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Autore: PervincaViola    23/06/2015    14 recensioni
«Non prendertela, Hermione, non è tutta colpa sua, in fondo. Charlie è l'avventuriero di famiglia, Percy il secchione, la bellezza e la simpatia le abbiamo prese io e George: non si poteva pretendere troppo dal piccolo Ronnie».
{Fred/Hermione ♥}
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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A Lea, per tutti questi anni.




 
Laugh
{the best way of removing negativity}




La Sala Comune di Grifondoro era deserta;  il fuoco del caminetto, che donava un piacevole tepore alla stanza, iniziava a tremolare debolmente, le fiamme che andavano piano piano morendo. Nonostante l'ora tarda, dalla Sala Grande arrivavano i deboli schiamazzi e le risate degli studenti ancora svegli.
Il Ballo del Ceppo era stato un vero successo: la sala era stata magnificamente decorata, tutti i ragazzi si erano scatenati e il suo cavaliere era stato gentile e impeccabile per tutta la sera. L'unica nota dolente era stato Ronald, rimuginò Hermione – carezzando con le dita le pagine del libricino trovato davanti al fuoco – Ronald che ancora una volta aveva rovinato tutto. Stupido Ron, non poté fare a meno di pensare, e tremò ancora di rabbia ripensando alle parole che le aveva rivolto: fraternizzare con il nemico e passare informazioni a Viktor, di questo l'aveva accusata. Stupido Ron.
E mentre le maledizioni si affollavano nella sua mente, d'un tratto con la cravatta allentata, le maniche della camicia rivoltate e una risata contagiosa, Fred – o George? – Weasley fece in suo ingresso nella sala, stranamente senza la compagnia dell'inseparabile gemello. «Buonasera, Granger» la salutò con un ironico inchino, dopo averla individuata.
«Ciao...»
«Fred» le venne in aiuto lui, lasciandosi cadere accanto a lei sul divanetto.
«George?» domandò, nel tentativo di fare conversazione. Non le era mai risultato semplice parlare con tranquillità con uno dei gemelli, sia per l'esuberante vitalità e la propensione agli scherzi che li caratterizzava, sia per il timore, forse sciocco e infantile, di venire trascinata in una delle loro burla. E tra i due, Hermione non aveva dubbi, Frederik Gideon Weasley era certamente il più malandrino.
«A rimorchiare Angelina, avrebbe voluto invitarla lui» rise Fred «e a tenere d'occhio Silente e la McGranitt: non sia mai che quei due combinino qualcosa!»
Hermione sorrise, rivedendo il modo con cui aveva visto i due professori ballare insieme per tutta la sera: sarebbero stati una bella coppia, chissà se ci avevano mai pensato.
«Tu, piuttosto?» Fred si guardò attorno, quasi a cercare qualcuno. «Come mai tutta sola?»
«Se ti riferisci a Harry e Ronald» sibilò lei, tornando ad accarezzare furiosamente Grattastinchi, che nel frattempo aveva tentato di sgusciare via dall'asfissiante presa della sua padrona, fallendo miseramente. «Non ho idea di dove siano».
Fred la fissò con occhio critico, corrugando la fronte. «Non preoccuparti, non lo racconterò ad anima viva» promise poi con aria da cospiratore, in un bisbiglio complice.
Hermione gli restituì un'occhiata dubbiosa, inarcando le sopracciglia. «Non racconterai cosa, esattamente?»
«Che hai ucciso Harry e Ronnie, seppellito i loro corpi nella Foresta Proibita e che ora fai finta di non averli visti, ovviamente» chiosò lui, facendole sgranare gli occhi, con voce talmente seria che persino sua madre Molly non avrebbe dubitato della sua sincerità. «Un piano geniale, di cui io e George saremmo molto fieri. Voglio dire, nessuno resisterebbe così a lungo in compagnia del piccolo Ronnino senza sviluppare qualche sorta di malattia mentale, motivo per cui persino Padma Patil lo ha abbandonato nel bel mezzo della festa – per questo e per il fatto che non sapeva ballare, credo» rifletté, grattandosi la testa, e, senza volerlo, Hermione sorrise debolmente.
«Non avrei alcun motivo per uccidere i miei due migliori amici» tentò comunque di negare, ma lui la interruppe subito. «Quindi la scena a cui ho assistito in Sala Grande era solo un'accorata dichiarazione d'affetto?»
Stupido, stupido Ron, pensò nuovamente lei, gli occhi che le si riempivano di lacrime di rabbia e delusione. All'improvviso, però, si ritrovò premuta contro la camicia del ragazzo, che profumava di fresco e di pulito, di prato e di casa. «Non prendertela, Hermione, non è tutta colpa sua, in fondo» la consolò Fred a suo modo, battendole una mano sulla spalla. «Charlie è l'avventuriero di famiglia, Percy il secchione, la bellezza e la simpatia le abbiamo prese io e George: non si poteva pretendere troppo dal piccolo Ronnie».
Senza volerlo, Hermione rise contro la stoffa, in quello che risultò essere più uno sbuffo. «Sempre modesto, vedo» commentò, strofinando le palpebre con il dorso della mano.
«È una delle mie molte qualità» le assicurò lui, lasciandola libera di respirare. «E quello cos'è?» saltò su un attimo dopo, indicando il libro che sbucava da sotto la coda di Grattastinchi. Prima che potesse impedirlo, lui riuscì ad agguantare il tomo che il gatto rosso aveva eletto a suo temporaneo regno – gatto che fuggì con un sibilo sdegnato, meditando vendetta.
