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Autore: Rowena Ollivander    13/01/2009    4 recensioni
La guerra è cominciata. La partenza è imminente. I pensieri, le emozioni e le paure dei quattro protagonisti gli attimi prima dello scontro finale.
Non tiene conto degli avvenimenti  del settimo libro.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL’AUTORE
Dato che la storia è raccontata attraverso i pensieri dei vari personaggi, ho scritto con colori differenti il loro punto di vista per rendere la lettura più comprensibile: Harry in nero; Ron in verde; Hermione in rosso e Ginny in blu.
Ron, ad un certo punto,  e Hermione potrebbero essere un po’ OOC, ma non essendo completamente sicura e non ancora molto pratica nell’utilizzo di questa avvertenza chiedo a voi di aiutarmi. Nei commenti lasciate un consiglio, se potete, se ritenete che debba aggiungere OOC nelle note. Sono convinta, comunque che Ron non sia OOC.
Un consiglio: se volete essere più coinvolti nella storia, leggetela ascoltando When did i go right di Hilary Duff, Chasing Cars degli Snow Patrol e Every time we touch (lenta) di Cascada.
Buona lettura! E preparate i fazzoletti… non si sa mai…



Come Back To Me - Torna Da Me


Siamo seduti qui, spalle al muro, accanto alla porta della sala da pranzo di Grimmauld Place. Stretti l’uno all’altro. Tu completamente addossata, abbracciata a lui che con un braccio ti stringe a sé e con l’altro ti sfiora una gamba, come me del resto, che dall’altro lato faccio le stesse cose, tenendo ben salda la mia presa su Ron. Ci diamo forza l’un l’altro e solo insieme sappiamo di riuscire ad andare avanti con un po’ di speranza. Amici miei, dentro cosa vi ho trascinati…
Amico mio, i tuoi occhi continuano a correre tra me, Hermione e quelle piccole finestre che ci mostrano cosa stiamo per affrontare. Ti vedo, capisco a cosa stai pensando e so che non parli perché sai come la pensiamo noi e forse ti ricordi come ti ho dimostrato quanto è falso quello che credi, tirandoti un pugno l’ultima volta che ne abbiamo parlato. Al solo pensiero mi scappa un sorriso; hai ancora il segno sullo zigomo sinistro… Ma non è il momento di ridere, né di picchiarsi, è il momento di stringerti la mano e guardarti negli occhi per farti capire che siamo qui per nostra volontà.
Ragazzi, aiuto… Vorrei non sentire, ma quello non posso evitarlo, non voglio guardare e da quella che sembra un’eternità vedo solo il tuo maglione scuro. È tutto così strano, quasi non i sento più io; mi è successo così poco di avvertire queste sensazioni… Mi sembra di essere tornata al primo anno, quando ti ho visto cadere senza sensi su quell’enorme scacchiera; non ragionavo più e se non fosse stato per Harry sarei venuta subito da te, perché avevo paura, come ho adesso - Ho paura. - e non vi lascio andare, né te né Harry e tremo come una foglia senza riuscire a muovermi.
Hai gli occhi sbarrati, non ti ho mai vista così, stai spaventando anche me… Anche Ron sembra pensarla come me. Ci guardiamo e capisco che stiamo pensando alla stessa cosa.
Così come sei, terrorizzata, piccola mia, non puoi venire insieme a noi. Se solo a sentire i rumori ed a scorgere i colori della guerra finale che infuria intorno a noi tremi impaurita, nel mezzo della battaglia metteresti in pericolo la tua stessa vita e né io né Harry te lo permetteremo. Il mio cuore sinceramente ne gioisce di questo tuo timore; l’idea di potermi girare e vederti cadere per mano di un fascio di luce verde, smetterà finalmente di tormentarmi. Harry mi sfiora una mano e mi costringe a guardarlo. È arrivato il momento.
