Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Whiteney    26/06/2015    8 recensioni
|NaLu| Prima o poi riuscirò a finire l'ultimo capitolo. Spero.
Dal quinto capitolo:
- - -
«Solo la persona di cui l’infetto del “Frutto Afrodisiaco” è innamorato può scioglierne l’effetto, a patto che la suddetta persona ricambi gli stessi sentimenti»
[...]
«E l’unico modo per far sì che questo accada, è soddisfare questo suo… desiderio…»
- - -
Una giornata iniziata nei migliori dei modi.
Una missione andata a gonfie vele.
Uno strano frutto aggiunto alla ricompensa porterà risvolti inaspettati nella caotica e rumorosa Fairy Tail.
Un risvolto che cambierà radicalmente la vita di Natsu e Lucy.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Di nuovo, un branco di imbecilli.
(Settimo capitolo)

 

 

 

Quando Natsu riprese conoscenza – quando si era addormentato? – la prima cosa che realizzò era che aveva dormito su una sedia… e che vi ci era stato legato sopra, di nuovo. Ci mise di conseguenza qualche secondo per reagire, giusto il tempo di concretizzare il fatto.
«Perché sono legato su una sedia?»
Gridò all’improvviso il ragazzo dimenandosi come un forsennato, ancora mezzo addormentato, catturando l’attenzione del resto della gilda che si voltò simultaneamente verso di lui senza fare una piega, osservandolo attentamente. E per qualche recondita ragione, la cosa non gli piacque neanche un po’.
«Oh, ti sei svegliato finalmente»
Disse pacatamente Makarov avvicinandosi con le mani allacciate dietro la schiena al ragazzo, guardandolo con espressione tranquilla.
«Perché sono legato ad una sedia…
di nuovo?!»
Ripeté di nuovo lui fissando scocciato il Master fermarsi a qualche passo da lui; l’atmosfera aveva qualcosa che non lo convinceva… beh, certo, il fatto che fosse legato in mezzo alla sala della gilda era una prova lampante del fatto che qualcosa non andasse, ma gli sguardi dei suoi compagni avevano qualcosa che… no… non gli piaceva, per niente.
«Sei scappato»
Si limitò a dire il vecchio rimproverandolo con lo sguardo; Natsu borbottò qualcosa di incomprensibile, mentre i fatti accaduti nelle quarantottore precedenti tornavano prepotentemente a galla, ricordandosi di come Erza gli era malvagiamente piovuta addosso interrompendo il suo colloquio con Lucy.

