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Autore: Clitemnestra    28/06/2015    2 recensioni
Didone era la bellissima regina di Cartagine, rimasta vedova dello zio-sposo Sicheo.
Quando Enea approdò nei lidi cartaginesi, Afrodite la fece innamorare dell'eroe.
Con questi, ella trascorse molti mesi, durante i quali il Troiano le raccontò i suoi viaggi.
Ma quando Enea, richiamato dal Fato, fu costretto a ripartire, la regina rimase sola.
Allontanate la sorella Anna e la nutrice Barce, si trafisse con la spada lasciatogli dall'amato.
Genere: Drammatico, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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“Moriemur inultae,
sed moriamur”*
Virgilio, Eneide, Libro IV

La nave prese l'arduo mare,
spinta da Zafiro giocondo
mentre Eolo favorì bonaccia

La spada crudele, sfiorò la regina.
E come serpe, al seno, mordente,
la lama baciò il fiero petto

S'alzò un grido,
monotono il lamento.
Accorse la nutrice dal bianco pelo.

Scese l'ombra,
nell'Ade freddo,
la spada di morte nel petto.

Amor, che fosti la sua sorte,
guarda bruciar le fiamme nella pira
perchè saranno la tua morte .


*Moriremo invendicate, ma muoriamo



 
  
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