Solo tu lo puoi fare e lo sai. Io verrò in tuo soccorso, se ce ne sarà bisogno, ma solamente tu hai il potere di convincerla, anche se in questi anni non ci sei mai riuscito veramente, perché tu solo hai l’unico motivo per cui lei ti darà retta. Devi farlo. Adesso. La paura è scomparsa dai tuoi occhi per lasciare spazio alla speranza e alla consapevolezza che quello che ci circonda è un mondo che sta per crollare e noi potremmo restare sotto le sue macerie. Glielo dirai, lo sento, lo vedo. Faresti qualsiasi cosa per salvarle la vita.
- ‘Mione? ‘Mione? - Ti scuoto un paio di volte e finalmente mi guardi. Merlino, vorrei piangere io al posto tuo, se solo potessi. Mi distrugge vederti così - È il momento, dobbiamo andare. - Annuisci titubante e sembra tu stia prendendo respiri profondi per prepararti ad una cosa che sai di non riuscire a reggere - Hermione, mia madre e Ginny si stanno preparando per andare via accompagnate dai gemelli. Sotto indicazioni di Bill raggiungeranno la Passaporta che porta nel continente, al paese dove vive con Fleur. Voglio che tu vada con loro. - Cominci a scuotere violentemente la testa; non vuoi, lo so che non vuoi.
- No! No! Non voglio! Non puoi chiedermi questo! Io voglio venire con voi! - Perché? Perché mi chiedi questo Ron?! Forse pensi che vi sia di intralcio? Credi che io non sia capace di combattere?! Ma no, certo che no, so che non pensi niente di tutto ciò; più di una volta in questi anni hai ammesso di crederti più debole ed incapace di me. Ma non è vero ed ora me ne rendo conto più che mai. La mia mente, sempre pronta e sveglia, ora sto annegando in un mare di paura, mentre tu ed Harry siete rimasti i miei forti punti di riferimento. E proprio per questo non voglio lasciarvi; senza di voi mi sento perduta e forse riuscirò a darvi una mano - Vi prego! Fatemi venire con voi, sono sicura che potrò esservi d’aiuto! Harry, per favore… - Vi guardo e mentre parlo sento anch’io di non credere fino in fondo alle mie parole, ma non voglio lasciarvi, non voglio!
- Hermione, mi dispiace, ma Ron ha ragione. Non puoi restare qui. -
- No! No! No e no! Io voglio restare con voi, me lo dovete! Io vi ho aiutato in tutti questi anni e ora voi… voi dovete fare qualcosa per me! Me lo dovete!-
Le tue urla mi lacerano il petto e soffro ancora di più quando ti stacchi violentemente da me e tiri indietro prepotentemente la mano che stava tra quelle di Harry per portarle entrambe alla testa, che non puoi fare a meno di scuotere da una parte all’altra.
Ti vedo, sei disperata. Forse nemmeno tu sai più cosa pensare, cosa dire, né tanto meno cosa fare. E questo mi suona strano, perché sei stata tu in questi anni ad avere le parole giuste al momento giusto, a fare le cose giuste al momento giusto. So che non pensi quello che dici, ti conosco fin troppo bene; anche Ron lo sa e lo sai anche tu.
Non voglio lasciarvi, non voglio vedervi andare via per non tornare più senza che io sia stata ala vostro fianco a combattere o accanto a voi se il vostro destino sarà quello di andarvene sta notte. Al solo pensiero mi manca l’aria… Mi sto convincendo sempre di più che riuscirò a tornare lucida, così vi deciderete  a farmi venire. Per me la cosa più importante sta notte è stare con voi e di questo sono certa, per questo combatterò con la bacchetta stretta in pugno. Dovreste darmi una più che valida ragione per seguire Ginny e non voi.