Lucy!
Il rosato si guardò attorno, improvvisamente non poi più tanto interessato al fatto che fosse legato ad una sedia, alla ricerca di una testa bionda e di un profumo inconfondibile che, tuttavia, avvertì non presente nella sala.
«Dov’è Lucy?»
Chiese infatti il ragazzo dopo qualche istante, analizzando i presenti e poi di nuovo il Master, un espressione preoccupata dipinta sul viso; Makarov tossicchiò, grattandosi il capo a disagio.
«È andata a casa assieme a Happy, era esausta»
Lo informò corrugando la fronte, in apprensione. Natsu spalancò gli occhi, sorpreso.
«Oh, allora voglio andare anche io! Slegatemi!»
Esclamò con un sorriso felice, non vedendo l’ora di raggiungere la compagna, soprattutto perché, da quanto ricordava, avevano ancora un discorso in sospeso!
«Non se ne parla»
Fu a quelle secche e concise parole che l’entusiasmo del ragazzo scemò, trasformandosi in confusione non appena ebbe spostato lo sguardo su di una Erza in qualche modo più spaventosa che mai; era una sua impressione o lo stava trucidando con lo sguardo? E perché teneva la spada puntata verso di lui!?
Cosa aveva fatto
ora di sbagliato?
Deglutì leggermente, non potendo però far a meno di lanciare uno sguardo di disappunto alla rossa.
«Perché? Che ho fatto adesso?»
Domandò imbronciato, conscio – anche se riluttante e con grandissima rabbia – che contro Erza c’era ben poco da fare… e inoltre era ancora legato, l’avrebbe pestato di botte. In risposta, i membri della gilda gli scoccarono occhiate critiche, quasi stesse facendo il finto tonto.
«Sai com’è» Iniziò Gray guardandolo male, ancora profondamente irritato dall’incidente della confessione. «Vorremo evitare di dover salvare Lucy da te.»
Disse sprezzante il moro, guardando con un sorriso sarcastico il rosato, che assunse per tutta risposta l’espressione più allibita e sconcertata che potesse avere; non aveva la più pallida idea di cosa quel deficiente di Gray stesse parlando.
«Che vai blaterando, testa di ghiaccio? Perché dovreste salvarla da me?!»
Gli domandò Natsu iniziando di nuovo a irritarsi, sentendo il desiderio di prenderlo a pugni più impellente che mai; in risposta Gray corrugò la fronte, guardandolo quasi fosse stupido.
«Non fare lo stupido, fiammifero. Sappiamo che vuoi… fare quello con Lucy»
Cadde il silenzio.
Tutti trattennero il respiro.
Natsu fissò Gray.
Gray ricambiò lo sguardo.
Natsu aprì la bocca e inclinò il capo, prendendo fiato.
«Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando, cervello congelato»
…nessuno si azzardò a fiatare, spaesati dalle parole del ragazzo, che sembrava oltretutto estremamente serio. Lo fissarono sconvolti, fino a quando Erza non gli puntò la spada a pochi centimetri dal volto, facendolo sussultare.
«Non fingere, Natsu! Sappiamo che quel frutto ha avuto su di te l’effetto “Afrodisiaco” e che vuoi… che… tu e Lucy… sì ecco… quello»
Aveva iniziato minacciosa la rossa, terminando infine in un borbottio imbarazzato unito a un rossore inequivocabile, che non fece altro che confondere ulteriormente le idee a Natsu, che la fissò stralunato, mentre tutti annuivano.
«Ma di che cavolo state parlando?!»
Sbottò il ragazzo dimenandosi sulla sedia, lanciando a tutti i presenti occhiate omicide, irritato da quella assurda situazione, desideroso solamente di andare da Lucy; sentiva ancora la scia del suo odore che si dirigeva verso casa sua.
I presenti ammutolirono, e nessuno disse nulla per diversi attimi, fino a quando la voce seccata e irritata di Gajeel non perforò l’aria con le sue semplici e secche parole.
«Stiamo parlando del tuo improvviso impulso di scoparti la coniglietta, Salamander»
Spiegò senza tanti complimenti – ma soprattutto senza il ben che minimo tatto – stufo di quella situazione più che orribile;
anche lui non aveva dimenticato l’incidente del giorno prima.
«Gajeel!»
Esclamò Levy scandalizzata, mollandogli un poderoso schiaffo sulla nuca, lanciando un’occhiata preoccupata a Romeo e Wendy; meno male che Alzack e Bisca avevano portato via Asuka.
A Natsu ci volle qualche attimo per assorbire le parole di Gajeel, attimi che parvero durare in eterno perché, man mano che la realizzazione si insinuava nella sua mente, un espressione di puro orrore andava a dipingersi sui suoi lineamenti.
No, un momento, doveva averci sentito male, non poteva assolutamente credere che la gilda pensasse una cosa simile, non poteva…
Ma guardando le espressioni dei suoi
amatissimi nakama, capì all’istante che no, non stavano scherzando. E finalmente capì… capì perché per ben due volte l’avevano legato ad una sedia, impedendogli di raggiungere Lucy…


Oh, adesso sì che voleva prendere a pugni qualcuno.
«Che… CHE COSA?!»
Esplose con tutto il fiato che aveva in gola, alzandosi in piedi con tutta la sedia, ritrovandosi così in una posizione a mo’ di tartaruga. I compagni di gilda lo fissarono sbigottiti.
«Voi credevate… credevate veramente che io volessi fare una cosa del genere a Lucy!?» Esclamò con gli occhi che lampeggiavano per la rabbia, lanciando fiamme poco amichevoli dalla bocca, squadrando con rabbia le espressioni assolutamente sconvolte dei suoi compagni.
«Ehm… sì…?»
Rispose Gray guardandolo leggermente confuso, mentre anche tutti gli altri annuivano altrettanto confusi. Natsu rimase immobile per un macro secondo.
«… io ti ammazzo, GRAY!»
Tuonò infiammandosi completamente.
E spaccò la sedia.

