Storie originali > Commedia
Ricorda la storia  |       
Autore: Giller    29/06/2015    1 recensioni
*continuo di "tutto è quello che sembra*
sono passati tre anni. cosa succede se manchi da casa per tanto tempo e poi ritornare a casa e ricontrare di nuovo le stesse persone?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~
Sono passati tre anni da quando sono andata da mia zia a Milano per dimenticare quello che era successo con Mirko; mi sono iscritta all'università di giornalismo e mi sono anche fidanzata con un ragazzo molto più grande di me, si chiama Max e ha venticinque anni mentre io adesso ne ho ventuno. La prima volta che ho visto Max è stato subito amore, quel sentimento che per diversi anni non ci credevo per via di quello che era successo con Mirko, cantavo nel suo locale e quindi aveva tanta clientela, all'inizio tra noi c'era timidezza non riuscivamo a fare il primo passo nonostante ci lanciavamo occhiatine ma poi lui si è fatto coraggio, mi ha invitato ad uscire e mi ha chiesto il numero di telefono, e da quel momento non ci siamo più smessi di scrivere, ci siamo continuati a vedere per altre volte e alla fine ci siamo messi insieme.
-amore, che pensi?-mi chiese Max arrivando alle spalle
-niente...di importante-risposi
-ho una sorpresa per te-disse
-quale sorpresa?-chiesi
-ho detto che è una sorpresa-disse
-eddai- risposi
-chiudi gli occhi-disse, e feci come mi disse, sentii che faceva un po di confusione cercai di comprendere che cosa stava facendo, -ora puoi aprire-mi disse ad un certo punto, mi guardai intorno per vedere se era cambiato qualcosa ma non vidi nulla di nuovo
-Gemma, mi vuoi sposare?- mostrandomi l'anello
rimasi senza parole ma dopo sorrisi e lo abbracciai, -e quest'ora era un si?-
-in tutte le lingue del mondo-risposi, quando lo raccontai a mia zia quasi non sveniva dovetti sorreggerla -Gemma, ma non è che state correndo un po troppo?-mi chiese
-ehm no-risposi
-e i tuoi cosa diranno?-
-non so, pensavo di tornare domani a casa per cercare di dirglielo-
-e come farai con l'università?-
-per il momento non ho nessuno esame...-risposi -devo solo parlarne con Max-dissi
-ma almeno chiamali i tuoi-rispose
-e perdermi le loro faccia dalla sorpresa...non ci penso proprio-dissi, raccontai a Max di quello che volevo fare -vorrei venire anche io pero ho casini a pub-mi disse
-posso partire domani da sola e poi tu mi raggiungi quando hai finito con il pub-risposi
-okay, ti raggiungerò due giorni dopo-disse
-guarda che ci conto-risposi
-voglio conoscere i genitori della mia futura sposa-disse e poi lo baciai, -vado a fare i bagagli-dissi e poi spari nella mia stanza e mandai subito un messaggio sul gruppo di whatsapp delle mie amiche
Io: amiche domani io parto vado a Bologna dai miei :)
Alessia: come parti? E come farai con l'università? Con Max? Ma soprattutto come faremo noi? *faccina da urlo*
Io: ragazze, sarò via solo per qualche mese..e poi potete anche venire a trovarmi a Bologna ;)
Tatiana: e Max come ha reagito? Ti permette di partire?
Io: lui mi raggiunge quando ha risolto i suoi problemi al pub
Carmen: che ne dici se veniamo tutte e tre lì per passare l'ultima notte insieme? *faccina innamorata*
Io: okay, vi aspetto

quando fini di fare la valigia, loro entrarono facendo un casino della madonna -fate meno rumore, che sennò mia zia vi caccia-dissi
-tua zia è cosi buona che non lo farebbe mai-rispose Carmen buttandosi sul letto
-ragazze, non pensavate che alle dieci andiamo a letto, questa sera si fa  un mega pigiama party-aggiunse Tatiana buttandosi sulla poltroncina che stava sotto la finestra
-vi ricordo che io ho alle tredici ho l'aereo, e devo stare all'aeroporto massimo alle alle undici-risposi
-e ci sarai tranquilla-disse
-ma voi verrete qualche volta a Bologna, vero?-chiesi
-certamente-risposero all'unisono.
Ho conosciuto le mie amiche all'università anche se facciamo tutte e quattro indirizzi diversi: Tatiana è la mia migliore amica con lei rispetto alle altre, ho più confidenza ed l'unica a sapere di quello che è successo con Mirko; Carmen invece l'ho conosciuta grazie proprio a Tatiana, che me l'ha presentata all'inizio non mi stava tanto simpatica ma conoscendoci meglio abbiamo legato e infine Alessia con lei non ho proprio un rapporto molto stretto di amicizia, non so forse perché è stata l'ex di Max e non gli andavo di buon occhio e non ero tanto simpatica ma dopo si è dimenticata di lui e noi siamo diventate amiche.
Passammo tutta la sera a ridere, a parlare di noi, di come ci immaginavamo il nostro matrimonio ed io gli raccontai della proposta, -sei la prima di tutte e quattro che ti sposerai-mi disse Alessia
-già, e voi sarete le mie testimoni-risposi
-ma di solito non è solo un testimone?-chiese Carmen
-beh questo è il mio matrimonio e decido io-risposi, verso l'una e mezza esauste ci addormentiamo.

