gravità della situazione. 
Il re lo guardò iroso - Cosa ci fa uno sporco pirata nel mio palazzo?- sibilò metallico, ma Clive fece spallucce - il palazzo è aperto a tutti- rispose tranquillamente, lanciando l'osso di pollo dietro le sue spalle, finendo in un punto imprecisato della sala. Le guardie dovettero abbassare le armi a quel gesto della mano di Capricorn lasciando libero movimento al pirata.
Il pirata dai capelli rossastri si diresse verso il più giovane-ei moccioso sempre nei guai eh?- lo salutò colpendolo amichevolmente con una pacca sulla spalla, il  giovane perse per un attimo la postura all'impatto di quel colpo dato con leggerezza, barcollando verso il basso,  facendo capire ai presenti di quanto temibile fosse Glidart, gli rivolse comunque un sorriso. Lucy intanto era rimasta meravigliata da tutto quello che le stava capitando, in diciotto anni di vita aveva solo letto le avventure dei famigerati pirati e ora nell'arco di poche ore se ne trovava ben due davanti.
Glidart mantenne quel sorriso sghembo - perché non graziarlo in cambio di un favore?- propose facendo scattare sull'attenti il giovane -cosa?- sibilò stizzito.
Gildart si scostò appena dal giovane - la principessa è promessa e presto dovrà affrontare un lungo viaggio, è chi meglio di lui può scortarla?- esclamò sentendosi conficcato sulla schiena lo sguardo truce del giovane
 -Gildart che diavolo dici?- ringhiò infatti a denti stretti
Il pirata si girò repentinamente schioccandogli un occhiolino -ti sto facendo un favore- bisbigliò lasciandolo basito. Il Re tornò a sedersi sul suo trono sorridendo  a mezza bocca
-è chi mai sarà questo giovincello?- borbottò strafottente facendo sghignazzare la gente presente. Intanto Capricorn scrutò con attenzione quel marchio tatuato sulla spalla del giovane, sgranò gl'occhi ricordandosi del significato di quel simbolo
-Fairy Tail- disse con sgomento attirando l'attenzione di tutti, il re si voltò verso di lui, la fama della banda di pirati appartenenti a Fairy Tail era giunta anche alle orecchie del re
-fa parte di Fairy Tail, è non è un semplice pirata- ammise il capo delle guardia reale con un certo timore nella voce. Lucy interrogativa osservava la scena innanzi a se notando i volti sconvolti tra le persone, suo padre non le aveva mai concesso di sapere determinate cose e ora si domandava ripetutamente cosa fosse questa Fairy Tail e perché incutesse così timore. Capricorn lanciò un ultimo sguardo al giovane, puntando su quella sciarpa bianca che gli avvolgeva il collo
- è Salamander - sentenziò creando un boato stupito all'interno della sala e un sorriso compiaciuto al giovane - sulla sua testa pende una taglia di trecento mila jewels- continuò Capricorn, sottolineando la pericolosità del giovane.
-Salamander- ripeté Lucy con voce fioca a tal punto da non farsi udire da nessuno. Gildart avanzò verso il re - Salamander scorterà la principessa fino a Crocus- propose attirando l'attenzione repentina del giovane pirata - in cambio avrà la grazia-.
-Jupiter- mormorò silenziosamente Salamander con occhi interessati verso il pavimento. Glidart intanto, con fare scenico si era avvicinato al re
-pensaci seriamente, il viaggio per Crocus è lungo, e una nave con a bordo una principessa promessa fa gola a molti pirati bastardi, qualcosa potrebbe andare storto- ghignò Gildart sfregandosi le mani, insinuando il dubbio nel re.
Seduto sul trono con lo sguardo fisso, il Re sembrava stesse prendendo in considerazione l'idea, si affiancò Capricorn seriamente allarmato- mio re non penserete sul serio di scendere a patti con questi miserabili- articolò a bassa voce celando l'agitazione nelle sue parole. Intanto Lucy assisteva alla scena paralizzata, puntò lo sguardo verso Salamander, arrossendo violentemente e volgendo subito lo sguardo da un'altra parte quando lui contraccambiò con una strana malizia negl'occhi.
-nessuno oserà attaccare la nave di Salamander, uno dei sette di Fairy Tail- continuò  sicuro il pirata - e se qualcuno per pura follia ci volesse solo provare non ne resterebbe che cenere- aggiunse Gildart strappando in Salamander un sorriso d'orgoglio . Il silenzio piombò nel salone, Capricorn nervosamente stringeva l'impugnatura della spada conservata nel fodero e un certo brusio arieggiava tra la gente, anche Virgo, presente  nel salone, incominciò a torturarsi le dita con nervosismo pregando per la sorte della sua principessa. Lucy deglutì fortemente stringendo una porzione di vestito a tal punto da sgualcirlo
-mi darete la parola che non le succederà nulla e che la porterete a destinazione? esordì il re con voce fredda, Lucy chinò il capo sconfitta al suono di quelle parole, l'aveva venduta a dei pirati.
Capricorn con nervosismo mal celato si accostò nuovamente all'orecchio del re -mio signore vi prego, ci penserò io personalmente a proteggere Lucy-
ma il re sollevò una mano nella sua direzione, ordinandogli il silenzio -Capricorn, quel pirata ha ragione- si sollevò poi in piedi fronteggiando Gildart -mi darete la vostra parola? - ripeté ruvido
-certo mio signore- rispose sardonico il pirata, mimando un inchino. Emozioni contrastanti assalirono Lucy, paura, eccitazione, curiosità. Timore nell'affrontare un viaggio con dei pirati ma eccitata nel vivere una simile avventura, ritornò a guardare Salamander notando un ghigno soddisfatto, si sorprese e incominciò a domandarsi il perché di quel cambiamento repentino.
Intanto nella sala il brusio si era fatto sempre più forte, il re incrociò lo sguardo di Salamander -l'affido a te- sentenziò confermando la sua scelta.
Salamander stese i polsi ammanettati, facendo capire di liberarlo, sorridendo sghembo- potete stare tranquillo, la porterò personalmente tra le braccia del principe- ghignò roteando poi gl'occhi verso la ragazza. Lucy percepì un certa scintilla negl'occhi del giovane pirata, deglutì nuovamente sentendosi a corto d'aria, aveva sempre agognato l'avventura ma ora una stretta allo stomaco l'assalì al punto da farla tremare inconsciamente, c'éra da fidarsi nelle parole di quel giovane pirata?...

   
 
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