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Autore: Writer96    30/06/2015    7 recensioni
Sirius/James/Lily | Romantico, Introspettivo, Angst | One Shot
Sirius sa a cosa sta pensando James, lo legge nei suoi gesti bruschi, scostanti, meccanici, lontani da quelli che farebbe il solito James. Sa che il suo cervello si è perso in un groviglio di ciocche rosse, sa che tra poco sbotterà qualcosa, sa che ci starà male di nuovo e poi di nuovo si convincerà che ce la può fare, che può dimenticarla, che può cancellarla da sé. Sirius sa -e lo sa anche James- che queste saranno solo stronzate immense, raccontate per alleviare il dolore, per allontanare il momento in cui si dovrà per forza rendere conto che Lily Evans l'ha fottuto.
Ma solo metaforicamente.
*
-Perché non vede quanto io sono cambiato solo per lei? Perché non capisce che dietro a tutto c'è sempre e solo lei?-
-Perché molto spesso le persone che amiamo non si rendono conto di essere il perché dietro alle nostre azioni-
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
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Di sigarette, di ancora e di perchè



È lei, è lei, è lei.

Sirius è sicuro che sia lei quella che sta fottendo il cervello di James in questo momento. Quella che lo sta ammazzando, quella che gli consuma gli occhi a furia di lacrime represse.
È lei, di nuovo, è un litigio, di nuovo, è la cecità di una stupida ragazzina, ancora, ancora e ancora.
Sirius guarda James, allunga una mano, estrae una sigaretta dal pacchetto consumato.

-Vuoi, Prongs?-

James scuote la testa, ci ripensa e annuisce, la prende in mano con un gesto rabbioso e si ficca in bocca la sigaretta, stringendola tra le labbra assottigliate dalla rabbia e dal dolore.
Sirius sa a cosa sta pensando James, lo legge nei suoi gesti bruschi, scostanti, meccanici, lontani da quelli che farebbe il solito James. Sa che il suo cervello si è perso in un groviglio di ciocche rosse, sa che tra poco sbotterà qualcosa, sa che ci starà male di nuovo e poi di nuovo si convincerà che ce la può fare, che può dimenticarla, che può cancellarla da sé. Sirius sa -e lo sa anche James- che queste saranno solo stronzate immense, raccontate per alleviare il dolore, per allontanare il momento in cui si dovrà per forza rendere conto che Lily Evans l'ha fottuto.
Ma solo metaforicamente.

 -È una stronza.-

 Le parole di James risvegliano Sirius, che con la coda dell'occhio lo osserva accendersi la sigaretta, prima di fare un lungo tiro. James tossisce, sputa, guarda disgustato quella sigaretta e poi se la ficca in bocca di nuovo, perché -Sirius lo sa- non sopporta lasciare le cose a metà, non sopporta di non portare a termine ciò che ha iniziato.

 -Che ha fatto?-
-Mi ha urlato contro. Ha detto che sono un bambino, che non crescerò mai. Che si è sbagliata su di me.- 

La voce di James si incrina, le parole gli rotolano giù dalla lingua in maniera scomposta, portandosi dietro un mare di ferite. Sirius stringe i denti in maniera che l'amico non lo veda, in maniera che non senta la sua rabbia -cocente-, in maniera che non si accorga di quanto tutte le sue ferite siano atterrate anche su di lui.

 -Perché l'avrebbe detto?-
-Crede che ci sia io, dietro lo scherzo dell'altro giorno. Ha detto che mi credeva cambiato, e che invece sono sempre il solito bambino immaturo.- 

James tossisce di nuovo, il fumo gli graffia la gola, gli occhi gli si riempiono di lacrime doppie. Quante volte Sirius ha già visto questa scena?
È lei, è sempre lei, quella che distrugge James, che lo divora dall'interno, che lo abbatte e poi lo schernisce perché si è fatto abbattere.
A Sirius verrebbe voglia di urlare contro il cielo, di colpire Lily Evans, di sputarle addosso la sua rabbia e il suo dolore.
Come può essere così cieca? Come può non rendersi conto di ciò che, immeritatamente, ha? 

-Perché non vede quanto io sono cambiato solo per lei? Perché non capisce che dietro a tutto c'è sempre e solo lei?-

Sirius sente male al petto, ma continua a rimanere immobile, a guardare il cielo nero, a percepire i movimenti a disagio di James.
Vede un puntino ardente sparire nell'oscurità, segno che James si è arreso ed ha lanciato via quella sigaretta, che, come tutte le volte che fuma, gli ha fatto più schifo che mai.

 -Perché molto spesso le persone che amiamo non si rendono conto di essere il perché dietro alle nostre azioni.-

Sirius si gira, guarda James e sorride amaramente. Ciò che ha appena detto gli brucia ancora sulla lingua, gli lascia una scia infuocata che si snoda oltre ai denti, fino alle labbra.
James ha gli occhi seri, annuisce e si tocca i capelli, la bocca storta in un sorriso amaro.
Sirius non sopporta quando James ha la bocca triste. 

-Valle a parlare, Prongs. Valle a dire ciò che provi una volta per tutte. È assurdo che tu ti consumi così, davvero. Per cosa, poi? Per la cecità di Lily Evans? Se è questo che vuoi, va' da lei.-

 James sorride un po' di più, la bocca che si raddrizza, i denti bianchi che illuminano, fuggiaschi, la notte. Sirius si volta, non vuole vedere, non vuole rabbrividire davanti a quello spettacolo che gli lascia sulla pelle solchi infuocati.

 -Vorrei non volerla, Pad. Ma non ho scampo, credo.-

 Stavolta è Sirius a sorridere, duro e amaro, mentre gira la testa solo un istante per spiare il profilo di James.
Non c'è mai scampo, pensa, alle cose che non vorremmo volere.
Sfiora James con lo sguardo, torna a guardare la notte e si accende una sigaretta a sua volta, mentre il fumo gli gratta il palato un istante prima di essere sputato fuori.

 -Vai ad essere felice, Prongs.-
-
Sei un tipo strano, lo sai? Ancora non ho capito perché tu mi dica certe cose, quando so benissimo che Lily non ti piace. Ma sei il migliore, amico. Il migliore. Grazie.-

 È un sussurro, poi James si volta e dà una pacca sulla spalla a Sirius, con un sorriso incerto. James ha intuito che Sirius non sopporta Lily, eppure è felice che lui lo appoggi comunque, che lo spinga a cercare una soluzione in quel marasma di dolore che si porta dentro. Che, anche senza un perché stabilito, lo spinga a continuare e a rialzarsi ogni volta.

 Camminano, rientrando in camera e lasciando le luci spente.
Nell'oscurità, un secondo prima di dormire, Sirius bisbiglia. 

-Perché molto spesso le persone che amiamo non si rendono conto di essere il perché dietro alle nostre azioni.-

 
Writ's Corner
Ok, è una storia strana. Non da me. Ma sono angosciata per gli esami, sono terrorizzata ed è uscito fuori questo. Non so nemmeno esattamente perchè sia uscito, ma non importa. Ho voluto, come dire, sperimentare.
Ditemi voi che ne pensate, ditemi se l'esperimento è, almeno in parte, riuscito
Vostra -quasi matura
W

   
 
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