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Autore: Mushroom    01/07/2015    2 recensioni
Castiel studia arte. Almeno, questo è quello che dice quando si presenta, chiedendogli di posare per lui.
Dean ha una borsa di studio completa grazie allo sport, non è sicuro di quello che vuole dal futuro ed è segretamente un nerd della letteratura europea.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Note:

Salve a tutti o/ Immagino che qualcuno si sia rotto di trovare il mio nome nella lista del fandom. Ops? Scusate. Due paroline perché, prima di tutto, devo ringraziare Amaerise, che senza saperlo mi ha messo in testa un plot enorme. Mi spiace per la vita. Poi - la storia è composta da capitoli parecchio brevi: sto cercando di scriverla per svagarmi un po', quindi ha poche pretese, un sacco di cliché e non lo so ancora, si vedrà man mano che vado avanti. Not sure, ma il rating potrebbe salire in corso d'opera. Thanks for reading.


**

Capitolo 1.


Dean sa che il tipo lo sta fissando.

Se anche avesse voluto sembrare discreto, non ci sta riuscendo. Dean si porta una patatina alla bocca, alzando gli occhi verso di lui. La prima volta che l'aveva visto, il tipo strano, era in una situazione come quella. In mensa, mentre cercava di masticare della pizza prima di buttarla giù nello stomaco.

Mr. Creepy non è mai stato uno sottile.

L'ingessato esattore delle tasse – troppo giovane perché lo sia, ma ne ha senza ombra di dubbio l'aspetto e dategli dieci anni e diventerà sicuramente un esattore delle tasse – sembra non conoscere la sottigliezza. Si trova a credere, a quel punto, di avere uno stalker. E di dover iniziare a preoccuparsi, visto che il ragazzo indossa pure un trench, e tutti sanno che i trench sono per gli ispettori, per i film anni trenta e per i maniaci.

Charlie dice che se lo sta immaginando, ma nel momento in cui il Maniaco In Trench si muove verso di lui, risvegliando improvvisamente anni di film horror nella sua testa, sa che non si è immaginato proprio un cazzo.

Si avvicina, e non dice assolutamente niente. Stringe gli occhi, come se lo stesse studiando, e a quel punto Dean può guardarlo di rimando. Ingoia e – magari una parte della sua testa pensa niente male, per par condicio, perché se il tipo non avesse i capelli da letto e fosse appena un po' sbarbato, sarebbe niente male.

Ha gli occhi blu.

Dean lo nota perché a quanto pare è pure uno che fa contatto visivo.

“Cosa?” grugnisce poco elegantemente, perché sì, gli è capitato che qualcuno lo squadrasse in pubblico, ma mai in quel modo. Cazzo è quell'intensità?

“Ti trovo esteticamente piacevole.” dice, niente preamboli e – cazzo la sua voce cazzo – non un mi chiamo tizioscusa se sembro intenzionato a sbatterti in un vicolo buio. No.

Dean aggrotta la fronte. “È un modo per dire che sei gay?”

L'altro non la prende sul ridere. Non la prende è basta, a quanto sembra. “Sono Castiel.” apparentemente, il figlio di puttana ha un nome. Un nome stranissimo, ma ha un nome.

(“Sono D--”)

“Vorrei che posasti per me.”

( “– ean?”)

Completa la frase con un verso. Poi fa una faccia. Una che è andata definitivamente in errore perché che cosa.

“Ti ho visto giocare, un paio di settimane fa.” inizia, con una certa calma, e le sue spalle si rilassano, le sue labbra si increspano, i suoi occhi iniziano a scendere sul suo corpo in un modo che a Dean fa venire un brivido. Cazzo. “Trovo la tua anatomia... adeguata.” fa una pausa, come se dovesse scegliere la parola giusta da usare.

Wow.

Questo è il peggior tentativo di rimorchio della sua vita.

“Scusa amico, ma è un eufemismo per dire che mi vorresti vedere nudo?”

“Più di qualsiasi altra cosa.”

La patatina gli va di traverso. Inizia a tossire come se la sua stessa anima gli fosse andata di traverso e scusa no, lui non ha certi gusti, e sicuramente non è – però Castiel è ancora lì. Come se avesse detto la cosa più giusta al mondo. Come se si aspettasse una risposta.

Quando riprende a respirare – non è arrossito, gli uomini non arrossiscono – lo guarda ragionevolmente male. “Senti, non so cosa tu abbia in mente, ma -”

Sbatte le palpebre “Devo consegnare uno studio di anatomia per il primo semestre” tranquillamente, porta fuori le mani dalle tasche del trench “Studio arte.”

Oh.

Okay. Sì, studiare arte porta a vedere persone nude. Forse avevano fatto qualcosa del genere al liceo, ma di solito saltava i laboratori artistici. Erano crediti vuoti, per mantenere il suo gpa decente non ne aveva bisogno.

Castiel si lecca le labbra.

“Quindi cosa?” Dean non è ben sicuro del perché lo stia dicendo, sa solo che sogghigna. È pure fiero della sua battuta. Non fa l'occhiolino solo perché ha una certa dignità. “Vuoi che tolga tutti i vestiti e mi faccia dipingere come una delle tue ragazze francesi?”

Lo guarda. Lo guarda dall'alto in basso, e sembra scocciato. “Non sei una ragazza. Tanto meno di nazionalità francese.”

“Amico, Titanic.

Sempre niente. Zero. Neanche una reazione.

Col cazzo che poserà per uno così. “Mi spiace, non fa per me.”

Visto che Castiel non si muove, Dean decide di sgomberare il vassoio e scappare il più lontano possibile. Troverà un'aula vuota dove finire il suo panino, no?

Si allontana con un cenno della mano “Buona fortuna con la tua... le tue cose con l'anatomia, okay?”

“Dean.”

Dean si volta. A quanto pare l'artista-in-trench ha prestato attenzione al suo nome.

“Apprezzerei davvero il tuo aiuto.” calca tanto, come se fosse una velata minaccia. Sta andando sempre peggio. “Potresti chiamarmi nel caso cambiasti idea.”

Rimane imbambolato – tanto perché uno così convinto lo trovi solo nei sit-in degli anti abortisti, o qualcosa del genere – mentre gli scrive il suo numero su un tovagliolino e glielo poggia nel vassoio.

Poi, così come è apparso, Castiel si volta e lo lascia.

Dean fissa il fazzolettino, lo stringe tra le mani e passa una quantità irragionevole di tempo a guardarlo e chiedersi che diamine abbia fatto di male nella vita per beccare tutti gli stramboidi che camminano sulla terra. 

**

GPA sta per grade point average. E' più o meno l'equivalente della nostra media scolastica, ed è ciò che i college guardano quando mandi la domanda di iscrizione. (more)

   
 
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