AEROPORTO. -hai preso tutto?-mi chiese mia zia prima che mi imbarcai
-zia, sto sempre andando a casa mia-risposi
-si, ma hai vissuto per tre anni qua e ti sei portata tutto-disse
-comunque non mi sono dimenticata nulla-risposi e poi gli diedi un bacio sulla guancia e lei ricambia, andai all'imbarco e aspettai che comunicassero il mio volo, quando fui seduta sull'aereo cercai di tranquillizzarmi e di non pensare a cosa diranno i miei quando mi vedranno, quando appoggiai la testa sullo schienale dopo due secondi mi addormentai e venni risvegliata dall'hostess quando fummo atterrati e tutti gli altri passeggeri erano già scesi, presi le mie cose e corsi fuori dall'aereo e poco dopo mi ritrovai ad aspettare il taxi, avevo fatto praticamente tutto di corsa, dissi al tassista la via di casa pero di non lasciarmi davanti il cancello ma poco dopo;
quando entrai in casa pensai di aver sbagliato la casa ma quando mi guardai intorno era proprio quella casa, come l'avevo lasciata solo che adesso vi erano bambini che si rincorrevano dappertutto, camminai per la casa guardandomi intorno ad un certo punto vidi lo studio di mio padre, decisi di andare da lui e cosi bussai, quando aprii la porta non gli venne quasi un infarto -Gemma, che cosa ci fai qua? Perché non hai avvertito che saresti venuta?-chiese
-e perdermi questa tua reazione-risposi -avete aperto un asilo nido da quando me ne sono andata?-chiesi
-no, Don Teodoro mi ha chiesto se potevo ospitare la casa per qualche giorno per fa giocare i bambini visto che l'oratorio è fase di ricostruzione-rispose
-papà, mi sorprendi-dissi
in quel momento entra mia madre, mi voltai e lei quasi non si mise a piangere vedendomi -scusate, se vi facevo questo effetto non venivo...-dissi e se gli dico che ho deciso di sposarmi, come reagiranno?
-sono ben tre anni che non ti vediamo, tu sei cresciuta e se diventata quasi una donna, una splendida donna-disse mia madre
e poi mi venne ad abbracciare
-eh la mia camera c'è ancora?-chiesi
-certo, che c'è proprio come l'hai lasciata tu-rispose
-perfetto...allora fino a quando rimango mi sistemo là-dissi
-come fino  a quando rimango qua? Questo significa che ritornerai a Milano?-chiese mio padre
-si, perché ormai la mia vita è là, ho l'università, le mie amiche...-risposi mi fermai perché di Max non sono sicura che siano pronti per la novità quindi meglio andare con calma, -vado a sistemare le mie cose nella mia camera-dissi
-aspetta...-mi disse mio padre, apre un cassetto e tira fuori una chiave -...da quando ci sono i bambini, ho chiuso tutte le camere da letto-mi avvisa
-come mai? Sai che i bambini non rubano-risposi
-solo per la privacy-disse
le presi e andai in camera, era proprio come l'avevo lasciata io tre anni fa, ma non c'era neanche un filo di polvere sui mobili questo significa che a volte gli davano una pulita, dopo aver disfatto le mie valigie andai in cucina e la governante per l'emozione di rivedermi fece cadere tutto ciò che aveva in mano, -sorpresa eh?-chiesi mettendomi seduta su uno dei sgabelli
-ma come mai sei qua?-chiese
-il vero motivo lo scoprirete più là-risposi, -Olga, ho preso tutto quello che mi hai chiesto tranne le carote che non ho trovato-disse una voce di un ragazzo da fuori la porta quando poi entrai in casa, mi voltai per vedere chi fosse e lo riconobbi, era lo stesso ragazzo per cui sono andata a Milano, era cresciuto e si era fatto molto carino, lo era già prima pero adesso...-ciao-dissi
-ciao-ricambia
-ti ricordi di me?-chiesi
-certo che mi ricordo di te...come stai?-chiese
-bene, tu-risposi
-bene-disse. Questa sarebbe tutta la nostra conversazione dopo che siamo stati insieme. Un dubbio che mi viene starà ancora quella bionda?
-come va a Milano?-mi chiese ad un certo punto
-mi sono iscritta all'università di giornalismo-risposi
-e...e ti sei fidanzata?-chiese
che carino si preoccupa per me. -mi sto sentendo con un ragazzo...-dissi era meglio rimanere sul vago, poi mi feci coraggio e glielo chiesi -stai ancora con Deborah?-
-no, ci siamo lasciati...ora lei fa la modella, e ogni tanto mi telefona-rispose
-non poteva fare che la modella, una come quella, per quanto si vantava-dissi
-quanto ti fermi?-mi chiese
-non so ancora-risposi
-Gemma, hai salutato i tuoi?-mi chiese la governante che aveva ripreso ciò che stava facendo ero ogni tanto buttava un occhio su noi
-certo, erano tutte e due sorpresi...a mio padre gli stava quasi per venire un infarto mentre mia madre stava per piangere, non sono cambiati per niente-risposi
-ci credo, ritorni dopo 3 anni senza nemmeno un giorno di preavviso-disse
-proprio questo era la parte migliore...vedere le vostre facce-risposi; poco dopo mi ritrovai in salotto ed non c'era nessuno, i bambini erano fuori a giocare insieme a Mirko, e cosi ne approfittai e chiamai Max -sei arrivata?-chiese
-si...-risposi -tutti sono rimasti senza parole del mio improvviso arrivo...e ancora non gli ho detto nulla di te, aspetto che arrivi-dissi
-arriverò presto-disse.
Era davvero strano essere di nuovo a casa mia.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Giller