L'ambito premio

Sorrise sadicamente, appagata e felice, stingendo a sé il suo ambito premio. Sì, anche questa volta era stata brava, aveva vinto.
Era nata per raggiungere sempre gli obiettivi prefissati. Non si arrendeva mai, lottava, con le unghia e con i denti se necessario; e di sicuro, quella era una parola che non esisteva nel suo vocabolario: arrendersi.
Eppure, c'era una battaglia che andava oltre tutte le prove che aveva sostenuto in passato, la più dura, la più incredibile e difficile, ed essa portava il nome di Hyuga Neji.
Non era affatto facile, lo sapeva eccome. Essere la ragazza di Neji significava avere una relazione con l'orgoglio fatto persona. Erano rari i momenti di tenerezza o gli slanci di affetto. Non che se ne curasse, a lei andava benissimo così... solo che, ogni tanto, avrebbe preferito che lui si lasciasse andare un po' di più, anche solo per poco.
Per fortuna, sapeva sempre come ottenere ciò che desiderava, e questo valeva anche per Neji.
Per cui, pochi attimi prima, sguardo ardente di chi sta per scendere in campo, dita che si muovono, flettendosi in attesa del momento giusto, l'aveva osservato mentre si allenava, dietro la finestra della loro camera, si era avvicinata languidamente, gli aveva sorriso innocentemente e, dopo aver avvicinato le labbra al suo orecchio, gli aveva sussurrato “le paroline magiche”.

Aveva visto quegli occhi spalancarsi, sorpresi ed offesi, e, prima che se ne fosse resa conto, si era ritrovata sbattuta al tronco di un albero -per fortuna villa Hyuga era deserta in quel momento-, con le mani di Neji che vagavano insaziabili su tutto il suo corpo, spogliandola di ogni sua veste, facendola rabbrividire e sospirare di piacere al loro passaggio.
Le labbra, affamate, si muovevano su ogni porzione di pelle scoperta, facendola deliziare della sensazione di calore che si innalzava dal basso ventre, espandendosi in ogni singola cellula del suo corpo, aumentando la pressione sanguigna.
Lui sapeva perfettamente dove e come toccarla, risvegliava in lei il dolore misto al piacere di quell'estasi che la stava dannando, gettandola dritto agli inferi, bruciata dal fuoco che lui stesso aveva acceso dentro di lei, alimentandolo attraverso la bocca contro la sua, i denti che affondavano nell'incavo del collo, la lingua che ripercorreva i segni, le unghia che graffiano senza pietà, e poi... il fiato mozzato quando aveva sentito il fallo, ardente e prorompente, premere contro le sue cosce, sospirando non appena lo aveva avvertito all'interno del suo rifugio, umido e caldo. Accogliente. Si morse le labbra quasi a farle sanguinare gioendo della sensazione dei loro corpi uniti, fusi, fisicamente ed interiormente.

Lasciarsi andare, assecondando quelle spinte, lente e misurate che crescevano di intensità, diventando sempre più accelerate man mano che il desiderio esplodeva in loro attraverso gli occhi, che mostravano l'uno all'altra lo scorrere della passione e del piacere. Il tempo si era fermato per un istante che sembrava durare un'eternità, e l'orgasmo era arrivato saziando ed appagando entrambi, mentre scivolavano lenti, esausti, sull'erba fresca, lasciando che la leggera brezza soffiasse su di loro quasi a voler spegnere il fuoco che era nato, cresciuto ed esploso in loro.

Tenten sorrise sadicamente stringendo a sé il suo ambito premio. Aveva vinto anche stavolta ed era bastato semplicemente sussurrare un “Senti, Lee mi ha detto che... Ma sei gay?” un “Eh”? come risposta per ottenere il frutto della passione tra le mani. Sorrideva e si sentiva come Eva quando aveva fatto assaggiare la mela del peccato ad Adamo: complice delle sue stesse azioni.

The End.

Note: Storia scritta per p0rn fest di fanfic_italia col prompt [Naruto, Neji/TenTen, "Ma sei gay?" "Eh?].
Beta-reader: Naco chan
Disclaimer: I personaggi di Naruto non mi appartengono ma sono di proprietà esclusiva di Masashi Kishimoto.

Nota finale: Ed ecco la seconda :P
Ricapitoliamo:
Prompt già portati a termine:
Naruto, Ino/Shikamaru, "Non ti facevo così pudico!

Prompt in progress:
Naruto, Hinata/Neji, specchio