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Autore: resi    29/06/2015    1 recensioni
“Prima o poi sarai mia Kaori … e solo dopo inizierà il divertimento vero e proprio”. Salve a tutti! Ecco a voi una nuova storia che vedrà la nostra sweeper alle prese con un'ardua missione: salvare la vita dell'uomo che ama. Ma come potrà riuscirci se il nemico è uno dei killer più abili del mondo? Scopriamolo insieme ...
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Era una splendida mattinata di luglio a Shinjuku, il sole splendeva radioso nel cielo e le strade erano gremite di persone; i più anziani passeggiavano con amici mentre rimembravano le vecchie glorie di una ormai passata gioventù, i bambini tutti surriscaldati da corse e inseguimenti volevano vedere chi si sarebbe aggiudicato la vittoria dell’ennesima partita di nascondino, gli uomini e le donne erano presi dai mille impegni quotidiani e dai propri pensieri. Il tutto in un’atmosfera piena di vivacità, di luce e di serenità.
Fra tutta questa gente una ragazza borbottava frasi poco cordiali mentre si incamminava verso la lavagna degli annunci della stazione centrale …
 
- Accidenti! Stupido scansafatiche, buono a nulla e perditempo! – disse Kaori piuttosto su di giri inveendo contro il suo socio - Mai una volta che si degni di alzare il suo nobile deretano per andare a controllare la lavagna, tocca sempre a me!
Almeno speriamo che ci sia un nuovo incarico … Ho bisogno di comprarmi dei vestiti nuovi e sono a corto di soldi …
 
Purtroppo nessuno aveva bisogno di City Hunter in quel periodo, a quanto pare anche i delinquenti si concedono delle ferie  di tanto in tanto.
 
- Uffa … non mi resta che tornare a casa. Forse dovrei preparare dei volantini e iniziare a fare un po’ di pubblicità in giro. Ma certo! È una bella idea! E se quel deficiente non si impegnerà ad aiutarmi lo sotterrerò con una delle mie sane martellate! Vediamo se impara a darsi da fare!
 
Kaori era talmente immersa nei suoi pensieri che quasi non si accorse di un uomo che le era passato di fianco e che si era fermato di colpo ad osservarla. Con rapidità l’uomo corse verso un’aiuola lì vicina, colse una bellissima genziana di un azzurro color del cielo, raggiunse la ragazza e con grazia glielo porse, facendo un lieve inchino.
 
- Credo che questo sia suo signorina – disse il galantuomo mentre porgeva il fiore a Kaori.
 
La ragazza rimase un po’ sorpresa da quel gesto così galante ed era anche alquanto lusingata di ricevere attenzioni da parte di un uomo così affascinante. Era alto, biondo, aveva occhi azzurri e seducenti ed era molto bello … ma c’era qualcosa che non la convinceva in quell’atteggiamento e nello sguardo di quell’uomo … uno sguardo che aveva già visto ma non ricordava in quale occasione …
 
- Non  credo sia mio, l’azzurro non è il mio colore … disse la ragazza.
- Beh, prima di giudicare dovrebbe vedere se le dona davvero – e dicendo questo le infilò il fiore sopra l’orecchio, tra i capelli … un gesto molto delicato che aveva suscitato in Kaori un piccolo brivido di piacere …
- Mi creda signorina, questo fiore risalta la bellezza naturale dei suoi splendidi occhi.
 
Kaori fece un lieve sorriso.
 
- Scommetto che ha già regalato tanti fiori ad altrettante ragazze prima di me …
- No questo è il primo fiore che ho colto per una donna, una donna tra l’altro molto bella …
 
Dalla bocca di Kaori scappò una lieve risata, non le era mai successa una cosa simile. Però c’era sempre quella strana sensazione in lei, di certo non credeva di essere tanto bella da attirare un uomo come quello … Probabilmente  aveva delle mire particolari o uno scopo recondito …
La ragazza lo scansò gentilmente tentando di riprendere il cammino verso casa, ma l’uomo si parò davanti a lei, le prese la mano e baciandola lievemente si presentò.
 
- Il mio nome è Mick e il tuo qual è?
 
“Ma bene, siamo già passati al tu?!”, pensò Kaori, “no, non mi convince affatto …”
 
- E perché dovrei dirtelo? – chiese irritata.
- Perché vorrei sapere il nome della donna che mi ha rubato il cuore, non ne ho forse il diritto?
- No, direi di no – Kaori tentò ancora di sfuggirgli ma fu nuovamente bloccata …
- Ti prego, non ho cattive intenzioni … Vorrei solo sapere come ti chiami, poi ti prometto che ti lascerò andare …
 
“Accidenti quanto è insistente …”, la ragazza stava iniziando ad innervosirsi …
 
- Kaori. Contento?
- Molto – disse Mick con un sorriso mozzafiato.
 
A quel punto Kaori si tolse dai capelli il fiore e glielo restituì.
 
- Riprendilo, così potrai conquistare qualche altra ragazza più incline di me al corteggiamento.
- Io ho occhi solo per te mia cara!
- Ma certo, come no.
 
