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Autore: hetalia world    22/06/2015    1 recensioni
"(...) Arthur era talmente contento, imbarazzato, sorpreso, che nemmeno si lamentò della sciarpa spiccatamente Grifondoro annodata sul suo collo fieramente Serpeverde (...)"
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Buondì cari lettori, volevo avvisarvi della presenza di palate di fluff, intrighi, azione e magari, con l'avanzare della storia anche di...sesso? Vedrò un po' come gestire la cosa.
In qualunque caso, il rathing si alzerà man mano
Comunque per ora avevo in mente di inserire le seguenti coppie: UsUk, Gerita, Spamano, Franada, the Thrift Ship, FrUk (sono sempre pronta ad aggiungerne altre); esse si muoveranno all'interno della magnifica -non quanto Gilbert, ma comunque magnifica- Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Ci vediamo dentro :D (spero)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Lettera a feliciano

Feliciano  Vargas     



Era una calda mattina di mezza estate quando quella strana avventura ebbe inizio. Il cielo era limpido e per una volta non pioveva sulle case di Londra, così il piccolo Feliciano aveva deciso di fare un giro per i parchi londinesi, osservando curioso tutto ciò che quella magnifica città poteva offrirgli. Erano ormai quattro anni che abitava lì, ma era difficile farci l’abitudine, sopratutto perché senza suo fratello aveva difficoltà a chiamare quel luogo casa.

Certo non poteva sapere che lo avrebbe rivisto di lì a poche settimane, e tanto meno che non avrebbero più dovuto stare lontani. 

Il motivo? una semplice lettera. La vide tornando a casa, era lì, solitaria , nella apposita buca. Si stupì di vederla indirizzata a se stesso -anche se in realtà riceveva diverse lettere (quelle di nonno Roma, ad esempio, che spesso gli mandava delle cartoline)- per il semplice fatto che sembrava importante. Nessuno invierebbe roba importante ad un Feliciano undicenne -e probabilmente nemmeno ad un Feliciano adulto-. 

Comunque, era per lui, quindi perché farsi così tante domande? meglio aprirla e basta. 

 

Per il resto, c’è ben poco da dire: Feliciano rimase a bocca spalancata a fissare la lettera per un minuto buono, ripetendo vagamente qualche «ve~~», poi corse felicemente dai suoi genitori adottivi. I due erano delle ottime persone, a cui Feliciano voleva davvero bene, e che oltre a lui avevano solo un altro figlio (biologico), di nome Roderich. 

Loro gli spiegarono di tutte le meraviglie del mondo magico, gli raccontarono della magnifica Hogwarts e di tutte le incredibili cose che avrebbero accompagnato la sua vita da quel momento in poi. Gli dissero anche che, anche se loro erano semplici babbani, anche il suo fratellone frequentava la scuola di magia. 

A quel punto il bambino si sentì un po’ stupido a non aver mai sospettato nulla, ma da bravo ingenuo aveva sempre creduto che il fratello frequentasse qualche scuola per geni musicali e dormisse lì tutto l’anno -incredibile come avesse dato tutto ciò per scontato, i genitori non avevano mai detto nulla di così strambo-, e che il gufo grigio che si portava dietro fosse solo una strana passione. Aveva sempre avuto una fervida fantasia. 

 

Le settimane successive furono quelle che Feliciano definirebbe le più impegnate della sua vita. 

Infatti da quel giorno in poi, fu preso sotto l’ala di Roderich, che aveva promesso ai genitori di prendersi cura di lui per il tempo precedente ad Hogwarts -era riuscito a convincere i due che la sua vita da quindicenne sarebbe stata troppo impegnata per controllarlo anche a scuola, così l’aveva scampata-, e che decise di usarlo per un po’ come schiavetto, ma anche di aiutarlo. 

Gli comprò tutto il materiale, ma poi stette al più piccolo portare le spese di entrambi -in realtà lo fece solo per i primi cento metri, poi cadde, e Roderich ebbe pietà-; lo accompagnò a prendere la bacchetta, poi gli ordinò di pulire anche durante i suoi turni (però d’altronde era lui a pagare per entrambi, utilizzando i dobloni che guadagnava nonsisacome a Hogwarts). 

Alla fine, però, andò tutto bene e i due raggiunsero tranquillamente il primo di settembre. 

Fu alla stazione che Feliciano incontrò due delle persone fondamentali della sua vita e una delle due, vedendolo, passò dall’incazzato al sorpreso… 

 

 

 

(e poi di nuovo all’incazzato)






note della autrice:
Buon giorno cari lettori, io sono Becks, l'autrice di questa storia.
Devo dire che è un progetto a cui tengo molto, e per una volta spero di riuscire a portarlo a termine. Gli aggiornamenti avverranno -credo- senza troppa distanza uno dall'altro, ora che è estate e sono piena di tempo libero :D 
Spero di ritrovarvi anche nei prossimi capitoli: non saranno più una specie cronaca, come questo, ma ci sarà interazione tra i personaggi -utilizzerò, però, questo metodo ogni qualvolta dovrò descrivere grandi lassi di tempo o presentare un personaggio e la sua storia-. 

p.s: i prossimi capitoli sarranno più lunghi

Bye ;)
  
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