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Autore: silviaspanda    25/06/2015    1 recensioni
-Mi arrechi fastidio, se non lo hai capito- dico a denti stretti chiudendo di botto l'armadietto.
-Per quale motivo?- chiede il ragazzo ridendo.
-Sei fastidioso come una piaga di locuste, inappropriato, sbruffone e credo fermamente che la tua età mentale sia pari a quella di un bambino di cinque anni- mi lascio scappare insieme ad un sorriso beffardo.
-Cioè sono dannatamente irresistibile?- domanda Calum con un sorriso di complicità.
{STORIA IN FASE DI RISCRITTURA, VERRANNO AGGIUNTE DELLE PARTI E NE VERRANNO MODIFICATE ALTRE}
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Prima che mi scriviate messaggi incazzatissimi sul fatto che non aggiorno dal paleolitico, leggete l'angolino in basso, vi spiegherò tutto lì. Scusatemi l'enorme periodo di assenza!
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Being Blue is Better Than Being Over It
"so che sarai fottutamente incazzata con me, ma possiamo vederci e chiarire tutta questa storia? Ne ho davvero bisogno... mi dispiace, mi manchi e sì, ti amo"


 

Pauline

Appoggio la testa al finestrino sudicio del treno, che sembrava vecchio di quarant'anni e non troppo igienico, come se pulirlo fosse un compito troppo arduo per quei cazzo di addetti, ma poco importa in questo momento della pulizia di uno schifoso treno statale. L'unica cosa che mi interessa è andare via e basta. Guardo fuori, il paesaggio che passa veloce, le distese verdi che sfumano sotto i miei occhi. Sta piovendo forte, lo scroscio della pioggia incessante quasi copre quello del treno sulle rotaie, un fastidioso rumore metallico che sarebbe meglio non sentire.
Ho provato a mettermi gli auricolari, per distrarmi un po' da questa realtà scomoda che sto vivendo in al momento, ma nemmeno loro, le mie fidate amiche cuffiette e la mia musica, sono riuscite a distrarmi da questa situazione di sconforto in cui mi trovo, cosa davvero rara, dato che in vita mia, la musica è sempre stata ciò che mi aiutava di più in qualsiasi circostanza. Ma non in questo momento.
Ora come ora, mi sembra che nulla abbia importanza, nulla può penetrare dentro quell'armatura che mi sono costruita attorno; non mi sarei mai dovuta innamorare, ma è successo, e ne sto pagando le conseguenze.
Sei mesi fa credevo di essere la ragazza più intoccabile del mondo, come se nessuno potesse farmi innamorare, ed ora sono qui a piangere per qualcosa, anzi, qualcuno, che non meriterebbe mai e poi mai le mie lacrime, qualcuno con cui ho sprecato tempo e amore.
Ma adesso sono qui, su questo treno diretto a  Melbourne, e non intendo guardarmi indietro. Mi è stato proposto di frequentare una delle scuole più prestigiose d'Australia, e con il desiderio di portare un'aria nuova nella mia vita, ho accettato, senza ripensamenti. Certo, mi sarebbe mancata la mia scuola, Warrie, i miei genitori e la mia Sydney, ma ho bisogno di un nuovo inizio, la routine opprimente che sostenevo da quasi diciotto anni di vita mi stava decisamente stretta. Sento il treno fermarsi di colpo, e capisco che finalmente sono arrivata a Melbourne, la mia nuova città. Mi alzo da quello schifosissimo sedile e prendo il mio trolley, che giace affianco a me dall'inizio del viaggio. Scendo dal mezzo e respiro a pieni polmoni l'aria nuova che mi circonda. I palazzi in lontananza, il contatto con nuove persone e le nuove abitudini mi avrebbero certo fatto dimenticare tutto: gli ultimi mesi di scuola, Elsa Thompson e quel suo culo basso che aveva incredibilmente successo con i ragazzi, la disastrosa uscita con Michael Clifford e...Calum. Lui non mi sarebbe di certo mancato. Ok, forse un po', magari. 
Un pochino soltanto. 
Giusto quel poco, roba del tipo che me lo dimenticherò subito.
 Sì, proprio così, farò nuove conoscenze e mi dimenticherò di quel falso asiatico con le labbra più soffici della Terra e gli occhi più belli che abbia mai vist...Pauline, datti un contegno, per Dio.
So che un taxi mi aspetta alla fermata più vicina per arrivare al college, che dista parecchio dal centro, quindi cerco di raccapezzarmi in questa stazione che sembra grande quanto Sidney a momenti. 
Dopo almeno un migliaio di piedi pestati, "mi scusi" a vuoto e incessanti bestemmie, trovo la fermata del taxi appena fuori dalla stazione, e, giustamente, non c'è nemmeno l'ombra di un cazzo di fottutissimo taxi. Questa si chiama fortuna e se cercate l'aggettivo "fortunato" sul dizionario, sotto la voce e la definizione vi esce la mia foto del libretto scolastico grande una pagina (super imbarazzante per altro) con tanto di nome scritto in inchiostro dorato sotto. Secondo nome compreso. E non scherzo. 
Visto che il taxi non si muove ad arrivare, tiro fuori il mio cellulare dalla borsa, il quale è ormai quasi scarico. Dio, ci manca solo che mi sono dimenticata il caricatore a casa e posso definire la mia vita un completo schifo.
Scorro l'indice sul display e osservo i messaggi:

