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Autore: Queen_V_Introspective    29/06/2015    9 recensioni
Bisogna imparare a guardare ben oltre le apparenze; troppo spesso ci soffermiamo solo su di esse, senza comprendere ciò che le persone custodiscono dentro: le gioie, i dolori o le loro mancanze. In alcuni casi, per comprendere in pieno un dolore, bisogna imparare a guardare con gli occhi e a sentire con il cuore di chi soffre. Non tutti ne sono capaci e non sempre chi sorride è felice. Il sole, però, esiste per tutti.
Questa non è una storia qualsiasi, questa è la storia di Jun Misugi.
Ringrazio Solerena per la disponibilità, la gentilezza e l'accuratezza nel revisionare tutti i miei testi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jun Misugi/Julian Ross, Yayoi Aoba/Amy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Kanjō no aki




***




 
 
Lo osservo, mentre è intento a correre distratto e felice tra le vie del parco: è bellissimo.
A volte, quando mi capita di assistere per caso ai suoi allenamenti o alle sue corse mattutine, sento ancora attraversarmi dentro un piccolo brivido di angoscia.
 La paura, in alcuni casi torna ancora a farla da padrona.
Credo che sia normale, forse, potrei sbagliarmi… o forse no.
Non saprò mai concretamente quanto tempo ci è concesso insieme, nonostante tutto io, sono felice.
 
Sono felice di aver incontrato un uomo come lui, quando ancora era un semplice ragazzino con un grande e tortuoso cammino da affrontare.
Sono felice di aver potuto assistere ai tanti avvenimenti che hanno cambiato la sua vita, ma, soprattutto sono felice ed orgogliosa di averne potuto far parte e di esser cresciuta insieme a lui: nel bene e nel male.
 
Per alcuni, e forse, in molti casi anche per lui, il mio è stato un sacrificio enorme.
Non c’è modo di dargli torto, ma nemmeno ragione.
Certo, non posso affermare di aver avuto vita facile al suo fianco, non posso dire di aver avuto un’infanzia serena, però, posso dire con certezza di esser stata felice.
Perché stargli vicino mi ha reso contenta, una persona migliore, mi ha reso una donna forte.
Molte volte mi è stata posta una strana domanda a cui ho preferito in alcuni casi, rispondere con un silenzio, in fondo perché mai dovrei dare spiegazioni a qualcuno?
Perché dovrei dire alle persone qualcosa che non sarebbero in grado di capire?
Spesso mi sono chiesta io, invece, come loro si arrogano il diritto di spettegolare sulla vita di qualcun altro.
Questo mi fa immensamente riflettere, ma soprattutto mi secca sentir dire: perché distruggi la tua vita per accudire lui, hai sprecato solo la tua infanzia oppure non credi di aver dato già abbastanza?
Chi sono gli altri per decidere della tua vita? Chi sono gli altri per giudicare le tue scelte?
Chi sono gli altri per poter dire che quanto abbiamo dato sia abbastanza, che non siamo felici o che ci siamo sacrificati? Per cosa poi, per un malato?
Ed è questo che smuove la rabbia dentro la mia anima, come possono definire e giudicare, un qualcosa di cui non conoscono nemmeno la parte più superficiale!
Io, non ho mai detto a nessuno di essere infelice, non ho mai pianto di fronte agli altri per la situazione in cui mi  sono ritrovata e non perché sono coraggiosa o forte, semplicemente non l’ho mai fatto perché non c’è stato bisogno di farlo.
Ho fatto una scelta, nonostante la mia giovane età ed oggi, sono ancora convinta di quella scelta.
Io, quando volgo lo sguardo al passato, rivedo la mia splendida vita trascorsa nel modo in cui ho voluto e desiderato.
Ho donato me stessa a lui come forse, non avrei potuto donarmi a nessuno, mai.
I miei ricordi sono felici, non ne ho amari, in fondo anche le cose brutte, oggi che sono quasi del tutto superate, mi lasciano un sorriso sulle labbra perché so che le ho vissute insieme alla persona che ho amato ed amo, più della mia stessa vita. Tutte le cose fatte insieme, i momenti trascorsi anche tra una camera d’ospedale e l’altra, mi hanno resa felice, quindi io, non posso far altro che ringraziare lui per avermi donato tutto questo.