 

 

 

 

Lucy sospirò, accarezzando la testolina blu di un Happy bellamente addormentato ai piedi del letto: era stata una giornata ancora peggiore della precedente, ancora non poteva credere che fosse finalmente finita.
Mi chiedo… - Pensò osservando distrattamente un punto vuoto davanti a sé, continuando a far scivolare gentilmente la mano sul pelo morbido dell’exceed – Quanto tempo ancora ci resti prima che l’effetto del frutto diventi permanente…
La ragazza sospirò pesantemente, abbassando lo sguardo e fissando tristemente il piccolo micetto blu, non potendo far a meno di pensare agli eventi delle scorse settantadue ore: le sembrava tutto così impossibile che quasi non riusciva a crederci, non riusciva ancora a credere a quello che era capitato a Natsu… era tutto così strano che sperava che, da un momento all’altro, si sarebbe risvegliata nel suo letto accanto a lui, scoprendo con sollievo che tutto quello era stato solo un brutto sogno e che Natsu era sempre lo stesso.
La bionda incassò la testa tra le spalle: se solo non avesse mangiato quel frutto… tutto quello non sarebbe successo e lei avrebbe potuto tranquillamente continuare a comportarsi come sempre, senza il timore che i suoi sentimenti verso di lui venissero a galla, rischiando di rovinare tutto quello che c’era stato tra di loro.
Perché, nonostante tutto quello che aveva scoperto sul frutto… non riusciva comunque a fidarsi, aveva una paura terribile che Natsu non provasse quelle cose, perché non era da lui comportarsi in quel modo e le sembrava ancora più impensabile che il ragazzo agisse in quel modo per
lei; Lucy temeva che fosse solo un illusione di quel frutto, che quello che Natsu provava per lei fosse solo una finzione e, una volta risvegliatosi, tutto sarebbe tornato come prima… o peggio, tutto sarebbe stato rovinato.
Non sapeva se era peggio il pensiero di un Natsu che, dopo avergli detto che lo amava, si comportasse come se niente fosse accaduto… o al contrario avrebbe iniziato a comportarsi in modo diverso con lei, conscio del suo affetto che superava quello che si provava nei confronti di un nakama.
Sarebbe stato troppo rischioso dirglielo ora… ma a quanto pare non c’erano altre soluzioni.
Sospirò, mentre il pensiero dell’anziana signora le tornava alla mente, così come la loro breve chiacchierata in privato.

 

 

