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Autore: Seth_    25/06/2015    2 recensioni
Dal testo:
-come no- ridacchiò -come va lì dentro?- Lysandro aveva abbandonato il suo amico già da un po’, e velocemente si stava insaponando i capelli ed il corpo
-Castiel..- cercò di ammonirlo con una sola parola, ma il rosso non si fece intimorire
-guarda che se hai problemi… chiamo Fault, ti potrebbe ‘dare una mano’ lei- disse proprio mentre le mani dell’albino andavano a raggiungere quel punto
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MALIZIA MALIZIA MALIZIAAAA...ECCOMI TORNATA!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Lysandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Lysandre's Dreams'
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.DOCCIA FREDDA.

 
Mani che si congiungevano e-
-ADESSO BASTA!- tuonò Lysandro aprendo gli occhi e sbattendo le mani sul suo banco. La classe cadde nel silenzio più assoluto.
-va tutto bene?- chiese la professoressa di chimica con ancora l’ampolla in una mano ed il gessetto nell’altra. L’albino deglutì pesantemente
-chiedo…potrei uscire solo un attimo?- chiese alzando la mano. L’insegnante sbigottita annuì prima di guardare la porta e vedere uno dei suoi alunni migliori uscire dalla classe con ancora il camice bianco addosso.
La porta si chiuse dietro di lui, e Lysandro si stropicciò la faccia con la mano. Sentiva il suo cavallo dei pantaloni stringere un po’ troppo, e ringraziò il destino per avergli fatto capitare quel sogno proprio durante l’ora di chimica.
-almeno ho il camice da laboratorio- sospirò in corridoio chiudendo gli occhi. Vedeva ancora le labbra di 
quella ragazza stampate nella sua retina, le sue guance rosee ed i suoi occhi chiusi, con le lunghe ciglia nere ad adornarne piacevolmente i contorni. Non andava bene…tutto il suo corpo continuava ad emanare calore ed a fremere alla ricerca del suo contatto, che miracolosamente parlando, non era ancora mai avvenuto davvero.
-stressato per Frankenstein?- chiese una voce troppo familiare vicina a lui, il ragazzo spalancò gli occhi guardando al suo fianco. Appoggiata al muro, con le braccia incrociate sotto il seno ed una bolla al mirtillo che scoppiava tra le sue labbra, c’era Fault.
Deglutì nel constatare che portava i suoi soliti shorts, la maglietta blu del club di basket che lasciava poco spazio all’immaginazione, ed il top blu sotto la maglietta che salvava il salvabile.
-pronto? Mi stai ascoltando?- chiese di nuovo lei sporgendosi più avanti. Fault scoppiò la gomma da masticare a pochi centimetri da lui, infatti una minuscola particella volò sulle sue labbra. Lei avvampò
-oddio scusami!- disse cercando con le dita di togliere la gomma, lui si accigliò
-toglila- e schiacciò il corpo della ragazza con il proprio intrappolandola al muro, lei divenne come creta nelle sue mani e tremando ripose
-ci sto provando-
Ma l’albino aveva in mente altri modi per togliere la gomma dal suo labbro. Le prese saldamente i polsi e li portò sopra la sua testa, avvicinando il bacino al suo facendole sentire sul suo inguine, tutta la voglia che aveva di lei -con le tue labbra-


-NO!- gridò mettendosi seduto sul letto. Il petto si alzava e si abbassava velocemente e tutto il suo essere ribolliva sotto le coperte…già…quell’essere. Alzò le coperte bianche per conferma e trovò, infatti, il suo amico dei bassi fondi a svettare tra le sue gambe nude, più orgoglioso che mai.
-Lys?- chiamò la voce preoccupata di Fault, seguita poi dal suo bussare da muratore
-amico muoviti, abbiamo il concerto tra pochi minuti!- ah no, era Castiel che bussava. Castiel? Fault? Concerto?
Se n’era dimenticato.
Si alzò velocemente dal letto con indosso unicamente la camicia a righe sottili, mentre spaesato recuperava al volo dal cassetto un paio di boxer grigi
-devo…devo farmi una doccia!- ripose agli altri, infilando alla bella e meglio, l'intimo, e sperando, che qualcosa riuscissero a contenere
-adesso?? Ma è tardi!- urlò Castiel dall’altro lato della porta, dalla voce sembrava furioso  
-Cas? Calmo! Io vado avanti e provo qualche pezzo, tu resta con Lys e NON distruggere niente!-
-non darmi ordini, piccoletta!-
Il cantante aveva recuperato una spazzola, il dopo barba, un paio di pantaloni neri ed un maglione a collo alto. Non era di certo l’ideale, ma sicuramente meglio di un solo paio di boxer grigi con  scritto ‘my secret’
-la smettete voi due? Adesso arrivo!- brontolò con le braccia cariche di ogni indumento possibile.
Fault sbuffò davanti alla sua porta, all’interno rumori di cose che cadevano non davano un buon segno. Come minimo ci avrebbe messo mezz’ora per prepararsi, ed un’altra mezz’ora per raggiungere il concerto.
-vado io- disse di punto in bianco Castiel allontanandosi dalla porta, Fault gli prese il polso velocemente
-non muoverti di qui!-
-tu rimani con Lys, dagli i vestiti di scena che sono certo si sarà dimenticato e-
-guarda che lo so! io ho presi IO dalla tintoria!-
-tintoria? Suo fratello ha un negozio d’abbigliamento e non c’è nemmeno una fottutissima lavatrice in questa casa?-
-ti devo ricordare che tu hai mischiato i colorati con i bianchi?-
-SMETTETELA!- il primo cantante uscì dalla sua stanza con una cravatta al collo, la sua camicia da notte e due boxer…striminziti, secondo la modica opinione della seconda cantante. Castiel affianco a lei aveva lo guardo perso vero qualcosa che l’albino non riusciva a comprendere e capendolo, i suoi amici si chiarirono la voce
-ehm..beh, okay, spiega la doccia- dichiarò Castiel, le guance della ragazza divennero di porpora come i capelli del suo migliore amico -anaconda- disse lui, lei annuì guardando un punto imprecisato vero il basso
-Parigi-
-Obelisco-
-Monte Everest-
-ho già detto anaconda?- chiese Castiel guardando il suo cantante con uno sguardo divertito
-stele di Rosetta- ripose lei con ancora i suoi occhi puntati sotto la cinta dell’albino.
-statua della libertà-
-torre pendente di Pisa-
-piramide-
-le piramidi sono triangolari-
-ma belle alte-
Lysandro seguì il suo guardo rendendosi conto dell’enorme problema che i boxer non erano riusciti a trattenere, infatti prese i vestiti dalle braccia del chitarrista e superò entrambi i componenti del gruppo per fiondarsi in bagno. Fault, che non aveva smesso un attimo di guardare il sedere del cantante, sbattè le palpebre un paio di volte tenendo lo guardo sulla moquette grigia della casa
-io vado avanti- sussurrò rossa come un pomodoro
-come vuoi- ripose Castiel, ma non acidamente come il solito, questa volta, con ancora la bocca socchiusa, guadava la porta dove i era rintanato il suo primo cantante  con un sorrisetto appena accennato.
 