Hey Paul, come sta andando il viaggio? Rispondimi prima delle vacanze natalizie magari, grazie.
Ah, e mi manchi xx


Warrie sa essere un vero bastardo a volte, ma per il resto del tempo è quasi dolce. Se solo fosse qui avremmo già riso come dei pazzi a prendere in giro i passanti con vestiti, calzature e acconciature improbabili, tipo quella vecchia del cazzo a cui ho chiesto informazioni,-che giustamente non mi ha neanche degnata di uno sguardo-la quale sfoggiava una bellissima gonna viola con fantasia floreale rosa e verde. Ma è legale vestirsi così, almeno?
Ad ogni modo, continuo a scorrere il dito sul display rotto del mio reperto storico meglio conosciuto come iPhone 4 del dopoguerra;

Pauline, come va? Chiamami appena arrivi, e non dimenticartene, come fai di solito...

Possibile che mia madre abbia veramente scritto un messaggio in lingua corretta e comprensibile senza aggiungere qualcosa come 62 emoji a parola? Probabilmente ha scritto mia sorella con il cellulare di mia mamma, è l'unica spiegazione plausibile per questo fenomeno più unico che raro.

Hey Paul, so che sarai fottutamente incazzata con me, ma possiamo vederci e chiarire tutta questa storia? Ne ho davvero bisogno... mi dispiace, mi manchi e sì, ti amo xx