Lucy si era sistemata nuovamente su una delle poltrone della sala, accomodandosi compostamente mentre la signora faceva lo stesso, porgendole una tazza di thè. La biondina avvertiva uno strano senso di disagio, ma non ne capiva pienamente il motivo, anche perché da quanto poteva vedere, l’anziana signora pareva perfettamente a suo agio mentre sistemava i piattini sul tavolino, tranquillamente e senza fretta, facendo tintinnare leggermente le ceramiche per qualche attimo. Lucy intanto beveva piano la sua tazza di thè, osservando la donna con curiosità, chiedendosi cosa mai avesse avuto di tanto importante da dirle in privato.
Le sue domande trovarono presto risposta.
«Dimmi cara» Aveva iniziato con un sorriso che si spiegava sul suo volto scolpito dal tempo «Tu ami questo Natsu?»
Lucy sbarrò gli occhi mentre il thè le andava di traverso; di tutte le possibili ed inimmaginabili domande che si sarebbe aspettata di sentire quella era, più o meno, quella che meno si aspettava. La ragazza puntò gli occhi nocciola in quelli chiari e ridenti della donna, che la fissavano con un’occhiata inequivocabile, un piccolo sorrisino che la fece arrossire.
«P-Perché me lo chiede?»
Balbettò lei cercando di mantenere un certo contegno, tossicchiando leggermente mentre cercava di calibrare la voce che, per i suoi gusti, era suonata troppo strozzata a nervosa.
La signora rise piano, mentre osservava la maga agitarsi in maniera piuttosto esplicativa, dando risposta alla sua domanda.
«Oh, cara, non c’è bisogno che ti agiti tanto» La tranquillizzò ridendo, scuotendo leggermente la mano «L’avevo già capito fin dal primo momento in cui vi ho visti, quando avete iniziato la missione. Si vede lontano un miglio che siete cotti l’uno dell’altro»
Le spiegò con gentilezza e dolcezza, mentre il cuore di Lucy perdeva inspiegabilmente un battito, un rosso carminio a colorarle le guance morbide. Questa confessione fu in grado, per qualche motivo, di farla agitare ed emozionare nello stesso tempo, causandole un tumulto fastidioso ma in qualche modo piacevole alla bocca dello stomaco, quasi come un sapore dolce amaro.
Se da un lato questa notizia – il fatto che lei fosse innamorata di Natsu fosse lampate – l’aveva sconvolta e preoccupata, dall’altro non poteva far a meno di sentire le farfalle allo stomaco:
Cotti l’uno dell’altro? Intendeva davvero quello che credeva?
Lucy boccheggiò, fissandola senza dire niente per i primi istanti, arrossendo ogni secondo sempre di più.
«Co-Come sarebbe?»
Fu l’unica frase di senso compiuto che riuscì a formulare. Si sentiva particolarmente stupida al momento, ma la cosa al momento non la preoccupava particolarmente.
«Oh, andiamo cara, è ovvio dal modo in cui vi trattate e interagite che siete innamorati!» Spiegò inclinando il capo «È un bell’amore, il vostro: semplice, sincero e
divertente
«Divertente?» Ripeté Lucy spalancando gli occhi, dimenticandosi per un momento del resto del discorso; l’aggettivo divertente, per qualche motivo, non le suonava particolarmente giusto.
L’anziana si lasciò scappare un’altra risata.
«Siete una coppia divertente» Spiegò semplicemente «Ed è una bella cosa»
Aggiunse poi smettendo di ridere, fissandola da sotto le lenti sottili. Lucy avvampò, irrigidendosi per l’imbarazzo e il desiderio che, quello che la signora aveva detto, fosse vero. La maga si ritrovò ad abbassare lo sguardo, sospirando.
«Penso che si stia sbagliando» Si limito a mormorare, distogliendo lo sguardo «Natsu non…
non può provare per me qualcosa che vada oltre la semplice amicizia»
Già, era così. Lo sapeva che era così.
Corrugò la fronte, la signora, mentre posava la tazza di thè sul tavolo, fissando incuriosita e in qualche modo preoccupata la ragazza.
«Perché dici così?» Le domandò. Lucy rimase in silenzio qualche istante, fissando con sguardo leggermente perso un punto vuoto di fronte a sé, prima di spostare l’attenzione da tutt’altra parte.
«Natsu non è il tipo. Non può provare certe cose… non è… non è semplicemente da lui, ecco. Lui è… impulsivo, terribilmente impulsivo, per non parlare della sua terribile abitudine di introdursi continuamente in casa mia, ed è una testa calda, non so infatti quanti lavori sono andati in fumo a causa delle sue manie distruttive» Si fermò un momento, ridacchiando leggermente. «Ma infondo… non lo cambierei per nessun motivo al mondo. Io e lui… siamo troppo amici per essere qualcosa di più. Per questo vorrei che tutto potesse tornare come prima…»
Spiegò alzando le spalle, stringendosi leggermente tra le braccia, pensierosa. Già, era così. Non era da Natsu una cosa del genere, lui pensava semplicemente ad altro.
Era così e basta.
«E come fai a saperlo?» Le domandò la signora dopo qualche attimo di silenzio, sorprendendola «Ne avete mai parlato prima?»
… parlato?
Con Natsu?

Dei suoi sentimenti?
«N-No» Rispose piano, a disagio, corrugando la fronte; infondo, come mai avrebbe potuto farlo?
Natsu non era il tipo.
«E allora come fai a dirlo?» Le domandò improvvisamente risoluta la signora, prendendola completamente in contropiede.
Come faceva a dirlo?
Già, infondo, tecnicamente, non aveva mai parlato di cose del genere con Natsu…
…no, non era possibile.
«Io conosco da tempo Natsu» Iniziò lei abbassando le spalle «E so che lui non pensa alle cose di questo genere»
«Ma non ne avete mai parlato» Insistette lei, guardandola oltre le lenti, con sguardo improvvisamente serio e severo «E credimi cara, parlare è la cosa migliore che voi possiate fare. Sono certa che sarai sorpresa se ti fermassi un attimo ad ascoltare, a
parlare, invece che suppore»
Per qualche motivo Lucy non riuscì a obbiettare, si limitò a fissare la signora con gli occhi leggermente spalancanti, le labbra morbide e rosa dischiuse leggermente come un piccolo bocciolo, in una piccola “o” che mostrava tutto il suo sconcerto.
Perché quelle parole erano in grado di metterle addosso un tale senso di speranza? Era proprio così, parlare, parlare
con Natsu dei suoi sentimenti avrebbe risolto tutto?
Non era così sicura, soprattutto perché aveva terribilmente, semplicemente
paura.
Continuò a non dire nulla, limitandosi a fissare la donna con i suoi grandi occhioni cioccolato, ricevendo un altro breve sorriso. La signora si alzò dalla poltrona poggiandosi sui braccioli morbidi, scaricandovi il peso per permettervi di avere un sostegno stabile, invitando la biondina a fare lo stesso.
«Fidati di me, cara, ora che sono certa che i vostri sentimenti sono sinceri, parlare è in assoluta la cosa migliore da fare, si risolverà tutto»
Le spiegò in tono sicuro ma dolce, incamminandosi con calma verso la porta per poi voltarsi, dopo aver poggiato la mano sul pomello della porta, verso di Lucy, un enorme sorriso sul suo volto.
«Le incomprensioni e i fraintendimenti nascono quando non c’è, o non è chiara, la comunicazione» Terminò fissandola negli occhi, attentamente «Sono certa che ti sorprenderanno le cose che scoprirai, se parlerete»