“Perché io, quando mi guardo dentro nel mio domani ci vedo solo e soltanto lui.”
(Annalucia)

 





 
***
 
 

 
 



Scorgo da lontano una piccola figura con una chioma folta che quasi si fonde tra i colori del fogliame, una figura familiare, mentre sono intento ad allenarmi in questa giornata così serena. Il tepore d’autunno mi attraversa l’anima, sento la tranquillità che scorre al posto del sangue nelle mie vene in questo periodo.
Perché forse per me è la resa dei conti, la conclusione di un ciclo, così come l’inverno inizia il suo nuovo ciclo con il freddo ed i periodi bui, l’autunno gli porge i suoi umili saluti ponendo fine al ciclo di alcune cose e l’inizio di tante altre:

La caduta delle foglie dai colori tenui.
Fiori.
Il letargo ed infine i dolori o la felicità di tante altre persone.



Ed è così che va il mondo, si chiude un ciclo quando un altro ha già preso vita.

Alcune volte è difficile da accettare il cambiamento, tuttavia in certi casi è necessario: per se stessi, per chi abbiamo vicino e per la nostra esistenza.

Non è facile vivere situazioni a noi sconosciute, addentrarsi in percorsi nuovi di cui non abbiamo previsto l’esistenza, ma se questo serve a farci andare avanti e combattere, allora credo fermamente che bisogna dare un’opportunità a se stessi e alle proprie capacità.

Ho visto persone piangere, disperarsi per qualcosa che purtroppo non potrà mai tornare indietro, ho visto quelle stesse persone rialzarsi con l’aiuto di alcuni amici incontrati per caso.
Persone che forse, sono state inviate nella nostra vita, poste sul nostro cammino in qualità di angeli. Ho visto quelle stesse persone, leccarsi a vicenda le ferite, camminare insieme mano nella mano, con la paura e l’incertezza nel cuore per il futuro, ma che hanno affrontato con coraggio le prove che gli sono state poste dinanzi. Oggi, so per certo che sono felici della scelta fatta, nonostante gli alti e bassi perché la strada è lunga e difficile, loro sono “guerrieri che non s’arrendono”, guerrieri che non dubitano di riuscire a superare tutti gli ostacoli.
Ho visto persone, afflitte, affrante ed impaurite per una condizione che forse le ha colte alla sprovvista.
Non importa se il male colpisce noi o chi ci sta vicino, troveremo sempre un buon amico che riuscirà ad aiutarci.

Ho visto i silenzi di quelle persone colpite dal dolore ed ho capito che tutti, chi più chi meno ha la propria fetta di male, il proprio momento di assoluto buio in quel tunnel, in cui ogni tanto mi sono perso anche io. Avrei voluto fare e dare di più, in alcuni casi le distanze a volte mi hanno impedito di potermi rendere utile. Credo che le persone che ci vogliono bene e a cui talvolta noi ne vogliamo, sappiano esattamente che nonostante siamo silenziosi soffriamo insieme a loro.
Coloro che ci amano percepiscono il nostro affetto allo stesso modo in cui percepiscono il nostro dolore.
Anche per questo spesso, non abbiamo bisogno di parlare, di esporre i nostri pensieri o le nostre perplessità, loro sanno esattamente cosa fare e come comportarsi. Ci sono gesti, parole o frasi celate in uno sguardo che valgono molto più di tante stupide dichiarazioni o spiegazioni. In uno sguardo ci è permesso in alcuni casi, viaggiare nel mondo di chi ci sta di fronte, vivere le sue emozioni, gioie o sofferenze allo stesso modo semplicemente guardandolo negli occhi. Questo ovviamente accade però, solo a coloro che sono capaci di leggerti dentro, di guardare fino in fondo al di là delle apparenze.

Come si dice spesso? Non bisogna giudicare un libro solo dalla copertina, bisogna giudicarlo dal suo contenuto, sempre se siamo degni ed in grado di giudicare, in fondo chi siamo noi per giudicare qualcun altro? Nessuno.

Oggi sono una persona che è cambiata, cresciuta e forse anche un po’ maturata.
Di gesti avventati ne farò tanti altri, perché gli errori, segnano ed insegnano, certo rispetto al passato so ponderare ogni mia scelta evitando così tanti disastri, ma in fondo, chi è immune dagli errori?