L’acqua correva glaciale per tutto il suo corpo, ringraziando il signore, velocemente; Lysandro soffocò la sua frustrazione nella doccia che poco lo aiutava, quindi, cercò di darsi contegno da solo. Fuori dalla porta il chitarrista, si chiarì la gola
-è successo anche a me una volta- disse con un cenno divertito nella voce. L’albino tra le sue frenetiche ‘carezze’ mugugnò frustrato
-non è divertente Castiel- ringhiò da sotto la doccia appoggiando la fronte alle piastrelle gelide
-come no- ridacchiò -come va lì dentro?- Lysandro aveva abbandonato il suo amico già da un po’, e velocemente si stava insaponando i capelli ed il corpo
-Castiel..- cercò di ammonirlo con una sola parola, ma il rosso non si fece intimorire
-guarda che se hai problemi… chiamo Fault, ti potrebbe ‘dare una mano’ lei- disse proprio mentre le mani dell’albino andavano a raggiungere quel punto
-così non mi aiuti- ringhiò aprendo ancora una volta il getto dell’acqua fredda iniziando a sentire il suo corpo rabbrividire
-e va bene. Va bene- sopirò il rosso da dietro la porta. Lysandro avvertì nella sua voce un tono di resa, -tanto al concerto avevo già in mente di mandare lei da sola-
-perché?-
-non è di certo il suo primo, e mentre noi siamo già noti…volevo che affrontasse i leoni tutta da sola- quelle parole diedero a Lysandro l’incentivo per superare Flash in velocità.
Subito uscì dalla doccia, schizzò nell’accappatoio mentre si asciugava i capelli ed il corpo, di fece la barba appena accennata sul suo viso, si pulì e deodorò  vestì impeccabilmente nell’arco di due minuti.
Spalancò la porta da cui fuoriuscì della condensa che il chitarrista tolse da davanti a se con un gesto annoiato della mano.
 -ci sei cascato- disse con un mezzo sorrisetto sul suo viso. Superò il cantante e scese le scale salutando Leigh con un cenno della mano –ma sei ancora lì?- chiese il chitarrista soffocando una risatina mentre l’albino prendeva la sua giacca e si precipitava fuori di casa.
 
N.D.A.:
Ciao a tutti!
SI, lo so che è passato un ingente lasso di tempo dall’ultima volta ma ‘THE KANE CHRONICLE’ ha richiesto tutta la mia attenzione e…uao, c’è roba che scotta ragazzi! In più quella maledetta di Ambra mi ha tirato una sberla…sapete? Se fossi stata REALMENTE IO nel gioco:mi prendevo la sberla, poi le tiravo un pugno così forte da farle diventare i capelli rossi come quelli di CASTIEL!
Che non mi ha difeso!!!!
Io ho sempre pensato fosse la preside e quella drogata del gioco a dato la colpa a Castiel! Dal nulla!!
Bah…valli a capire i computer…inizio ad odiarli. In più il mio si è rotto ed ho alcune lettere che non mi funzionano proprio . Quindi se trovate errori perdonatemi…io cerco di correggere come poso sull’editor in questo sito..ma non posso fare miracoli.
Comunque SO che questo capitolo è piccolo piccolo piccolo....mi dispiace, la verità è che la coppia LYSANDROxFAULT non mi convince più tanto....chiedo a voi..
Un bacio corrosivo
Me.
   
 
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