 

 

 

 

Lucy strinse le labbra, incassando nuovamente la testa tra le spalle mentre sospirava, cercando di schiarirsi le idee: parlare, eh? Più facile a dirsi che a farsi visto che la persona con cui si supponeva avrebbe dovuto chiarirsi era Natsu, una persona più pratica che teorica… se si voleva mettere sotto quell’aspetto.
Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro, tentando di sgomberare la mente e di rilassarsi: per qualche motivo era nervosa, molto nervosa, lo sentiva dal battito accelerato del suo cuore e dal fastidioso nodo formatosi sulla bocca dello stomaco.
Doveva stare calma, non sarebbe mai riuscita a fronteggiare Natsu se partiva in quel modo. L’unica consolazione che aveva, per lo meno, era che il mago era rinchiuso nelle sicure mura della gilda.
«Ehi Lucy»
La ragazza saltò letteralmente in aria, cacciando un poderoso urlo mentre si voltava con uno scatto verso la finestra sopra il letto dove, comodamente appollaiatovi sopra, c’era niente poco di meno che Natsu.
Natsu, in casa sua, sulla
finestra. Sapeva in qualche modo di dejà-vù.
Oh ma porca…
«N-Natsu?!» Gridò confusa, facendo qualche passo indietro. «Perché diavolo sei in casa mia?!»
Nella confusione che aveva creato la maga, Happy si era svegliato di soprassalto guardandosi attorno freneticamente, la vista ancora appannata dal sonno, prima di ritrovare la figura, per qualche motivo scocciata, di Natsu… sulla finestra. Al che il micetto blu spalancò gli occhi, sollevandosi subito in aria e piazzandosi di fronte al ragazzo, un’espressione confusa e sorpresa sul suo musetto ancora addormentato, come a voler proteggere Lucy; anche se sapeva che Natsu non avrebbe
mai fatto del male alla ragazza per nessuna ragione al mondo, i suoi amici in gilda erano sembrati particolarmente serrati sull’obbiettivo di tener separati i due e benché Happy non pensasse fosse poi una grande idea dopo l’episodio di ieri, aveva concordato con gli altri. Infondo anche a lui era parso estremamente insolito il comportamento di Natsu, sotto certi aspetti.
«Natsu?» Miagolo il micetto corrucciandosi. «Come hai fatto a scappare dalla gilda?»
In risposta alle domande dei due, il mago si aprì in un sorriso a trentadue denti.
«È stato facile, è bastato distrarre Erza e il vecchio, dare un pugno a Gray e correre verso l’uscita il velocemente possibile. E quando Gray e Gajeel hanno tentato di placcarmi» Una scintilla di malvagità illuminò il volto di Natsu, mentre Happy e Lucy lo guardavano allibiti. «È bastato dire a Juvia e Levy che quei due, l’altro giorno, avevano detto delle cose molto interessante su di loro e che era loro diritto che glielo ripetessero» Si fermò nuovamente, scoppiando a ridere come un matto, mentre entrava nella stanza con un balzo. «È stata la scena più bella che abbia mai visto, ahahaha, quei due imbecilli di Gray e Gajeel avevano un’espressione così stupida e frustrata mentre tentavano di trattare con quelle due! Ahahaha, Juvia l’ha presa così seriamente che a momenti allagava l’intera gilda! Che spasso… dopo quello è stato facile sgattaiolare indisturbato, in mezzo alla baraonda»
Spiegò allacciando le braccia al petto, soddisfatto, mentre annuiva a se stesso; Lucy lo guardò con un cipiglio perplesso, cercando di realizzare l’accaduto: in poche parole era riuscito a scappare,
di nuovo.
«Natsu» Lo rimproverò Happy, galleggiandogli davanti. «Lo sai bene che non puoi avvicinarti a Lucy, potresti fare qualcosa di strano!»
Il ragazzo posò lo sguardo sul micio blu, l’espressione improvvisamente seria, per poi spostare l’attenzione su di Lucy, che sussultò sorpresa, trattenendo il respiro;
mayday, mayday surriscaldamento prossimo in tre secondi.
«Happy» Iniziò corrucciandosi Natsu. «Voglio solamente parlare da solo con Lucy.»
«Parlare?» Domandò l’exceed inclinando il capo, confuso.
«Pa-Parlare?» Ripeté la bionda battendo le palpebre confusa, mentre avvertiva un crescente panico dentro il petto. Male, molto male, lei non era affatto pronta a
parlare con lui! Anche se il sentimento non sembrava reciproco, a quanto pare.
Il ragazzo si limitò ad annuire, ricevendo in risposta un’occhiata poco convinta da parte del gatto mentre Lucy, dietro di lui, rimaneva paralizzata al suo posto, incapace di muoversi o pensare.
«Ma Natsu» Protestò lui. «Non posso lasciarvi soli!»
«Happy, lo sai che puoi fidarti di me, no? Ti prometto che non le farò nulla! Sono venuto qui solo perché, da quanto ho visto in gilda, parlarle è di assoluta importanza vista la stupida situazione in cui mi sono ritrovato, infatti sono diventato, senza neanche sapere come, un
maniaco. Quindi Happy, per favore, lasciaci un momento da soli. Te lo chiedo come favore.»
L’exceed fissò l’amico con espressione preoccupata, confusa e un po’ sorpresa, soppesando la questione; sapeva degli effetti che quel frutto aveva avuto su Natsu, ma lui non riusciva assolutamente figurarselo fare qualcosa che avrebbe ferito Lucy, tanto meno qualcosa che non volesse… e dal suo tono sapeva che poteva fidarsi di lui.
Infondo Natsu poteva tranquillamente essere definito un imbecille, ma non un maniaco.
Happy lanciò un’occhiata alle sue spalle, dove se ne stava una molto imbarazzata, frustrata e confusa Lucy e allora realizzò anche lui che
aye, dovevano assolutamente parlare.
«Aye, sir!» Fece il micio con un sorriso, alzando una zampina. «Allora io vado, ma Natsu non fare nulla di stupido. Altrimenti questa volta tempo che non te la caverai solamente con uno svenimento, a dopo!»
E con la sua ultima ancora di salvezza che volava via dalla finestra – Lucy si chiese perché non avesse almeno tentato a fermarlo, ma considerando l’improvvisa incapacità di muoversi, il motivo era alquanto chiaro – la ragazza si ritrovò sola a quattr’occhi con Natsu, da sola.
La ragazza si rianimò improvvisamente, il nodo allo stomaco trasformatosi improvvisamente in milioni di farfalle, mentre le sue parole le ritornavano prepotentemente in mente.