Calum e il suo essere occasionalmente dolce mi provocano una sensazione a metà tra il disgusto e la tenerezza in questo momento, non mentirò. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo leggendo quelle parole sullo schermo.
Forse non mi amavi abbastanza mentre scopavi con un'altra. Mi viene in mente solo questo, nulla altro. Schifoso bastardo che però mi manca. Mi ha fatto soffrire, è vero, ma forse lo amo ancora anche io.
All'inizio scopavamo e basta, è vero, ma poi per me è diventato come una specie di dipendenza, non riuscivo più a fare a meno di lui e lo odiavo per questo; cioè, non lo odiavo come all'inizio, non lo odiavo per il suo essere così sconsiderato, inappropriato, maleducato e per i mille altri difetti su cui potrei scrivere un intero libro senza mai stancarmi, anzi, al contrario lo amavo per quei modi di fare che aveva, lo odiavo perché non mi ero mai sentita così stupida  e impotente in una situazione del genere. E forse, mentre io ero innamorata di lui, lui era innamorato dell'idea che qualcuno lo amasse così incondizionatamente e senza regole.
Scorro il dito per rispondere a quel messaggio, ma nel momento esatto in cui metto mano alla tastiera il telefono si spegne, scarico fino all'ultimo. Fottuto tempismo.
Il taxi finalmente arriva e si ferma davanti a me, starnazzando quel cazzo di clackson orribile. Ma chi ti ha dato il permesso esattamente?
Apro la portiera e salgo, sentendo un odore di caffè bruciato, sudore e tappetini bagnati impregnarmi le narici. Che bel servizio per una scuola privata, wow, vale davvero i soldi spesi!
In più la radio trasmette delle bellissime canzoni latino-americane proprio poco fastidiose eh, sia mai. E l'autista puzza di prosciutto. Evviva Pauline, la fortuna è sempre e comunque a tuo favore!
Tuttavia cerco di non lamentarmi o sradicare la radio con violenza e sbatterla in testa al taxista mentre andiamo al college e mi godo il mio viaggio, seppur un po' scomodo e poco profumato.
Intanto penso a quello che potrebbe avere da dirmi Calum dopo che mi ha tradito per la seconda volta in relativamente pochi mesi di "relazione".
"Oh scusa amore, è stato uno sbaglio, sono erroneamente inciampato nella vagina di Elsa, però ti amo, lo giuro!" o cose simili, probabilmente si parerebbe così il culo. Idiota.
Appoggio la testa contro il finestrino e chiudo gli occhi, stressata. Cosa dovrei rispondere a quel dannato messaggio? Lui mi manca, ma non posso certo fargliela passare liscia di nuovo e mostrarmi come la solita ragazzina innamorata che puoi fregare quando vuoi. Lo giuro, mi faccio suora appena finisco il college, così non avrò mai più di questi problemi. Sospiro, aspettando di arrivare al college e lasciarmi alle spalle tutto questo, ignorando Hood e i suoi stupidi tentativi di riappacificarsi con me.
Dopo circa una mezz'oretta in cui l'autista non ha fatto altro che cantare e guardarmi le tette dallo specchietto, arriviamo alla dannatissima scuola. Prendo la mia valigia e mi affretto ad uscire da quella merdosissima auto. Osservo l'edificio e sospiro: il mio nuovo inizio.
Mi dirigo verso l'entrata a passo cadenzato e varco la soglia. Ci sono alcuni ragazzi nei corridoi e appena mi vedono mi guardano straniti. Merda, forse ho qualcosa in faccia.
Cerco di ignorarli e vado verso la segreteria, dove devo ritirare il mio orario per la settimana, dato che oggi è soltanto martedì e ho ancora altri tre giorni di scuola da fare. Vita di schifo.
Aspetto davanti a quella dannata segreteria per dieci minuti buoni e non arriva nessuno a darmi il benvenuto. Potrei seriamente offendermi e tornare a Sidney in quella scuola di pezzotti. No ok, magari no.
-Cerchi qualcuno?- domanda un ragazzo alto e dai capelli castani e ricci, che gli cadono invadentemente davanti agli occhi. Una spuntatina no?
-Starei aspettando di ricevere il mio orario per la settimana, sai com'è...- dico, visibilmente scocciata mentre osservo il ragazzo in tutta la sua figura. È altissimo e magro, ha gli occhi color cioccolato e un nasino davvero carino spruzzato di lentiggini. Oh è molto saggio da parte tua Pauline fare commenti sul naso delle persone dopo che sei stata con Calum Hood e hai visto il suo naso per niente fine da vicino, molto vicino.
-Oggi la segreteria è chiusa...- dice, sorridendo. Che figura di merda, wow facciamo progressi, persino il primo giorno dopo neanche dieci minuti di permanenza.
-Ah...non mi aveva avvisato nessuno di questo...- rispondo, osservando la punta delle mie Converse nere.
Il ragazzo scoppia a ridere e mi guarda, sento i suoi occhi addosso. Cazzo guardi cespuglio.
-Sono Ryan, comunque. Tu sei...?- domanda porgendomi la mano ossuta.
-Pauline, ma chiamami Paul- rispondo, sorridendogli e dandogli la mano a mia volta.
-Allora, Paul, ti presento un po' la scuola, ti va? Deduco tu sia nuova...- Oh mio dio, in questa scuola c'è persino Sherlock Holmes 2.0! Sono esterrefatta. Ma veramente, Ryan? Ti sembrano domande da fare?
-Deduzione davvero brillante, Ryan! Ti chiamerò Sherlock d'ora in poi- gli dico con finto entusiasmo, facendolo scoppiare a ridere fragorosamente
Già mi piace, questo posto.