Così Kaori riuscì a liberarsi di quell’uomo e riprese il cammino verso casa. Camminando, la ragazza non faceva altro che ripensare all’incontro appena avvenuto … Qualcosa le sfuggiva ...
“C’è qualcosa che non torna. Sì, è vero che qualche volta ho notato degli sguardi maliziosi da parte di alcuni uomini mentre passeggiavo per le vie della città, ma in quelle occasioni nessuno si è fatto avanti in modo così esplicito e poi indossavo abiti un po’ più femminili rispetto ad oggi e avevo anche un filo di trucco … Qualcosa mi dice che quel Mick mi ha corteggiata volutamente e in modo premeditato, con uno scopo ben preciso. E poi quello sguardo … ma dove l’ho già visto?”
 
Kaori ci aveva visto bene, infatti Mick la stava osservando mentre si allontanava sempre di più con uno sguardo criptico e molto deciso …
“Prima o poi sarai mia Kaori … e solo dopo inizierà il divertimento vero e proprio” …
 
Senza neanche accorgersene, Kaori era arrivata a casa; ormai era ora di pranzo è immaginò le lamentele del suo socio sul fatto che lo faceva morire di fame perché cucinava sempre a ore tarde … Si incamminò verso la cucina ma si accorse che Ryo non c’era …
 
- Ryo? Dove sei?, “Dove si sarà cacciato?”
 
Guardò nella sua stanza ma niente, così andò in terrazza e proprio lì lo trovò a fare una ginnastica un po’ particolare …
 
- Un! Due! Tre! Quattro! Un! Due! Tre! Quattro!
Kaori osservando quella scena si sentiva imbarazzata: Ryo muoveva il bacino avanti e indietro a ritmo di marcia o come se stesse facendo un ballo tribale; aveva perfettamente capito che stava allenando il suo mokkori.
 
- Ehi Kaori! Finalmente sei arrivata! Che fai qui? Vai a preparare il pranzo, il mio mokkori ha bisogno di tante energie!!
- Potrei sapere perché stai facendo il buffone senza nemmeno un briciolo di vergogna? E poi hai due mani anche tu, puoi cucinare da solo!
- Io devo allenarmi, non è compito mio preparare il pranzo! Forza vattene, altrimenti la tua presenza farà ammosciare il mio mokk …
 
SDOOOONG!!! Ryo non aveva nemmeno fatto in tempo a  terminare la frase che Kaori aveva già tirato fuori il suo martellone “punizione divina” da 100.000 tonnellate. Lo colpì con una tale violenza da farlo volare contro il muro disintegrandolo.
 
- Adesso prova a riprodurti se ti riesce!! Brutto cafone!! E per la cronaca, oggi ho incontrato un uomo molto bello che mi ha fatto una corte spietata, te lo dico giusto per ficcarti in quella testa bacata che io sono molto affascinante anche se tu fai fatica a crederlo!
 
Ryo, con non poca fatica, riuscì a far uscire la sua testa dal muro, si girò e con un volto serio le rispose:
- No per niente. Non fatico a credere che un uomo possa sentirsi attratto da te …
 
Kaori sbarrò gli occhi e la mascella le cadde quasi fino alle ginocchia … Cosa aveva detto Ryo? Era un complimento? Questo era un avvenimento da segnare nei libri di storia!
 
- Da … Davvero? Lo pensi sul serio?
- Ma certo …
- Oh, Ryo … io …
- Ormai è un fatto assodato, l’omosessualità non è più un tabù nella nostra società  e non mi stupisce il fatto che ci possa essere attrazione tra due uomini …
 
SCABOOOOOOOOOOM!!!!
 
- Brutto deficiente!! E io che ti sto anche a sentire! Sei solo uno stronzo!
- Aaaaah! Kaori! Stavo solo scherzando! Prima o poi mi ammazzerai! – ormai Ryo era sicuro di avere così tante commozioni cerebrali da non riuscire a contarle tutte!
- Magari ci rimanessi secco una volta per tutte! Il mondo avrebbe un maniaco di meno!
- Tse! Insultami quanto vuoi tanto non riuscirai a togliermi il buon umore …
- E a cosa è dovuta tanta gaiezza sentiamo …
- Presto verrà a trovarmi un vecchio compagno di avventure e insieme ce la spasseremo con tutte le ragazze della città! Ah bei vecchi tempi! Ah ah ah ah!– disse Ryo con la solita faccia da maniaco incurabile.
 
“Perfetto! Adesso ci saranno due maniaci in circolazione”, pensò Kaori, “ … ma … un momento … quell’espressione … per un attimo guardando Ryo mi è tornato in mente il ragazzo di oggi, come si chiamava? Mick! Ma allora ci stava provando con me per davvero! Per il semplice gusto di farlo! Povera me … ”
 
- Ma porca miseria! Perché sono circondata da maniaci! Eeeeh me lo diceva la mamma: “Figlia! Gli uomini sono tutti uguali! Pensano soltanto a una cosa!”, sagge parole … - esclamò Kaori, mentre rientrava in casa lasciando il suo socio a fantasticare sulle “serate mokkori” che lo attendevano. 
   
 
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