“Infatti sono diventato, senza neanche sapere come, un maniaco”.
Batté le palpebre confusa e frastornata, mentre tentava di dare un senso alla sua frase che continuava a ripetersi a ripetizione dentro la sua testa, confondendola sempre di più, tanto che in principio non si rese conto che il Dragon Slayer aveva preso ad avvicinarsi verso di lei. Trasalì visibilmente, quindi, quando se lo ritrovò a pochi centimetri di distanza, le braccia incrociate e il viso contratto in un’espressione molto…
scocciata.
«Allora Lucy» Iniziò lui facendo una smorfia. «Ti dispiacerebbe smetterla di scappare e starmi a sentire per cinque secondi? Perché mi sono davvero stufato»
Lucy si ritrovò quindi a fissarlo senza dire niente per qualche minuto buono, troppo scioccata anche per muovere un solo muscolo; era, diciamocelo, allo stremo. Fu infatti ripensando agli avvenimenti degli due giorni, di nuovo, e ritrovandosi Natsu davanti che la scintilla esplose, letteralmente.
«E che cosa diavolo dovrei dire io, allora?!» Esclamò all’improvviso lei, frustrata, incassando la testa tra le spalle e stringendo i pugni lungo i fianchi. «È da quando hai mangiato quello stupidissimo frutto che tutto si è incasinato! Sia in te che dentro la mia testa, maledizione! Hai idea di quello che ho passato in questi giorni in cui il tuo cervello era sotto l’effetto di quella cosa? Hai idea di come… di come sia stato terribile sentirmi dire che il motivo per cui ti comportavi in quella maniera così… strana nei miei confronti era a causa di quel frutto, non della tua volontà?! Hai idea di quanto… di quanto faccia male il pensiero che potresti continuare a essere sotto questo strano effetto per sempre?! Di quanto sia terribile il pensiero che tu possa provare per sempre sentimenti
falsi per sempre?! Hai… la benché minima idea di quanto… quanto faccia male pensare che tutto questo sia solamente… finzione
Gridò lei come una furia, terminando il suo sfogo annaspando mentre abbassava lo sguardo, la voce che si incrinava man mano che esternava alla massima voce i timori che l’avevano attanagliata in quel così breve lasso di tempo, senza mai incrociare il suo sguardo, nel timore di come avrebbe reagito alle sue parole.
Ci fu silenzio e Lucy si azzardò ad alzare lo sguardo verso quello di Natsu, ritrovandosi così a fissare lo sguardo sorpreso del ragazzo, evidentemente non si era aspettato una simile reazione da parte sua, ma dopo tutto quello che aveva passato non ne aveva potuto fare a meno, era davvero esplosa. Passò qualche altro istante prima che la fronte del Dragon Slayer si corrugasse, osservando con un cipiglio attento il volto arrossato e ancora ansante della bionda, che aspettava leggermente spaventata la risposta del ragazzo.
E a sentire le farfalle che si libravano come pazze nel suo stomaco da quando aveva incontrato i suoi occhi scuri, la cosa non prometteva affatto bene: che avesse lasciato troppo intendere i sentimenti nei suoi confronti?