Calum
-Ancora attaccato a quel maledetto telefono stai? Forza Calum, Pauline non è l'unica femmina dotata di vagina, dovresti saperlo- dice Ashton mettendo le mani sulle mie spalle, mentre io sono seduto- o per meglio dire, stravaccato- sul divano di casa mia senza alcuna voglia di esistere. 
Perché cazzo non mi risponde? Lo vedo che ha visualizzato il messaggio, le da così fastidio rispondere?
-Lo sa, Ashton, ma evidentemente quella di Pauline è la sua preferita- controbatte Luke più serio che mai rendendosi poi conto della cazzata incredibile appena detta e scoppiando persino a ridere della sua stessa battuta. No dico, ma manco io lo faccio. Non ti fai un po' pena, Lukey?
-Ragazzi, basta sfottermi, per Dio. È una cosa seria per me questa. La amo davvero tanto e voglio sistemare questo casino- dico, lasciandomi cadere a peso morto sul divano di pelle nero. Ho combinato un casino in passato, è vero, sono stato con Elsa, ma dopo quell' "incidente" non mi sono più nemmeno sognato di pensare a lei in quel modo. Mi sono reso conto del mio errore e la mia storia con Pauline sembrava andare meglio di sempre, ma poi quella testa di cazzo di Michael si è dovuto mettere in mezzo con le sue fottutissime balle e ora sono rovinato e senza la mia ragazza.
Gli altri due non parlano, e Luke si limita ad alzare gli occhi al cielo, come se fosse lui quello a cui la sua ragazza non rivolge nemmeno la parola da settimane intere.
-Ha detto Michael di dirti che gli dispiace- dice Ashton poco dopo, a voce bassa e con lo sguardo puntato sulla punta delle sue scarpe. Come se me ne potesse fregare qualcosa delle scuse di Clifford.
-Beh, dì a Michael di ficcarsele su per il culo le sue inutili scuse da stronzo cronico-rispondo acido coprendomi la faccia con uno dei cuscini color panna che decorano quello scomodissimo divano merdoso di casa mia.
-Qualcuno ha bisogno di un po' di sano sesso- sghignazza Luke sotto i baffi prima di ricevere un cuscino in faccia dal sottoscritto. Che cazzo ridi rincoglionito, io sono in lutto per il mio piccolo e povero cuore spezzato e tu pensi al mio uccello che non lavora da quasi due mesi. Grazie, migliore amico.
-Ragazzi, non so che fare. Non mi risponde ai messaggi, alle chiamate, se vado sotto casa sua i suoi mi scuoiano vivo e con la mia pelle ci fanno il copricesso- dico tragico mettendomi sui gomiti. 
-Magari puoi chiedere a Warrie, quel tipo è il migliore amico di Pauline, no? Saprà perché non ti risponde al telefono- suggerisce Ashton accarezzandosi il mento, simbolo che per partorire questa enorme soluzione si è davvero impegnato al massimo delle sue facoltà.
-Sei un genio a volte, Irwin- gli dico alzandomi in piedi di scatto e lasciandogli un sonoro bacio sulla fronte.
-Se provi a farlo con me ti taglio le palle e ci gioco a biglie, Hood- mi dice Luke schiacciandosi in un angolo della poltroncina su cui sedeva comodamente da almeno un'ora e mezzo. Stupido idiota che non apprezza le mie dimostrazioni di affetto. Ashton si pulisce la fronte con il cuscino e finge di emettere conati di vomito.
-Oh, siete dei guastafeste assurdi- dico ironicamente prendendo le chiavi di casa dal bancone e mettendo in contemporanea le scarpe-Fate quello che cazzo volete, io intanto vado da quel tizio, torno fra un'oretta- continuo, chiudendomi la porta alle spalle con una certa fretta.
Corro verso casa di Warrie, che dista parecchio dalla mia; sono impaziente di sapere.
Pauline mi manca, cazzo se mi manca. Andava tutto così bene fra noi due e si è rovinato tutto. Non posso sopportare l'idea che lei possa dedicarsi a qualcun altro, amare qualcun altro e vivere quello che abbiamo vissuto noi due con qualcuno che non sia io. L'ho delusa e probabilmente mi odierà, ma voglio riparare ai miei danni. So di essere un casino, ma quando sto con lei mi sembra di essere perfetto nella mia imperfezione, mi sento leggero, come se non dovessi nascondere il vero me stesso perché so che in ogni caso lei lo accetterebbe. È questo che amo di lei, è sempre se stessa ed è impossibile non esserlo a mia volta quando sono con lei. La amo, e la rivoglio indietro.
Arrivo davanti a casa di War e suono ripetutamente il campanello con insistenza. E muoviti, Cristo!
Dopo minuti che a me sembrano un'eternità, la figura di Warrie appare sull'uscio e mi guarda stranito.
-Ciao Calum...come mai qui?- domanda alzando un sopracciglio e passandosi una mano fra i capelli corvini.
-Dov'è Paul? Non risponde alle mie chiamate, ai miei messaggi...tu ne sai qualcosa?-
Il ragazzo mi guarda sconcertato, poi ride, cosa che mi fa innervosire parecchio, dato che non vedo nulla di divertente in tutto questo.
-Ma come, non te l'ha detto?- chiede, con un sorriso divertito dipinto sulla faccia.
-Dirmi che cosa, Warrie?- domando a mia volta, cercando di non farmi scappare la pazienza.
-È andata in un college a Melbourne, ha cambiato città, credevo lo sapessi-
Per un attimo credevo stesse scherzando. Lo guardo incredulo e penso sia tutto uno scherzo per farmela pagare; sì, deve essere per forza così. Non può essersene andata senza avermi detto nulla, senza avermi salutato.
-Scherzi, non è così?- 
-Sono serissimo, Calum, mi dispiace- dice, chiudendo la porta.
Guardo la porta di legno chiusa davanti a me per qualche minuto, senza riuscire- e nemmeno volere- realizzare quello che Warrie mi aveva appena detto. Per un attimo penso sia tutto perduto, non ho più diritto ad una seconda possibilità, è finita, ma poi, a pensarci bene, se Paul non può venire da me, sarò io ad andare da Paul, fosse l'ultima cosa che faccio. 