Ti prendo la testa fra le mani ed il tuo viso è bagnato di lacrime. Non è compito mio spiegarti perché tu non devi venire con noi, ma preparo il terreno per quelle parole che so ti faranno piangere ancora di più, ma di gioia - Hermione, respira d’accordo? Calmati, stai tranquilla. Coraggio… - Faccio per alzarti ma solo io sono in piedi, tu non hai voluto e sei rimasta a terra. Fissi un attimo il pavimento e in un momento la tua espressione muta e capisco che la cosa si fa più difficile quando ti alzi in piedi.
Finalmente sembro aver ripreso il controllo di me stessa. Il panico pare passato, certo la paura c’è sempre ma il pensiero costante di allontanarmi da voi che siete la mia famiglia ha risvegliato in me la lucidità tipica del mio essere - Ora basta stupidate. Sono pronta. E verrò con voi. - Ti guardo, Harry e mi accorgo che sei come di pietra; forse non te lo aspettavi, o forse sì. Poi guardo Ron, ma in lui vedo sorpresa, shock oserei dire e… rabbia? Perché?
Ora sei tu che non puoi farmi questo. In piedi di fronte a me vedo che sei ritornata l’Hermione di sempre ed ora ad avere paura sono io. Me lo sentivo, sapevo che sarebbe successo. Ma non mi interessa se non sei la ragazza impaurita di 5 minuti fa, tu non verrai lo stesso. Mi alzo e torno a guardarti dall’alto in basso - No. - Mi guardi con espressione stranita.
- Cos…?! Come sarebbe a dire no?!!? - Ron ma che stai facendo? Perché mi guardi così? Con quell’espressione severa che rivela la fermezza della tua decisione, ma che per qualche motivo non riesci a trattenere su di me per più di qualche secondo…
Non posso cedere adesso. Torno a guardarti negli occhi e tiro fuori il coraggio che non ho mai avuto
- No, non verrai con noi. -
- Finiscila! Vorrei proprio sapere che diritto hai tu di dirmi che cosa posso o non posso fare! Guardami! Non sono più come prima! Ho ancora paura, certo, ma vuoi dirmi che tu non ne hai?! -
- Certo! Ma non quanta ne avevi tu prima!! -
- Esatto, prima!! -
- E chi ti assicura che appena uscirai là in mezzo non ti torni?! -
- Cosa?!? E chi assicura invece a te che in mezzo al combattimento le gambe a un certo punto non ti cederanno e rimarrai paralizzato dal terrore di quello che vedranno i tuoi occhi?!!? Eh?! -
Vi guardo, come al solito spettatore esterno alle vostre litigate. Un sorriso cerca di sfuggirmi dalle labbra. Mi sembra di essere ad Hogwarts ancora, a vedervi discutere di questo e di quel compito che tu vuoi copiare da lei e che tu non gli vuoi dare. Per un attimo rivivo quelli che sono solo e forse resteranno per sempre dei ricordi nella mia mente. Già, ora le cose sono cambiate. Ron sei cresciuto ormai, te lo leggo negli occhi che stai per compiere il passo decisivo e questa volta non scapperai.