… ma no – tentò di rassicurarsi – sicuramente non… anche se è sotto l’effetto di quella strana cosa, sono certa che non abbia…
«Dì un po’, Lucy… e vedi di essere sincera e non provare a mentirmi, perché non ti lascerò andare fino a quando non sarò certo che avrei detto la verità» L’ammonì lui abbassandosi quel tanto che bastava per guardarla dalla sua stessa altezza, a pochi centimetri di distanza, facendola sussultare e mancare un battito. «Io ti piaccio?»
…oh,
grandioso, voleva davvero che rispondesse a quella domanda?
Dove sarebbe potuta andare a scavarsi la fossa?

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

Salve a tutti!
Non proverò nemmeno a tentare di giustificare questa lunga assenza e questo ritardo clamoroso, riempito con un capitolo che, temo, lascerà in sospeso e o scontenti molti di voi.
Dirò solamente che mi dispiace, veramente. Ma dal mio punto di vista, lo giuro, non sembra passato così tanto tempo invece dal mio ultimo capitolo.
E invece.
Ne è passato tanto e me ne duole, soprattutto perché mi dispiace di avervi lasciato in sospeso… ma ho avuto una crisi creativa e non mi piaceva affatto quello che scrivo, insomma, cose che capitano a tutti prima o poi, ma mi dispiace comunque.
Ora… vi avviso con un certo sollievo/sconcerto che il prossimo sarà l’ultimo capitolo, non ho la minima idea di quando arriverà ma almeno ora posso dire di sapere come finirà questa
cazzo di storia. Avendola iniziata due anni fa, se non sbaglio, avevo idee che con il tempo e il senno di poi ho trovato semplicemente ridicole – motivo in più per cui questa storia ha subito tanto ritardo, in quanto mi sarei tanto voluta sfasciare la testa contro un muro – ma avendo ritrovato improvvisamente ispirazione e un’idea che mi pareva molto più adatta, sono tornata in pista.
Spero che nessuno di voi rimarrà deluso ma… se così non dovesse succedere chiedo perdono! >_>
Beh, ci vediamo… se ci sarà qualcuno perché, dopo questo ritardo, non so chi ci sarà ancora qui… soprattutto dopo aver letto un capitolo che, magari, non presenta quello che vi aspettavate. Ma nel prossimo si concluderà tutto! (Non fate troppo caso al titolo, non avevo idea di cosa mettere. E diciamo che in questo capitolo sono stati tutti un po' imbecilli, me compresa. òvò")
Vi saluto.
Ciao e
A preeesto

Whiteney

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Whiteney