È forse un errore amare qualcuno, sapendo che forse, quel qualcuno sta sacrificando se stesso e la sua vita per te?
È da egoisti?
Forse, ora però io, chiedo a voi un’altra cosa: Avete mai preso in considerazione il fatto che quel qualcuno abbia scelto di restare vicino a voi di sua spontanea volontà, senza obblighi e costrizioni? Avete mai chiesto a voi stessi il motivo per la quale lo fa o ha fatto questa scelta? Forse perché ne aveva piacere, non trovate?
Per quale altro assurdo motivo altrimenti?

Ed è allora che io ho capito, in quel momento ho smesso di farmi tante domande ed ho iniziato a vivere.
Vivere la vita come meglio si può, con le gioie e i dolori dalla quale nessuno ne è immune, vivere le persone che amiamo, perché il tempo si sa non torna indietro.
Non sappiamo quanto ancora ne abbiamo a disposizione, quanto ancora ce ne venga concesso.
Possiamo però sapere in quale modo farne uso, la scelta sta solo a noi.
E distrattamente, tra una foglia e l’altra mi accorgo che preso dai miei pensieri sulla vita e sul ciclo delle stagioni, sulla fine e l’inizio di una nuova strada ho raggiunto quella figura familiare. Man mano che mi sono avvicinato, ha iniziato a prender vita quasi come un disegno che dai tratti sfocati inizia ad essere ben delineato come per magia.
Ed è proprio in quel momento che mi accorgo di essere ad un passo dalla persona che ho scorto tra gli alberi poco prima.
La stessa figura che come un’ombra allo stesso tempo è divenuta la parte fondamentale di tutta la mia esistenza.
Non importa quanto dolore possa esserci in una vita, non importa di tutto il dolore che c’è stato nella mia, io, sono felice perché questo dolore mi ha portato a lei.
La guardo negli occhi e l'unica cosa riesco a dire fissando quelle iridi dal colore indefinito è questa:

 
“Tu ci sei sempre stata”
(Luciano Ligabue)







 
***
 


Credits
Kanjō no aki (emozioni d'autunno)





 
***




 
Note dell'autrice

Grazie a tutti per le bellissime recensioni e per i messaggi privati, ed eccoci qui alla quarta ed ultima shot.
Mi scuso per l'enorme ritardo ma avevo sia il cell, tab che pc rotto quindi non ho potuto aggiornare prima di oggi.
 Che dire sono arrivata anche questa volta alla fine di una piccola avventura che ho deciso di voler condividere con voi, spero di non aver annoiato nessuno e come sempre ogni qual volta qualcosa finisce, si avverte la tristezza, ma anche la consapevolezza di aver arricchito il proprio bagaglio con tante nuove scoperte di se stessi e degli altri.
Grazie ad Erika e a questo sito bellissimo ho scoperto tante bravissime autrici o autori, e soprattutto ho trovato tanti nuovi amici, che mi hanno sostenuta ed incoraggiata in questa nuova piccola impresa.
Sono felice di aver condiviso parte della mia essenza con voi tramite queste shot.

Detto questo vi saluto e vi lascio con un arrivederci e a presto!
Ringrazio chi  ha inserito e chi avrà piacere nell'inserire le mie shot tra le Seguite/Preferite/Da Ricordare.
Grazie ai lettori silenziosi, a coloro ( se ne avranno piacere ovviamente!) che recensiranno, a chi ha già recensito e soprattutto ringrazio la mia Beta - Reader Solerena  che ha revisionato ( e revisionerà a breve anche questo testo) i miei testi. Grazie a tutti voi amici miei, che in questo periodo difficile mi siete stati vicini!
Ringraziamenti per chi ha : Recensito, inserito tra Preferite/Da ricordare/Seguite
(In ordine Alfabetico)


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Susieprice
Tamarinda






 
 
 

Questa è la mia pagina personale di Facebook, ove potrete seguire in tempo reale tutti gli aggiornamenti sulle mie fanfiction: Queen_V_Introspective
Gestisco anche un gruppo nel fandom di Captain Tsubasa: Captain Tsubasa (EFP)
(Basta cliccare sopra i Nickname scritti in azzurro e potrete giungere alle pagine o sul gruppo).

Con affetto,
Annalucia.



***

 
 

© Disclaimer. Tutti i personaggi tratti dal Manga/Anime Captain Tsubasa non mi appartengono, il suo autore originale è Yoichi Takahashi e le case editrici che pubblicano le storie di Captain Tsubasa nei vari paesi.
La Fanfiction non è stata scritta con finalità di lucro.

 
 
 
   
 
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