- Tu! Tu me lo assicurerai!! Se ti saprò al sicuro, lontana da qui, allora sarò sicuro che niente di tutto questo mi capiterà! -
Mi punti il dito contro urlandomi in faccia. Io non riesco più a dirti nulla - Ron, io… -
- No! Adesso tu stai zitta e mi ascolti, perché questa volta ho ragione io! - nervosamente mi passo una mano fra i capelli - Tu sei eccezionale, geniale in combattimento, conosci una schiera di incantesimi che forse nemmeno io ed Harry messi insieme riusciremmo a raggiungere. Non ti nego che sono convinto che il tuo aiuto sarebbe prezioso per noi e per tutti questa notte, perché è così. Ma non posso lasciarti venire. Non posso e non voglio farlo. Io no potrei mai stare tranquillo la fuori sapendoti in pericolo, sapendo che da un momento all’altro potrei sentirti urlare per l’ultima volta, non potrei. E se ti ferissi? Io non riuscirei più a razionalizzare davanti all’immagine di te piena di graffi e ferite, sporca del tuo stesso sangue! E se… se tu non ce la facessi?! Se il destino volesse separarti da me ‘sta notte? Come… come potrei mai andare avanti senza di te? Impazzirei… Perderei completamente la testa e sono sicuro che se non sopravvivessi allo scontro la mia vita non avrebbe più senso senza di te. Finirei per uccidermi dal dolore di averti persa. Però, se ti sapessi lontana da tutto questo, lontana da questi orrori, allora sono sicuro fino in fondo che nulla mi distrarrà e che lotterò finché avrò fiato in corpo per tornare da te, per rivederti anche un’ultima volta. Tu non verrai  con noi, Hermione. Giuro che te lo impedirò con tutte le mie forze, fosse anche l’ultima cosa che faccio. - Ho il fiatone, il mio petto si alza e si abbassa ad un ritmo allucinante. Decido che è meglio smettere di tenere questo braccio teso verso di te. Ormai ho finito. Ti ho detto quello che dovevo dirti… Quasi tutto…
Sono come pietrificata. La bocca chiusa, gli occhi increduli fissi su di te. Tu non puoi nemmeno immaginare cosa hai fatto. Dentro di me le sensazioni più disparate si confondono ed il mio cervello non riesce ad elaborare una frase di senso compiuto che possa farti capire come sto. Mi guardi, speranzoso di una risposta. Quando vedi che taccio sposti lo sguardo altrove e ti passi una mano fra i capelli, tenendola ferma sulla testa per un po’. Devo risponderti, voglio risponderti… spiegarti perché tra qualche momento tornerò a piangere, ma…
- Noi siamo pronti a partire… -
Un fulmine a ciel sereno, ecco quello che sei per me, Ginny. Sei comparsa titubante sulla porta osservando ciascuno di noi tre con l’espressione spenta che hai da questa mattina. Indugio sulla tua figura… Tra qualche minuto te ne andrai e potremmo non rivederci mai più. Una morsa mi stringe il cuore ogni volta che ci penso. Per l’ennesima volta vorrei che tutto questo fosse solo un incubo, non posso credere di non vivere l’intera mia vita al tuo fianco. Non riesco più a guardarti e basta. Sto per venire da te ma qualcuno mi precede.
- Aspetta. Io… vengo con voi. Ho bisogno di un attimo per fare le valigie. - Ecco, ora i miei occhi si posano su di te, che hai quasi le lacrime agli occhi per quello che hai sentito. Hai capito bene, me ne vado, rinuncio a venire con voi. Mi fa male pensare che non sarò accanto a voi e che non potrò aiutarvi, però per te, per il sogno di un noi farei questo ed altro, Ron.
Mi guardi un’ultima volta per poi girarti ed andare su per le scale con mia sorella, che non ha avuto il coraggio di dire altro e che non ha staccato che per un solo istante gli occhi da Harry. Quando li vedo così soffro anche per loro, proprio perché capisco come ci si sente, forse. Dietro voi due saliamo anche noi. Harry non dice niente e mi sorride; io contraccambio anche la pacca sulla spalla che mi ha dato e così semi abbracciati arriviamo nel corridoio.


To be continued…


Allora, non è proprio il mio modo di scrivere ma mi è venuta così. Una mattina dell’anno scorso, tra i banchi di scuola la mia ispirazione ha cominciato a volare e la mia penna a scrivere e ne è venuto fuori questa fan fiction. Spero che vi piaccia…
A chi interessasse: Non so quando riuscirò a postare il secondo capitolo, perché non so ancora se dividerla ancora in tre.
Ricordate niente critiche che non siano costruttive. Qui fareste del male fisico all’autore, che ci tiene particolarmente a questo suo scritto.
A presto, Rowena
  
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