ANGOLO AUTRICE

Ciaaao bellezze! Da quanto tempo eh? Quasi un anno, wow... scusatemi.
Avevo sempre in testa questa fanfiction, l'idea che molte persone la leggevano e si aspettavano un finale mi attanagliava, davvero. Solo che, come ho detto in altre storie che ho pubblicato in questi mesi, non mi soddisfava più: rileggevo i vecchi capitoli e non riuscivo a capacitarmi di come questa storia abbia potuto avere tutto il successo che ha riscosso. Ho pensato più volte di eliminarla, davvero, ma alla fine non ce la facevo mai, ci sono troppo affezionata. E poi, molte di voi mi hanno mandato messaggi privati in cui mi chiedevano se avessi intenzione di continuarla, che vi eravate affezionate anche voi. Per questo ho deciso di tenerla, le darò un finale decente e aggiornerò regolarmente, promesso. Spero che qualche lettrice sia rimasta dopo tutti questi mesi, perché io sono tornata con più idee di prima e non ho intenzione di rimandare questa volta. Inoltre, come ho scritto nella descrizione, sto man mano modificando tutti i capitoli per rendere la storia un po' più dettagliata e ben scritta, quindi se volete rileggere tutta la storia in queste settimane modificherò i vari capitoli, cosa che ho già fatto con i primi due. 
Quindi nulla, spero che il capitolo vi piaccia, mi sembra un po' più lungo del solito e spero che questo ritorno (probabilmente inaspettato) vi abbia fatto piacere!
Vi lascio i link delle storie che ho pubblicato in questi mesi d'assenza, se volete leggerle mi farebbe più che piacere ricevere qualche parere!
Grazie di avere aspettato e di non essermi venute a cercare con le torce e i forconi ♥
Silvia ☼

But if you loved me, why'd you leave me? (Os su Ashton): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2818735&i=1


And if you ever feel lonely just look at the moon (Os Cake): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2850296&i=1

Who Knew (Os su Calum): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3022802&i=1

Boy's Next Door (Long sui Malum): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3108432&i=1

 
  
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