«Un libro che qualcuno ha dimenticato qui. Parla della storia di Cenerentola, una favola Babbana, che trova il suo principe azzurro dopo aver perso una scarpetta di cristallo» gli spiegò lei, mostrandogli la copertina sulla quale figuravano una zucca e una graziosa scarpa azzurrina.
«Merlino, stavi leggendo un libro anche a quest'ora? Sei senza speranza».
«Non lo stavo leggendo» lo rimbeccò Hermione, piccata. «Soltanto... sfogliando!»
«Stavi sfogliando un libro che parla di un principe? Allora anche Hermione Granger è una romanticona, in fondo in fondo» la stuzzicò lui, facendosi più vicino, e lei avvertì le guance andare a fuoco quando lui si sporse per regalarle un buffetto giocoso sulla fronte; immediatamente cercò di nascondersi dietro i capelli, che ormai stavano crollando dall'elegante crocchia e iniziavano ad arricciarsi in volute ribelli. Lo sentì sollevarsi e per un secondo appena si permise di sperare che non si fosse accorto di nulla. Ma Fred Weasley non era certo il tipo da lasciarsi sfuggire un'occasione del genere.
«Oh-oh» tubò infatti «Noto un rossore sospetto, sulle tue guance. E i motivi possono essere solo tre: hai davvero ucciso Ron e Harry – cosa di cui a nessuno importerebbe poi molto, se escludiamo la mamma e mia sorella –, oppure ho colto nel segno e questa Cenefentora è davvero la tua fiaba preferita e tu sei davvero una romanticona» elencò lui, calcando volutamente sulle parole.
«E il terzo motivo?» domandò lei, sperando – pregando – in un'ipotesi quantomeno non campata in aria.
«Ti sei resa improvvisamente conto del mio irresistibile fascino, ovvero l'ipotesi più probabile. Mi delude, però, sapere che tu lo abbia notato solamente dopo aver passato un'intera serata con Krum: avresti dovuto accorgertene a King's Cross, anni fa!». Ecco, quel genere di ipotesi.
«Oppure potrebbe essere semplicemente un effetto della luce» rilanciò Hermione e Fred la guardò spiazzato.
«Ipotesi possibile» concesse dopo qualche attimo di silenzio, come se avesse davvero avuto bisogno di pensarci su. «Ma che implicherebbe una smisurata dose di insensibilità da parte tua; e tu non mi sembri una persona insensibile, Hermione» scherzò, passando una mano nella zazzera rossa e lanciandole uno sguardo eloquente. Erano sempre stati così azzurri e vicini, i suoi occhi?
«Cosa stai facendo?» strillò con voce acuta, quando Fred si chinò su di lei, e pregò Merlino affinché si aprisse immediatamente una voragine sotto quel divano maledetto, perché, se prima aveva avuto l'impressione che le sue guance andassero a fuoco, ora che lui l'aveva sfiorata con il palmo della mano erano sicuramente preda dell'Ardemonio.
«Sto controllando che effettivamente non si tratti di un effetto della luce» dichiarò il disgraziato con ovvietà, sogghignando a pochi centimetri dal suo viso. «E, a giudicare dal calore delle tue guance, Hermione, la più probabile rimane la mia ipotesi».
«È solo una tua impressione, Weasley» borbottò, sfuggendo dalla sua presa e dirigendosi verso i dormitori. «Il Whisky Incendiario deve averti dato alla testa».
«Non vorrai abbandonarmi così?» Fred le trotterellò dietro, seguendola come un'ombra. Sembrava che quella sera fosse divenuta il suo bersaglio preferito, lei. «Non hai intenzione di lasciarmi neppure una scarpetta? Non pretendo che sia di cristallo, è sufficiente che non puzzi come Goyle» scherzò, facendole un occhiolino.
Uno Schiantesimo, si disse Hermione, uno Schiantesimo sarebbe stato sufficiente per liberare il mondo intero da quella piaga vivente chiamata Fred Weasley; forse l'avrebbero addirittura inclusa nelle figurine delle Cioccorane, per un simile gesto.
Ma quando vide la sua espressione volutamente speranzosa e fintamente innocente non poté fare a meno di sorridere, di nuovo, e di ringraziarlo mentalmente per tutto: le lacrime che l'avevano sconvolta solo pochi minuti prima sembravano lontanissime.
«Fred?» lo chiamò, e lui si voltò immediatamente. Non come Ronald, sussurrò una vocina maligna.
«Mh?»
«Era solo un effetto della luce, prima» si sentì in dovere di precisare e vide il sorriso malandrino di Fred allargarsi ancora di più – era carino, quando sorrideva, Hermione non riuscì ad evitare che quel pensiero fastidioso le invadesse la mente.
Lui le scoccò un'occhiata maliziosamente divertita e rise brevemente. «Faccio finta di crederti».
Un istante più tardi era già sparito dietro la porta del dormitorio maschile. 







 
Angolino della Vì:
Salve! Questa è la prima storia che pubblico sul fandom di HP e, sinceramente, non pensavo avrei mai scritto nulla, perché ci sono così tanti personaggi e dinamiche, e mi è sempre sembrata una saga solo da leggere, ecco :3
Però l'altra sera ho ripreso in mano i libri, ho rivisto Il calice di fuoco e così mi è tornato l'amore per questa coppia ♥
Conoscere il vostro parere attraverso una recensione mi farebbe molto piacere :3
Un bacio


 
   
 
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